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La terapia serve a qualcosa? Feedback esperienziali only


Gamebred

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Giraluna
51 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Estrai dal mio QI

Che ricordo ho scritto essere superiore a 105, senza specificare il numero corretto, non che fosse 105 ... Perciò, insomma, dei problemi di lettura ci sono stati. Dunque non allontanatevi troppo da quell'ottanta. 

Considerate che a fare come quasi tutti gli italiani, che pensano e vivono per fregare un connazionale e "batterlo in astuzia", non ci si guadagna alcun risultato. Forse solo un paio di bigliettoni gettati dalla finestra. 

Se chi va in terapia non ha chiaro il risultato, verrà spesso fregato dalle sue stesse cause e di rimando da qualunque italiano medio che può farsi beffe del suo stato. 

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senza nome

Ricollegandomi a cose dette e sperando di aggiungere qualcosa:

A mio avviso le più grandi problematiche del maschio, soprattutto giovane, occidentale sono:

-impotenza( a volte reale, a volte dettata da sogni infantili) e mancanza di obiettivi (di desideri veri, di responsabilità personali, anche solo verso la propria vita).

Illuminanti sono in tal senso Galimberti e Peterson.

 

 

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mrjako
20 minuti fa, leavingmyheart ha scritto:

Riflettete ragazzi su una cosa. Ve la butto così, come spunto di riflessione. 

 

Se tu fai una scommessa sul fatto che il tuo dentista ti toglierà la carie, dopo potete verificare se l'intervento ha avuto successo. Sai il cosa e c'è una scadenza temporale definita. Non c'è il forse, il potrebbe, il magari... in linea di massima il risultato è definito. Al netto di possibili complicanze/imprevisti sempre possibili. Non vai a fare il tour esplorativo tra i vari dentisti della città per trovare quello giusto. Certamente vai dal migliore che conosci, guardi il curriculum, o da uno che sai aver curato dei VIP... e ci vai senza grosse remore. La carie o te la toglie o non te la toglie. Ogni dentista abilitato sa farlo, a prescindere da dove si sia laureato. 

Ci sono poi campi più sfumati, come il fitness, dove ci sono varie scuole di pensiero. Dieta migliore, quante ripetizioni come... 

eh vabbè. 

Ma... quando si parla della mente... ihihi.. siamo all'anarchia o quasi 😬

Ok, sono stati fatti studi sull'efficacia dei vari approcci. Da quel che ricordo mi pare che sia quella cognitivo-comportamentale ad aver avuto la % più alta di successo. 

Ma...

se da una parte c'è andrea, filippo e marco ad aver trovato una pace interiore dopo la terapia, con roberto, carlo e michele a cui non è servito a nulla che facciamo?
ve lo dico cosa si fa. Si dice loro <<uaglioni, non siate frettolosi, ci vuole tempo perché la terapia dia risultati>>. 

Dopo 6 mesi ancora nisba. E voi

<<ragazzi, si vede che non era la persona giusta per voi, cercate un altro>>

Dopo averne ruotati 3 sono passati 2 anni, uno era pure dottore in psichiatria e ha prescritto il Sereupin a roberto che è depresso perché ha 28 anni e non ha mai avuto una ragazza. Col risultato che la libido gli è calata come effetto collaterale del farmaco. Ovviamente la ragazza non l'ha ancora trovata, anzi, non la cerca nemmeno più. Non ha più crisi di pianto nervoso perché gli ormoni sono "sedati" e passa più tempo a dormire di prima. Che bel risultato! ☺️💪

Carlo invece la ragazza ce l'ha. Poche ore dopo avergli detto ti amo si è fatta beccare in centro a limonare con un altro. È la seconda volta che viene tradito e non capisce perché. Lei gli dice che è stato un errore, che è stato solo un bacio. Lui ci crede e la perdona. In quella cittadina di 20 mila abitanti dove vive non ha scelta, DEVE incassare per avere chance di scopare ancora. La psicologa gli ha suggerito che evidentemente c'è qualcosa dentro di lui che lo spinge verso relazioni tossiche. Che la sua gelosia è sintomo di una insicurezza interiore. E che la sua felicità non deve dipendere da fattori esterni. 

... 😶

 

Insomma... dove si trova il confine esatto? il timer qual è? 

da una parte:

 

carie => dentista => carie tolta  

 

dall'altra:

 

depressione => psicologo 1 => depressione => ci vuole tempo => depressione => psicologo 2 => ci vuole tempo => depressione => psicologo 3 => un po' meglio => peggioramento => psicologo 3 => depressione =>.... 

 

quando ci fermiamo? solo quando al posto dello psicologo arriverà il becchino per farci riposare sotto terra? 

quanti anni e soldi possono essere spesi nel frattempo? con quale costo-opportunità? 

 

perché alla fine questa idea filosofica della ricerca dello "psicologo giusto" crea una nebbia dove l'inutilità della terapia per il caso specifico di roberto o carlo non potrà mai essere certificata da un fallimento accertato (come una carie non tolta). Questa inutilità sarà certificata solo sul singolo terapeuta ma il concetto di "terapia" resterà dogmaticamente salvo A PRIORI, perché ci sarà sempre la carta jolly dello "psicologo che non hai ancora incontrato che ti salverà". E così non ci sarà mai un possibile verdetto del torto, cioè che definitivamente la "terapia a Carlo non serve". Quindi o è lo psicologo sbagliato oppure è Carlo che non si impegna abbastanza 

 

 

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Una frode intellettuale. E intanto Carlo ce l'ha ancora in quel posto e il suo portafogli si svuota 💰💰👍

 

Riprendendo anche il commento di Gamebred...

ha fatto un distinguo uomini/donne che è sacrosanto. Infatti io raramente do consigli alle donne perché è un altro sistema operativo. Mi riferisco solo ai maschi. 

Io personalmente non solo ho avuto pessimi riscontri, tanto che mi fu prescritto lo psicofarmaco quando raccontavo delle mie crisi da astinenza sessuale...

ma anche indirettamente ho sentito/letto cose di assoluto orrore. Sempre su problematiche maschili. Il livello di incompetenza e ignoranza è una cosa inimmaginabile. 

Una delle più gravi lacune diffuse tra gli psicologi è la confusione che fanno tra sesso e amore. Non hanno proprio chiaro cosa venga prima e cosa dopo.)

Come non hanno capito che le sofferenze relazionali si alimentano principalmente dell'ambiente artificiale nel quale viviamo, che ci fa ideologizzare la figa solo perché sono nascoste sotto slip e pantaloni, il che rende troppo sensibile il maschio e quindi perennemente frustrato e represso. 

No, loro invece partono dal presupposto che l'ambiente è giusto "a priori" e che sei tu a essere sbagliato. Come se la frustrazione fosse cosa di pochi. In realtà è di quasi tutti, ma molti sublimano. E chi è più intelligente tende a patire maggiormente. 

 

Toglietevi dalla mente questa fantasia che la figura dello psicologo abbia l'esclusiva di poter insegnare agli altri come avere un upgrade di benessere. Non è assolutamente così. Ovvio che, legalmente, nessuno può svolgere attività terapeutica senza essere iscritto all'albo. Ma parliamo appunto di terapia... 

Ci sono problematiche molto serie (abusi sessuali, stress-post traumatico, attacchi di panico e tutta una serie di problematiche psichiatriche) che vanno al di là della competenza dell'uomo della strada. Soprattutto dove è richiesto un aiuto chimico al cervello. Lì nessuno ha dubbi sul fatto che ci voglia un professionista. 

Ma la storia della terapia "a priori" è una grandissima troiata. Non esiste niente che sia a priori. Io non ci vado dal dentista così, tanto per... 

ci vado innanzitutto per sgamare l'insorgere di una carie perche è inizialmente asintomatica. E per curare problemi. Non è "a priori". 

 

Se io vado in depressione perché è fallito un progetto imprenditoriale in cui ho lavorato per anni, di cosa ho bisogno? di un terapeuta che mi spieghi che la felicità è dentro di me? che mi faccia lavorare sul cambio di percezione del fallimento? o di una persona esperta di quel business che mi spieghi il PERCHÉ ho toppato? me lo può spiegare letteralmente in 120 secondi di orologio. E quei 120 secondi creano una base di informazione dal valore inestimabile per riprovarci. E mentre ci riprovo il mio cervello è troppo impegnato a lavorare per darmi il tempo di essere depresso. 120 secondi rispetto a mesi/anni di terapia in cui mi sarei fatto intortare/sedare mettendo il focus sulle mie viscere interiori anziché acquisire quei 120 secondi di informazione che mi hanno fatto accendere una lampadina. 

E probabilmente tornerò depresso al prossimo flop. E allora? è la vita di tutti, up e down, up e down. 

Nel down posso piangere, disperarmi, sentirmi una schifezza, smettere di uscire di casa, sfanculare qualcuno anche solo perché mi ha detto ciao, sfogarmi coi dolci, etc.. 

e allora? 

io per una one-itis finii all'ospedale minacciando di suicidarmi. Un tizio mi diede un ansiolitico. E mi raccomandò la psicoterapia. 

Perché arrivai a quel punto? perché una mi aveva sfanculato, ok. Ma perché la sua figura ha avuto questo potere su di me? perché era andata a toccare tasti sensibili dentro di me legati sicuramente alla mia infanzia e al rapporto con mia madre. 

Quindi? è quello il problema? 

No. Il problema è che, in prima analisi, era stata la prima ad avermi fatto sentire amato. E secondo, mi trovavo in uno stagno col bisogno di pesci. Ovvio che se il pesce è uno, per me diventa questione di vita o di morte. 

È banale, semplice il problema. Anche se di origini apparentemente complesse. Dove uno psicologo può sguazzarci dentro per mesi, anni...

Ma la natura è più furba di noi. E i nostri problemi di software (psicologici legati alla nostra storia evolutiva) di solito devono sottostare alle regole del sistema operativo. Che sia che non trovi una ragazza, che sei stato cornificato, che ti sei rovinato al casinò... comunque i fondamentali sono i fondamentali. Quindi il lavorare a un progetto nuovo dopo essere finito in bancarotta, il trovarla sta figliola che ti dia un po' di amore, l'essere fuggiti dallo stagno saltando nel torrente vicino per finire in un lago sono tutte conquiste che lavorano per te. A prescindere dalla tua provenienza. 

Poi a volte può non bastare, ovvio. Ci sono soggetti che si tolgono la vita nonostante abbiano tutto. La mente è complicatissima. Ma questo non significa che tu, Carlo, debba andare dallo psicologo. Tu sei tu. E moltissime problematiche, forse la gran parte, a prescindere dai fattori personali che le alimentano, continuano a persistere perché

- ti trovi semplicemente in un luogo non funzionale (da cui devi scappare, il che implica che lo psicologo che ti segue perde l'entrata 😝, per quello non te lo suggerirebbe mai) 

- frequenti persone sbagliate (sfigate) 

 

Questi 2 fattori hanno un potere schifosamente mostruoso sulla vostra salute mentale. Perché i commenti dei vostri parenti/amici, i tronisti che vedete alla tv, la negatività del telegiornale, e tutta l'infinita sequela di puttanate che assorbite dai media, vanno ad alterare i vostri meccanismi inconsci. Col risultato che il modo in cui percepite la realtà sarà un riflesso automatico dell'immondizia in cui vi trovate. Quindi se parlate con una tipa carina che sembra disponibile, voi cercherete tutti gli indizi che provino il fatto che lei in realtà NON ci sta. Perché una così l'avete vista coi tronisti in tv. E tutti i vostri amici fanno sempre quel genere di commenti. E siccome ai vostri amici volete bene, non riuscirete a pensarla diversamente, cederete alla pressione sociale e diventerete come loro. Non potete non cedere, nessuno ci riesce. 

 

<<la felicità è dentro di te, dimmi della tua infanzia, il rapporto con tuo padre..e raccontami di quel sogno dove sodomizzavi la gallina.. >>

sì sì..  spetta però. Prima prenoto il treno e vado dove non mi conosce nessuno. Così mi rifaccio una verginità. Nel nuovo appartamento non ci metto nemmeno la tv. Guardo sul pc film in inglese così imparo la lingua. Poi eventualmente un terapeuta me lo cercherò là 👌

 

Mi stai dicendo che le ragazze non risolveranno i miei problemi? e tu che cazzo ne sai? 🤨

prima fammi scopare. Poi ne riparliamo. 

E come faccio a scopare se mollo la tipa che mi ha tradito? eh.. 

ma perché mi ha tradito? sarà mica che qualcuno che ci capisce di ste cose me lo spiega? 

non dirmi che la felicità è dentro di me perché se smetti di mangiare muori anche tu. Alla "felicità" ci pensi dopo che sei sazio. Non prima. La gerarchia non è un'opinione. Parlarmi di terapia "a priori" lo è. Anzi, no, non è un'opinione, è solo una cazzata. 

 

Qual è il problema, allora? eh.. è tecnico ragazzi. Se non mi hanno assunto in HP per un lavoro dove pagavano bene non ci sono cazzi. È un problema tecnico che implica inevitabilmente sofferenza. Poca se ho alternative. Micidiale se non ne ho tante. 

Sono i numeri a fare i trend. Senza abbondanza tutti i pensieri sono flippati. In un po' tutto è così. 

È dura accettarlo perché i numeri sono fatti. Facile finché si pensa al pensiero, dove si cerca di manipolarlo per... 

ma i nodi vengono sempre al pettine. E i fatti spesso non possono arrivare da un cambio di interpretazione perché ci vuole proprio un'informazione che ancora non si possiede. E di solito non ce l'ha lo psicologo. 

 

Capite? questa cosa dell' "a priori" non esiste, è un'invenzione. È tutto interconnesso, la salute psicologica è legata inevitabilmente a cosa il mondo ci dice, al riscontro che abbiamo. Se siamo ricambiati nell'amare, se oggi possiamo finalmente farci la cena fuori dopo continui sacrifici quando c'avevamo le pezze al culo. 

Vivere significa risolvere problemi. E la depressione è spesso conseguenza dell'IMPOTENZA che si sente di avere sul mondo. 

Nella ricerca di un maggiore potere si fallisce spesso. Tu puoi pure avvalerti di un terapeuta per lavorare sulla sofferenza che ne deriva, ma c'è un problema. Che il lavoro di mindset che ti suggerisce lui non ha lo stesso taglio che ha quel lavoro che può farti fare chi sa fare/risolvere quel problema tecnico che devi risolvere tu. Non sarà mai la stessa cosa. 

Se non siete addormentati e state lavorando attivamente per uno scopo, qualsiasi esso sia, uno psicologo potrebbe aiutarvi esattamente come potrebbe portarvi alla rovina. Come avrebbe fatto quella che prescrisse a me l'antidepressivo, che non presi mai. Per mia fortuna. 

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TerraBruciata
24 minuti fa, leavingmyheart ha scritto:

- ti trovi semplicemente in un luogo non funzionale

Niente di più vero. Chapeau 

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Fabbio
12 minuti fa, senza nome ha scritto:

Ricollegandomi a cose dette e sperando di aggiungere qualcosa:

A mio avviso le più grandi problematiche del maschio, soprattutto giovane, occidentale sono:

-impotenza( a volte reale, a volte dettata da sogni infantili) e mancanza di obiettivi (di desideri veri, di responsabilità personali, anche solo verso la propria vita).

io ci metterei anche il rapporto con l'altro sesso regolato da norme troppo distanti dalla natura o biologia che dir si voglia. ho questo rientra nel discorso impotenza?

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Fabbio
13 minuti fa, mrjako ha scritto:

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mi sa che l'Ucraina se la può scordare 😄

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DNTGIVEAFUCK
18 minuti fa, senza nome ha scritto:

Illuminanti sono in tal senso Galimberti e Peterson.

Uno (anche)psicoanalista ed uno psicologo. Fino a quando si continuerà a perpetrare lo stereotipo del presunto professionista che ti fa sfogare(lol) e ti dice che il problema è dentro di te(lol), a confondere le parole con quelle che di fatto sono azioni pratica, esercizi ed obiettivi misurabili, a confondere le figure senza sapere neanche cosa davvero le differenzia (ed in tal senso è anche colpa della dispersività italiana, che deriva a sua volta da altre cause che sottendono la 56/89 ed anche precedenti), a utilizzare qualsiasi tipo di frase da senso comune come resistenza al cambiamento non solo proprio, ma addirittura degli altri, a non avere informazioni corrette sugli approcci terapeutici pensando che gli unici che esistano siano psicoanalisi e cognitivo comportamentale(e qui è anche colpa degli stessi professionisti) ad una miriade di altri aspetti, continueremo ad avere la meravigliosa situazione attuale, fatta di contraddizioni ed ossimori da tuttologi che non porta altro che a situazioni lose-lose.

Modificato da DNTGIVEAFUCK
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Maldoner
1 ora fa, DNTGIVEAFUCK ha scritto:

Uno (anche)psicoanalista ed uno psicologo. Fino a quando si continuerà a perpetrare lo stereotipo del presunto professionista che ti fa sfogare(lol) e ti dice che il problema è dentro di te(lol), a confondere le parole con quelle che di fatto sono azioni pratica, esercizi ed obiettivi misurabili, a confondere le figure senza sapere neanche cosa davvero le differenzia (ed in tal senso è anche colpa della dispersività italiana, che deriva a sua volta da altre cause che sottendono la 56/89 ed anche precedenti), a utilizzare qualsiasi tipo di frase da senso comune come resistenza al cambiamento non solo proprio, ma addirittura degli altri, a non avere informazioni corrette sugli approcci terapeutici pensando che gli unici che esistano siano psicoanalisi e cognitivo comportamentale(e qui è anche colpa degli stessi professionisti) ad una miriade di altri aspetti, continueremo ad avere la meravigliosa situazione attuale, fatta di contraddizioni ed ossimori da tuttologi che non porta altro che a situazioni lose-lose.

Sei uno psicoterapeuta?

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Gamebred
Inviato (modificato)

Ragazzi il dottor leaving non è sicuramente perfetto... Ma vale sempre la pena ascoltarlo figlioli. Sa di cosa parla. 

Purtroppo vedo tanta, ma veramente tanta gente con una chiusura mentale incredibile. Un giorno spero le persone riescano a capire che la realtà, e le esperienze, non sono assolute. Se qualcosa ha funzionato per voi, non è detto che funzionerà per altri. Il bello di un posto come questo, è che ognuno porta il suo pezzetto di realtà. Sforzatevi, incuriositevi. 

E il sempreverde "anche tu ti devi impegnare"... Non usatelo come una slot machine rotta. Questo è quello che dicono anche i marketer che ti promettono di farti diventare ricco, con i loro corsi su come fare business. 

E se non lo diventate? Vuol dire che non vi siete impegnati abbastanza. You did not work hard enough. Non ci avete creduto abbastanza. 

Capite bene che a ragionare così non si va da nessuna parte. Ricordo ancora con orrore quando lessi cosa disse una psicologa a un utente del forum, quando lui andò da lei fondamentalmente perché era ancora vergine nonostante fosse over 20. Lei gli disse una cosa tipo "non ti devi preoccupare, anzi se incontri una ragazza diglielo pure, perché tu non sei come tutti gli altri e ti rispetterà di più". Ma vi rendete conto che questa è la normalità, per chi si approccia a questo mondo? Ed è AGGHIACCIANTE. 

Capite bene che ci sono problemi e problemi. Infatti nonostante la terapia venga consigliata bene o male sempre e comunque a chiunque si lamenti o si sfoghi, ci sono aspetti molto più pratici della vita che si può/si deve fixare, per avere risultati e stare meglio. 

Infatti adesso io ho deciso di risondare la terapia fondamentalmente perché sento di aver fixato gli altri aspetti della mia vita. Ho un social circle che mi soddisfa abbastanza, ho una frequentazione fissa + quelle che capitano, ho smaltito la pancetta che mi portavo appresso perdendo 9 kg, e molto altro. Però voglio fixare i miei pensieri ed azioni disfunzionali, voglio vedere se riesco a migliorare ancora, se riesco ad ottenere di più. Non lascio neanche una possibilità indietro. 

Modificato da Gamebred
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