Barite [Lurker] 0 Inviato 5 Giugno 2022 Condividi Inviato 5 Giugno 2022 Buonasera, sono Roberta 51 anni ,separata da 10 anni due figli grandi ( 28 e 25) laureati...anche io...spero si giochino meglio le loro carte nel lavoro, rispetto a quanto ho fatto io: laureata si ma per amore ho trascurato le mie aspirazioni per assecondare quelle del mio ex, primo amore e poi un bel narcisista patologico. Trauma stravolgente superato per poi imbattermi in una storia di trombamicizia...termine che non si addice alla mia persona. Stavo rinascendo quando l ho conosciuto: stesso posto di lavoro, saluti saltuari ma io l' avevo notato da subito....rientrava nei miei canoni ma era sposato. Si separa e poco qualche mese si sbilancia per una cena. Non mi dilungo, mi racconta di lui, donnaiolo traditore ma mi dice che con me dopo il sesso non ha bisogno di vestirsi e andarsene. Sono passati cinque anni da allora...sparizioni periodiche, poi torna: che non voleva una relazione me lo ha detto dopo due anni che ci si frequentava, ma io ero già presa. I miei cazziatoni sono periodici, gliene dico tante ...ma poi sento la mancanza ( lo vedo quasi tutti i giorni in ufficio anche se li neanche ci si saluta se non occasionalmente) e quando mi ricerca sono lì pronta ad incontrarlo. Non esistono( se non agli inizi) cene o uscite insieme al di là di casa sua. Sono stanca, mi limita, se frequento una persona è perché mi piace e non penso ad altri nel contempo....Quello su cui chiedo un parere maschile anche è: ma si può solo per una scopata( tra noi funziona molto bene ..me lo dice spesso...e poi lo so) superare tutte le cose negative e gli insulti che periodicamente gli dò? Vero io torno, ma sempre dopo l' ennesimo sfogo quando penso..." Va bene mi cerca, con tutto quello che gli ho detto avrà capito". Invece lui non capisce mai. Quello che chiedo non è una convivenza, non chiedo di coinvolgere le famiglie, non chiedo wk...chiedo che non inizi e finisca tutto, ogni 15 GG nella sua camera da letto. L'ui ha 63 anni, due figlie una di 12 anni. Grazie se vorrete consigliarmi. Buona serata Roberta Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161046 Inviato 6 Giugno 2022 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 6 Giugno 2022 Sembra che il modo in cui affronti le avversità della vita, reali o temute, sia rimasto simile nel corso degli anni. Prima c'è l'evitamento delle proprie aspirazioni che sono belle ma richiedono di rompersi la schiena e i sogni per inseguirle, con lo scarico della colpa sull'amore e sulle aspirazioni dell'altro. Poi c'è l'evitamento di una propria autonomia sentimentale e sessuale adulta, che sono cose belle ma per una donna con due figli e che ha superato i venti, molte cose appaiono difficili e lontane da afferrare. La colpa viene in questo caso scaricata su un soggetto che ha già dato, che vuole farsi dichiaratamente i fatti suoi, e che proprio per questo può ancora fare sesso decentemente dopo 5 anni. Il fatto che faccia altre e che abbia ritmo, lontananza, incontro, 14 giorni è l'ideale, ma anche 7 può durare un po', è una caratteristica di una sessualità maschile che vada oltre la primissima fase dell'effetto nuova. Se no, normalmente, nel giro di un anno se lei è giovanissima, il desiderio finisce. Perché va altrove, non perché uno lo abbia finito. La tua richiesta è sensata. Non chiedi di farti estintore definitivo con una convivenza, non chiedi famiglie coinvolte, non chiedi che di passare tempo di qualità insieme ed è tuo diritto chiederlo alla vita. Tuttavia, sei "stanca e limitata" ma eviti l'oceano aperto e le tue aspirazioni con lo scarico della colpa sull'amore e sulle sue diverse aspirazioni. Il fatto che chieda queste cose a lui, strillandogli addosso e scaricandogli drama (richiesta di validazione delle tue emozioni negative), insultandolo, pensando che a 63 anni con due figlie ancora non abbia capito cosa gli dica una donna... "invece lui non capisce mai"... Questo ci dice che stai cercando di sopravvivere, di affrontare questa avversità in un processo adattivo a tastoni, sforzandoti di gestire le tue richieste interne e quelle del contesto, ma che lo stai facendo usando una strategia che sai essere sbagliata. Lo sai, ma affrontare le avversità ed inseguire le proprie aspirazioni, che siano professionali in un mondo che ti mangia, che siano passionali in un mondo che spesso ti sputa masticata passati i 26... è molto più dura che provare a forzare la situazione già nota e sicura, manipolandola di forza a proprio vantaggio. Per i maschi questo tipo di modalità con cui affrontare una situazione stressante, riguarda spesso il sesso a tre. Cento volte mi chiedono come convincere una a farsi un'altra, allora dico loro di lasciarla libera, se fa resistenze, e di filtrare e filtrare, scegliendone una a cui piaccia. Ma è già difficilissimo, per un maschio che non sia ricco o popolare, anche solo farsi un'altra che respiri prima di sei mesi di tentativi a caso ovunque. Figurati mettersi anche a filtrare quella che vuole le stesse cose. Allora, tra i due mali il minore. La situazione "trovane un'altra che ti dia quello che cerchi" è estremamente stressante. La situazione "provo a convincere quella che ho già a vedere se capisce" è stressante, ma lo è meno che lasciare la strada vecchia per la nuova e rischiare. Per una donna di 50 con due figli, trovare uno che provi reale desiderio di provvedere proprio quelle sensazioni e momenti che lei cerca, può essere difficile quanto per un ragazzo cercare una che faccia sesso con altre donne insieme a lui, e non una sera perché in festa, proprio come tipo di relazione. Quello che ho capito in sette anni che le donne e i maschi mi chiedono la stessa cosa, sebbene per ottenere cose opposte, e dopo una vita in cui chiedo la stessa cosa alle donne che chiedono la stessa a me... E' che la chiave non sta nel cosa dirgli, come dirglielo, cosa fare per convincerlo, come imporre a lui le tue regole. Essa si nasconde invece nella compresenza di: Mastery, padronanza. La percezione evidence based di poter esercitare un buon livello di controllo e di regolazione dei propri stati mentali, comportamenti e sull'ambiente operativo. Che sia quello lavorativo o quello passionale e sessuale. Insomma, uno che ha la consapevolezza di trovarne altre due che gli danno di più se una lo disturba, perché è padrone del proprio stato mentale e del suo ambiente di caccia alle opportunità sessuali, ci mette meno a trovarne altre due che vogliono le stesse cose, che stare a subire una che non vuole quello che fa felice lui. E viceversa una donna, se sa di poter trovare una relazione supportiva e che le dà quello che lei cerca, non sta degli anni a provare a cambiarne una subottimale. Insomma la chiave non è come cambiarla, ma come essere più padroni di sé e dell'ambiente operativo. Autoefficacia. Può essere ridondante, pleonastico, parlare di autoefficacia dopo aver parlato di padronanza. Ma il fatto è che il successo in piccoli passi non ci fa sentire padroni, tuttavia ci dà quella sensazione di autoefficacia che è parte del cammino per avere il coraggio, un giorno, di arrivare alle più grandi sfide, e rischi, che portano alla Mastery. Buona autostima. Che ci rende più sicuri, più felici, più capaci di scegliere quello che va bene per noi, senza disturbare chi vuole altre cose per essere felice a modo suo. Supporto sociale. La percezione evidence based di essere apprezzati da qualcuno e di far parte di una rete sociale su cui poter fare - qualche volta - affidamento. Forse anche senso di gratitudine. Ma questa è un'altra - interessante - storia. Il concetto di autostima è quello in cui sono meno adatto a profondermi, dato che non sono uno psicoterapeuta, ma ci tengo a precisare che essa da un lato influenza l'autoefficacia, per cui anche la Mastery, ed influenza anche il supporto sociale che si offre e si riceve. Dall'altro lato, essa non è una questione unitaria: si divide in differenti ambiti, domini. Una persona può avere una buona stima di sé nell'ambito scolastico/lavorativo, ma svalutarsi nel dominio legato all'aspetto e/o alle prestazioni fisiche. Una persona può avere una sicurezza affettiva in ambito familiare, ma non avere la consapevolezza di poter raggiungere i propri obiettivi sociali, sentimentali, sessuali. Ora, da come ti racconti, sembra che alla base di varie strategie messe in atto nella vita, per far fronte allo stress o per evitarne di più forte, vi sia una scarsa stima di te in alcuni domini. Questo è assolutamente migliorabile, in modo evidence based, da alcuni orientamenti della psicoterapia come quella ad indirizzo cognitivo comportamentale. Una volta riuscita a far scintillare la capacità di affrontare e superare lo stress, continuando ad incrementare le tue risorse e riorganizzando la tua esperienza di esistere, in modo più funzionale a te... Allora Supporto sociale, Autoefficacia, Mastery, sono tutti fiori che nascono su un "albero che dà buoni frutti". Essi, insieme alla buona autostima, sono la chiave - secondo me - per essere come vorresti essere invece di cercare di far diventare le persone come vorresti che fossero. E la chiave per lasciarle andare, senza problemi, quando non sei come vorresti essere in loro compagnia, quando non vivi le cose e le emozioni che vorresti vivere. Nota: non è lui che ti soffoca e limita. Prova a riscrivere il tuo testo da così Cita Buonasera, sono Roberta 51 anni ,separata da 10 anni due figli grandi ( 28 e 25) laureati...anche io...spero si giochino meglio le loro carte nel lavoro, rispetto a quanto ho fatto io: laureata si ma per amore ho trascurato le mie aspirazioni per assecondare quelle del mio ex, primo amore e poi un bel narcisista patologico. Trauma stravolgente superato per poi imbattermi in una storia di trombamicizia...termine che non si addice alla mia persona. Stavo rinascendo quando l ho conosciuto: stesso posto di lavoro, saluti saltuari ma io l' avevo notato da subito....rientrava nei miei canoni ma era sposato. Si separa e poco qualche mese si sbilancia per una cena. Non mi dilungo, mi racconta di lui, donnaiolo traditore ma mi dice che con me dopo il sesso non ha bisogno di vestirsi e andarsene. Sono passati cinque anni da allora...sparizioni periodiche, poi torna: che non voleva una relazione me lo ha detto dopo due anni che ci si frequentava, ma io ero già presa. I miei cazziatoni sono periodici, gliene dico tante ...ma poi sento la mancanza ( lo vedo quasi tutti i giorni in ufficio anche se li neanche ci si saluta se non occasionalmente) e quando mi ricerca sono lì pronta ad incontrarlo. Non esistono( se non agli inizi) cene o uscite insieme al di là di casa sua. Sono stanca, mi limita, se frequento una persona è perché mi piace e non penso ad altri nel contempo....Quello su cui chiedo un parere maschile anche è: ma si può solo per una scopata( tra noi funziona molto bene ..me lo dice spesso...e poi lo so) superare tutte le cose negative e gli insulti che periodicamente gli dò? Vero io torno, ma sempre dopo l' ennesimo sfogo quando penso..." Va bene mi cerca, con tutto quello che gli ho detto avrà capito". Invece lui non capisce mai. Quello che chiedo non è una convivenza, non chiedo di coinvolgere le famiglie, non chiedo wk...chiedo che non inizi e finisca tutto, ogni 15 GG nella sua camera da letto. L'ui ha 63 anni, due figlie una di 12 anni. Grazie se vorrete consigliarmi. Buona serata Roberta A così: Cita Buonasera, sono Roberta 51 anni ,separata da 10 anni due figli grandi ( 28 e 25) laureati...anche io...spero si giochino meglio le loro carte nel lavoro, rispetto a quanto ho fatto io: laureata si ma per amore ho trascurato le mie aspirazioni per assecondare quelle del mio ex, primo amore e poi un bel narcisista patologico. Trauma stravolgente superato per poi imbattermi in una storia di trombamicizia...termine che non si addice alla mia persona. Stavo rinascendo quando l ho conosciuto: stesso posto di lavoro, saluti saltuari ma io l' avevo notato da subito....rientrava nei miei canoni ma era sposato. Si separa e poco qualche mese si sbilancia per una cena. Non mi dilungo, mi racconta di lui, donnaiolo traditore ma mi dice che con me dopo il sesso non ha bisogno di vestirsi e andarsene. Sono passati cinque anni da allora...sparizioni periodiche, poi torna: che non voleva una relazione me lo ha detto dopo due anni che ci si frequentava, ma io ero già presa. I miei cazziatoni sono periodici, gliene dico tante ...ma poi sento la mancanza ( lo vedo quasi tutti i giorni in ufficio anche se li neanche ci si saluta se non occasionalmente) e quando mi ricerca sono lì pronta ad incontrarlo. Non esistono( se non agli inizi) cene o uscite insieme al di là di casa sua. Sono stanca, mi limita, se frequento una persona è perché mi piace e non penso ad altri nel contempo.... Quello su cui chiedo un parere maschile anche è: ma si può solo per una scopata( tra noi funziona molto bene ..me lo dice spesso...e poi lo so) superare tutte le cose negative e gli insulti che periodicamente gli dò? Vero io torno, ma sempre dopo l' ennesimo sfogo quando penso..." Va bene mi cerca, con tutto quello che gli ho detto avrà capito". Invece lui non capisce mai. Quello che chiedo non è una convivenza, non chiedo di coinvolgere le famiglie, non chiedo wk...chiedo che non inizi e finisca tutto, ogni 15 GG nella sua camera da letto. L'ui ha 63 anni, due figlie una di 12 anni. Grazie se vorrete consigliarmi. Buona serata Roberta Se lo fai, proprio fisicamente, di provare a prendere respiro in quell'ansia mentre scrivi o vivi di getto... Potresti sentire una sensazione piacevole, accompagnata dalla meno piacevole sensazione che, forse, chi ti limita e stanca non è un'altra persona. Può essere una considerazione stressante, ed è tuo diritto difenderti dallo stress come ti pare, come va bene a te. Ma sapere che la persona che può cambiare davvero le cose è completamente sotto la nostra influenza, è incoraggiante. Lo è così tanto che i popoli antecedenti l'Illuminismo se la inventavano su qualche Olimpo, in cielo, in qualche cimitero e cercavano di controllarla con sacrifici, preghiere, intercessione di sacerdoti o stregoni. Può far sorridere, come i cargo cult, ma era il loro modo per provare a controllare o almeno influenzare la persona che decide per te. Non ci abbiamo provato tutti da bambini? Quando provavamo a modificare il comportamento della mamma o del papà a nostro vantaggio? E non è il momento di darci una riprovata? YOLO, Kaihō-sha, Xeniade e 14 altri ha reagito a questo 8 9 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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