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Discesa nell'ovvio.


Descent

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Descent

Apro un topic in questa sezione partendo da una serenità che difficilmente lascerebbe prevedere qualche finalità lagnosa, ma considerando che questa serenità prende il nome più specifico di rassegnazione, so già che finirà ad anatema.

Quando su questo forum vedo spiattellati concetti biologici alla mercé di vaghe strategie seduttive tendo a storcere il naso, e non perché non ne condivida la veridicità, quanto piuttosto non riesca a tollerare l’ottusità di un dettame naturale che pare troppo assecondato, anche quando sgambettato da tecnologie, parvenze di comodità e nuovi ismi. 

Qualcuno diceva che la civiltà è un atto di prepotenza dell’uomo sulla natura. Io dico che qualunque atto che metta in discussione la natura necessita di un investimento energetico superiore alla pigrizia naturale. Dunque l’idiozia è la via prediletta dalla specie, e ci sarà sempre lo sfruttato che vive di fantasticherie e lo sfruttatore corrotto da un riscatto che vale sempre meno dell’investimento iniziale.

Qualcun altro diceva che una donna può essere vissuta soltanto tramite la lente della passione, della tensione e dell’amore. Sicuramente non dell’amicizia, che è una roba relegata agli uomini.

Dopo un anno di merda dove ho perso praticamente quasi tutto il mio investimento, ho messo a punto un piano di ripresa basato su circa sei anni di esperienze sentimentali turbolente. Questo prevede come condizione fondamentale uno stato di salute fisica e mentale sufficiente.

Decimate le amicizie, la vita sociale e professionale, da qualche mese mi sono gradualmente rimesso in gioco, con la consapevolezza però che per le relazioni avrei dovuto attendere un migliore funzionamento mentale.

Questo passa da una buona alimentazione, esercizio, cernita di abitudini, luoghi e persone.

Le donne sono un lavoraccio, e non sono auspicabili a tutti.

 

Partirei a vanvera con un elenco dei miei capisaldi:

 

- La maturità di una donna è soltanto un accessorio comportamentale da abbinare all’acconciatura dei sui peli pubici.

 

- Qualunque – e sottolineo qualunque tentativo di comprensione reciproca passa dal filtro della prestazione biologica: nessuna potrà mai credere che abbiate un qualche problema se glielo esporrete, e fa anzi un favore a non credervi: in caso contrario verreste automaticamente scartati per difetti di fabbrica.

 

- Il punto di cui sopra può prendere una piega letale quando la tipa si convince di potervi aggiustare, pur non avendo capito nulla del vostro problema.

 

- Qualunque verità che possiate esprimere percepita come inaccettabile sarà motivo di eterno rancore, motore di un atteggiamento di castrazione più o meno conscio. Per intenderci: se date della cretina ad una cretina, questa cretinamente farà di tutto per dimostrarvelo nel peggiore dei modi.

 

- Se una ritorna dopo un torto ai vostri danni implorandovi di rielevarla ai vostri occhi, se legittimamente la tratterete da essere umano senziente cercando di discutere senza però eiacularle in ogni orifizio, preparatevi paradossalmente ad una qualche manfrina allineata con il femminismo più becero.

 

- Circondatevi di amici in grado di ridimensionare la figa, o condividerete la loro felicità giusto il tempo della loro stessa sparizione mentale.

 

- Se non siete carichi, giù di morale, e pensate di rimediare con due red bull e un’uscita a figa, preparatevi al vostro personalissimo girone infernale.

 

 

Per ora non mi viene altro in mente.

Ah, mi vedo con una che ho colto al balzo non ancora pronto per le donne.

Penso sia già iniziato il martirio.

Le ho perfino parlato di me.

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Descent
  • Cuore Nero 1
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evolutionator

se questo è quello che pensi delle persone e delle donne, secondo me o devi frequentare circoli migliori o devi fare un esame di autocoscienza per capire quanta parte della colpa è tua

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  • 1 mese dopo...
Descent
Inviato (modificato)

Lei è istrionica.

Non è complicata, è istrionica, come tutte le tipe con le quali ho avuto una relazione.

Arrivati alla quarta è tutto molto più banale, e di fronte a quei repentini cambiamenti umorali conditi da critiche insensate ci rimani vuoto.

Lei non si rende conto di ciò che sta facendo, ha soltanto la necessità psichica di svalutarmi prima di partire.

Quando si farà scopare dagli altri non potrà accettare di far stare male qualcosa che prima le piaceva.

Non è logicamente corretto.

Devo farle schifo.

Così ci prova, accusa, si innervosisce, interrompe il sesso, lascia centinaia di cose in sospeso.

Da me il vuoto, una lucertola che ha assistito alle varie fasi della relazione che adesso vede come lei stia cercando di rendere passabile 2 +2 = 5.

Così, distaccato, senza alcun timore di perdere qualcosa che non ho mai conquistato, sto lì a illustrare come dalle mie parti le sue considerazioni non hanno un riscontro nella mia visione dei fatti.

Ma io non voglio litigare, non voglio farle schifo come lei tanto desidera.

In pochi istanti passa dalla collera al riso, dal pianto alla gioia.

Non voglio nulla.

Piange esprimendo forse le uniche verità.

Io sono un sasso, anche parecchio assonnato.

Ha paura di come potrebbe farmi del male, dice.

È confusa.

Non sto reagendo impaurito o collerico alle sue critiche, e questo la manda in tilt.

Forse non la abbandonerò, pensa.

Forse non c'è bisogno di mettersi il ferro dietro la porta questa volta, può anche salutarmi con una sospensione sì, ma senza rabbia manifesta. 

La rabbia mi allontana, non funziona.

Farà lo stesso quello che pensa potrebbe farmi del male, ma le motivazioni saranno soltanto sue.

Io non ci sarò al suo ritorno, perché per quanto molto ben curata, la sua recita mi ha annoiato presto.

La sua scadenza l'ho fissata prima della mia, e parrebbe averlo fiutato in pochi rapidissimi minuti.

 

Tuttavia vorrei ringraziarla e lo farò qui:

grazie per aver scelto di investire in questi mesi le tue energie nella mia persona.

Provenivo da un periodo parecchio buio, e la tua vitalità - seppur spesso affettata - mi ha dato le energie per riappropriarmi di alcuni spazi che avevo perso.

Adorerò i tuoi occhi sofferenti, che non riescono a nascondere la tua di stanchezza.

Non siamo riusciti a vivere nessun attimo distante dai nostri rigidi imperativi difensivi, ma in ogni tuo spettacolo organizzato e in ogni mio biglietto acquistato c'è stata la più accesa voglia di farla finita con le solite cose, le stesse che mi hanno fatto scrivere questo post.

 

Ti voglio bene.

 

Modificato da Descent
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