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Accettare e convivere con le proprie scelte (preselezione)


scorpione678

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scorpione678

Sul forum mi sono spesso imbattuto in storie partite male e terminate peggio semplicemente perché non si è rispettata la propria preselezione, cioè scegliere e accettare che non siamo per tutti e non tutti sono per noi. 

Vorrei quindi affrontare l'argomento di prendere delle scelte e rispettarle, anche quando l'emotività ci fa provare disagio. 

Pongo un esempio classico, una frase che abbiamo sentito un milione di volte: "Non provarci con la/il collega perché se si verifica un intoppo sono problemi grossi". Una dinamica che conosciamo tutti è stare con il collega e poi lasciarsi, o scoprire che l'altro/a è narcisista. Impossibile freezare, nextare o fare no contact al 100%. Conseguenza: dolore e sofferenza con l'extra di avere problemi a lavoro. 

Ora, quasi tutti decidiamo di perseguire la scelta di non avere quel tipo di rapporti nel luogo di lavoro, ma alla fine in pochi riescono a farlo veramente. 

La domanda non è rivolta a chi ha fallito, ma a chi riesce a perseguire l'obiettivo. Come si convive con la propria preselezione quando la carne e l'emotività ti invitano a non rispettare il tuo impegno? 

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ArmandoBis
7 ore fa, scorpione678 ha scritto:

Sul forum mi sono spesso imbattuto in storie partite male e terminate peggio semplicemente perché non si è rispettata la propria preselezione, cioè scegliere e accettare che non siamo per tutti e non tutti sono per noi. 

Vorrei quindi affrontare l'argomento di prendere delle scelte e rispettarle, anche quando l'emotività ci fa provare disagio. 

Pongo un esempio classico, una frase che abbiamo sentito un milione di volte: "Non provarci con la/il collega perché se si verifica un intoppo sono problemi grossi". Una dinamica che conosciamo tutti è stare con il collega e poi lasciarsi, o scoprire che l'altro/a è narcisista. Impossibile freezare, nextare o fare no contact al 100%. Conseguenza: dolore e sofferenza con l'extra di avere problemi a lavoro. 

Ora, quasi tutti decidiamo di perseguire la scelta di non avere quel tipo di rapporti nel luogo di lavoro, ma alla fine in pochi riescono a farlo veramente. 

La domanda non è rivolta a chi ha fallito, ma a chi riesce a perseguire l'obiettivo. Come si convive con la propria preselezione quando la carne e l'emotività ti invitano a non rispettare il tuo impegno? 

Guarda, quando ci sono situazioni nei posti di lavoro molti mettono in guardia l'autore del thread sui rischi che la situazione gli si possa ritorcere contro, con gravi pregiudizi per la sua carriera.

Ma direbbero la stessa cosa se l'utente non venisse a lamentarsi delle ambiguità e degli intoppi in cui si è trovato e invece raccontasse di un rapporto fra adulti che è iniziato senza problemi e prosegue altrettanto felicemente?

Io credo proprio di no.

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