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Come gestite la solitudine? Vi sentite soli?


TARAS88

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Tradotto in italiano?

"Stanare la fica", da quel che ho capito, nel paesone da 50000 abitanti significa farsi la nomea del morto di figa. Puoi averci tutto il savoir faire che vuoi, ma se le single sono poche e ci provi con tutte, incluse quelle che avrai visto 2 volte in vita tua, le voci girano rapidamente e vieni relegato nell'ultimo girone dell'inferno. Peggio ancora provarci con quelle accoppiate, il rischio di prendersi qualche coltellata qua al sud è parecchio elevato

Se questa sono le soluzioni meglio le escort

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neon91
Il 6/8/2022 at 14:12, Tokyo ha scritto:

Io sono single ormai da diversi anni. Mi ci metto anche io a sto punto nei disagiati 😂

Mi sa che allora faccio anch'io parte del gruppo disagiati. 

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neon91
Il 11/8/2022 at 11:43, RAWolf ha scritto:

E la trovi una cosa positiva?

Personalmente mi sono reso conto che le comitive mi stanno molto strette. Ormai conosco gente di almeno 5 comitive diverse e mi aggrego alla bisogna. Se sto troppo in gruppo soffro come un cane, non perché sia introverso, piuttosto perché sto male a sentir parlare e a parlare del nulla, mi sembra proprio di buttare il mio tempo al cesso.

Stasera ad esempio ho un compleanno in un locale, con cena annessa, ma alla cena non ci vado, arriverò dopo direttamente al locale. E poi farò due parole con loro e contemporaneamente mi metterò ad osservare e vedere se ci sono potenziali nuove conoscenze da fare, che abbiano la figa oppure no.

I momenti che mi ricordo di più sono quelli in cui vado in un posto nuovo da solo e me la cavo in qualche modo.

Se mi viene chiesto cosa ho fatto nelle ultime due settimane, invece, ho un casino in testa che non ti dico. "ah, sono uscito con questo, quella, quegli altri" ma non ricordo neanche i giorni specifici. A parte, ovviamente, se esco con persone a cui tengo particolarmente.

In sintesi, la mentalità "da branco" faceva per me fino a qualche anno fa, o forse non ha mai fatto per me.

Non sto dicendo che chi ragiona al contrario sia sbagliato e io giusto, mi incuriosiscono i punti di vista diversi.

Ps: finalmente un post in cui non ti lamenti per il cazzo, grazie

Cosa intendi per parlare del nulla? Di cosa vorresti parlare in comitiva?

Parlare di figa? Quello non sarebbe il nulla? 

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gelsomino
9 ore fa, Gino83 ha scritto:

Tradotto in italiano?

"Stanare la fica", da quel che ho capito, nel paesone da 50000 abitanti significa farsi la nomea del morto di figa. Puoi averci tutto il savoir faire che vuoi, ma se le single sono poche e ci provi con tutte, incluse quelle che avrai visto 2 volte in vita tua, le voci girano rapidamente e vieni relegato nell'ultimo girone dell'inferno. Peggio ancora provarci con quelle accoppiate, il rischio di prendersi qualche coltellata qua al sud è parecchio elevato

Se questa sono le soluzioni meglio le escort

ascolta,  ho letto il tuo post per caso...

non sai nemmeno citare un utente su un forum o citare un post scritto da qualcun altro...

e vorresti capire quello che IO intendevo dire per "stanare la fica"?!

LASCIA PERDERE DAMMI RETTA, NON ANDARE NEMMENO AD ESCORT , FATTI SEGHE E BASTA CHE è MEGLIO!

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8 ore fa, gelsomino ha scritto:

ascolta,  ho letto il tuo post per caso...

non sai nemmeno citare un utente su un forum o citare un post scritto da qualcun altro...

e vorresti capire quello che IO intendevo dire per "stanare la fica"?!

LASCIA PERDERE DAMMI RETTA, NON ANDARE NEMMENO AD ESCORT , FATTI SEGHE E BASTA CHE è MEGLIO!

Amico, i post li so citare, sai cos'è la netetiquette? I post non si citano se la risposta è immediatamente successiva. 

Ad ogni modo no problem, da oggi io ignoro te e tu ignori me, tanto visto il tenore dei tuoi post passati (con annessi citazioni e canzoni di dubbio gusto) è palese che non apporteresti nulla alla discussione. Stana pure tutta la fica che vuoi che con quasi 9000post qua sul forum di tempo devi averne parecchio da buttare, ciao e grazie

Modificato da Gino83
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gelsomino
57 minuti fa, Gino83 ha scritto:

Amico, i post li so citare, sai cos'è la netetiquette? I post non si citano se la risposta è immediatamente successiva. 

Ad ogni modo no problem, da oggi io ignoro te e tu ignori me, tanto visto il tenore dei tuoi post passati (con annessi citazioni e canzoni di dubbio gusto) è palese che non apporteresti nulla alla discussione. Stana pure tutta la fica che vuoi che con quasi 9000post qua sul forum di tempo devi averne parecchio da buttare, ciao e grazie

Tutto il tempo che ho impiegato sul forum è tempo che ho guadagnato.

se governassi tu il sud, sarebbe ancora peggio, sarebbe come una canzone triste di de andrè!

 

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  • 3 settimane dopo...
Gallagher

Riesumo questa discussione a cui avevo già risposto da vecchio amante della solitudine non più così convinto.

In questi giorni sono in viaggio da solo e mi sembra il caso di dare in presa diretta qualche contributo ulteriore al tema.

Ormai da anni la normalità è che io viaggi da solo.

Pur continuando ad amare gli aspetti legati alla libertà che questo modo di viaggiare consente, la mancanza di compagni di viaggio si fa sentire. Ed era ciò che avvertivo già prima di essere concretamente in viaggio.

Credo che viaggiare da soli sia bello perché ha un qualcosa di trasgressivo, di selvatico. Ma, se diventa la normalità, perde parte del suo fascino.

E, soprattutto, riflettevo sul fatto che, ad oggi, viaggiare da solo per me non sia una scelta, ma l'unica opzione possibile. Cioè, se domani decidessi di fare un viaggio con altre persone che già conosco, di fatto non potrei farlo. O perché il mio circolo sociale è ristretto e poco coeso, o perché abbiamo gusti diversi. Gli ultimi viaggi non in solitaria l'ho fatti con ragazze con cui stavo.

Insomma, nella mia vita ho sempre voluto fare molte cose, ma quasi mai ho avuto compagni di viaggio spontanei, e quindi invece di forzare i rapporti o rinunciare, ho preferito fare da solo.

Ma tutto ciò ha un prezzo.

La famosa frase "la felicità è vera solo se condivisa" è molto calzante. Dopo tanti viaggi e tante esperienze da solo, mi resta un po' di amarezza per non averle condivise. Certo, in viaggio si fanno conoscenze, ho tenuto i contatti con tante persone, ma è un po' diverso.

Sono una persona che tende a ragionare per obiettivi, e provo un forte dispiacere nel non aver nessun potere o controllo su questa cosa. Gli alleati, i compagni di viaggio, come gli amici e gli amori, possono solo capitare. E, specifico, non parlo di gente per fare numero. Parlo di persone importanti. E le persone importanti capitano e basta.

Quello che mi inquieta è che il mio agire, per quanto proattivo, non è stato sufficiente a creare le condizioni per gli incontri importanti.

Sarà mancanza d'amore, sarà che pretendo troppo.

Sarà che viaggiare mi sbatte in faccia la mia solitudine. Un buio che ho imparato ad attraversare, ma che per non diventare distruttivo deve collocarsi in un contesto più variegato.

Forse per un po' non viaggerò da solo. 

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Crossguild
1 ora fa, Gallagher ha scritto:

Riesumo questa discussione a cui avevo già risposto da vecchio amante della solitudine non più così convinto.

In questi giorni sono in viaggio da solo e mi sembra il caso di dare in presa diretta qualche contributo ulteriore al tema.

Ormai da anni la normalità è che io viaggi da solo.

Pur continuando ad amare gli aspetti legati alla libertà che questo modo di viaggiare consente, la mancanza di compagni di viaggio si fa sentire. Ed era ciò che avvertivo già prima di essere concretamente in viaggio.

Credo che viaggiare da soli sia bello perché ha un qualcosa di trasgressivo, di selvatico. Ma, se diventa la normalità, perde parte del suo fascino.

E, soprattutto, riflettevo sul fatto che, ad oggi, viaggiare da solo per me non sia una scelta, ma l'unica opzione possibile. Cioè, se domani decidessi di fare un viaggio con altre persone che già conosco, di fatto non potrei farlo. O perché il mio circolo sociale è ristretto e poco coeso, o perché abbiamo gusti diversi. Gli ultimi viaggi non in solitaria l'ho fatti con ragazze con cui stavo.

Insomma, nella mia vita ho sempre voluto fare molte cose, ma quasi mai ho avuto compagni di viaggio spontanei, e quindi invece di forzare i rapporti o rinunciare, ho preferito fare da solo.

Ma tutto ciò ha un prezzo.

La famosa frase "la felicità è vera solo se condivisa" è molto calzante. Dopo tanti viaggi e tante esperienze da solo, mi resta un po' di amarezza per non averle condivise. Certo, in viaggio si fanno conoscenze, ho tenuto i contatti con tante persone, ma è un po' diverso.

Sono una persona che tende a ragionare per obiettivi, e provo un forte dispiacere nel non aver nessun potere o controllo su questa cosa. Gli alleati, i compagni di viaggio, come gli amici e gli amori, possono solo capitare. E, specifico, non parlo di gente per fare numero. Parlo di persone importanti. E le persone importanti capitano e basta.

Quello che mi inquieta è che il mio agire, per quanto proattivo, non è stato sufficiente a creare le condizioni per gli incontri importanti.

Sarà mancanza d'amore, sarà che pretendo troppo.

Sarà che viaggiare mi sbatte in faccia la mia solitudine. Un buio che ho imparato ad attraversare, ma che per non diventare distruttivo deve collocarsi in un contesto più variegato.

Forse per un po' non viaggerò da solo. 

Comprendo la sensazione e ti dico come la vedo io.

Partendo dal presupposto che "happiness is real only when shared" è una fuffa che vende bene fra gli hipster e che all'atto pratico, di chi agisce in concreto, non vuol dire nulla...

È normale che tu abbia momenti di scoramento come questo. Proprio perché come hai detto tu è diventata una abitudine e come tutte le abitudini inizia a stagnare.

Anche a me capita. Poi noto un paio di cose e mi passa:

- gente che va in vacanza e si porta dietro un peso morto 

-gente che passa l'unico momento di stacco dell'anno a discutere 

-gente che va in un posto a parlare solo italiano e a mangiare pizza/mc tutte le sere 

Sono solo tre esempi un po' provocatori per rifletterci su. Se poi vorrai fare magari un viaggio di gruppo di quelli organizzati, non posso che consigliartelo per esperienza indiretta... Considera comunque che il fatto di non trovare persone con cui viaggiare è un problema a monte (delle persone eheh)

Le ultime che ho trovato anni fa poi si sono rivelate dannose nella vita di ogni giorno, nonostante in viaggio fossimo allineati. In questo i viaggi organizzati aiutano perché in teoria c'è una linea comune, poi magari degenerano in pizzate su pizzate ma è un'altra storia...

 

 

 

 

 

 

 

 

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Gallagher
5 ore fa, Crossguild ha scritto:

Comprendo la sensazione e ti dico come la vedo io.

Partendo dal presupposto che "happiness is real only when shared" è una fuffa che vende bene fra gli hipster e che all'atto pratico, di chi agisce in concreto, non vuol dire nulla...

È normale che tu abbia momenti di scoramento come questo. Proprio perché come hai detto tu è diventata una abitudine e come tutte le abitudini inizia a stagnare.

Anche a me capita. Poi noto un paio di cose e mi passa:

- gente che va in vacanza e si porta dietro un peso morto 

-gente che passa l'unico momento di stacco dell'anno a discutere 

-gente che va in un posto a parlare solo italiano e a mangiare pizza/mc tutte le sere 

Sono solo tre esempi un po' provocatori per rifletterci su. Se poi vorrai fare magari un viaggio di gruppo di quelli organizzati, non posso che consigliartelo per esperienza indiretta... Considera comunque che il fatto di non trovare persone con cui viaggiare è un problema a monte (delle persone eheh)

Le ultime che ho trovato anni fa poi si sono rivelate dannose nella vita di ogni giorno, nonostante in viaggio fossimo allineati. In questo i viaggi organizzati aiutano perché in teoria c'è una linea comune, poi magari degenerano in pizzate su pizzate ma è un'altra storia...

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie del punto di vista.

Quella citazione non credo sia solo fuffa, ne ho fatto esperienza diretta. Sai quando magari ti succede qualcosa di bello e non vedi l'ora di dirlo a una persona? Il meccanismo è un po' quello. E non parlo della condivisione compulsiva e narcisistica da social, ma di un più profondo "godiamone insieme", riservato a poche persone.

Ovviamente, come dici tu è pieno di gente che viaggia in compagnia e ne farebbe volentieri a meno. Il punto è che, come dici, per me è talmente inusuale che è facile cominciare a sentirne la mancanza o addirittura a idealizzarlo.

Che poi, fondamentalmente, il viaggio non fa altro che riflettere una condizione che vivo nel quotidiano, cioè la mancanza di rapporti profondi. Porta a galla quel senso di solitudine che nei restanti 350 giorni dell'anno vivo senza dargli troppo peso.

Forse anche questo è un risultato delle mie azioni. Forse non mi metto veramente in gioco nei rapporti, e le conseguenze sono queste.

 

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Wyatt99
8 ore fa, Crossguild ha scritto:

- gente che va in vacanza e si porta dietro un peso morto 

-gente che passa l'unico momento di stacco dell'anno a discutere 

-gente che va in un posto a parlare solo italiano e a mangiare pizza/mc tutte le sere 

è questo il punto.

Viaggiare insieme agli amici è difficile perché devi trovarti in sintonia con loro, e comprendere cosa gli piace fare in viaggio.

Se sono pesi morti o amano altro rispetto a ciò che ami, è meglio viaggiare da solo.

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