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Situazione di STALLO nella Riconquista. Affondo il colpo o lascio stare?


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tagamas
31 minuti fa, bass_97 ha scritto:

Cioè qui il problema alla base è che non ti dai speranza di pensare di trovare di meglio: la stai mettendo sul piedistallo. 

Io non ho mai pensato lei fosse perfetta, anzi, se mi chiedessi di stilare una lista dei suoi difetti inizierei a scrivere dopo averci pensato nemmeno 5 secondi.

Semplicemente il punto era che sapendo di essere una persona molto selettiva in ottica della ricerca di un nuovo partner e speranzoso che la nostra relazione avesse ancora qualcosa da offrire, ho provato a riconquistarla.

31 minuti fa, bass_97 ha scritto:

Cosa preferisci: la pillola rossa (affronti la realtà e ti sforzi per cercare una persona compatibile) o la pillola blu (rimanere incastrato con una persona con l'illusione sia quella giusta)? 

Direi che l'opzione di affrontare la realtà è l'unica perseguibile ormai.

Mi soffermo però per chiederti una cosa: in questa risposta così come precedentemente nel topic, hai sempre congiunto l'andare avanti con il cercare una persona migliore.

Al momento l'ultima cosa che voglio è rientrare in una LTR (ma probabilmente sarò strano io visto che lei sta già rimediando probabilmente).

Perchè dai così tanta importanza al trovare un nuovo partner? Ritieni sia essenziale per andare avanti? Non basta semplicemente accettare la rottura, il fatto che lei abbia un altro, e concentrarsi unicamente su se stessi?

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bass_97
24 minuti fa, tagamas ha scritto:

Perchè dai così tanta importanza al trovare un nuovo partner? Ritieni sia essenziale per andare avanti? Non basta semplicemente accettare la rottura, il fatto che lei abbia un altro, e concentrarsi unicamente su se stessi?

È qui che ti volevo far arrivare. Ovviamente no, non è vitale trovare un nuovo partner, tutt'ora io mi sono prefissato che fino a primavera non voglio manco sfiorare una donna (dopo che questa estate e autunno ci ho dato dentro) per potermi concentrare solo su me stesso. 

Il discorso è che bisogna fare un passo alla volta per riuscire ad arrivare a meta. Nel tuo caso dove ti senti senza speranza perché vuoi solo la tua ex, hai bisogno di comprendere che c'è spazio per un'altra candidata (anche più candidate). Una volta interiorizzato bene questo concetto (di speranza) poi c'è da lavorare sul discorso "ma ora ho voglia di un'altra persona vicino oppure preferisco dedicare le mie energie e il mio tempo a me stesso?". Da qui poi vedi dove ti porta la vita. Io sono per il concentrarmi su me stesso, perché voglio e necessito di fare l'upgrade per stare meglio e chissà, rimettermi in pista se ne avrò voglia (e anche perché ho provato la via dove mi sono messo in gioco con nuove tipe e nonostante dall'altra parte ci fosse impegno io le trattavo di merda). 

Una cosa che ho capito di me, ma secondo me che appartiene a tutti, è che è importante prendere decisioni perché le si scelgono e non perché si è costretti. Essere liberi rende felici. Ed è per questo che essere mollati è dura, perché non c'è possibilità di scegliere (anche se si era vicini a prendere la decisione di mollare). 

24 minuti fa, tagamas ha scritto:

Direi che l'opzione pillola rossa è l'unica perseguibile ormai

Al di fuori di quello che ti tocca, bisogna capire ciò che è giusto (immagina che potessi prendere la pillola blu) e che quindi faresti a priori. 

Cioè il punto è che devi capire e interiorizzare che tu la "molleresti" e "l'avresti mollata" ma non ne hai avuto l'occasione. Perché arrivati a questo punto questa è la realtà: non siete fatti per stare insieme, altrimenti dopo tutto quello che hai fatto per rimediare ora non saresti a scrivere sul forum, ma saresti con lei. 

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Sensei10
4 minuti fa, tagamas ha scritto:

Se devo darti una risposta più profonda, prescindendo dal mero "mi si contorce la pancia pensando che lei si stia procurando degli orgasmi multipli saltando sul cazzo del tizio magari più grosso e prestante del mio" (che comunque è un pensiero esistente e che contribuisce alla mia sofferenza, non facciamo finta di nulla) allora vado un attimo a ritroso.

Sono sempre stato una persona apatica e senza grande capacità di provare ed esprimere emozioni (non ricordo nemmeno quando ho dato l'ultimo abbraccio a mia madre, forse all'asilo).

Sulla base di ciò, mi sono sempre interfacciato con le donne durante la mia adolescenza sempre come un puttaniere (sfruttando anche il fatto che ero molto popolare nella mia zona dato il mio aspetto fisico ed il saperci fare).

Con lei sarebbe dovuta essere la solita storia (tant'è vero che i primi tempi facevo i soliti pensieri sul come scaricarla nel miglior modo possibile), ma così non è stato.

Non saprei dirvi perchè, ma mi ci sono seriamente affezionato.

E' stato quello che in tanti definiscono il primo amore, ho imparato cosa significa tenerci davvero ad una persona, a dare un abbraccio sincero e non con il solo fine di fare kino escalation.

Ho imparato cosa significa ricevere il calore di una donna, passare la notte coccolando l'altro e condividere ogni tipo di esperienza.

Quindi, per risponderti, ti direi che mi fa soffrire il fatto che l'unica persona che io abbia sinceramente voluto bene in vita mia e che a sua volta è stata in grado di volermi bene nonostante il mio essere un pezzo di ghiaccio, adesso abbia intenzione di riversare il suo amore verso un altro.

E si, il fatto che abbia deciso di riversalo verso un altro rifiutandomi e scartandomi dopo tutto l'impegno che ci ho messo e le speranze che avevo riposto, mi fa soffrire ancora di più.

Appunto.

Ci sono, ragionando per grandi linee ed estremizzando, due tipologie di persone, quando succedono queste storie:

- Quelli che hanno bisogno di attaccarsi a chiunque.

- Quelli che non si attaccano mai.

I primi, a volte senza scadere nel patologico, non si rendono conto nemmeno di ciò che accade. Evitando analisi improprie, sono portati a dare un'importanza vitale alla propria scelta.

Sono pronti a dare più che a ricevere e, spesso anche se non sempre, si aspettano di essere ricambiati quasi incondizionatamente. Purtroppo però non funziona così, credo che non ci sia nemmeno il bisogno di rifletterci troppo.

I secondi, normalmente, sono un po' più bilanciati. Pure qua, tralasciando la psicologia spicciola, se ti dice bene dieci volte su dieci, non vai a pensare che esiste chi è in grado di farti soffrire. Manca l'abitudine alla negazione, al due di picche, alla chiusura improvvisa e senza appello. Tutto viene vissuto come un affronto, non per nulla si chiama "ferita narcisistica" (che non identifica i soli narcisisti, ma chiunque abbia un minimo di amor proprio).

Diciamo che se sei una/o a cui la sorte arride, nei rapporti, accusi il colpo in modo imprevisto e quindi abbastanza forte. A te è capitato questo, se ho capito bene.

Ma confermi un po' quello che si dice da sempre, qui e fuori: non esiste "l'unica e speciale", esiste l'intensità con la quale tu l'hai resa tale, con la quale hai provato determinati sentimenti. Non facile da ritrovare, visti i pregressi. E qui si innesta la mancanza, che se da una parte è reale, dall'altra è anche accresciuta dall'idealizzazione. Sono tappe di crescita, a qualunque età e con qualsiasi bagaglio. 

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tagamas
1 ora fa, bass_97 ha scritto:

Cioè il punto è che devi capire e interiorizzare che tu la "molleresti" e "l'avresti mollata" ma non ne hai avuto l'occasione.

Non so se l'ho mai accennato nel topic, ma quando mi lasciò per me fu una liberazione; durante l'ultimo periodo quasi ci speravo che rompesse lei perchè per l'appunto io non trovavo il coraggio.

Non sono sicuro che fosse al 100% perchè non eravamo fatti per stare insieme, proprio il fatto che la relazione si sia principalmente degradata a causa dei miei problemi mi ha fatto pensare che potevamo avere ancora qualcosa da dare una volta risolti.

Poi sai come funziona: la nostalgia, i ricordi, la mancanza, e subito dentro nel loop per provare a riconquistarla.

1 ora fa, bass_97 ha scritto:

Perché arrivati a questo punto questa è la realtà: non siete fatti per stare insieme, altrimenti dopo tutto quello che hai fatto per rimediare ora non saresti a scrivere sul forum, ma saresti con lei. 

Però non me ne pento, ritorniamo al discorso delle prime pagine. Adesso posso dire di non avere alcun rimpianto, il me da vecchio credo sarà fiero ripensando a questo periodo ed al coraggio che ho trovato per esternarle le mie emozioni.

Non ti nego però, che se ad esempio domani mattina dovesse contattarmi chiedendo di rivederci/ritornare insieme (non ci sto sperando ne pensando succederà mai, è per esemplificare), sarei la persona più felice del mondo.

E so che se sono consapevole che potrei reagire in questo modo, ho ancora tanto su cui lavorare.

38 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Manca l'abitudine alla negazione, al due di picche, alla chiusura improvvisa e senza appello. Tutto viene vissuto come un affronto, non per nulla si chiama "ferita narcisistica" (che non identifica i soli narcisisti, ma chiunque abbia un minimo di amor proprio).

Diciamo che se sei una/o a cui la sorte arride, nei rapporti, accusi il colpo in modo imprevisto e quindi abbastanza forte. A te è capitato questo, se ho capito bene.

Ma confermi un po' quello che si dice da sempre, qui e fuori: non esiste "l'unica e speciale", esiste l'intensità con la quale tu l'hai resa tale, con la quale hai provato determinati sentimenti. Non facile da ritrovare, visti i pregressi. E qui si innesta la mancanza, che se da una parte è reale, dall'altra è anche accresciuta dall'idealizzazione. Sono tappe di crescita, a qualunque età e con qualsiasi bagaglio. 

Direi che hai riassunto alla perfezione quello che ho cercato di dire.

Grazie.

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bass_97
1 minuto fa, tagamas ha scritto:

Non ti nego però, che se ad esempio domani mattina dovesse contattarmi chiedendo di rivederci/ritornare insieme (non ci sto sperando ne pensando succederà mai, è per esemplificare), sarei la persona più felice del mondo

E invece questo è già un pensiero su cui devi lavorare, perché se ti convinci che lei non fa per te e lei ritorna, l'unica cosa che vorresti è starle lontano, altro che essere felici. Devi sentire che non vale la pena perdere tempo con una persona così, anche se non è facile (ovviamente non cadendo nel rancore). 

4 minuti fa, tagamas ha scritto:

Però non me ne pento, ritorniamo al discorso delle prime pagine. Adesso posso dire di non avere alcun rimpianto, il me da vecchio credo sarà fiero ripensando a questo periodo ed al coraggio che ho trovato per esternarle le mie emozioni.

Su questo sono d'accordo, infatti hai fatto bene a metterti a nudo, sia perché non vieni mangiato vivo dal dubbio che poter esplorare a fondo la verità: che lei non fa per te anche se hai giocato bene. 

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Scannachiappolo
11 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Appunto.

Ci sono, ragionando per grandi linee ed estremizzando, due tipologie di persone, quando succedono queste storie:

- Quelli che hanno bisogno di attaccarsi a chiunque.

- Quelli che non si attaccano mai.

Sono entrambi due pattern di attaccamento, forse molto più importanti per valutare le persone (meglio ancora di "narci" o "dipendente"), entrambi rientranti nello stile "insicuro"

-lo stile insicuro ansioso (1)

- e quello evitante (2)

Che di solito come incastro funzionano così: (1) sta letteralmente a correre dietro a (2), elargisce attenzioni e affetto, le richiede a (2) talvolta addirittura allarrabbiandosi per non ottenerle e trovare solo freddezza dall'altra parte. Dal canto suo (2) fa fatica a connettersi ai suoi sentimenti, è stato un bambino probabilmente poco amato a cui è stato insegnato implicitamente che le sue emozioni e quello che prova non deve provarle ("non piangere!"), quindi non si attacca perché vede amore e attaccamento come cose aliene a lui. È il classico che subconsciamente vorrebbe vicinanza ma appena ci si avvicina la scansa, temendola. Realizza così una sorta di push e pull emotivo (mi allontano/avvicino) che tiene legato l'altro, che si accontenta di briciole di affetto (effetto droga, intervallato da lunghi periodi di freddezza e distanza), e tiene il controllo della relazione...

... fintantoché (1) ad una certa si stufa, gira i tacchi, spesso trovandosi un terzo soggetto, e lì casca il palco per (2). Il quale si ritrova stile "botola che si apre sotto i piedi", caduto dal piedistallo, in una vera e propria ferita narcisistica. Si vede scartato rispetto all'altro, gli mancano le attenzioni, idealizza la persona che fino a dieci minuti prima schifava... Dietro la loro parvenza di inossidabilitá sono deboli anche loro, perché uno con una sana autostima non si fa sopraffare così tanto, dice "ok, auguri e figli maschi" e prosegue con la sua vita.

Perché alla fine sono entrambi insicuri, hanno entrambi una autostima scarsa e deficit affettivi, sono un po' complementari, i due lati di una stessa medaglia.

 

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tagamas
2 ore fa, Scannachiappolo ha scritto:

Sono entrambi due pattern di attaccamento...

La tua risposta è la descrizione perfetta del rapporto tra me e la mia ex e di come mi sono sentito quando mi ha lasciato e rifiutato.

Ma non è forse la presenza della tipologia 1 donna e 2 uomo (senza troppi estremismi ovviamente) la ricetta per una buona relazione?

Mi spiego meglio: se fossero entrambi evitanti (2) non ci sarebbe modo per nessuno dei due di godersi appieno le sensazioni e la crescita derivante da una relazione d'amore.

Se fossero entrambi insicuri ansiosi (1) finirebbero con il legarsi indissolubilmente; il tizio diventa un beta e lei diventa una protagonista dell'orrore di BANE https://www.italianseduction.club/forum/t-26833-lorrorelorrore/

 

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bass_97
2 ore fa, tagamas ha scritto:

Ma non è forse la presenza della tipologia 1 donna e 2 uomo (senza troppi estremismi ovviamente) la ricetta per una buona relazione?

No. La ricetta per una buona relazione è vivere le relazioni con un attaccamento "sicuro".

Se non c'è da entrambi le parti un attaccamento sicuro perché non sono "guariti" / "non sono consapevoli e non sanno gestirsi" (facendo terapia) allora l'incastro possibile è tra evitante e ansioso-ambivalente. Ma è la ricetta per una relazione tossica.

Io ho vissuto l'incastro dove io sono tendenzialmente ansioso-ambivalente e la mia ex è del tipo evitante. Il problema è stato che nonostante non la soffocassi e fossi molto accorto nel non farle pesare nulla (perché sono molto consapevole della mia situazione avendo anche fatto terapia in passato), la mia tendenza comunque ha amplificato di gran lunga l'attaccamento evitante della mia ex perché la giustificavo e non mi ponevo dei paletti per esigere rispetto.

Non sai quante volte come ha detto @Scannachiappoloavrei "girato i tacchi" e l'avrei voluta mollare per la frustrazione, come del resto i suoi precedenti ex avevano fatto. 

Questo è per dirti che se la tua ex (che se ho capito bene è del tipo "ansioso-ambivalente", siccome tu sei "evitante") non ti avesse mollato, probabilmente saresti arrivato ad un punto dove il tuo stile evitante si sarebbe così amplificato (dopotutto hai ammesso tu stesso che la stavi trattando di merda prima di essere mollato) che avresti deciso di mollarla scaricandole le colpe della tua infelicità e non saresti adesso bloccato con questo dolore.

Quindi la morale è che finché entrambi non guarite non potrete mai e poi mai stare insieme. Ma quando sarete guariti si presume che sarete persone diverse. 

 

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Scannachiappolo
2 ore fa, tagamas ha scritto:

La tua risposta è la descrizione perfetta del rapporto tra me e la mia ex e di come mi sono sentito quando mi ha lasciato e rifiutato.

Ma non è forse la presenza della tipologia 1 donna e 2 uomo (senza troppi estremismi ovviamente) la ricetta per una buona relazione?

Mi spiego meglio: se fossero entrambi evitanti (2) non ci sarebbe modo per nessuno dei due di godersi appieno le sensazioni e la crescita derivante da una relazione d'amore.

Se fossero entrambi insicuri ansiosi (1) finirebbero con il legarsi indissolubilmente; il tizio diventa un beta e lei diventa una protagonista dell'orrore di BANE https://www.italianseduction.club/forum/t-26833-lorrorelorrore/

 

La ricetta per una buona relazione sarebbe esser entrambi con un attaccamento sicuro, ossia: so di valere, ho una sana autostima (cosa che senti, non che ti ripeti a te stesso), so di essere meritevole d'amore, per cui lo elargisco ma al contempo lo pretendo. Ne conosco due così, infatti stanno assieme da dieci anni, si son sposati due anni fa e hanno un figlio di qualche mese. E sono entrambi piacenti, potrebbero fare quello che vogliono con chiunque, le possibilità non mancherebbero a loro.

Purtroppo si stima che le persone con attaccamento sicuro siano più o meno il 20-25% della popolazione. Il resto invece solitamente instaura incastri e dinamiche insicure/tossiche (con vari gradi, dai battibecchi costanti a violenze etc), che però funzionano, per quanto tossiche.

Evitante - evitante: si trovano bene a vicenda per sesso e per una relazione fredda e distante perché nessuno dei due attiva quella zona di discomfort in cui si mettono in tavolo sentimenti, però entrambi ne vorrebbero, notano che non arriva una fava dall'altro, e dura poco.

Insicuro insicuro: sono una bomba di amore all'inizio, poi scattano gelosie, senso di controllo, inzerbinimento di uno o dell'altra, eventuali zio/zia Bane che ci cascano in mezzo...

 

Modificato da Scannachiappolo
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bass_97
5 minuti fa, Scannachiappolo ha scritto:

Evitante - evitante: si trovano bene a vicenda per sesso e per una relazione fredda e distante perché nessuno dei due attiva quella zona di discomfort in cui si mettono in tavolo sentimenti, però entrambi ne vorrebbero, notano che non arriva una fava dall'altro, e dura poco.

Insicuro insicuro: sono una bomba di amore all'inizio, poi scattano gelosie, senso di controllo, inzerbinimento di uno o dell'altra, eventuali zio/zia Bane che ci cascano in mezzo...

È vero che ci sono anche questi incastri, ma tendenzialmente sono "fuochi di paglia" e durano davvero poco

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