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Quando le canzoni assumono un significato


vol-à-voile

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14 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Ma sono anche consapevole che è veramente distruttivo quando sei in macchina con la radio accesa e la musica ti parla. E' incredibile come anche il testo di un pezzo house ti stia raccontando una storia d'amore  o una rottura e tu sei lì che ascolti per la prima volta un qualcosa che prima ignoravi badando solo alla melodia

Spoiler

Here we are, at the edge of the world
It's gone too far, but it's what we deserve
Destroying all that's left in our sights
Is this life?

We will revolt (will revolt)
It calls upon us (calls upon us)
Embrace the pain (embrace the pain)
It makes us stronger (makes us stronger)

When hope is gone (hope is gone)
And hearts are torn (hearts are torn)
We take a dive (take a dive)
In the shallow waters
'Cause that's life

 

 

18 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Non hai alcuno stimolo a migliorare, a essere la miglior versione di te

Spoiler

When it just doesn't make any logical sense to go on
That's when you use your emotion
Your anger, your frustration, your fear
To push further
To push you to say one thing, "I don't stop"

This is where it begins
Rise

 

 

 

Daje.

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Wyatt99
49 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

7 mesi di relazione, 7 mesi in cui avevo avuto ciò che sempre avevo bramato: felicità (non solo la mia, ma anche quella riflessa di chi sta con me), stabilità (promozioni dietro promozioni), progetti nel breve termine  (e chiaramente quanto più realistici possibili: niente discorsi su figli, ipoteche o compagnia bella, ma semplicemente affrontare la realtà delle cose dato che la situazione di entrambi era alquanto particolare) e tanta voglia di proteggersi.
7 mesi di relazione ed un bel giorno di Febbraio, mentre ero solo a casa guardando la serie più stupida ed intelligente mai stata realizzata sulla faccia del pianeta Terra, realizzo questo:

 

 

 

Ciò che avevo sempre bramato, ciò che ultimamente cercavo anche scendendo a compromessi, non era ciò che realmente avrei voluto avere.
O meglio, non era ciò che il mio cuore desiderava. E da lì comincia un calvario durato sino alla settimana scorsa.

Ho fatto di tutto: ho cercato inizialmente di stare sulle mie senza espormi troppo, di analizzare la situazione, di mettermi a tavolino con me stesso e capire cosa c'era che non andava e del perchè il mio cuore (nuovamente) non era capace di provare quei sentimenti. E così per un paio di settimane sino a quando ho dovuto parlarne con lei perché non mi sentivo bene con me stesso. 
Ci prendiamo una minipausa, con lei chiaramente destabilizzata. Minipausa che dura poco: una settimana dopo sono lì pronto a dirle più o meno ciò che è realmente la verità, "scoperta" dopo un'attenta analisi del sottoscritto: non sono mai stato capace di essere innamorato, non ho mai detto a nessuna la famosa frase "ti amo" ma che per lei provavo un qualcosa che mi faceva stare più che bene. E un po' preso dal momento, un po' probabilmente pensandolo sul serio, le ho detto che probabilmente era la prima persona per cui provavo emozioni vicine all'amore.
La mia "crisi" finisce, da Marzo sino a Maggio va tutto bene. I problemi semmai cominceranno proprio dall'anno di relazione.
E i "problemi non sono i suoi, se non miei.

Comincio ad accusare continue notti di ansia e frustrazione, di tristezza assoluta per non essere in grado di sentire qualcosa per questa persona: roba che per un periodo ho dormito poco e male, roba che ti lascia la notte a spulciare fra Reddit e compagnia bella cercando quantomeno conforto, cercando storie simili di persone che alla fine sono riuscite a tirar fuori quel sentimento mancante, quel qualcosa che rende la relazione unica. 
Ho provato di tutto, ma veramente di tutto. In tutto ciò la mia unica confidente, mia madre, mi esortava a non lasciarmela scappare perché è una ragazza d'oro (lo è), stiamo bene assieme (credetemi, lo eravamo: viaggi, risate, ristoranti, tempo di qualità assieme) e perché un'altra così è difficile da trovare. E io chiaramente pronto di nuovo a farmi un altro lavaggio del cervello cercando venir fuori da questo incubo. Niente, non serve a nulla. 

E così arriviamo ad una settimana fa, venerdì 4 Novembre.
Lei finisce di lavorare alle 4 di mattina, io vengo da una settimana in cui i pensieri mi hanno letteralmente divorato.
"Ho finito di lavorare", "A., dobbiamo parlare. Posso venire a casa tua?", "...si"
Arrivo, la vedo lì seduta sul divano sicuramente già era consapevole di quello che le stavo per dire.
Le racconto tutto, le racconto delle mie paure, le dico anche "mi piacerebbe dirti che ti sono stato infedele, perché so che così mi odieresti e potresti recuperarti più facilmente. Ma così non è, A. Ti sono stato sempre fedele e sono stato benissimo con te, ma sono 4 giorni che non chiudo occhio per colpa di pensieri che mi uccidono e non posso purtroppo ammazzarmi mentalmente così". 
Lei "mi capisce", nel senso che comprende che le cose non possono sempre andare bene, che ultimamente mi vedeva un po' strano. Le chiedo la gentilezza di circondarsi di amici, di stare bene e le propongo di rimanere in contatto, più che altro perché mi interessava sapere che le andava tutto bene, che la sua vita era andata avanti, che finalmente l'avevano chiamata a lavorare come maestra. Le dico che mi sarei accontentato anche di una mail. Mi guarda sconsolata e mi dice che chiaramente non sa se potrà farlo e che deve innanzitutto unfollowarmi dai vari social. Non le dico nulla, la abbraccio, le do un bacio sulla guancia, la stringo e me ne vado.
Quella stessa mattina camminerò per il lungomare dalle 6 alle 8.15, pervaso di pensieri, paure e tristezza, la stessa che mi dilanierà il cuore nei successivi 3 giorni, con attacchi di pianto e rimorsi per aver ferito una persona a cui volevo e voglio tutt'ora un bene dell'anima.

Oggi è quasi una settimana senza di lei e sto bene, ho realizzato che alla fine ho fatto ciò che andava fatto probabilmente già da tempo ma ogni tanto ho piccoli attacchi di tristezza sapendo che l'altra parte sta soffrendo in silenzio e la cosa mi genera piccoli rigurgiti di stomaco.
Ma sono anche consapevole che è veramente distruttivo quando sei in macchina con la radio accesa e la musica ti parla. E' incredibile come anche il testo di un pezzo house ti stia raccontando una storia d'amore  o una rottura e tu sei lì che ascolti per la prima volta un qualcosa che prima ignoravi badando solo alla melodia. E il testo ti da una mazzata, ti dice come ti senti te o come si sente la tua partner.  E sei lì a rivangare su quanto ti sta dicendo, lasciandoti in una situazione di stress razionale da cui è difficile evadere. Da qui, il titolo del topic.

 

Ripeto, sto bene: ho ripreso in mano la mia vita, ho cominciato un po' di psicoterapia, a breve vado in Portogallo due mesi per lavoro e sono sostanzialmente molto più sereno e felice. Ogni tanto ho qualche momento di down, come uno dei giorni successivi alla rottura dove le scrissi una lettera lunga in cui le chiedevo scusa, che mi dispiaceva aver rotto un giocattolo stupendo e che stavo cercando di migliorarmi facendo psicoterapia e che mi avrebbe fatto piacere rivederla per farle vedere come stessi lavorando su me stesso. Ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio lasciare quella lettera a casa mia e non consegnarla, perché avrebbe solo allungato l'agonia e il tempo di recupero della mia oramai ex fidanzata.

Posso dire di aver sperimentato ora entrambe le esperienze, del "dumper" e del "dumpee". Ma lasciare è veramente tosta. Non hai alcuno stimolo a migliorare, a essere la miglior versione di te dopo aver lasciato, e ti ritrovi in un pantano putrefatto di pensieri e sensi di colpa. Preferirei essere lasciato o essere di nuovo in One-Itis, perchè saprei cosa fare. Ma così? Così no, mi sento con le mani assolutamente legate.

 

Scusate lo sfogo.

Ciao Vol. E' bello rivederti su questo forum, e spero che tutto possa andare per il meglio! Le canzoni, talune canzoni, ti parlano in x momenti, per poi non parlarti più. Funzionano in alcune situazioni, per poi scomparire nell'ombra. Dopo anni torneranno, ma l'effetto che ti daranno sarà quella del ricordo, che è un aspetto dolce, ma poco duraturo.

Buona giornata.

Modificato da Wyatt99
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vol-à-voile
6 minuti fa, Wyatt99 ha scritto:

Le canzoni, talune canzoni, ti parlando in x momenti, per poi non parlarti più.

Non avrei saputo sintetizzarlo meglio, grazie 

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Crescendo63
Il 10/11/2022 at 10:32, vol-à-voile ha scritto:

7 mesi di relazione, 7 mesi in cui avevo avuto ciò che sempre avevo bramato

[...]

Ciò che avevo sempre bramato, ciò che ultimamente cercavo anche scendendo a compromessi, non era ciò che realmente avrei voluto avere.
O meglio, non era ciò che il mio cuore desiderava. E da lì comincia un calvario durato sino alla settimana scorsa.

Mi spiace davvero per tutta questa sofferenza.

Ma anche ti stimo per il coraggio con cui cerchi la tua verità, la confessi a lei (tanti avrebbero fatto finta o sarebbero soltanto spariti), ed anche a noi.

 

Quello che voglio dirti, per lunga esperienza nel conoscere me stesso ed osservare i problemi altrui, è che probabilmente hai delle ferite emotive che ti rendono difficile l'intimità, l'apertura di cuore o un coinvolgimento profondo. Ciò non vuol dire che non ne sei capace, ma che ci sono parti di te che resistono e frenano (probabilmente per difesa).

Credo che tu abbia bisogno dell'aiuto di un bravo terapeuta per fare chiarezza in te (certe cose sono sepolte nell'inconscio, e l'auto-analisi può non bastare). Parli di psicoterapia, quindi ci stai già provando, bene; attenzione solo che costui sia davvero capace, e non si limiti a consolazione / banalità / luoghi comuni (come pare succeda con parecchi psicologi).

 

Dopo oltre 40 anni di crescita personale, posso dirti con certezza che cambiare è possibile: ci vuole tempo ed impegno, ma ce la puoi fare. E' chiaro che sei una persona davvero in gamba, per cui non ho dubbi che saprai superare questa difficoltà. Un abbraccio.

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vol-à-voile
23 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

Parli di psicoterapia, quindi ci stai già provando, bene; attenzione solo che costui sia davvero capace, e non si limiti a consolazione / banalità / luoghi comuni (come pare succeda con parecchi psicologi).

È sostanzialmente ciò che le ho detto alla psicoterapeuta: “non sono qui per raccontare, ho già avuto esperienze passate con psicologi e non sono andate bene perché per raccontare, preferisco farmi una birra con un amico, mi costa anche molto meno”. Ha sorriso e mi ha detto di risentirci a breve per iniziare.

 

25 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

cambiare è possibile

Vivo questo periodo in cui sostanzialmente dormo bene, non ho più ansia e sono realmente sereno. Mi spiace enormemente per la mia ex, roba che anche solo pensare di ritornare su Tinder mi fa sentire marcio. 

Però sostanzialmente la verità è una: non la amavo. E per cercare di amarla, mi sono completamente annientato emotivamente e fatto un gran lavaggio del cervello a me stesso psicologicamente.

Non so se per “cambiare” si intenda qualcosa in concreto: sostanzialmente single sto bene. Ma ripeto, sono fiducioso che il percorso di psicoterapia mi possa aiutare.

 

Grazie mille del messaggio 

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Crescendo63
15 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Ha sorriso e mi ha detto di risentirci a breve per iniziare.

Potresti partire con due domande:

  • Perché fatico ad amare pienamente?
  • Fatico ad amare pienamente questa donna... o è (sarà) così con ogni donna?

Se la psic è in gamba, prenderà la palla al balzo e comincerà a "scavare".

 

Cita

Vivo questo periodo in cui sostanzialmente dormo bene, non ho più ansia e sono realmente sereno.

Perché sei uscito dal conflitto con te stesso, dal dover indossare una maschera e dalla dissonanza cognitiva. Cioè hai fatto pace con la tua verità.

 

Cita

Però sostanzialmente la verità è una: non la amavo.

Il problema è che molti confondono l'amore con la passione, il bisogno e la dipendenza.

Che sono cose molto diverse, ma il concetto di "amore romantico" (cioè quello che i più intendono con "amore") li mette tutti nello stesso calderone. Per cui quando cala la passione o non c'è (più) dipendenza, pensano "Non amo più". Ma in questi casi non è l'amore il problema.

 

Cita

Non so se per “cambiare” si intenda qualcosa in concreto: sostanzialmente single sto bene.

Con "cambiare" intendo stare bene con quello che sei e sviluppare pienamente te stesso, inclusa la tua capacità di amare ed essere felice in una relazione, serenamente (od anche da single, se è quello che vuoi).

Non è diventare un altro: è diventare TE :-)

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paolino21

Cito un intervento di @Giraluna sul tuo diario del 5 settembre 2021, che non so perché, ma mi rimase molto impresso.

"Mi spieghi in cosa ti avrebbe cambiato il forum, se ogni 2*3 vuoi la ltr monogama?

 

Ok che mi hai scritto che volevi, in realtà, la tizia a cui fare tutto il giorno i complimenti, ma ragazzo mio ... Qui ci sta un problema con te stesso grosso come il maiale dell' insulto. 

 

Stai dando un te stesso che non corrisponde alla realtà. Il valore, al solito, è solo percepito. Non è reale. 

 

Sei uno che crede di essere un figo che scopa e sa stare con tante, quando in realtà hai ancora l impostazione della mulino bianco. E sei in crisi spesso.

 

Facci qualcosa, ordunque, perché ti piglia una figa ogni settimana praticamente. Siete stati due con autostima zero. Altro che lei con le sue solite paranoie da idiota. "

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 Gli effetti della monogamia..

Sarebbe bello (🖤) se anche qualcuno sposato/fidanzato da una vita ci lasciasse la sua testimonianza così a cuore aperto.

Grazie per la condivisione, vol!

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