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Staccarsi da condizionamenti e sensi di colpa indotti da ambienti familiari disfunzionali


Minypony

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Il 7/12/2022 at 11:11, Minypony ha scritto:

come posso fare capire ai miei famigliari che se vivo la mia vita e non vado a trovarli ogni giorno posso comunque essere una buona figlia ?

Sei una buona figlia, e anche rispettosa dei loro spazi e tempi

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11 minuti fa, Lego ha scritto:

Sei una buona figlia, e anche rispettosa dei loro spazi e tempi

In generale cerco sempre di rispettare il prossimo senza forzare le situazioni facendo fluire gli eventi in modo molto naturale, a maggior ragione con la mia famiglia mi sento al sicuro anche se mi rendo conto di avere assorbito nel tempo alcuni condizionamenti dai quali è difficile restare impermeabile.

 

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7 minuti fa, Minypony ha scritto:

In generale cerco sempre di rispettare il prossimo senza forzare le situazioni facendo fluire gli eventi in modo molto naturale, a maggior ragione con la mia famiglia mi sento al sicuro anche se mi rendo conto di avere assorbito nel tempo alcuni condizionamenti dai quali è difficile restare impermeabile.

 

Certamente, nessuno è totalmente impermeabile da alcuni condizionamenti... Volevo solo dire che puoi ritenerti una buona figlia anche se non vai ogni giorno dai tuoi genitori... Tutto qua 

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Back Door Man
Il 7/12/2022 at 11:11, Minypony ha scritto:

Nel mio caso sono stata cresciuta con questo schema “ guarda che se fai così tua mamma/ sorella/ papà/nonna / cugino / zia poi ci sta male “

Il meccanismo è sempre quello di qualcuno (poverino) che si sente infelice se noi facciamo qualcosa che non è stato approvato dall'associazione medici dentisti.

 

È come nel film Amarcord

Il Prete
(che vuole sapere i peccati):

- Ti tocchi? Lo sai che San Luigi piange quando ti tocchi?

 

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1 ora fa, Back Door Man ha scritto:

Il meccanismo è sempre quello di qualcuno (poverino) che si sente infelice se noi facciamo qualcosa che non è stato approvato dall'associazione medici dentisti.

 

È come nel film Amarcord

Il Prete
(che vuole sapere i peccati):

- Ti tocchi? Lo sai che San Luigi piange quando ti tocchi?

 

Eh si purtroppo si crescono generazioni intere con queste credenze sbagliate 

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Tod
Il 7/12/2022 at 11:11, Minypony ha scritto:

Come da titolo volevo capire quale sia la strada giusta per staccarsi da questo tipo di condizionamenti spesso radicati dentro di noi a causa dal rapporto con i nostri familiari.

Nel mio caso sono stata cresciuta con questo schema “ guarda che se fai così tua mamma/ sorella/ papà/nonna / cugino / zia poi ci sta male “

ovviamente questa frase provocava poi sensi di colpa che hanno guidato gran parte della mia vita .

ora abito per conto mio e sono riuscita a disinnescare in parte questo meccanismo creandomi una vita per conto mio , con una mia indipendenza economica e creando una distanza proprio fisica tra me e i soggetti in questione che vedo solo ed esclusivamente per le occasioni importanti tipo Compleanno/ Natale /Pasqua anche se ogni tanto ci provano ancora e non hanno capito fino in fondo  la mia evoluzione. In questo processo evolutivo mi sono staccata anche da tante amicizie che erano pressoché morte .

come posso fare capire ai miei famigliari che se vivo la mia vita e non vado a trovarli ogni giorno posso comunque essere una buona figlia ? Nel momento del bisogno o nelle occasioni ufficiali sono sempre stata presente in modo attivo e positivo.

Non capisco che bisogno ci sia da parte loro di mettere in atto questo genere di ricatti emotivi. 
Su di me non fanno leva più di tanto.

Mi immagino già a Natale i parenti che dicono in coro “ti sei isolata ultimamente non ti vediamo più “

Come sopravvivere a tutto questo?

Prendendo coscienza di quali condizionamenti tu stia "subendo/attivando" e di quali siano le ragioni di fondo. Se riesci ad accorgerti, nel momento in cui accadono, di certi tuoi comportamenti/abitudini/modi di fare e pensare, allora hai già raggiunto la base imprescindibile per distaccartene e/o cambiare i tuoi comportamenti/modi di pensare che ne derivano. Se invece te ne rendi conto sempre a posteriori, e ci rimugini sopra, allora devi prima raggiungere la consapevolezza nel momento in cui accadono. Poi, come hai già constatato di tuo, il distacco da certi rapporti, contesti sociali e anche urbani in cui una persona è cresciuta, può sicuramente aiutare. Ma talvolta la distanza serve soltanto ad evitare che certi meccanismi si attivino, non a debellarli o cambiarli radicalmente. Questo significa che attiveresti ancora i condizionamenti non appena ti ritrovassi di nuovo a contatto con i famigliari, o in contesti sociali in cui in passato attivavi tali condizionamenti. Prendendo il tuo esempio, in realtà non devi e non puoi far capire ai famigliari che sei una buona figlia se non vai a trovarli, perché loro sono diversi da te e possono vederla in un certo modo che è diverso dal tuo. Quello che devi fare è accettare il fatto che i tuoi genitori la pensino in un certo modo/rinfaccino determinate cose, senza diventare vittima di tali ricatti emotivi, i quali, per quanto tu scriva "su di me non fanno leva più di tanto", si evince benissimo che abbiano ancora una forza notevole su di te ("come sopravvivere a tutto questo"), sia essa per insofferenza, immotivato senso di colpa o quant'altro. Che nella pratica vuol dire arrivare a Natale a casa, sentirsi dire "ti sei isolata ultimamente non ti vediamo più", essere cosciente che solitamente in qualche modo subivi il ricatto emotivo e decidere invece di accettare che i tuoi genitori siano fatti così, che tu non possa cambiarli, ma che sia tu a decidere quale peso dare e quale punto di vista adottare sentendo a quelle parole.  

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