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“Perché non mi hai baciato?”


Tyler85

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ArmandoBis
1 ora fa, Sensei10 ha scritto:

Esatto.

Le donne over 40, ma anche 35 forse, nella stragrande maggioranza partono dal presupposto che la botta e via sia disdicevole e insoddisfacente. O magari no, ma devi essere Brad Pitt. Mi riferisco a donne dal vissuto reale, le eccezioni non fanno testo. Vengono da relazioni lunghe, distruttive, spesso tossiche o comunque fallite.

Per cui il loro obiettivo è la frequentazione stabile. Cosa che io non trovo aberrante in sé, anzi. Ma folle da decidere a priori, tra sconosciuti. Escono con te solo per scopare, dunque? Nì. Difficile da gestire se non hai la necessaria brillantezza. Tra ragazzi l'idea di Tinder è più quella dell'app per uscire, vedere come va e divertirsi senza grossi problemi. Poi magari devono calibrare il prosieguo delle interazioni. Gli adulti mettono dei paletti prima, almeno a parole, ma difficilmente una donna ti incontra per concludere la sera stessa e basta.

Per le donne svolta, ai miei tempi, avveniva al giro di boa dei 30.

Da lì venivi sottoposto a uno screening che manco un advisor della McKinsey.

Lo scopo era evidente: individuare il cavallo vincente o che comunque si sarebbe classificato tra i primi.

Non sempre si faceva la scelta giusta. Molti cavalli che si presentavano come prestanti poi deludevano.

Allora la cosa mi infastidiva, adesso non solo mi sembra ovvia, ma anche doverosa. Devi dimostrare di sapertela sfangare.

Ora, è chiaro che se arrivavano a 35 e non avevano ancora trovato il cavallo giusto, erano parecchio nervose. Direi inavvicinabili (almeno per me, che non avevo una posizione particolarmente solida, anzi. Quindi pali come in un pioppeto).

A 40 altro che nervosismo...

Adesso ho l'impressione che le cose si siano un filino attenuate, ma solo perché nelle peste sono in tante; e come si dice, mal comune...

Capisco che sei in una posizione piuttosto ambigua.

Se non sbaglio, anagraficamente potresti mettere su una nuova famiglia, ma in questa frenesia collettiva quante hanno il sangue freddo di capire e valutare?

Poche, direi.

Quindi, ti capisco. Non puoi che navigare a vista in attesa di una botta di culo.

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Sensei10
2 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

potresti mettere su una nuova famiglia

Sì ma non ci penso nemmeno. È l'unica cosa che premetto apertamente. Utilissima direi, per la selezione all'ingresso. 

Quanto al resto non è semplicissimo, ma neanche arduo. Essendo una vetrina, Tinder presenta un doppio taglio: da un lato la sopravvalutazione estetica. Le  riconosci, sono quelle che scrivono che sono in cerca della relazione stabile, che l'aspetto non conta e però devi essere alto minimo 190 cm e avere gli addominali scolpiti da Michelangelo. O che incontrano solo scoppiati, casi umani e narcisi. Le bypassi immediatamente.

Dall'altro, se porti i tuoi anni decentemente, oltre i 40/45, hai molte possibilità. Per me fortunatamente sembra valere questo discorso. Concludere è un altro paio di maniche, però. Bisognerebbe essere di bocca buona o raccontare cazzate sulle intenzioni di impegnarsi ecc.

Diciamo che lo si capisce dopo tre scambi di messaggi, se vale la pena o meno. 

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Lilli
Il 17/12/2022 at 19:03, ArmandoBis ha scritto:

Donna in carriera e cagacazzi per me sono sinonimi.

Qui posso dirlo perché sono protetto dall'anonimato.

Haha, ti amo, ma tu evidentemente non ami me. 

Perché ritieni che le donne in carriera siano della cagacazzo? Sempre, poi? 

Non pensavo di essere cagacazzo, ma mi fai venire i dubbi. 

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ArmandoBis
2 ore fa, Lilli ha scritto:

Haha, ti amo, ma tu evidentemente non ami me. 

Perché ritieni che le donne in carriera siano della cagacazzo? Sempre, poi? 

Non pensavo di essere cagacazzo, ma mi fai venire i dubbi. 

Beh, nella definizione di "donna in carriera" è sottinteso un certo modo di porsi.

Altrimenti si parlerebbe di "una" (sottinteso: donna) che "ha fatto" carriera.

Poi, adesso che ci penso, non è che abbia tutta questa casistica.

Il mio angolo di osservazione sono state le aziende medie, grandi, molto grandi, reparto marketing.

Ora, la definizione che nella mia mente mi sono dato del marketing è un insieme di procedure tale per cui una determinata azienda, alla presa con un determinato problema, perviene a quella precisa soluzione indipendentemente da chi se ne è occupato.

Dunque, un mix tra sapere mercatistico condiviso e cultura (o abitudini, o semplicemente pregiudizi) specifici di quella impresa.

Pensiero originale, zero. 

Rischi, zero.

Decisioni, purtroppo bisogna prenderle. Allora si fa in modo che vengano fuori da una sorta di parto collettivo.

Dato ciò di cui sopra, alcuni facevano carriera (raramente donne) ma non ho mai capito perché.

L'impressione che però ho sempre avuto è che qualunque cosa fosse quel quid che ti faceva scalare le posizioni, le donne dovevano possederlo in misura molto maggiore per avere gli stessi risultati di un uomo.

Modificato da ArmandoBis
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Lilli
1 ora fa, ArmandoBis ha scritto:

Beh, nella definizione di "donna in carriera" è sottinteso un certo modo di porsi.

Altrimenti si parlerebbe di "una" (sottinteso: donna) che "ha fatto" carriera.

Poi, adesso che ci penso, non è che abbia tutta questa casistica.

Il mio angolo di osservazione sono state le aziende medie, grandi, molto grandi, reparto marketing.

Ora, la definizione che nella mia mente mi sono dato del marketing è un insieme di procedure tale per cui una determinata azienda, alla presa con un determinato problema, perviene a quella precisa soluzione indipendentemente da chi se ne è occupato.

Dunque, un mix tra sapere mercatistico condiviso e cultura (o abitudini, o semplicemente pregiudizi) specifici di quella impresa.

Pensiero originale, zero. 

Rischi, zero.

Decisioni, purtroppo bisogna prenderle. Allora si fa in modo che vengano fuori da una sorta di parto collettivo.

Dato ciò di cui sopra, alcuni facevano carriera (raramente donne) ma non ho mai capito perché.

L'impressione che però ho sempre avuto è che qualunque cosa fosse quel quid che ti faceva scalare le posizioni, le donne dovevano possederlo in misura molto maggiore per avere gli stessi risultati di un uomo.

Beh ma non mi hai ancora detto quale sia questo modo di porsi della "donna in carriera" (piuttosto che della donna che ha fatto carriera). Arrogante? Saccente? Spiegami.

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ArmandoBis
8 ore fa, Lilli ha scritto:

Beh ma non mi hai ancora detto quale sia questo modo di porsi della "donna in carriera" (piuttosto che della donna che ha fatto carriera). Arrogante? Saccente? Spiegami.

Arrogante no. Direi piuttosto sostenuto, un atteggiamento come se per lei il lavoro fosse la cosa più importante.

Ma ovviamente solo alcune, non tutte.

Il punto è che se lo fa l'uomo, tu dici, va beh, è fissato col lavoro, con l'arrivare, capita. Al limite non ci fai neanche caso.

Se lo fa una donna invece pensi che si stia rovinando la vita, perché il lavoro non dovrebbe avere questa centralità nella propria vita.

Già è una fregatura per l'uomo, ma almeno lui è tarato per quel tipo di vita.

In una donna, la cosa stona molto di più.

Modificato da ArmandoBis
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shakas
16 ore fa, Lilli ha scritto:

Perché ritieni che le donne in carriera siano della cagacazzo? Sempre, poi? 

Per come la vedo io, una donna in carriera, ovvero donna che come unica aspirazione ha il raggiungimento del top gerarchico nel suo settore, non è tanto in sè una cagacazzo ma una persona che non scende facilmente a compromessi.

Sia per donna che uomo, per fare carriera ai massimi livelli, si deve essere spietati, si deve nuotare con gli squali e uscirne vivi, per la donna spesso, se non sempre, è pure più complicato, perchè si trova un ostilità maggiore da parte degli altri.

L'essere duri o fare la parte dei duri alla lunga inaridisce, la propensione al comando, al gestire tutte le situazioni, a dover dominare, poi questo aspetto si porta inevitabilmente nella vita privata. 

Per funzionare una relazione uomo-donna in qualche modo deve rispettare dei ruoli, che una donna in carriera difficilmente può sottostare. Deve trovare un uomo che come minimo pareggi la sua forza e che abbia palle tetraedriche o trovare uno zerbino che può dominare a piacimento.

La più grande ingiustizia per la donna in generale, e di conseguenza per quella in carriera, è che con l'età perderà il suo valore mentre l'uomo lo accrescerà. Il picco del valore di una donna è probabilmente tra i 20/30 anni. 

Una donna sacrifica tanto, forse tutto, per fare carriera e alla fine diventa tutto molto più complicato.

Questo non è un assolutismo, però la big dick vibe di una donna in carriera per molti uomini è come la kryptonite. 

 

 

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Seth44
Il 24/12/2022 at 03:56, ArmandoBis ha scritto:

Direi piuttosto sostenuto, un atteggiamento come se per lei il lavoro fosse la cosa più importante.

Una mia conoscente ne aveva fatto il proprio mantra: "Il lavoro viene prima di tutto". Abbastanza insopportabile, in effetti, visto che con lei non c'era modo di discutere perché tutto, in un modo o nell'altro, veniva sempre ricondotto alla centralità del lavoro, in nome della quale era disposta a giustificare qualsiasi bestialità.

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Mkoll
10 minutes ago, Seth44 said:

Una mia conoscente ne aveva fatto il proprio mantra: "Il lavoro viene prima di tutto". Abbastanza insopportabile, in effetti, visto che con lei non c'era modo di discutere perché tutto, in un modo o nell'altro, veniva sempre ricondotto alla centralità del lavoro, in nome della quale era disposta a giustificare qualsiasi bestialità.

Forse come dice Armando "stona", molto spesso gli uomini fanno lo stesso, con alcuni non c'è verso di avere delle serate di "cazzeggio" e non parlo solo di dirigenti, ma anche di elettricisti, idraulici, ok che mi piace, ma una serata non la reggo.

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