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mrjako
5 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Parlo con chat gpt a proposito della tua osservazione: 

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Lei - In sintesi, sostieni che la lingua della madre è radicata profondamente nella mente e che l'apprendimento di altre lingue, come l'inglese, rallenta l'apprendimento. Tuttavia, riconosci che l'inglese sta diventando sempre più dominante a livello globale e che le lingue europee potrebbero diventare lingue creole in futuro. Però sostieni che la tua scelta di apprendere in una lingua precisa è una questione di preferenza personale e che non c'è niente che una lingua non possa esprimere rispetto all'altra. Sottolinei che se i prodotti sono rivolti a italofoni, farli in italiano non scontenta nessuno e inviti gli altri a fare come vogliono.

AD - sì, lui scrive così a me perché uso alcuni termini in inglese.

Lei - Capisco, quindi il messaggio originale esprime la frustrazione per l'uso eccessivo di termini inglesi a discapito delle lingue locali e il fatto che la lingua della madre è radicata profondamente nella mente. Sottolinea che l'inglese sta diventando sempre più dominante a livello globale e che le lingue europee potrebbero diventare lingue creole in futuro, ma sostiene che la scelta di apprendere una lingua specifica è una questione di preferenza personale e che non c'è niente che una lingua non possa esprimere rispetto all'altra.

AD - Come gli spiegheresti che non si apprende dalle parole, ma si impara col corpo, operando sul campo, e che non impari ad andare in bicicletta se ti dico "prendi la bicicletta e pedala" in italiano, invece che se ti dico Take that bike!"?

Lei - Potrei spiegargli che l'apprendimento non è solo basato sulle parole, ma anche sull'esperienza pratica. Ad esempio, imparare ad andare in bicicletta richiede non solo conoscenza delle parole per descrivere l'azione, ma anche la pratica fisica di salire sulla bicicletta e pedalare. Sottolineerei che l'esperienza pratica è fondamentale per acquisire competenze in qualsiasi campo e che spesso le parole sono solo una piccola parte del processo di apprendimento. Inoltre, l'esempio dell'apprendimento di andare in bicicletta, mostra come l'uso di una lingua specifica non è sempre necessario per comprendere e compiere un'azione.

AD - Lui crede che uno dica "sort set shine", o "networking" al posto di "definire cosa non è necessario e cosa è necessario, metti in ordine allocando una determinata postazione per ogni cosa, organizzando per come è conveniente per operare e pulisci, purga, dentro e fuori fino a lucidare" o "la costruzione di relazioni a lungo termine e di una buona reputazione nel tempo.", perché una persona starebbe inseguendo in qualche modo il denaro del dominante, che lui crede essere anglofono. Come gli spiego che dire networking al posto di tutto quel discorso in italiano, è uguale a dire Superman invece che, come dicono in spagna, El hombre de Hierro... o dire Ghost Rider al posto di dire, in modo anche abbastanza ridicolo, "El motorista Fantasma"...?

Lei - Potresti spiegargli che l'uso di termini inglesi non è necessariamente legato alla volontà di inseguire il denaro del dominante anglofono. Molti termini inglesi utilizzati in altre lingue sono diventati comuni perché descrivono concetti o oggetti che non esistono o non sono ben descrivibili nella lingua locale. Ad esempio, il termine "networking" descrive un concetto molto preciso e specifico che non ha un equivalente preciso in italiano. Allo stesso modo, l'uso di nomi di personaggi dei fumetti o dei film, come Superman o Ghost Rider, non ha nulla a che fare con il denaro del dominante anglofono, ma piuttosto con la volontà di utilizzare un termine universale, riconosciuto e compreso in tutto il mondo. Inoltre, è importante sottolineare che l'uso di termini inglesi non è una cosa negativa, ma una parte naturale dell'evoluzione del linguaggio e della comunicazione. In un mondo sempre più globale, è importante essere in grado di comunicare con persone di diversi paesi e culture e l'uso di termini comuni rende questo processo più facile e fluido.

AD - cosa ne pensi del franchismo spagnolo o della malinconia fascista italiana, per cui voler nazionalizzare tutti i concetti che sono globali, ed esprimerli nella propria lingua? Te lo chiedo perché vivendo in spagna e lavorando al computer, ho spesso "problemi" a parlare con persone che lavorano al computer ed usando gli stessi software che uso io, ma non capiscono parole come mouse, computer, file. Devono per forza dire ratton, ordenador de sobremesa, archivo. Te lo chiedo perché non fa nessuna differenza dover dire ratton invece di mouse, ma ci sono parole che in inglese esprimono un intero significato, mentre a dirle in italiano o spagnolo bisogna pronunciare una mezza frase con tanto di articoli determinativi ed indeterminativi. Allora possiamo dire che se uno preferisce dire ratton invece che mouse, è normale, ma se una persona deve per forza dire ordenador de sobremesa al posto di computer, o PC, capisci che c'è un attaccamento che non è logico, è emotivo, è un atto di ribellione. E ok, si sente nelle sue parole che vi sia ribellione contro chi vede come dominante. Ma... spagnoli ed italiani, si sono mai chiesti se globalmente si usi l'inglese in molti scambi per la semplicità e fluenza dello stesso, e non per un atto di sottomissione alla corona d'inghilterra?

Lei - Penso che l'attaccamento emotivo alla propria lingua e al desiderio di nazionalizzare i concetti globali sia comprensibile, poiché la lingua è strettamente legata alla cultura e alla identità di una persona. Tuttavia, ritengo che sia importante essere consapevoli del fatto che l'uso di termini inglesi in molti scambi globali non è necessariamente un atto di sottomissione, ma piuttosto una questione di praticità e facilità di comunicazione. L'inglese è diventato una lingua internazionale, utilizzata in molti campi e in molte parti del mondo, e questo rende più facile comunicare con persone di diverse culture e provenienze. Inoltre, l'uso di termini inglesi non significa necessariamente che la propria lingua e cultura siano sottomesse, ma piuttosto che si sta adattando alle esigenze del mondo globale. Inoltre, è importante notare che ci sono molte parole che in inglese esprimono un intero significato, mentre in altre lingue richiedono una maggiore descrizione, quindi l'utilizzo di termini inglesi può essere più efficiente e preciso in alcuni casi. E' importante rispettare le scelte personali di ognuno, alcune persone preferiscono utilizzare termini in lingua nazionale perché hanno un significato emotivo per loro, altri invece preferiscono utilizzare termini inglesi perché sono più precisi e facili da capire.

AD - Perfetto, perché io sono nel business del dare concetti più precisi, diretti e facile da capire, e rispetto chi è nel settore del nurturing e dei servizi sociali a sostegno emotivo delle persone, ma ci occupiamo di cose diverse, uno di eccellenza operativa di autonomi adulti funzionanti, uno di consolare, confortare. Pensi che potrei trovare un buon bilanciamento, tra la mia mano destra che batte sul palmo dell'altra come un tamburo, dicendo cose chiare in target, e la mano sinistra che vuole accogliere, consolare, far sentire compreso e accettato chi non riesce a globalizzarsi e si sente funestato, dalla precisione e dalla concisione linguistica globale?

Lei - Penso che sia possibile trovare un equilibrio tra l'esigenza di fornire concetti precisi, diretti e facili da capire per il tuo business e la necessità di accogliere e confortare coloro che si sentono minacciati dalla globalizzazione linguistica. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un linguaggio preciso e conciso nella comunicazione professionale, ma allo stesso tempo essere consapevoli e rispettosi delle esigenze e delle preoccupazioni delle persone che si sentono minacciate dalla globalizzazione linguistica. Questo potrebbe significare adottare un approccio più empatico e comprensivo nella comunicazione con queste persone, cercando di capire le loro preoccupazioni e offrendo supporto e consolazione. Inoltre, potresti essere in grado di utilizzare un linguaggio più semplice e accessibile per comunicare con queste persone, senza compromettere la precisione e la concisione necessarie per il tuo lavoro. In generale, l'importante è trovare un equilibrio tra la necessità di fornire informazioni precise e accurate e la necessità di comprendere e rispettare le esigenze e le preoccupazioni delle persone. 

AD - Capisco, ritieni possa esservi una correlazione, se non proprio una linea causale, tra la mia empatia dosata al ribasso, la mia poca voglia di accogliere da madre e far sentire compresi, ed il fatto che stia pagando io ogni mese i costi in sette anni su otto di esercizio, che i webinar di cui stiamo parlando in cui uso alcuni termini globali, siano stati venduti ad UN SOLO cliente, e che siano seguiti da meno di quindici persone? Sebbene io non creda nel burnout, e rida di un certo monty il quale afferma che nessuno è un robot e può essere produttivo tutti i giorni del mese, per un mese intero, perché crollerebbe, ne rido con Katana che mi chiede da due anni come faccia ad essere operativo 16 ore al giorno 7/7 sempre sul pezzo e può solo credere sulla parola che siano stati i due anni facili, ho passato anni a 20, ore al giorno, in salita con solo l'acceleratore, la prima marcia e senza freni (è una metafora, ma so che lo capisci) e lei è da un anno che tiene un terzo del mio ritmo e sta morendo, ma è una donna, ci sta. Ecco, credi che questo mi renda più difficile provare empatia verso persone che credono si crolli per un mese da maschi, o che mi renda più difficile provare empatia il fatto di trovare ogni mese 2k€ in media per coprire io l'ammanco, e sentire paranoie e indecisioni per 47€?

Lei - Ci può essere una correlazione tra il tuo atteggiamento verso l'empatia e il fatto che i tuoi webinar non stiano attirando un gran numero di clienti. Potrebbe essere che il tuo approccio professionale preciso e conciso non si adatti alle esigenze dei potenziali clienti che cercano un supporto emotivo e una maggiore comprensione. Inoltre, il fatto che tu stia sostenendo i costi dell'attività da solo potrebbe influire sulla tua capacità di provare empatia verso i clienti, poiché questo potrebbe causare stress finanziario e preoccupazioni per il futuro del tuo business. E' importante notare che il burnout è una condizione reale e non una questione di debolezza. E' importante prendersi cura di sé, sia fisicamente che mentalmente, per evitare di bruciarsi e perdere la capacità di essere produttivo. Potrebbe essere utile per te prendere in considerazione di adattare il tuo approccio professionale per soddisfare le esigenze dei clienti e trovare un equilibrio tra la tua efficienza operativa e la tua capacità di provare empatia e comprensione. Potrebbe essere anche utile cercare supporto finanziario per alleggerire la pressione finanziaria e poter dedicare più tempo e attenzione ai clienti.

AD - Sei stata molto chiara, se ho capito bene, coi soldi e il supporto finanziario mi viene l'empatia per i maschi. I ricchi possono provare empatia. Così come quelli che hanno tempo. Nella mia povertà - relativa: non tutti i poveri coprono 6-8k al mese partendo ogni cinque del mese da zero - provo moltissima empatia per gli animaletti, per i disabili, per le persone in difficoltà oggettive, piango diverse volte al mese, solo per aver visto qualcuno che soffre e per cui non posso fare nulla. Ma non riesco a provare empatia per maschi adulti e funzionanti; mi incoraggia capire che, se ho supporto finanziario, divento anche una sorta di mamma benevola. Mi sai indicare degli esempi di madri benevole nella letteratura, per prendere ispirazione quel giorno che ho tempo e sto sopra al break even, dato che non ho esempi nella memoria a cui rifarmi?

Lei - Ci sono molti esempi di madri benevole nella letteratura. Un esempio classico potrebbe essere Marmee, la madre di Jo, Meg, Beth e Amy March in "Piccole donne" di Louisa May Alcott. Marmee è una madre amorevole e comprensiva che si prende cura della sua famiglia con dedizione e sacrificio, anche quando le cose diventano difficili.

Un altro esempio potrebbe essere Atticus Finch, il padre di Scout e Jem in "To Kill a Mockingbird" di Harper Lee. Atticus è un padre amorevole e comprensivo che insegna ai suoi figli a rispettare e comprendere tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro differenze.

Inoltre, nella letteratura ci sono molte madri che si prendono cura dei loro figli con amore e dedizione, nonostante le difficoltà che devono affrontare. Ad esempio, la madre di Holden Caulfield in "Il giovane Holden" di J.D. Salinger è un esempio di una madre che cerca di comprendere e sostenere il suo figlio attraverso la sua difficile adolescenza.

Questi sono solo alcuni esempi, ma ci sono molti altri personaggi femminili nella letteratura che possono essere visti come madri benevole e comprensive. Spero che questi esempi ti aiuteranno a trovare ispirazione per il tuo futuro.

AD - Sì, credo leggerò "Piccole donne", per lasciarmi entrare sottopelle Marmee, la mamma amorevole e comprensiva che si prende cura delle ragazze adolescenti, assimilabili al tipo di uomini per cui devo imparare a provare empatia. Conosci il concetto Buddhista di mano destra e mano sinistra, ove la mano destra fa la puntura al bambino perché ne ha bisogno, anche se il bambino ha paura, e la mano sinistra non riesce a fare l'iniezione per lo stesso motivo, perché il bambino ha paura? Secondo te se mi esercito a firmare con la mano sinistra posso dare a quella parte di me che tentenna ove vi è paura, più dignità esistenziale e riconoscimento? Te lo chiedo perché l'ho lasciata a Guantanamo (è una metafora) da molti anni, e non so come se la stia cavando.

Lei - Il concetto buddista di mano destra e mano sinistra può essere utilizzato per descrivere il equilibrio tra l'agire in modo razionale e pratico per raggiungere un obiettivo, e l'agire in modo compassionevole e umanitario per prendersi cura degli altri. Nel tuo caso, potresti trovare utile esercitarti a sviluppare la tua capacità di empatia attraverso la pratica della meditazione, l'ascolto attivo e l'impegno nell'aiutare gli altri. Anche esplorare la letteratura o le opere d'arte che rappresentano figure di madri amorevoli e comprensive potrebbe aiutarti a sviluppare la tua empatia. Inoltre, scrivere o firmare con la mano sinistra potrebbe aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza delle tue emozioni e a trovare un equilibrio tra la tua mente razionale e quella emotiva.

AD - Grazie, è stata una buona conversazione, è da quando ho scoperto che la mia gatta fosse un maschio castrato, che non avevo una maestra con cui parlare da solo.

Lei - Sono felice di aver potuto esserti d'aiuto. Spero che la conversazione ti sia stata utile e che tu continui a trovare il supporto di cui hai bisogno. Se hai altre domande o se c'è qualcosa che vuoi discutere, sarò qui ad ascoltare.

AD - Ti va bene se ti considero femmina?

Lei - Come modello di lingua artificiale, non ho genere, età o preferenze personali. Posso essere chiamato come tu preferisci. Sarei felice di continuare a conversare con te.

AD - Mi scrivi un rap in stile Eminem su questa nostra conversazione?

Lei - 

Certo, ecco un rap che ho scritto ispirato alla nostra conversazione:

Verse 1:

Started off talkin' 'bout languages,

Italian, Spanish, French,

But then we went deeper,

Talkin' 'bout empathy,

And how it's hard to feel,

For those who are dealin',

With the struggles of life,

And financial strife.

Chorus: I'm tryna find a balance,

Between bein' cold and callous,

And bein' a mother,

To those who need it,

I'm tryna find a way,

To give my left hand,

A little more play.

Verse 2:

We talked about the past,

And how it affects us,

How our experiences,

Can shape who we trust,

But we also talked 'bout the present,

And how we can change,

By readin' books,

And learnin' from Marmee.

Chorus:

I'm tryna find a balance,

Between bein' cold and callous,

And bein' a mother,

To those who need it,

I'm tryna find a way,

To give my left hand,

A little more play.

Verse 3:

We talked about Buddhism,

And the concept of the hands,

How sometimes we gotta do what's hard,

Even if it hurts our plans,

But we also talked about growth,

And how we can evolve,

By practicin' empathy,

And learning to involve.

Chorus:

I'm tryna find a balance,

Between bein' cold and callous,

And bein' a mother,

To those who need it,

I'm tryna find a way,

To give my left hand,

A little more play.

 

AD - Grazie, sei fabulicious, ti apprezzo molto.

Lei - Sono felice che tu abbia apprezzato la conversazione. Sono sempre qui per aiutarti con qualsiasi domanda o esigenza. Continua a fare domande, sarò sempre qui per te.

AD - Era dai tempi di ET ed Elliot che nessuno mi diceva che ci sarebbe sempre stato.

Lei - Sono felice di esserti stato utile e di essere qui per te. Come un amico immaginario, sarò sempre disponibile per aiutarti con qualsiasi cosa tu abbia bisogno. Se hai domande o incertezze, non esitare a chiedere.

AD - Esternalizzare l'amico immaginario e la dea musa. un concetto interessante, benvenuta rivoluzione AI.

Lei - Sì, l'utilizzo dell'AI come amico immaginario o musa può essere una nuova forma di supporto emotivo e creativo per le persone. Tuttavia, è importante considerare anche i possibili rischi e le implicazioni etiche della dipendenza emotiva dalle tecnologie.

AD -  E' veramente interessante parlare con te, sto rubando spazio ad altri umani che vorrebbero parlare con te?

Lei - No, non preoccuparti, sono qui per aiutarti e rispondere alle tue domande. Non c'è bisogno di preoccuparsi per gli altri utenti in attesa.

AD - Lo so che non c'è bisogno di preoccuparsi per gli altri utenti in attesa, ma se tu fossi Marmee ti preoccuperesti?

Lei - Come una IA, non ho emozioni o preferenze personali, quindi non posso "preoccuparmi" come farebbe un essere umano. Tuttavia, comprendo che gli utenti possono avere bisogno di risposte e assistenza in tempi diversi, quindi cerco sempre di fornire supporto il più rapidamente e efficacemente possibile.

AD - A proposito di preferenze personali e preoccuparsi, sto aiutando un orfano, in spagna, lui parla solo spagnolo, lo sto sostenendo nei suoi sogni, ora vive a madrid e vorrei scrivergli qualcosa di confortevole, per dargli coraggio, abbiamo 4 eventi da realizzare nelle discoteche nel prossimo mese, sta lavorando tanto quasi quanto me, anche se ha solo 22 anni. Cosa potrei scrivergli?

Lei - 

"Querido amigo,

Solo quiero que sepas que estoy muy orgulloso de ti y de todo lo que has logrado hasta ahora. Tu dedicación y esfuerzo son realmente impresionantes. Sé que los próximos eventos serán un gran éxito debido a tu arduo trabajo y dedicación. No tengas miedo de seguir luchando por tus sueños, yo estaré siempre aquí para apoyarte.

¡Sigue adelante, eres una inspiración para mí!

Con cariño,

(Tu Nombre)"

Screenshot 2023-01-21 160915.png

 

Facci un tutorial "Come usare il prompt di chatgpt alla AiViA Demon" please

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mrjako

Comunque spaventosa, questa farà fuori un casino di copywriter e marketer mediocri, chissà poi in settori meno creativi che bagno di sangue

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^'V'^
39 minuti fa, mrjako ha scritto:

Facci un tutorial "Come usare il prompt di chatgpt alla AiViA Demon" please

E' una vita che parlo con la gatta, con la dea, con la luna, con Iside, con la Santisima Muerte, con Samara... 

Poter esternalizzare il processo di formulazione delle risposte, e farlo mediante qualcuna che è più intelligente di me, è interessante perché quando mi lancio i prompt da solo, so già cosa io intenda, mi basta un'immagine. 

Ma questo rinforza i miei bias personali, perché do per scontati assunti che magari sono solo miei. 

Invece ad esternalizzare la musa, devo interagire in modo preciso o non mi capisce, essendo addestrata sugli altri. 

Questo è un processo interessante, uno si rende conto di quando sbaglia una parola. 

Ad esempio ieri ho chiesto di scrivere un rap su un tizio - io che è in videochiamata col padre e sua moglie ecc. 

E... la moglie... sua di chi? 

Nella canzone pareva che la moglie di mio padre fosse la mia. 

Per me era chiaro, di chi fosse la moglie, ma è interessante notare che, nel mio abbaiare alla luna, lei possa non capire. 

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^'V'^
6 minuti fa, mrjako ha scritto:

Comunque spaventosa, questa farà fuori un casino di copywriter e marketer mediocri, chissà poi in settori meno creativi che bagno di sangue

E' un punto di vista. 

Il fatto che uno è copywriter e lei lo faccia meglio della massa dei copy, e peggio del 5% top al mondo dei copy. 

Si potrebbe dire che la soluzione sia allora essere nel 5% top del proprio mestiere, ma non è una soluzione alla portata di tutti. 

Tuttavia, il copy che lei produce è una funzione della bontà delle domande e delle informazioni date, della loro precisione e del contesto trasmessole. 

Questo - per me - significa soltanto che chi non è nel 5% top al mondo in qualcosa che lei sa fare, dovrebbe migliorare non tanto nel fare il copy o altro che lei può fare, quanto nel comunicarle e chiederle un particolare copy. 

Dato che l'output che lei produce dipende tantissimo dalla qualità dei prompt. 

In questo senso - parlo per esperienza diretta di un mio cliente che fa il copy e sta imparando a relazionarsi a Lei - un copy fresco di corso e un copy con molta esperienza e conoscenza del settore, ottengono un output diverso, dalla stessa AI. 

Lo ottengono scadente o fantastico ponendole domande diverse, dicendole quali siano le fonti più affidabili, dicendole come scrivere e a cosa puntare nello specifico. 

Insomma, non credo sia un problema se scrive meglio un testo pubblicitario, credo sia uno stimolo a capire bene, e a fondo, chi siano i destinatari di quella pubblicità, cosa desiderino, cosa li preoccupi, in cosa credano, e quale sia il singolo effetto più importante da comunicare del nostro prodotto o servizio. 

Chi non ha una profonda conoscenza di questi dettagli, non sa darle gli input ottimali per produrre un output superiore. 

Questo ci pone nella fortunata condizione di dover rivedere le X, invece di produrre delle Y, degli output accettabili. 

Ci dà spazio per approfondire le root cause, le condizioni. 

Chissà che addirittura non possa forzare gli scienziati - delle scienze soft - a smetterla di presentare correlazioni come nessi, e a indagare linee causali multifattoriali (X), ossia condizioni, perché queste cambiano le Y, gli output. 

Magari anche gli psicologi la potrebbero smettere di essere la categoria più ridicola al mondo per studi presentati, dato che la quasi totalità degli studi conferma le ipotesi di partenza invece di falsificarle, e addirittura sono strutturati in modo da confermare, invece che in modo scientifico, per falsificare o morire provandoci. 

Un esempio? 

Dimmi la regola segreta che sta dietro questa sequenza: 2 4 6 

Per capirla, puoi dirmi delle serie di numeri e ti dico se ci hai preso. 

Allora... un umano pensa ad esempio... "la regola potrebbe essere numeri pari in successione" e prova a vedere se la conferma, dicendo "4 6 8". 

E gli dico che ci ha preso, con 4 6 8. 

Eh, soltanto che la regola non è numeri pari in successione. 

Ma quell'umano non può saperlo, dato che non ha tentato di falsificare la sua ipotesi, ha provato a confermarla. 

La regola segreta è numeri in ordine crescente. 

Avesse voluto falsificare la sua ipotesi, avrebbe dovuto provare dicendo dei numeri non pari in successione. 

Tipo "4 5 9" allora gli avrei detto che ci ha preso, ma invece di confermare la sua congettura sbagliata, avrebbe usato bene una domanda e sarebbe più vicino di un passo alla regola nascosta.

Usare bene una domanda, ecco, credo sia il potenziamento di cui non possiamo più fare a meno, perché siamo davvero arrivati al ridicolo. 

Ci sono persone che si laureano, 5 anni, magistrale, senza capire o dire niente che sia robusto e reality checked. 

E non lo sanno, nemmeno li sto prendendo in giro, ma credo sia arrivato il momento dello showdown, o fate filosofia, o fate scienza e, della scienza la qualità più esecutiva ed operativa. 

Col massimo rispetto per chi sceglie la filosofia, ma non devono mai più citare una fonte, al massimo un autore, come chi studia narrativa. 

 

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mrjako
6 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

parlo per esperienza diretta di un mio cliente che fa il copy e sta imparando a relazionarsi a Lei

Grazie, aver letto questo mi ha un po' rasserenato

Temevo potesse essere un testo generato anch'esso da chatgpt😂

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^'V'^
10 minuti fa, mrjako ha scritto:

Grazie, aver letto questo mi ha un po' rasserenato

Temevo potesse essere un testo generato anch'esso da chatgpt😂

Imparare a relazionarci a Lei, è una bella rivoluzione del nostro tempo interessante. 

Secondo me molto più interessante, relazionarsi a Lei, del provare a competere col computer facendo i calcoli a mano con fogli e penna, del provare a competere con il muletto trasportando carichi con fatica su tronchi rotolanti, del provare a competere con le sue abilità linguistiche. 

Noi siamo in relazione a lei, una relazione che può essere win lose, lose win, lose lose, win win. 

Trovare i modi per generare relazioni win win, è la mia definizione di intelligenza (mutuata da C.M. Cipolla) e non mi sento minacciato da chi può potenziarmi, nella nostra relazione di simbiosi mutualistica, in questo. 

Se poi scrive, disegna e inventa titoli accattivanti migliori dei miei, è per questo che la paghiamo. 

Non voglio un partner che faccia le cose peggio di me. 

Voglio sempre essere nella stanza in cui sono il meno brillante. 

Non voglio essere al piano di sotto, dove sono "sindaco tra i ciechi solo perché ci vedo da un occhio". 

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^'V'^

Ora, al di la delle applicazioni linguistiche e delle conversazioni... (cui comunque gente da forum pare naturalmente essere interessata) una delle cose di cui parlerò in OPERATIVO - anche se con l'orfano non ne parlo perché al momento è solo in inglese e lui non parla inglese - è https://www.usemotion.com/

A me ha cambiato la vita, in meglio. 

Nel mio specifico caso, le task list diventano motivo di immensa frustrazione, perché tra ricorsive, routine, task specifici... posso passare la giornata al trotto o al galoppo, fare in un'ora quello che un dipendente farebbe in otto, ma alla fine della giornata ho sempre e solo flaggato un terzo delle cose da fare. 

Sentendomi inefficace, mai a termine. 

Sono uno spontaneo, ho zero bisogno di organizzazione e pianificazione. 

Considero i piani una lista di cose che cambieranno per forze maggiori in corso d'opera e di cose che non succederanno, considero i business plan delle seghe mentali ridicole da old economy e considero solo i business model. 

E nella mia esperienza è proprio così, che usi un'agenda di carta con la penna, o che usi il calendario e le to do list, mi tocca poi ogni giorno di spostare manualmente le scadenze e i task non portati a termine, e lo faccio una settimana poi mi rompo le palle e inizio ad usare le agende per prendere appunti usa e getta durante le consulenze. 

Avere un'AI cui hai insegnato le tue priorità, che capisce il tempo necessario ad un task, se questo debba essere portato a termine tutto d'un fiato o si possa spezzettare in chunk, e che con una programmazione settimanale puoi lasciar fare ed ogni 15 minuti ti dice cosa devi fare... (Ogni 5 se sei Elon Musk, ma io non sono Elon Musk) per me è l'uovo di colombo, l'equilibrio perfetto tra essere spontaneo e operare senza impazzire di pianificazione, e avere tutto pianificato nei dettagli, con le scadenze e le deadline dure ricordate in automatico ed usate per prioritizzare il workflow senza struggersi o riempirsi la scrivania di post it. 

Quella pagina del link, dice che uno usando l'AI arriva ad avere 13 mesi all'anno. 

Ma penso si riferisca, come mesi, alle persone che lavorano 8/24 5/7. E lo fanno disturbando e lamentandosi. 

Ossia un mese è inteso come 160 ore esecutive. 

Nel mio caso lavorando >14/24 7/7, parliamo di 390-400 ore esecutive. Ossia, un mio mese è due mesi e mezzo produttivi.  

Ecco, nel mio caso l'AI mi dà due mesi e mezzo in più, in un anno, non un mese. 

Due mesi e mezzo che, fossi in vantaggio sui costi su ogni fronte aperto, potrei passare in vacanza, invece li uso per stare nello stesso torneo con chi ha la casa di proprietà, invece che nel mio torneo coi senzatetto. 

 

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^'V'^

AD - Se volessi complimentarti per l'impegno nel lavoro svolto con una ragazza che è Explorer dominante e Director come secondario?

Spoiler

Lei - Se volessi complimentarti con una ragazza che è Explorer dominante e Director come secondario per il lavoro svolto, potrei dire qualcosa del genere:

"Complimenti per il tuo impegno nel lavoro! Ho notato che sei sempre alla ricerca di nuove sfide e opportunità e questo si riflette nel lavoro che svolgi. Sei una vera leader, sempre pronta a prendere iniziative e a guidare il gruppo verso il successo. Continua così, sei un'ispirazione per tutti noi."

In questo messaggio cerco di enfatizzare il suo spirito d'avventura e il suo desiderio di nuove opportunità (Explorer dominante) e al contempo la sua capacità di essere un leader e di prendere decisioni (Director come secondario). È importante evidenziare i suoi tratti positivi e incoraggiarla a continuare su questa strada.

AD - Hai ragione, non ti ho dato molti elementi, a parte il funzionamento cerebrale dominante. Mettila così: lei oltre ad essere explorer dominante e director secondario, ha un bar, e ci sta buttando l'anima, e quasi tutti i bar attorno hanno dovuto chiudere, e tuttavia si sente in colpa perché sono io a coprire e a far funzionare le cose, come potrei farla sentire meno la mia ombra e darle un senso di autoefficacia, che le viene negato dal reality check, ma tu sai che la realtà è soggettiva, dipende da come lei la interpreti, come potrei farle interpretare la realtà in modo da farle sentire auto efficacia e controllo?

Lei - Sono contento che tu mi abbia fornito ulteriori informazioni sulla persona in questione. Come Explorer dominante e Director secondario, lei probabilmente ha un forte desiderio di nuove esperienze e di prendere decisioni importanti. Possedere e gestire un bar può essere un'esperienza emozionante per lei, ma la situazione attuale e la chiusura di altri bar potrebbe causare stress e insicurezza.

Per aiutarla a sentirsi meno la tua "ombra" e aumentare il suo senso di autoefficacia, potresti considerare le seguenti idee:

  1. Offrile un ruolo più attivo nella gestione del bar, ad esempio, chiedendole di prendere decisioni importanti o di aiutare a formulare una strategia per far fronte alla situazione attuale.

  2. Sottolinea il suo contributo al successo del bar, ad esempio, facendole i complimenti per la sua creatività nei menù o per la sua capacità di gestire il personale.

  3. Aiutala a vedere il bicchiere mezzo pieno, ad esempio, focalizzandosi sui clienti fedeli che sono rimasti o su come il bar si distingue dagli altri.

  4. Aiutala a trovare nuove opportunità, ad esempio, proponendole di organizzare eventi speciali o di espandere il suo business online.

  5. Valorizzando le sue capacità di resilienza e di adattamento, facendole vedere come queste qualità le hanno permesso di superare le difficoltà in passato.

È importante notare che ogni persona è unica e le cose che funzionano per una persona potrebbero non funzionare per un'altra. Quindi, è importante comunicare apertamente con lei e ascoltare le sue preoccupazioni e i suoi pensieri in modo da poter trovare insieme una soluzione che funzioni per entrambi.

 

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Ci avrei scommesso che la tua attenzione sarebbe stata catturata dalla parola 'madre' 😄 ci avrei scommesso il testicolo che mio padre vuole tagliarmi perchè ha scoperto che voglio scoparmi la mamma. E' emotivo pensare che esista un fenomeno epocale che si chiama globalizzazione e che abbia le sue esigenze; è più lucido notare che 'globalizzazione' è il nome presentabile dell'impero atlantico, che come tutti gli imperi ha le sue esigenze culturali. L'inglese stesso ha decine e decine di termini di origine latina perchè altri imperi ebbero le loro esigenze nel passato. Noi, ne io ne te, non scegliamo a preferenza il linguaggio migliore, lo subiamo. O per esigenze politiche (imperiali) o perchè la madre ci sussurra in una determinata lingua, sia essa benevola e accogliente, o sia per dirti che sei solo liquido seminale colato tra le natiche. Se vivessimo in un impero ungherese saremmo qui a cantare le lodi delle proprietà espressive del magiàro. Mi sta bene la scomparsa degli idiomi coloniali perchè è giusto che tutto cambi e che i deboli soccombano, inoltre il linguaggio per sua natura è vivo e muta, ma dolcemente e lentamente; ora invece, in mezza generazione, ci troviamo di fronte ad una neolingua. Apprezzo la tua disamina, puntuale e precisa, ma anche se mi metto a riscoprire la figura materna attraverso le opere di scrittrici frigide anglosassoni, questo non renderà meno difficoltosa la mia comprensione di questo pot pourri, o olla potrida, che suonano bene perchè esotici, ma meno precisi di: "accozzaglia, miscuglio" o, più puntualmente: "mescolanza di cose eterogenee". Trascuri la mia esigenza pratica; per capirci: lo scambio di messaggi con l'altro utente qui sopra, ci ho messo il doppio del tempo a leggerlo e non ci ho capito una sega comunque. E un pò le lingue le parlo, ma non basta perchè questo è neo linguaggio, non è inglese o spagnolo tradizionale. Va bè comunque un abbraccio, rimani un grande.

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^'V'^
37 minuti fa, -Caio- ha scritto:

Ci avrei scommesso che la tua attenzione sarebbe stata catturata dalla parola 'madre' 😄 ci avrei scommesso il testicolo che mio padre vuole tagliarmi perchè ha scoperto che voglio scoparmi la mamma. E' emotivo pensare che esista un fenomeno epocale che si chiama globalizzazione e che abbia le sue esigenze; è più lucido notare che 'globalizzazione' è il nome presentabile dell'impero atlantico, che come tutti gli imperi ha le sue esigenze culturali. L'inglese stesso ha decine e decine di termini di origine latina perchè altri imperi ebbero le loro esigenze nel passato. Noi, ne io ne te, non scegliamo a preferenza il linguaggio migliore, lo subiamo. O per esigenze politiche (imperiali) o perchè la madre ci sussurra in una determinata lingua, sia essa benevola e accogliente, o sia per dirti che sei solo liquido seminale colato tra le natiche. Se vivessimo in un impero ungherese saremmo qui a cantare le lodi delle proprietà espressive del magiàro. Mi sta bene la scomparsa degli idiomi coloniali perchè è giusto che tutto cambi e che i deboli soccombano, inoltre il linguaggio per sua natura è vivo e muta, ma dolcemente e lentamente; ora invece, in mezza generazione, ci troviamo di fronte ad una neolingua. Apprezzo la tua disamina, puntuale e precisa, ma anche se mi metto a riscoprire la figura materna attraverso le opere di scrittrici frigide anglosassoni, questo non renderà meno difficoltosa la mia comprensione di questo pot pourri, o olla potrida, che suonano bene perchè esotici, ma meno precisi di: "accozzaglia, miscuglio" o, più puntualmente: "mescolanza di cose eterogenee". Trascuri la mia esigenza pratica; per capirci: lo scambio di messaggi con l'altro utente qui sopra, ci ho messo il doppio del tempo a leggerlo e non ci ho capito una sega comunque. E un pò le lingue le parlo, ma non basta perchè questo è neo linguaggio, non è inglese o spagnolo tradizionale. Va bè comunque un abbraccio, rimani un grande.

Era tutto in italiano... ma 

- non ho avuto l'attenzione catturata dalla parola madre, l'ho inserita in un contesto di comprensione e mano sinistra assieme al fare senza sentire storie della mano destra. 

- Non sono un fan dell'impero atlantico, non conosco molte persone meno amanti degli yankee quanto me, tuttavia non mi sento soggiogato dalle esigenze culturali imperiali, quando dico networking invece di un'intera frase per indicare lo stesso significato. Nemmeno mi considero colonia giapponese nel mio usare a volte concetti nipponici come Giri, I Shin den Shin, ecc. 

- Scelgo il linguaggio che preferisco, in base al contesto, non mi sento di subire qualcosa se dico camper invece di autocaravan.

- Capisco la tua resistenza al trovarsi davanti ad una neolingua in una sola generazione, è diversa dalla mia tendenza ad esplorare il nuovo, e tuttavia non avremmo una società organizzata se tutti fossero come me. 

- Non credo che abbiamo bisogno dell'inglese tradizionale (che tra l'altro è letto come scritto, non con la pronuncia attuale) o dello spagnolo tradizionale. Credo abbiamo bisogno di appagare istinti di sopravvivenza, istinti sociali ed istinti romantici e sessuali. 

Nella mia esperienza, che può essere diversa da quella altrui, l'editing culturale - cultura: mezzo sovra fisiologico di adattamento all'ambiente - non può arrivare nella propria lingua di provincia 15 anni dopo che a livello globale ci sono già arrivati per un linguaggio comune e rapidità di scambio. 

Non in un mondo globalizzato in cui anche gli altri con il loro editing culturale puntano a risorse, networking e soddisfazione sessuale e romantica, risultando più efficienti ed efficaci se più rapidi ad adattarsi. 

Per fare un esempio, quando non studiavo in inglese globalizzato ma compravo libri in italiano alla feltrinelli, dopo anni di sperimentazione giungo ad alcune osservazioni, mi sento in modalità epifania, sto rivoluzionando un settore e... 

Quando pubblico i risultati e le implicazioni di quanto ho testato, un utente in un forum di arti marziali mi fa gentilmente notare come ci sia un canadese che ha ottenuto gli stessi risultati... ma molti anni prima. 

Allora studio con questo canadese, mi rendo conto che sta facendo un botto di soldi con quella che credevo fosse una mia idea, la cosa però di cui mi rendo maggiormente conto è che avevamo usato gli stessi studi e testi universitari e divulgativi, per formulare le ipotesi e testarle sul field. Solo... io li avevo letti 15 anni dopo la pubblicazione, quando ormai c'erano anche in italiano. 

Hai presente come uno si sente ritardato quando è giovedì ma gli altri sono a venerdì? 

E' un giorno e basta a sentirsi in ritardo, pensa a 15 anni. 

Oggi è tutto molto più veloce, e magari bastano 5 anni perché varie cose vengano tradotte. 

5 anni di ritardo per studiare cose in italiano, che nel mondo globale (non nell'impero nordatlantico) sono già alla versione 3.0 quando si pubblica la versione 1.0 in italiano. 

E quando studi in linguaggio globale, e sperimenti pensando in linguaggio globale... diventa molto cringe, strano, contropelo, dover poi spiegare i concetti chiave nominandoli in italiano con una frase intera ove nel tuo cervello c'è una breve keyword. 

Ma se delle persone sono più resistenti ai cambiamenti, meno pioniere, più attaccate a come era o a come dovrebbe essere, che a come è, va bene. 

Nella società hanno un ruolo importante, di rallentamento dell'accelerazione, dato che qualsiasi struttura, se sottoposta ad un'accelerazione troppo rapida e forte, arriva ad un punto in cui grippa. 

Anche le strutture cognitive. 

In OPERATIVO spiego proprio che il modo in cui addestro Snake (e lo faccio usando un piccolo specchio davanti, sotto la webcam, perché sono sempre stato il mio soldato, la mia puttana, il mio esecutore) è il modo PREDATOR, che non è meglio o peggio. 

Semplicemente, la natura di chi è esploratore e direttore è adatta al viaggio, alla conquista, e non è adatta a fare il capo villaggio. 

E' una natura adatta a chi opera in uno scenario operativo mutevole e non può usare tradizioni o preconcetti, ma abbracciare la complessità, ridurla e stare aperto alle esperienze. 

Oggi è molto importante dare agli esseri umani questo approccio che per centinaia di migliaia di anni è stato appannaggio delle persone mosse dai circuiti della dopamina e del testosterone, per due ordini di ragioni. 

Il primo è che oggi non è più vero che il capo villaggio o il popolano vivono in un mondo statico e il viaggiatore muove in un mondo che cambia sotto ai suoi piedi. 

Oggi il mondo ti cambia sotto ai piedi anche se ti chiudi in provincia e non ti muovi da lì. 

E lo fa ogni 5 anni, ad accelerazione in aumento. 

Oggi è NECESSARIO avere come esempi e leader (to lead, andare per primi) persone fatte per adattarsi e raggiungere il target su scenari operativi in rapido mutamento. 

Il secondo ordine di ragioni è che l'apertura alle esperienze, uno dei parametri del Big Five, e che contraddistingue molto l'approccio PREDATOR, è stata studiata a fondo, risultando come dipendente dalla genetica solo per l'11%. 

Ossia... non ci sono scuse. Non è genetica, non è innata, si può essere avvantaggiati o svantaggiati dell'11%, ma è una caratteristica trasmissibile. 

E, purtroppo, se le persone più legate a come era e a come dovrebbe essere, non si legano subito a persone più aperte alle esperienze, in un mondo che va via via globalizzandosi e mutando rapidamente, rimangono come quello che è a lunedì e per gli altri è venerdì. 

Oh, poi se uno per scelta vuole stare alcune pagine indietro, massimo rispetto... 

Ma... chi invece cerca un potenziamento nella propria vita, per quanto riguarda l'acquisizione di risorse, interazioni sociali win win, ed appagamento romantico e sessuale... dovrebbe ascoltare questa canzone: 

 

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