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Scrivere la propria Storia


Wanda

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Mkoll
11 hours ago, OdetoJoy said:

Esistono quei pochi superfortunati il cui sacrofuoco si riflette nel lavoro che fanno

Stavo riguardando questo video, trasudano il loro lavoro 

 

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9 minuti fa, Carnacki ha scritto:

Lo smart working e l'orario flessibile possono diventare a tutti gli effetti una gabbia dorata. Vedo e parlo con tanta gente che fa un lavoro che detesta, ma non lo cambia perché "eh poi nelle altre aziende mi tocca lavorare e non posso prendermi le giornate off". È un meccanismo subdolo, diventi schiavo.

Sì, anche se bisogna considerare varie cose, ad esempio che in smart o full remote se lavori da casa (quindi non in coworking o simili) sei anche costretto a fare i conti con il fatto che la tua casa diventa il tuo luogo di lavoro. Certo che è comodo, immaginati una giornata tipo stamattina (almeno da me, diluvia), ti svegli, fai colazione oppure no, insomma fai le tue cose, accendi il pc e non hai sbatti di traffico - freddo - caldo - gente che puzza - gente che sbraita - tieni a bada l'istinto omicida ecc.

Al tempo stesso devi essere bravo/a a separare mentalmente il concetto che la tua casa è il tuo ufficio, specialmente se ad esempio lavori in camera sulla scrivania piuttosto che in soggiorno.

Inoltre, si rischia di isolarsi troppo, anche se non lo vedo come un grosso problema, ci sono vari modi per aver occasioni di socialità, sta sempre al singolo darsi da fare.

13 minuti fa, Carnacki ha scritto:

Io credo poco nella narrativa linkediniana del "lavorare dove vuoi". Premesso che l'appartamento di 30m² è una prigione, se lavoro e ho bisogno di concentrarmi voglio lavorare dove non c'è casino, al limite in un co-working con le cuffie noise cancelling, non sulla spiaggia come professano tanti guru.

Certo, forse mi sono spiegato male, figurati se mi metto a lavorare sotto l'ombrellone; piuttosto intendevo qualcosa come lavorare in una località dove hai accesso al mare in modo instant, tipo "ok, stacco, ciaone", ti cambi, costume, e via nel giro di 10 min.

O montagna, o dove cazzo vuoi insomma. Campagna, lago, ci siamo capiti. Mi ricordo che quando avevo 17 anni i miei parenti dall'Australia vennero qui in zona, e c'era un tizio, mio parente alla molto lontana, olandese, che mi diceva "yeah I go surfing at 5pm 'cause I live near the beach", bastardo maledetto. 

E non che me ne fotta qualcosa di fare surf, è proprio il concetto.

15 minuti fa, Carnacki ha scritto:

mi posso gestire e quella dopo me la prendo completamente libera senza dover render conto a nessuno.

Esatto, è questo. Da quel che ho notato io, purtroppo, non sempre è fattibile e si rientra sempre nella categoria "pecora nera / bastian contrario".

Ad esempio, nel mio contratto di sw c'è scritto che c'è obbligo di un giorno a settimana in azienda ed il resto va concordato. E inoltre che se sei in sw devi essere reperibile in certe fasce orarie, in altre non serve.

Risultato: se vuoi fare sw devi elemosinarlo, tutti vengono sempre in da office, se sei in sw ti chiamano alle 8.30 pure se hai l'obbligo di reperibilità dalle 10 alle 12, ergo insomma i boss fanno quello cazzo che pare a loro.

Infatti, se è così, mi sento legittimato ad allenarmi dalle 10 alle 11.05 per dispetto.

Ho evidenziato scritto perché a quanto pare verba volant e scripta pures, quando tutti gli altri si mettono a 90.

18 minuti fa, Carnacki ha scritto:

Sempre più interessante questo thread. 

Vero? Almeno qui ci si "lamenta" per qualcosa di sensato. Ahah

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Carnacki
59 minuti fa, RAWolf ha scritto:

Al tempo stesso devi essere bravo/a a separare mentalmente il concetto che la tua casa è il tuo ufficio, specialmente se ad esempio lavori in camera sulla scrivania piuttosto che in soggiorno.

Inoltre, si rischia di isolarsi troppo, anche se non lo vedo come un grosso problema, ci sono vari modi per aver occasioni di socialità, sta sempre al singolo darsi da fare.

Io ad esempio ho la fortuna di poter lavorare in soggiorno e di creare perciò una separazione fra zona notte e zona lavoro. Ogni tanto a metà mattina scendo a farmi un caffè e scambio due chiacchiere, o vado a fare la spesa/altre occasioni per socializzare. E appena chiudo il Mac metto le scarpe ed esco a fare due passi o prendo il borsone per andare in palestra.

1 ora fa, RAWolf ha scritto:

Certo, forse mi sono spiegato male, figurati se mi metto a lavorare sotto l'ombrellone; piuttosto intendevo qualcosa come lavorare in una località dove hai accesso al mare in modo instant, tipo "ok, stacco, ciaone", ti cambi, costume, e via nel giro di 10 min.

O montagna, o dove cazzo vuoi insomma. Campagna, lago, ci siamo capiti. Mi ricordo che quando avevo 17 anni i miei parenti dall'Australia vennero qui in zona, e c'era un tizio, mio parente alla molto lontana, olandese, che mi diceva "yeah I go surfing at 5pm 'cause I live near the beach", bastardo maledetto. 

E non che me ne fotta qualcosa di fare surf, è proprio il concetto.

Anche per questo sto valutando di spostarmi nei prossimi 5 anni o in Portogallo o nel sud della Francia (lì a meno che sei a Bordeaux non c'è il mare ma ad esempio a Lione c'è il fiume e ti fai delle belle passeggiate). A Milano c'è il naviglio, almeno quello dai.

1 ora fa, RAWolf ha scritto:

Ad esempio, nel mio contratto di sw c'è scritto che c'è obbligo di un giorno a settimana in azienda ed il resto va concordato. E inoltre che se sei in sw devi essere reperibile in certe fasce orarie, in altre non serve.

Risultato: se vuoi fare sw devi elemosinarlo, tutti vengono sempre in da office, se sei in sw ti chiamano alle 8.30 pure se hai l'obbligo di reperibilità dalle 10 alle 12, ergo insomma i boss fanno quello cazzo che pare a loro.

Infatti, se è così, mi sento legittimato ad allenarmi dalle 10 alle 11.05 per dispetto.

Ho evidenziato scritto perché a quanto pare verba volant e scripta pures, quando tutti gli altri si mettono a 90.

Sono peggio delle SS questi. Almeno da me sono tre giorni a casa e due in ufficio, anche se nessuno ti controlla veramente.

E prima delle 9.30 non rompono su nulla, a meno che non crolli tutto il sito e tu sia un manager in alto alto.

È anche vero che pure a Milano in tanti posti ti voglio già alle 8 pronto come un soldatino.

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4 ore fa, RAWolf ha scritto:

.

Nah, intendevo che ad esempio in Thailandia vivi tranquillamente con 500-600 €. E non intendo la capanna con le blatte ma appartamentini carini vicino al mare. Si potrebbero ridurre drasticamente le ore di lavoro..


Oppure ci sono i resort con tutte le comodità. In zona turistica. A mille euro al mese, che è la cifra che spendo adesso in affitto, senza piscina, senza mare, senza palestra, con le bollette da pagare.

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---

Che poi chi ha detto che bisogna trasferircisi per sempre?
 

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3 minuti fa, unadonna ha scritto:

Thailandia vivi tranquillamente con 500-600 €.

È chiaro, quindi vale sempre il solito discorso.

Anche in spagna vivi con meno che in Italia, ma se hai lo stipendio spagnolo mica fai la vitaccia, altrimenti tutti i thailandesi (e spagnoli) la farebbero, o no?

Ergo, se hai stipendio americano/europeo allora sì che vivi da dio con 500 euro in Thai.

 

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gort
Il 28/8/2023 at 16:44, Wanda ha scritto:

@gort non ho ben capito cosa vuoi dirmi.

Che prima di tutto potresti ambire al miglior lavoro possibile in termini di felicità; chiaramente un compromesso tra felicità e salario è necessario se hai bisogno di migliorare la tua posizione economica.

Com'è possibile che ti laurei in astrofisica con il massimo dei voti senza aver l'intenzione di fare una carriera nel settore della ricerca? Ok, forse hai una propensione a fare tutto alla perfezione, pure ciò che non ti piace magari, ma non hai scelto quel percorso di studi molto specifico per avere la possibilità indagare sui fenomeni del cosmo in prima persona? Devi aver cambiato idea, non basta una nausea che può essere temporanea.

P.S. sono volutamente provocatorio.

Cita

Comunque

decisamente questo. Nel senso: non basta un solo elemento a completare una vita. Ossia non basta solo il lavoro, fosse anche il più bello del mondo (almeno per me). Ma se devi dedicare al lavoro l'80% del tuo tempo o più, non ti rimangono né tempo né energie per prenderti cura delle altre cose che possono renderti felice.

O nasci ricca o ti sposi uno ricco. Lavorare tanto / guadagnare molto per poco tempo e andare in pensione subito non si può più fare.

A parte gli scherzi, il lavoro è un scambio di tempo (e competenze) per denaro.

Le leggi della società permettono anche di non lavorare e/o accantonare ricchezza.

Quindi, uscire dal "matrix" è possibile mediante i sacrifici o grazie alle capacità imprenditoriali di un qualche tuo antenato. Qualcuno deve cominciare.

Ovviamente sino alla prossima "rivoluzione francese" o all'instaurazione di una "dittatura comunista". Quello che vuoi. Per ora le regole consentono di liberarsi della "schiavitù".

 

Il 29/8/2023 at 10:42, Mkoll ha scritto:

Stavo riguardando questo video, trasudano il loro lavoro 

Grande Cironi. Per gli estimatori segnalo la docu-serie in 3 episodi 'Lancia. La leggenda del rally'.

Modificato da gort
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Grazie a tutti per le risposte. Ho letto tanti interventi illuminanti! Che rileggerò anche in futuro senz'altro, mi state dando tanti spunti di riflessione.

14 ore fa, gort ha scritto:

Che prima di tutto potresti ambire al miglior lavoro possibile in termini di felicità; chiaramente un compromesso tra felicità e salario è necessario se hai bisogno di migliorare la tua posizione economica.

Com'è possibile che ti laurei in astrofisica con il massimo dei voti senza aver l'intenzione di fare una carriera nel settore della ricerca? Ok, forse hai una propensione a fare tutto alla perfezione, pure ciò che non ti piace magari, ma non hai scelto quel percorso di studi molto specifico per avere la possibilità indagare sui fenomeni del cosmo in prima persona? Devi aver cambiato idea, non basta una nausea che può essere temporanea.

P.S. sono volutamente provocatorio.

Argh.
Non mi piace studiare + non mi piace l'ambiente universitario + odio scrivere articoli + non penso che le soddisfazioni che deriverebbero dal seguire quella strada compenserebbero la fatica + sindrome dell'impostore (ammetto troppo presente). Le ragioni che individuo sono queste, probabilmente non messe nel giusto ordine. Me lo chiedo continuamente se sto cambiando strada per paura o per volontà reale: il dato che ho a disposizione è che ora sono infinitamente più felice di quando andavo in università a dedicarmi alla mia più grande passione.

14 ore fa, gort ha scritto:

O nasci ricca o ti sposi uno ricco. Lavorare tanto / guadagnare molto per poco tempo e andare in pensione subito non si può più fare.

A parte gli scherzi, il lavoro è un scambio di tempo (e competenze) per denaro.

Le leggi della società permettono anche di non lavorare e/o accantonare ricchezza.

Quindi, uscire dal "matrix" è possibile mediante i sacrifici o grazie alle capacità imprenditoriali di un qualche tuo antenato. Qualcuno deve cominciare.

Ovviamente sino alla prossima "rivoluzione francese" o all'instaurazione di una "dittatura comunista". Quello che vuoi. Per ora le regole consentono di liberarsi della "schiavitù".

Lo so che il concetto che avevo espresso lascia il tempo che trova. Vorrei solo non ritrovarmi tra qualche anno ad essere uguale a quelli che ora critico per come vivono infelicemente la loro vita, e spesso il lavoro è la prima causa di stress/insoddisfazione. 

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  • 3 settimane dopo...
gort
Il 1/9/2023 at 12:26, Wanda ha scritto:

Argh.
Non mi piace studiare + non mi piace l'ambiente universitario + odio scrivere articoli + non penso che le soddisfazioni che deriverebbero dal seguire quella strada compenserebbero la fatica + sindrome dell'impostore (ammetto troppo presente). Le ragioni che individuo sono queste, probabilmente non messe nel giusto ordine. Me lo chiedo continuamente se sto cambiando strada per paura o per volontà reale: il dato che ho a disposizione è che ora sono infinitamente più felice di quando andavo in università a dedicarmi alla mia più grande passione.

Lo so che il concetto che avevo espresso lascia il tempo che trova. Vorrei solo non ritrovarmi tra qualche anno ad essere uguale a quelli che ora critico per come vivono infelicemente la loro vita, e spesso il lavoro è la prima causa di stress/insoddisfazione. 

È questo che devi capire e hai ancora molto tempo per farlo.

Io ho fatto il tuo percorso contrario, al netto del decennio di fuori corso vari perché non ho molta autodisciplina nello studio. Ho preso una laurea che mi avrebbe dato lavoro il giorno successivo se l'avessi cercato, ma sentivo, forse sbagliando o forse no, dai pochi esami a progetto che ho fatto all'università che avrei odiato quella professione. Perciò, sono ritornato sui miei "passi scolastici" e ho intrapreso un corso di laurea in una scienza fondamentale con principali sbocchi nel campo della ricerca.

Se pensi di aver intrapreso una strada che ti rende più felice e meno stressata, hai fatto la cosa giusta.

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  • 1 mese dopo...

Uppppp

So che il thread è impostato male e fin troppo vago, ma se qualcun altro volesse un po' raccontare il suo percorso di vita sarebbe un piacere leggerlo. Scelta del lavoro, scelta di dover vivere, scelta di che tipo di vita vivere, sbagli, fallimenti, cambi di idee ecc ecc... 

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senza nome

Io ho poco da raccontare, perché sono relativamente giovane: qualche lavoretto ed escamotage (legale) per avere due soldi in tasca durante il periodo dell'università gli ho sempre trovati.

Ancora prima di terminare la magistrale sono entrato full time a lavorare, però sono finito, dopo poco, in una nicchia di nicchia, che usciranno tipo 5 posizioni all'anno in tutta Italia. Allargandosi in posizione similari, in cui sono competitivo, una 40ina, forse.

(Il freelance è praticamente impossibile da fare per una serie di ragioni, ma non voglio entrare troppo nei dettagli, ma fidatevi)

Volevo cambiare azienda rimanendo nel settore e ho rifiutato dei contratti perché alla fine mi davano 200-300 euro di più in città molto più care di dove sono ora, volevo cambiare mansione(anche in aziende molto  importanti) mi fanno contratti ridicoli e poco remunerativi.

Sono ancora abbastanza giovane, quindi o master all'estero o parto per lavorare, nonostante abbia tanti dubbi e paure.

La Molla è che non riesco più a stare dentro a questo mondo(anche lavorativo) che è l'Italia.

Sono orientato ai Paesi Baltici, si vedrà....

Modificato da senza nome
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