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Friendzonata: come comportarsi dopo?


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Leila_00

Scrivere in questo forum, l’ultima volta che l’ho fatto, è servito per superare la mia LTR. I vostri consigli hanno, per così dire, addolcito la pillola post-rottura e mi hanno aiutata a smettere di idealizzare la persona che era causa delle mie sofferenze. Per questo adesso mi trovo qui, a scrivervi di nuovo, seppur per una ragione diversa.

Conosco questo ragazzo – non mi riferisco all’ex – da diversi anni, ma non abbiamo mai instaurato un rapporto d’amicizia. Siamo stati «conoscenti» per gran parte del tempo. Ci siamo rivisti, dopo 4/5 anni di distanza, alla fine dello scorso anno (2022). Io ero in piena crisi con il mio ex, lui si è interessato al problema e ha cercato sia di consigliarmi che di starmi vicina. Qui siamo forse passati dall’essere «conoscenti» all’essere «amici», sentirci spesso e vederci in gruppo. Se sono riuscita a uscire dalla mia tossica LTR è stato anche grazie al suo supporto. Lui è sempre stato disponibile, dolce, presente. Dimostrava che ascoltarmi per lui non era un peso e, con il passare del tempo, ha cominciato a confidarsi anche lui (e non è nel suo carattere, in genere è molto chiuso). Sia durante il periodo di crisi con l’ex che dopo la rottura, ho pensato che fosse interessato all’essere più di un amico (i famosi segnali che, a quanto sembra, mi hanno portata sulla pista sbagliata). In questo rapporto, io vedevo una connessione che non avevo provato prima (anticipava, ad esempio, molto spesso il mio pensiero). Anche lui ha riscontrato questa specie di connessione, o comunque l’interesse sincero nel sapere se stesse davvero bene dopo un determinato fatto/evento a lui capitato (diceva che era qualcosa a cui non era abituato).

Se durante la mia crisi di coppia ci sentivamo spesso, dopo la rottura il livello di frequenza si è alzato. Ci sentivamo ogni giorno, e si scusava se rispondeva più tardi del solito. È finita che, di fronte a quelli che per me (e le persone con cui mi confidavo e conoscono entrambi, al punto da poter interpretare i suoi comportamenti) erano segnali di interesse, ho confessato di vedere il rapporto in modo diverso, una vicinanza maggiore. Lui ha confermato lo stesso pensiero, ma oggi penso che il mio senso di vicinanza e il suo siano sempre stati divergenti.

Abbiamo ripreso l’argomento di persona, dove in maniera piuttosto impacciata mi sono dichiarata. Dal modo in cui ha reagito, credevo di essere stata friendzonata (le reazioni di lui in breve: paura di far soffrire il potenziale partner, paura di rovinare il rapporto costruito negli ultimi mesi). A quel punto, ho chiesto se fosse meglio chiudere il discorso e lui ha risposto che il discorso non era chiuso e che una frequentazione l’avrebbe fatta. La frase, per me, era come rimasta sospesa.

La sera in cui dovevamo uscire, mi ha chiesto di spostare l’uscita un’ora prima di scendere. Lui ha capito che c’ero rimasta male e mi ha chiesto se fossi arrabbiata. Il giorno dopo abbiamo ripreso l’argomento di persona e, dopo aver chiarito, mi ha chiesto se mi andasse ancora di uscire.

A una festa, pochi giorni dopo, lo percepisco prima imbarazzato e poi distante per tutta la sera. Non ci siamo rivolti la parola, si isolava. Gli ho chiesto spiegazioni il giorno dopo, lui ha risposto dicendo che non era a causa mia. Tuttavia, ha percepito disagio da parte mia in sua presenza. Anche io, quella sera, ho avvertito la stessa sensazione e per questo non mi sono avvicinata. Gli ho spiegato che il mio imbarazzo era dovuto al fatto di non sentirmi pienamente me stessa in sua presenza quando siamo in gruppo (perché alcuni dei nostri amici sanno cosa provo) e di non sapere cosa prova realmente lui. Lui ha risposto dicendo non farebbe nulla per farmi sentire a disagio di fronte agli altri, che sono una bella ragazza, che gli piaccio anche fisicamente ma che non sente di andare oltre l’amicizia (che per lui è un legame importante). Ho apprezzato la sua onestà e lui mi ha chiesto se ho intenzione di sentirlo ancora. Io ho detto che preferivo non sentirlo ma che al tempo stesso considero importante il rapporto, per cui non avevo al momento (e non ho ancora oggi) una risposta alla sua domanda. Lui non ha eretto un muro, anzi ha continuato a insistere in maniera genuina sull’importanza di questo legame, sul fatto che posso scrivergli in qualsiasi momento per qualsiasi cosa. Io non gli ho più risposto, e sinceramente mi dispiace. È una persona a cui tengo, che inconsapevolmente ha portato del bene nella mia vita, anche se gli eventi degli ultimi giorni mi hanno confusa/illusa. So con certezza che tiene al rapporto, a volte mi sono chiesta se questo lo bloccasse, ma alla fine è stato chiaro. Mi chiedo, però, perché non lo abbia fatto prima, perché dire alcune cose al posto di altre. Quello che non volevamo entrambi, ossia rovinare il rapporto, è successo ed è stato inevitabile. E io non so come comportarmi, perché l’ultima cosa che volevo era allontanarmi e ferirlo. Al tempo stesso, portare avanti un rapporto d’amicizia avrebbe alzato il livello di imbarazzo/disagio in sua presenza. Avrei involontariamente trasmesso ancora questo disagio, che a lui non fa stare bene. Le cose sarebbero precipitate comunque, a causa dei miei sentimenti.

Voi cosa ne pensate? Come dovrei comportarmi? Vi siete mai trovati in una situazione simile?

Ps. questo post è presente anche nella sezione "Parliamo di Seduzione", che non ritengo corretta (errore mio) e per questo vorrei che venisse eliminato. L'ho già segnalato.

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Fabbio

Ok dai, ti ha aiutato a superare il momento di sconforto, adesso puoi ributtarti nella vita vera.

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