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INSICUREZZA: SI GRAZIE!!!


Dott.Mauro Grillini

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Buongiorno, trovo che comunque questa visione sul tema sia da prendere in considerazione, tuttavia: 1) per quanto possa avere una valenza in ambito lavorativo, dove forse aiuta la logicità e chiarezza che, in genere, c'è dietro al compito richiesto (fare x e y, entro w tempo per arrivare a ottenere z), fatico a trovarne invece nell'ambito relazionale, specialmente quello amoroso/sessuale, dove tutto è molto più indefinito e irrazionale, senza basi apparentemente chiare. 

2) anche considerando l'ambito lavorativo, per quanto si possano apprezzare una maggiore meticolosità e attenzione, comunque ottenibili con altro stato d'animo, i "costi/benefici" sono abbastanza vantaggiosi? Vale davvero la pena vivere ogni situazione di potenziale stress in maniera ansiosa (perché in certe cose così è), come se si fosse sempre giudicati, in nome del risultato? A volte non sarebbe meglio cercare di non stare sul chi vive, ma prenderla con leggerezza (che non vuol dire in maniera strafottente), anche se questo comporta un risultato diverso, e peggiore? 

 

Non so se ho considerato il tema in maniera corretta, in tal caso me ne scuso; però il tema dell'ansia, specie a lavoro, credo che sia interessante da approfondire nei vari aspetti. 

Modificato da Thorns
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Dott.Mauro Grillini
1 ora fa, Thorns ha scritto:

Buongiorno, trovo che comunque questa visione sul tema sia da prendere in considerazione, tuttavia: 1) per quanto possa avere una valenza in ambito lavorativo, dove forse aiuta la logicità e chiarezza che, in genere, c'è dietro al compito richiesto (fare x e y, entro w tempo per arrivare a ottenere z), fatico a trovarne invece nell'ambito relazionale, specialmente quello amoroso/sessuale, dove tutto è molto più indefinito e irrazionale, senza basi apparentemente chiare. 

2) anche considerando l'ambito lavorativo, per quanto si possano apprezzare una maggiore meticolosità e attenzione, comunque ottenibili con altro stato d'animo, i "costi/benefici" sono abbastanza vantaggiosi? Vale davvero la pena vivere ogni situazione di potenziale stress in maniera ansiosa (perché in certe cose così è), come se si fosse sempre giudicati, in nome del risultato? A volte non sarebbe meglio cercare di non stare sul chi vive, ma prenderla con leggerezza (che non vuol dire in maniera strafottente), anche se questo comporta un risultato diverso, e peggiore? 

 

Non so se ho considerato il tema in maniera corretta, in tal caso me ne scuso; però il tema dell'ansia, specie a lavoro, credo che sia interessante da approfondire nei vari aspetti. 

Grazie intanto per contribuire alla discussione ❤️

 

1. E’ vero, in ambito amoroso e sentimentale può essere più difficile: spesso tendiamo a considerarlo come un mondo un po’ “nebuloso” e per molti aspetti potrebbe essere un po’ più complesso in generale..poiché molteplici elementi interagiscono in modo talvolta imprevedibile.

Quello che volevo passare e’ in ogni caso un atteggiamento alternativo nei confronti di un sentimento che ci può capitare di provare in queste situazioni, proprio per ridurne l’impatto negativo su di noi.

 

Provo a fare un esempio: esco con una che mi piace..inizio a farmi mille film su tutto ciò che può andare male e mi chiedo costantemente se sto per dire stupidate che mi compromettano o meno. Questa è’ la parte malsana dell’insicurezza (nel prossimo post ci entriamo meglio..), quella sana potrebbe essere:

“Ok non so cosa possa indisporla, magari inizialmente mi posso tenere lontano da argomenti quali politica, filosofie di vita, concezioni nichiliste della vita o atteggiamenti invasivi recitati al solo scopo di fare il fenomeno con lei”

 

2. Gli elementi che hai citato, risultato è giudizio, fanno parte di quell’insicurezza paralizzante e disadattiva..già dal prossimo post ne parleremo.

Ti anticipo però il messaggio di fondo: l’ansia in se è per se non e’ problematica..sono le condizioni che la contornano ad esserlo..tra cui quelle che hai giustamente citato.

 

Che ne pensi?

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1 ora fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

 

 

1 ora fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Grazie intanto per contribuire alla discussione ❤️

 

1. E’ vero, in ambito amoroso e sentimentale può essere più difficile: spesso tendiamo a considerarlo come un mondo un po’ “nebuloso” e per molti aspetti potrebbe essere un po’ più complesso in generale..poiché molteplici elementi interagiscono in modo talvolta imprevedibile.

Quello che volevo passare e’ in ogni caso un atteggiamento alternativo nei confronti di un sentimento che ci può capitare di provare in queste situazioni, proprio per ridurne l’impatto negativo su di noi.

 

Provo a fare un esempio: esco con una che mi piace..inizio a farmi mille film su tutto ciò che può andare male e mi chiedo costantemente se sto per dire stupidate che mi compromettano o meno. Questa è’ la parte malsana dell’insicurezza (nel prossimo post ci entriamo meglio..), quella sana potrebbe essere:

“Ok non so cosa possa indisporla, magari inizialmente mi posso tenere lontano da argomenti quali politica, filosofie di vita, concezioni nichiliste della vita o atteggiamenti invasivi recitati al solo scopo di fare il fenomeno con lei”

 

2. Gli elementi che hai citato, risultato è giudizio, fanno parte di quell’insicurezza paralizzante e disadattiva..già dal prossimo post ne parleremo.

Ti anticipo però il messaggio di fondo: l’ansia in se è per se non e’ problematica..sono le condizioni che la contornano ad esserlo..tra cui quelle che hai giustamente citato.

 

Che ne pensi?

Io ti ringrazio per la risposta, invece. 

Venendo ai punti:

1) al di là che è un esempio, quindi cercherò di non essere pignolo, ma non è facile che chi sia insicuro e ansioso, in tali situazioni, proprio per cercare di evitare argomenti tali da indisporre l'altro, finisca in over-thinking, sviluppando ancora più ansia? Lo chiedo per curiosità, perchè, forse, il modo migliore sarebbe proprio di affrontare e controllare quello stato d'ansia e d'insicurezza, anziché "accoglierlo" (?) 

Andando oltre questo, capisco, in parte, il discorso, ma qui arrivo in realtà al mio punto: credo che l'ansia*, fra tutte le emozioni, sia quella più difficilmente gestibile e controllabile quando accade, ti porta via capacità decisionale, ti paralizza, hai difficoltà cardio-respiratori nei casi più gravi, ha risvolti nel sonno, nei casi più gravi ecc.; insomma, rispetto ad altri sentimenti anche più forti nel breve (ma forse meno durevoli?), come tristezza o rabbia, faccio fatica a trovarci un risvolto positivo. E quindi tendo ad "affrontarlo" o "domarlo" , non con chissà quali risultati eclatanti (come in questo periodo: fra alluvione in Romagna con compromissione del lavoro, fine LTR, più altre situazioni, come quella dell' insonnia cronica, ciò mi ha abbastanza provato e procurato dubbi e ansie, e non trovo gli "strumenti" ). 

*peraltro fortemente interconnessa con l'insicurezza, sia come causa che come conseguenza imho. 

 

2) immaginavo mi fossi portato avanti. Sull'ultima frase non sono del tutto convinto, o forse non ho capito (cosa intendi per condizioni); sono curioso circa i prossimi post, e per i nuovi spunti di riflessione. 

 

EDIT: in futuro ci potrà essere un topic sulla rabbia? 

Modificato da Thorns
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Gamebred
22 ore fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Come cambierebbero le cose se iniziassimo a considerare l'insicurezza come il nostro miglior ALLEATO?!

Volevo prendere spunto da questo per dire la mia e sperare di arricchire la discussione. 

Ma non è un po' troppo semplicistico? Una soluzione facilona? 

Non solo riguardo l'insicurezza, riguardo tutto. Questo voler essere antifragile, vedere opportunità in qualsiasi cosa. Attenzione: non perché sia sbagliato, o non funzionale. Tutt'altro. Ma perché poi all'atto pratico mi sembra davvero difficile applicarlo. 

Se un tipo torna a casa e trova la madre dei suoi figli a letto con un altro, davvero basta dirgli "perfetto, adesso hai la scintilla per lavorare più duro e diventare una versione migliore di te"? 

Non dico che sia falso, anzi, è verissimo. Ma solo a me sembra di una difficoltà estrema? Di dover farsi un auto-lavaggio del cervello, praticamente? 

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Dott.Mauro Grillini
Il 25/6/2023 at 20:10, Thorns ha scritto:

Venendo ai punti:

1) al di là che è un esempio, quindi cercherò di non essere pignolo, ma non è facile che chi sia insicuro e ansioso, in tali situazioni, proprio per cercare di evitare argomenti tali da indisporre l'altro, finisca in over-thinking, sviluppando ancora più ansia? Lo chiedo per curiosità, perchè, forse, il modo migliore sarebbe proprio di affrontare e controllare quello stato d'ansia e d'insicurezza, anziché "accoglierlo" (?) 

Il problema sta spesso nell’idea di controllare qualcosa di profondamente naturale in se è per se

 

Un po’ come se ti dicessi: prova ad afferrare l’acqua che sgorga dal rubinetto..o prova a tener premuto il rubinetto per evitare che esca

 

Certo si può tentare di spegnere il rubinetto ma questo presuppone un cambio di prospettiva..nella quale non e’ l’acqua in se ad essere il problema quanto una leva tenuta artificiosamente e forzatamente aperta

Il 25/6/2023 at 20:10, Thorns ha scritto:

Andando oltre questo, capisco, in parte, il discorso, ma qui arrivo in realtà al mio punto: credo che l'ansia*, fra tutte le emozioni, sia quella più difficilmente gestibile e controllabile quando accade, ti porta via capacità decisionale, ti paralizza, hai difficoltà cardio-respiratori nei casi più gravi, ha risvolti nel sonno, nei casi più gravi ecc.; insomma, rispetto ad altri sentimenti anche più forti nel breve (ma forse meno durevoli?), come tristezza o rabbia, faccio fatica a trovarci un risvolto positivo. E quindi tendo ad "affrontarlo" o "domarlo" , non con chissà quali risultati eclatanti (come in questo periodo: fra alluvione in Romagna con compromissione del lavoro, fine LTR, più altre situazioni, come quella dell' insonnia cronica, ciò mi ha abbastanza provato e procurato dubbi e ansie, e non trovo gli "strumenti" ). 

*peraltro fortemente interconnessa con l'insicurezza, sia come causa che come conseguenza imho. 
 

Massimo rispetto per queste tue esperienze critiche, per quel che può valere ti sono vicino ❤️

 

 

Queste situazioni purtroppo hanno spesso un effetto rubinetto e possono favorire il tenere aperto il canale dell’ansia..sia per i fatti in se..sia per le costanti rievocazioni mentali che ne facciamo: queste ultime sono di nostro interesse e possono essere viste come leve da premere per ridurre o amplificarne la portata

Il 25/6/2023 at 20:10, Thorns ha scritto:

 

2) immaginavo mi fossi portato avanti. Sull'ultima frase non sono del tutto convinto, o forse non ho capito (cosa intendi per condizioni); sono curioso circa i prossimi post, e per i nuovi spunti di riflessione. 

 

EDIT: in futuro ci potrà essere un topic sulla rabbia? 

Certo anche una sana rabbia ha la sua importanza ne parleremo 😊

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Dott.Mauro Grillini
8 ore fa, Gamebred ha scritto:

 

Ma non è un po' troppo semplicistico? Una soluzione facilona? 
 

Per niente.

 

 

Anzi richiede un cambio di prospettiva abbastanza importante e non sempre così facilmente azionabile..soprattutto quando l’emotività ci attiva sul piano viscerale

8 ore fa, Gamebred ha scritto:

Non solo riguardo l'insicurezza, riguardo tutto. Questo voler essere antifragile, vedere opportunità in qualsiasi cosa. Attenzione: non perché sia sbagliato, o non funzionale. Tutt'altro. Ma perché poi all'atto pratico mi sembra davvero difficile applicarlo. 
 

Ci sta e concordo sulla difficoltà: un po’ come dirsi allo specchio di essere dei gran fighi ma di non crederci poi veramente all’atto pratico.

 

 

È importante coltivare nel profondo questo atteggiamento e molte sessioni di terapia servono proprio a questo.

8 ore fa, Gamebred ha scritto:

Se un tipo torna a casa e trova la madre dei suoi figli a letto con un altro, davvero basta dirgli "perfetto, adesso hai la scintilla per lavorare più duro e diventare una versione migliore di te"? 

Non dico che sia falso, anzi, è verissimo. Ma solo a me sembra di una difficoltà estrema? Di dover farsi un auto-lavaggio del cervello, praticamente? 

Più che autolavaggio del cervello..si tratta di sfidare le nostre più comuni prospettive..specie nel momento in cui sul piano pratico non ci portano su una strada di appagamento e di gioia.

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Gamebred
3 ore fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Anzi richiede un cambio di prospettiva abbastanza importante e non sempre così facilmente azionabile..

Era proprio questo che intendevo. 

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Dott.Mauro Grillini
8 ore fa, Gamebred ha scritto:

Era proprio questo che intendevo. 

Tieni conto in ogni caso che, come in ogni cosa, se sai dov’è mettere mano non vai proprio al buio..che non significa risolvere con schiocchi di dita ma di sapere che se voglio bloccare una ruota non mi ci metto davanti ma provo magari a inserire un qualcosa nel mezzo..

 

 

Sono contento che questa discussione stia diventando interattiva..mi permette di pensare ai prossimi contenuti in modo più articolato grazie ❤️

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OdetoJoy
20 ore fa, Gamebred ha scritto:

un tipo torna a casa e trova la madre dei suoi figli a letto con un altro, davvero basta dirgli "perfetto, adesso hai la scintilla per lavorare più duro e diventare una versione migliore di te"? 

Credo Mauro intenda che più che mettere sotto il tappeto l'insicurezza e ripetersi delle frasi yankee motivazionali cercando di sovrascriverla, sia più importante riconoscerla come emozione, elaborarla e usarla a nostro vantaggio.. 

Certo poi c'è insicurezza ed insicurezza, un conto è quella parafisiologica di uno che ha avuto poche esperienze, un conto è quella di uno che da piccolo veniva violentato dal padre e non ha mai sviluppato un Sé stabile 

Nel tuo esempio specifico è un dono che lui scopra com'è realmente la donna, però certo ripetersi subito frasi yankee motivazionali non serve se prima non elabori il lutto e le emozioni che quell'evento ti ha creato

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