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Controllo della mente.


Troplic88

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Gamebred
4 minuti fa, OdetoJoy ha scritto:

Comunque su questo secondo me ognuno ha degli orari suoi...

C'è tutta quella propaganda yankee di alzarsi alle 5 del mattino per essere produttivo e cazzate del genere.. non è cosi

Ognuno ha i suoi orari e il suo ciclo di sonno ottimale

 

Svegliarvi alle 5, farvi la doccia fredda, nuotare nudi in mezzo agli squali, come se questa cosa dovesse darvi qualche vantaggio di tipo economico quando siete... Più o meno tutti poveri in canna. 

 

BIG LUCA ❤️🤣

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mrjako

ECCOCI QUA SIGNOORI

BBBBBIG LUCA DA DUBAAI

Dalla sua stabile magione di residenza, Emirati Arabi Uniti! 

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Crescendo63
Il 27/6/2023 at 13:52, Troplic88 ha scritto:

Ma allora perchè le persone non riescono a smettere di fumare, non riescono a dimagrire, sono sempre bloccati nei loop, tipo non riesco a smettere di fumare, dimagrire o perdo troppo tempo sui social

Oppure imprigionati nelle cattive abitudini

Ottima domanda.

Per capirlo, è necessario comprendere che noi umani siamo creature irrazionali, emotive, molto più che razionali. Per cui in genere in noi vincono istinti ed emozioni.

Già Aristotele osservava che "Video meliore, proboque, / Deteriora sequor" (Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori).

 

In pratica, in noi - come negli animali - primeggiano due direttive fondamentali: Sopravvivere e Riprodurci - tutto il resto è secondario.

  • Per sopravvivere è importante risparmiare energia (lo è stato per milioni di anni, meno oggi), ecco perché la mente tende a "fare la pigra" tranne quando sia assolutamente necessario o ci sia una motivazione travolgente.
  • Collegato alla sopravvivenza c'è un altro impulso di base: ricerca del piacere ed evitamento del dolore - anche questo ci induce alla pigrizia.

Perché dovresti andare in palestra se non ne trai un beneficio immediato, e non ti serve a sopravvivere? La tua mente instintiva (che opera sul breve periodo) non vi vede alcun vantaggio, quindi resiste.

Per vincere queste resistenze si può sviluppare una sorta di Comandante, o Capitano, dentro di sé, che prende le redini e decide cosa è meglio fare - anche in contrasto con gli istinti o le emozioni (nella crescita personale si chiama questa parte Sé Superiore, o Vero Io, o Sé Autentico, ecc.). Così invece di essere sballottati dai venti (istinti ed emozioni), il Capitano dirige la nave dove vogliamo. Ovviamente questo richiede impegno e disciplina, non è una passeggiata :-)

 

Torniamo alla tua domanda. Semplificando, le persone non fanno quello che vogliono, o che sanno essere "giusto", per due motivi di base:

  1. In loro prevalgono i meccanismi che ho descritto sopra (istinti, emozioni, prevalenza della sopravvivenza, evitamente della sofferenza, ecc.), e loro non hanno dentro una "parte forte" che sappia prevalere. Sono "vittime" della loro natura animale.
  2. Per alcuni, i comportamenti negativi (o l'assenza di positivi) sono legati a "ferite emotive" dell'infanzia, che operano a livello inconscio e li condizionano. Esempio: una persona con un grande "vuoto d'amore" usa il cibo per compensare la sofferenza del non sentirsi amato, e questo rende arduo limitare il cibo (che svolge una funzione "anestetica" e argina la disperazione emotiva).

Le persone del tipo 1 possono impegnarsi e superare il loro impulso auto-sabotante.

Le persone del tipo 2 non ci riescono da sole, perché in loro il motivo è più profondo. Di solito richiede una terapia o comunque un lavoro di scavo nella psiche.

 

Cita

Ho la cattiva abitudine(secondo me) di alzarmi dal letto a mezzogiorno ma migliorerebbe molto la mia vita alzarmi alle 07 del mattino, come si fa a quindi a diventare costanti, soprattutto quando non si ha voglia di farlo. 

Nel tuo caso, bisogna capire:

  1. Se questa tendenza nasce semplicemente dalla "ricerca del piacere" istintiva (stare a letto è più piacevole)...
  2. O magari lo fai perché il letto è una sorta di "utero confortevole" e attenua una qualche tua sofferenza profonda, o forse hai delle resistenze incosce (p.es. ribellione a un senso del dovere che ti hanno instillato in famiglia).

Cioè: tipo 1 o tipo 2? Solo tu puoi saperlo, e se non ci riesci puoi fare qualche colloquio con un esperto che ti aiuti a chiarirlo. Una volta che hai capito con che tipo di problema hai a che fare, allora puoi cercare una strategia adeguata per superarlo.

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sedlex
9 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Ottima domanda.

Per capirlo, è necessario comprendere che noi umani siamo creature irrazionali, emotive, molto più che razionali. Per cui in genere in noi vincono istinti ed emozioni.

Già Aristotele osservava che "Video meliore, proboque, / Deteriora sequor" (Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori).

 

In pratica, in noi - come negli animali - primeggiano due direttive fondamentali: Sopravvivere e Riprodurci - tutto il resto è secondario.

  • Per sopravvivere è importante risparmiare energia (lo è stato per milioni di anni, meno oggi), ecco perché la mente tende a "fare la pigra" tranne quando sia assolutamente necessario o ci sia una motivazione travolgente.
  • Collegato alla sopravvivenza c'è un altro impulso di base: ricerca del piacere ed evitamento del dolore - anche questo ci induce alla pigrizia.

Perché dovresti andare in palestra se non ne trai un beneficio immediato, e non ti serve a sopravvivere? La tua mente instintiva (che opera sul breve periodo) non vi vede alcun vantaggio, quindi resiste.

Per vincere queste resistenze si può sviluppare una sorta di Comandante, o Capitano, dentro di sé, che prende le redini e decide cosa è meglio fare - anche in contrasto con gli istinti o le emozioni (nella crescita personale si chiama questa parte Sé Superiore, o Vero Io, o Sé Autentico, ecc.). Così invece di essere sballottati dai venti (istinti ed emozioni), il Capitano dirige la nave dove vogliamo. Ovviamente questo richiede impegno e disciplina, non è una passeggiata :-)

 

Torniamo alla tua domanda. Semplificando, le persone non fanno quello che vogliono, o che sanno essere "giusto", per due motivi di base:

  1. In loro prevalgono i meccanismi che ho descritto sopra (istinti, emozioni, prevalenza della sopravvivenza, evitamente della sofferenza, ecc.), e loro non hanno dentro una "parte forte" che sappia prevalere. Sono "vittime" della loro natura animale.
  2. Per alcuni, i comportamenti negativi (o l'assenza di positivi) sono legati a "ferite emotive" dell'infanzia, che operano a livello inconscio e li condizionano. Esempio: una persona con un grande "vuoto d'amore" usa il cibo per compensare la sofferenza del non sentirsi amato, e questo rende arduo limitare il cibo (che svolge una funzione "anestetica" e argina la disperazione emotiva).

Le persone del tipo 1 possono impegnarsi e superare il loro impulso auto-sabotante.

Le persone del tipo 2 non ci riescono da sole, perché in loro il motivo è più profondo. Di solito richiede una terapia o comunque un lavoro di scavo nella psiche.

 

Nel tuo caso, bisogna capire:

  1. Se questa tendenza nasce semplicemente dalla "ricerca del piacere" istintiva (stare a letto è più piacevole)...
  2. O magari lo fai perché il letto è una sorta di "utero confortevole" e attenua una qualche tua sofferenza profonda, o forse hai delle resistenze incosce (p.es. ribellione a un senso del dovere che ti hanno instillato in famiglia).

Cioè: tipo 1 o tipo 2? Solo tu puoi saperlo, e se non ci riesci puoi fare qualche colloquio con un esperto che ti aiuti a chiarirlo. Una volta che hai capito con che tipo di problema hai a che fare, allora puoi cercare una strategia adeguata per superarlo.

dritto al nocciolo della questione,complimenti.

Anche il fatto del letto è una visione nitida della realtà , nei miei ,fortunatamente pochi, momenti di depressione, era per me una culla- un utero protettivo. Ancora oggi se non esco per miei limiti o per pigrizia mi rifuggo nel letto-come se fosse una sorta di coperta protettiva. Invece quanto è bello agire mettersi in gioco, ma lo faccio solo se ho stimoli esterni che voglio assecondare fortemente, ed invece bisogna assecondare tutto quello che è riconducibile all'agire. Stare fermi-inetti non ha mai portato un uomo a progredire. eppure si preferisce la staticità.

Per esempio io una giornata a mare non l'ho mai fatta-mi spiego meglio. Non ho mai condotto io "il gioco"-ossia prendere la macchina-prendere gli amici e dirigermi a mare- il tutto guidato da me. Che poi so che mi sentirei al settimo cielo-mi sentirei uomo ,a fine giornata, per averlo fatto. Per essermi tolto questo sfizio. Perché mi si innesta nel cervello(causa di un padre che se si chiamasse ansia non se ne accorgerebbe nessuno) ansia del traffico del parcheggio di eventuali difficolta che potrei trovare su un cammino non a priori già visionato mille volte da me. Infatti ho buttato e sto continuando a buttare occasioni per la figa-per le uscite. tutto perche sono pigro-ansioso e mi rifugio nella comfort-zone.

Modificato da sedlex
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Batman33
1 ora fa, sedlex ha scritto:

Perché mi si innesta nel cervello(causa di un padre che se si chiamasse ansia non se ne accorgerebbe nessuno) ansia del traffico del parcheggio di eventuali difficolta che potrei trovare su un cammino non a priori già visionato mille volte da me. Infatti ho buttato e sto continuando a buttare occasioni per la figa-per le uscite. tutto perche sono pigro-ansioso e mi rifugio nella comfort-zone.

Ne sono vittima anche io, credo sia uno strano mix tra ansia e pigrizia/voglia di comfort zone.

Spesso mi passa la voglia di andare in determinati posti se mi metto a pensare che ci sarà traffico, che non troverò parcheggio, che mi toccherà faticare e stressarmi per fare una cosa che in realtà dovrebbe essere uno svago, cioè uscire.

Quindi spesso mi passa la voglia di svagarmi, figurati di fare cose impegnative.

E' un bel problema. Perchè questo modo di pensare si ripercuote su tanti altri aspetti della vita (lavoro-studio-palestra-figa), di fatto limitandola enormemente.

Io ho buttato anni chiuso in casa a non fare un cazzo se non studiare e guardare film/giocare alla playstation. 

Per fortuna adesso sto agendo un po': mi sveglio presto anche quando non ho voglia, mi alleno anche quando non ho voglia, esco anche quando non ho voglia.

Perché come dici tu

1 ora fa, sedlex ha scritto:

Stare fermi-inetti non ha mai portato un uomo a progredire

e uscire dalla comfort zone è fondamentale per progredire.
La consapevolezza di ciò dovrebbe darci la forza di fare anche quando non ci va.

11 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Per vincere queste resistenze si può sviluppare una sorta di Comandante, o Capitano, dentro di sé, che prende le redini e decide cosa è meglio fare - anche in contrasto con gli istinti o le emozioni (nella crescita personale si chiama questa parte Sé Superiore, o Vero Io, o Sé Autentico, ecc.). Così invece di essere sballottati dai venti (istinti ed emozioni), il Capitano dirige la nave dove vogliamo. Ovviamente questo richiede impegno e disciplina, non è una passeggiata :-)

Io infatti mi sono fatto un segone mentale strano.

Ho creato nella mia testa una sorta di super me, una versione migliore possibile di me (palestrato, conosciuto, rispettato, pieno di figa) che mi insulta quando procrastino. 

Sembra una stronzata, ma funziona.

Perché voglio diventare lui e so che per farlo ci vogliono fatica e dedizione; non il letto, la play, il crispy mc bacon o il gin tonic. 

Poi ovvio che ci vuole equilibrio, ci vuole un po' di tutto, non bisogna 

14 ore fa, Gamebred ha scritto:

Svegliarvi alle 5, farvi la doccia fredda, nuotare nudi in mezzo agli squali

come dicono quegli pseudo guru che si fingono imprenditori.

14 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

Ognuno ha i suoi orari e il suo ciclo di sonno ottimale

Concetto importantissimo. 

Studio biologia (non che serva per saperlo, eh), e penso sia ridicolo che nella società moderna il 99% delle persone non sia a conoscenza dei proprio cicli circadiani, che sono fondamentali per la mente e il fisico.

Mi ricordo quella ragazza prodigio (lol) che si laureò in medicina l'anno scorso, in anticipo, che diceva che dormire è inutile. 

Medicina. 

Dormire è inutile. 

2023, signori.

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Troplic88
Inviato (modificato)
15 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Ottima domanda.

Per capirlo, è necessario comprendere che noi umani siamo creature irrazionali, emotive, molto più che razionali. Per cui in genere in noi vincono istinti ed emozioni.

Già Aristotele osservava che "Video meliore, proboque, / Deteriora sequor" (Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori).

 

In pratica, in noi - come negli animali - primeggiano due direttive fondamentali: Sopravvivere e Riprodurci - tutto il resto è secondario.

  • Per sopravvivere è importante risparmiare energia (lo è stato per milioni di anni, meno oggi), ecco perché la mente tende a "fare la pigra" tranne quando sia assolutamente necessario o ci sia una motivazione travolgente.
  • Collegato alla sopravvivenza c'è un altro impulso di base: ricerca del piacere ed evitamento del dolore - anche questo ci induce alla pigrizia.

Perché dovresti andare in palestra se non ne trai un beneficio immediato, e non ti serve a sopravvivere? La tua mente instintiva (che opera sul breve periodo) non vi vede alcun vantaggio, quindi resiste.

Per vincere queste resistenze si può sviluppare una sorta di Comandante, o Capitano, dentro di sé, che prende le redini e decide cosa è meglio fare - anche in contrasto con gli istinti o le emozioni (nella crescita personale si chiama questa parte Sé Superiore, o Vero Io, o Sé Autentico, ecc.). Così invece di essere sballottati dai venti (istinti ed emozioni), il Capitano dirige la nave dove vogliamo. Ovviamente questo richiede impegno e disciplina, non è una passeggiata :-)

 

Torniamo alla tua domanda. Semplificando, le persone non fanno quello che vogliono, o che sanno essere "giusto", per due motivi di base:

  1. In loro prevalgono i meccanismi che ho descritto sopra (istinti, emozioni, prevalenza della sopravvivenza, evitamente della sofferenza, ecc.), e loro non hanno dentro una "parte forte" che sappia prevalere. Sono "vittime" della loro natura animale.
  2. Per alcuni, i comportamenti negativi (o l'assenza di positivi) sono legati a "ferite emotive" dell'infanzia, che operano a livello inconscio e li condizionano. Esempio: una persona con un grande "vuoto d'amore" usa il cibo per compensare la sofferenza del non sentirsi amato, e questo rende arduo limitare il cibo (che svolge una funzione "anestetica" e argina la disperazione emotiva).

Le persone del tipo 1 possono impegnarsi e superare il loro impulso auto-sabotante.

Le persone del tipo 2 non ci riescono da sole, perché in loro il motivo è più profondo. Di solito richiede una terapia o comunque un lavoro di scavo nella psiche.

 

Nel tuo caso, bisogna capire:

  1. Se questa tendenza nasce semplicemente dalla "ricerca del piacere" istintiva (stare a letto è più piacevole)...
  2. O magari lo fai perché il letto è una sorta di "utero confortevole" e attenua una qualche tua sofferenza profonda, o forse hai delle resistenze incosce (p.es. ribellione a un senso del dovere che ti hanno instillato in famiglia).

Cioè: tipo 1 o tipo 2? Solo tu puoi saperlo, e se non ci riesci puoi fare qualche colloquio con un esperto che ti aiuti a chiarirlo. Una volta che hai capito con che tipo di problema hai a che fare, allora puoi cercare una strategia adeguata per superarlo.

Incollo tre video che potrebbero aiutare e che mi hanno dato diverse consapevolezze.

 

 

 

 

 

Un pò di appunti a riguardo

 

 

Il tuo cervello è organizzato in modo da riflettere tutto cio che conosci nella vita è una registrazione di tutto quello che hai sperimentato e imparato fino a oggi.

La maggior parte dei nostri pensieri e sentimenti tende a essere all interno dei circuiti neurali del passato e delle emozioni del passato.

 

Quindi i pensieri sono il linguaggio del cervello, le sensazioni sono il linguaggio del corpo.

Quindi il modo in cui pensi e come ti senti crea uno stato d’animo.

Quindi se combini pensiero e sentimento e via di seguito e hai una serie di buoni pensieri che sono collegati a una serie di buoni sentimenti questo ciclo crea quello che si chiama ATTEGGIAMENTO.

Quindi se il modo in cui pensi e ti senti crea il tuo stato d animo allora gli atteggiamenti sono solo stati brevi dello stati d animo.

 

Se assumi un atteggiamento ripetuto e inizi a mettere insieme questi atteggiamenti li unisci e formi le convinzioni

 

Ora una convinzione è solo un pensiero a chi continui a pensare a pensare fino a quando viene cablato nel tuo cervello.

Poichè le convinzioni si basano sulle esperienze passate, come ci sentiamo è il confine delle nostre convinzioni. Quando vengono messe in discussione non ci sentiamo bene.

 

Esempio coloro che hanno un pensiero insicuro poi si sentiranno insicuri.

Nel momento in cui si sentono insicuri pensano a  piu pensieri insicuri di conseguenza alimentano circuiti chimici  nel cervello  che li fanno sentire insicuri.

E poi una volta che si sentono insicrui continuano su quella linea di pensiero

La ripetizione di questo processo nel tempo  condiziona inconsciamente il corpo a diventare la mente.

Una volta che il corpo diventa mente si chiama abitudine.

Siamo un insieme di abitudini pensieri inconsci reazioni inconsce convinzioni ecc.

Tutte le credenze sono stati d’animo subconsci tutti basate su esperienze passate.

Se prendi piu convinzioni inizi a formare quello che si chiama percezione

E le percezioni hanno a che fare con le relazione che abbiamo le cose che creiamo i comportamenti che dimostriano le scelte che prendiamo nelle nostre relazioni, perchè è importante? 

Se le credenze sono stati d’animo subconsci e le tue convinzioni sono legate insiemj, allora la maggior parte delle persone vede la propria vita attraverso la lente del passato.

Quindi con le nostre percezioni stiamo sovrapponendo il nostro futuro, stiamo sovrapponendo il momento presente, con la memoria del passato!

questo diminuisce le possibilita per il futuro

e ci priva anche della possibilità di iniziare a navigare a funzionare nelle nostre vite.

 

Per poter cambiare qualsiasi convinzioni o percezione su noi stessi e sulle nostr vite. Dobbiamo prendere una decisione con una ferma intenzione che porti un livello di energia dei programmi cablati nel cervello e del condizionamento emotivo.

Il passaggio da vecchio se a nuovo se e la morte biologica del vecchio se.

La maggior parte si sente a disagio nell ignoto.

Il modo migliore per creare il tuo futuro e crearlo non dal noto ma dall ignoto. 

E li che la persona inizia a dire “quali pensieri voglio alimentare nel mio cervello, quali comportamenti voglio dimostrare nella mia vita, posso sperimentarli nella

mia mente?” 

 

Il semplice processo di provare mentalmente inizia a installare circuiti per far sembrare che l’esperienza si gia avvenuta

stai preparando il tuo cervello con la mappa del futuro anziche prepararlo con le registrazioni del passato!

la tua personalità crea la tua realta personale.

la tua personalita e composta da come pensi da come agisci e da come ti senti.

Il che significa che se vuoi creare una nuova  realtà personale devi cambiare la tua personalità!

Questo significa che devi iniziare a pensare a quello che pensavi e cambiarlo.

Osserva le tue abitudini e comportamenti inconsci quello che dici quello che fai.

Guarda le emozioni che ti hanno tenuto ancorato al passato e decidi se vuoi che appartengono al futuro.

Il problema più grande è che le persone vogliono creare una nuova realtá con la stessa personalità e non funziona. 

cambia la personalità, cambia la realtà! 

Ciò che separa la mente conscia dal subconscio e la mente analitica.

Se sei seduto e inizi a pensare nel peggior scenario futuro che potrebbe accadere inizierai a sentire l emozione di quell evento.

Il tuo corpo non conosce la differenza tra quell evento che si sta veramente avverando nel mondo esterno e quello che stai creando col pensiero.

Quindi la maggior parte delle persone stanno costantemente riaffermando i propri stati emotivi!

NON PUOI ASPETTARE DI AVERE SUCCESSO PER SENTIRTI FORTE

NON PUOI ATTENDERE DI ESSERE RICCO PER SENTIRTI RICCO

NON PUOI ASPETTARE UNA NUOVA RELAZIONE PER SENTIRE L EMOZIONE DELL AMORE

BISOGNA USCIRE DA QUESTO MODELLO DI CAUSA ED EFFETTO.

 

SIAMO NOI I CREATORI DELLA REALTÀ

STESSI PENSIERI STESSA SCELTA STESSA VITA.

SE DECIDI DI PIANTARE IN UN GIARDINO DEVI TOGLIERE PRIMA LE ERBACCE.

BISOGNA DEFINIRE UNA VISIONE DEL FUTURO ALTRIMENTI RIMARRAI COI RICORDI DEL PASSATO

 

Ho fatto partire una domanda se dovessi morire, cosa vorrei la gente dicesse su di me? Da qui verrà fuori almeno gran parte della visione che voglio per essere la miglior versione di me stesso

 

Per quanto riguarda il tuo intervento condivido il nostro cervello è costruito per farci sopravvivere più a lungo e farci fare meno sforzo possibile. 

Bellissima l'idea del Capitano la prenderò in considerazione. Magari un generale dei navy seal 

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sedlex

in piu vi dico che fare cose che si ha paura di fare o che non si ha voglia di fare per n motivi..una volta fatte vi apriranno porte inaspettate...o altre occasioni si creano.

se agisci la vita ti ringrazia e premia e probabilmente inizierai a sorridere (tipo non so se avete visto il film "old boy" che straconsiglio)

se non agisci e ti chiudi nella comfort zone la vita sarà dura con te, semplicemente perche non ci provi e quindi hai poche chance di cambiare.

Per me i capisaldi della via sono: 1)imparare a campare 2)passare indenne per un fottio di situazioni di merda 3)provare cosa possa significare estrema solitudine 4)buttarsi in mezzo alla gente 5)vivere(se si hanno possibilità economiche-viaggiare- mangiare in posti esclusivi).

ho provato sulla mia pelle soprattutto periodo di estrema solitudine compresi (e contestuali) anche anni di disoccupazione in eta piu giovane ma che mi hanno fortificato in una maniera assurda, mi manca ancora il fattore proattività'.

se sto fermo anche un solo giorno è la fine.

Ho bisogno di progettare costantemente tutti i weekend per recuperare tutto il tempo perso peri motivi esposti sopra, ed è bene ribadirlo ci vogliono un fottio di anni per autoanalizzarsi e cercare di sciogliere certi nodi esistenziali. 

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unadonna
17 minuti fa, sedlex ha scritto:

fare cose che si ha paura di fare

Una cosa che mi é stata suggerita anni fa: Fare una lista di tutte le cose che ti spaventano e.. farle. Senza se e senza ma.

Non ricordo bene la spiegazione che mi diede, ma c'entra lo sperimentare la sensazione di disagio. Farci anche amicizia.

(Consapevolmente, per scelta, non perche qualcuno o qualcosa ti ci mette a disagio quando meno te lo aspetti. Sei tu a sceglierlo, non é la vita che ti bastona. É un approccio diverso.)

+ fiducia in sé

+ amor proprio

- paranoie quando sbucheranno fuori altre paure

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Troplic88
19 minuti fa, unadonna ha scritto:

Una cosa che mi é stata suggerita anni fa: Fare una lista di tutte le cose che ti spaventano e.. farle. Senza se e senza ma.

Non ricordo bene la spiegazione che mi diede, ma c'entra lo sperimentare la sensazione di disagio. Farci anche amicizia.

(

Potrebbe essere perchè ci si sente meno a disagio e poi con il passare delle volte si fa allenamento oppure si ritenta e il disagio diminuisce e cresce il coraggio e la fiducia in se stessi.

Io quando ho preso il mio primo volo aereo, avevo paura di volare, non una paura limitante ma era una situazione sconosciuta.

Adesso con il passare del tempo e delle esperienze prendo gli aerei come i bus. 

 

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Crescendo63
10 ore fa, Batman33 ha scritto:

Ho creato nella mia testa una sorta di super me, una versione migliore possibile di me (palestrato, conosciuto, rispettato, pieno di figa) che mi insulta quando procrastino. 

Sembra una stronzata, ma funziona.

Se ti funziona, usalo :-)

 

Però attenzione: gli stimoli negativi, in genere, possono funzionare sul breve periodo ma difficilmente sul lungo periodo. Perché creano stress, tensione, fatica, alzano il cortisolo, alimentano conflitti.

Tipo il sergente di "Full Metal Jacket" che fa correre le reclute... ma prima o poi una recluta gli spara ;-)

O, più banalmente, se hai una ragazza che ti stressa per farla contenta: all'inizio l'assecondi (è più facile che contrastarla)... ma prima o poi la mandi a cagare. :-D

 

IMHO è più efficace imparare a trattarsi come se fossimo il nostro migliore amico: quindi con compassione, affetto, coinvolgimento - ed a volte anche un po' di "tough love" quando necessario. Tipo "Oh, fratello, alzati e muovi il culo... altrimenti restiamo nella merda"; ma con il sorriso e una pacca sulle spalle :-)

Ricapitolando, quando creiamo delle sub-personalità (*) per stimolarci:

  • Il "sergente di ferro" funziona ma dopo un po' lo odiamo e vorremmo liberarcene.
  • Col "fratello/amico che tiene a noi" sviluppiamo un rapporto di fiducia e amore, e diventa come avere sempre vicino un amico prezioso.

 

(*) Per chi vuole approfondire il concetto, vedi la Psicosintesi di Roberto Assagioli.

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