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Una storia orribile, che deve finire


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Isidor Blake

In questi giorni ho raggiunto il picco. Non pensavo che la mia vita ne sarebbe stata affetta così tanto, ma mi sono reso conto di essere arrivato ad un limite, e per la tutela della mia salute è il momento di cercare di affrontare la cosa. Cercherò di darvi una visione più completa possibile, probabilmente sarò prolisso, e di questo me ne scuso, ma non voglio escludere nessuna variabile e nessun fattore che ritengo abbia contribuito a portarmi al punto dove sono ora. Ho bisogno del vostro aiuto, so che siete le persone giuste per darmelo, per indirizzarmi, per spronarmi, per condividere esperienze e risultati. Perché così non riesco più ad andare avanti.

 Sono in ONE-ITIS da più di 3 anni. E che novità, direte voi. Ad oggi una percentuale spropositata della popolazione maschile nel mondo occidentale vive in una situazione simile. E se la porta dietro anche da più tempo. Ovviamente, non è la prima volta che cado in questa situazione. Puntualmente, da quando ho cominciato ad avere stimoli sessuali, mi sono sempre infilato in idolatrazioni ‘romantiche’ delle donne. Sono convinto che il mio rapporto con il sesso femminile sia stato molto influenzato dalla mia infanzia e pre-adolescenza, in cui avevo stretto forti legami di amicizia con ragazze, forse ancora più che con i miei coetanei maschietti. Una di queste è la mia amica storica, quasi una sorella. Ovviamente nel corso degli anni i miei sentimenti per lei mutavano da semplice amicizia a qualcos’altro, penso sia normale, ma non è mai andata. Non posso nemmeno biasimarla, considerando come fossi un cazzo di ritardato col sesso femminile, forse ancora più di quanto sia ora.

 Le mie esperienze con l'altro sesso durante le superiori sono quantomeno inconsistenti. Il mio primo bacio l’ho dato a una ragazza conosciuta a un campo estivo in quarta superiore, con cui, manco a dirlo, sono caduto in One-Itis. Ovviamente è finita malissimo. L’altra unica esperienza è avvenuta ad una festa, con la mia amica di cui sopra, quando eravamo sbronzi marci sul letto assieme ad un’altra ragazza, e io le ho messo la mano dentro le mutande e le ho fatto un ditalino. Dal mattino si è rifiutata di parlarmi e di vedermi per quasi un anno, causandomi non pochi problemi emotivi. Soltanto anni dopo scoprirò che la terza ragazza era la “fidanzata” della mia amica.

 Ma soprattutto, era la mia VERA One-Itis delle superiori. La classica manipolatrice psicopatica, con un circolo sociale quasi inesistente e pronta a tutto pur di avere attenzione. Vi lascio immaginare come possa aver risucchiato il coglione che ero (ancora di più di quanto sia oggi) più di 10 anni fa. Rimane single a lungo, io mi faccio illusioni, ma come ho già anticipato la verità era un’altra. Poi, a un certo punto, decide di uscire con un ragazzo mio amico. Io la prendo malissimo, ma provo a far finta di niente. A un certo punto però arriviamo a una resa dei conti. E nel rendez-vous che ne segue, lei mi dice con un ghigno di gioia e goduria che “tanto sei troppo brutto, nessuna potrebbe mai essere interessata a te”.

 L’aspetto fisico è sempre stata una delle mie grandi debolezze. A 30 anni non mi sento di indorare la pillola: sono brutto. Un naso adunco e due orecchie a sventola mi rendono tutt’altro che un fotomodello. Questa cosa mi è sempre pesata, anche se con gli anni riesco a dargli meno importanza. Ma una frase simile detta da quella che consideri la donna della tua vita in un momento della crescita come quello non te lo schiodi facilmente. Tutt’ora lo considero uno dei traumi più grandi della mia vita, forse il peggiore di tutti.

Piccolo disclaimer: guardando indietro con un po’ di sale in zucca, vedo situazioni in cui, al netto di tutto, avrei potuto compicciare qualcosa. Alle feste scolastiche, in un piccolo istituto dove comunque ero riuscito a crearmi un buono “status sociale”, è capitato che ragazze carine mi avessero approcciato. Ma da bravo coglione, non ho saputo cogliere l’opportunità.

Continuo a rimanere senza esperienza anche all’università, dove sviluppo una vera e propria tendenza misogina, che in parte ancora mi accompagna, e che non tendo neanche a nascondere troppo. Poi, a 25 anni, vado a fare il famoso Erasmus. Dopo neanche un mese intreccio una tresca con una ragazza fidanzata originaria di un paese vicino al mio, con cui poi entrerò in una relazione che si estenderà ben oltre la durata dell’esperienza all’estero. Perdo così la verginità, e allo stesso tempo guadagno un po’ d’amor proprio. Inizio anche ad avere più cazzimma, e tanti altri effetti benefici che il sesso stabile e “garantito” ti può dare. Stabilisco anche una rete di amicizie importanti con un gruppo di ragazzi, che mi accompagna ancora oggi. Non mi sento solo accettato e rispettato, ma anche ammirato, per tutta una serie di questioni con cui non vi sto ad ammorbare. In questo gruppo di amici c’è una ragazza con cui entro in particolare confidenza, senza secondi fini. Col tempo comincio a vedere che però c’è altro.

 I suoi comportamenti cambiano, e le altre amiche del gruppo cominciano a lanciarmi frecciatine. Ci punzecchiamo a vicenda, senza però fare altro. Tornati in Italia, sia la mia relazione che la sua finiscono. Ma a quel punto, in testa avevo soltanto lei, della vecchia non mi importava altro. Durante una vacanza estiva, dove concentra tutto il tempo le sue attenzioni su di me, l’ultima sera capita il momento di intimità. Ma io non faccio niente. Da lì in poi inizia il declino.

Poco dopo mi accodo a lei e ad altri suoi amici in un altro viaggio. Sono conscio di aver ‘scazzato’, e voglio recuperare. Nel gruppo emerge però un altor maschio alpha, e i suoi occhi sono puntati su di lui. Ma riesco a mantenermi “indipendente”, e questa cosa non fa scemare la passione. Una sera in discoteca, sotto effetto di alcool, la invito a fumare una sigaretta e le infilo la lingua in bocca. Lei apprezza, ma poi scappa per stare appresso tutta la sera all’altro. Alla fine non compicciano nulla per vari motivi, ma io reagisco male. Il mio scazzo è palese. Tornati in Italia, la sera stessa dormivamo insieme. Provo a baciarla ma lei mi respinge, dentro di me dico sticazzi. Il giorno dopo sarei dovuto ripartire, ma lei mi invita a rimanere un altor giorno. La sera, lei è molto più reattiva, ma io mi sento ferito nell’orgoglio, oltre che stanchissimo per aver fatto l’alba la notte prima a parlare con lei. Non faccio nulla. Mi accompagna da sola alla stazione a prendere il treno, dandomi un bacio sulle guance che ho realizzato voler dire “prendimi e baciami adesso”. Ovviamente, l’ho realizzato in treno dieci minuti dopo.

Da qui in poi continuo a comportarmi da sottone, dimostrandomi needy nei suoi confronti e spegnendo ogni tipo di interesse sessuale, tranne rarissimi contesti molto sporadici dove noto un suo piccolo ritorno di interesse, appena accennato. L’estate scorsa, per motivi di lavoro, mi trasferisco nella città dove vivono questi miei amici, lei compresa, e le cose si fanno ancora peggiori. Una sera in discoteca, mi sbronzo a merda, e quando la vedo limonare con un altro la stacco via a forza. Questo episodio me l’hanno raccontato, io non lo ricordo, ho il black out. Per la precisione, me l’ha raccontato lei il giorno dopo, quando mi ha chiesto con insistenza di vedermi. Io cado dal pero, e divento ancora più remissivo del solito. Invece di tirare fuori le palle, mi mostro debole e dispiaciuto. Lei non apprezza. “Pensavo che avremmo litigato”, mi dice con fare deluso, mentre io sono in modalità zero testosterone. Poco dopo, lei lascia la città per motivi di lavoro.

Torna sporadicamente, un po’ per vedere noi, un po’ per vedere un suo partner di cui mi tiene all’oscuro, e di cui i nostri amici evitano di parlarmi davanti, trattandomi come un coglione. Ma ogni volta che torna, io sono felice come una Pasqua. Ma quando c’è lei divento un incapace. E peggio. Inizio ad andare in iperventilazione, a sudare in un modo inconcepibile. Penso seriamente di aver sviluppato il colon irritabile a causa sua, poiché in concomitanza dei suoi ritorni emergono disturbi gastrointestinali, insonnia, e altri fattori.

Perchè, direte voi? Perché lei è l’unica, letteralmente l’unica, che mi ha guardato con totale ammirazione e passione, con degli occhi che dicevano tutto, occhi con cui nessun’altra mi ha mai guardato in vita mia. Vi ho scritto tutto il mio background proprio per rimarcare questo punto. Mi faccio schifo da solo a dirlo, ma per me lei è veramente unica, fatti alla mano. Ma io non posso più vivere così.

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bass_97
51 minuti fa, Isidor Blake ha scritto:

In questi giorni ho raggiunto il picco. Non pensavo che la mia vita ne sarebbe stata affetta così tanto, ma mi sono reso conto di essere arrivato ad un limite, e per la tutela della mia salute è il momento di cercare di affrontare la cosa. Cercherò di darvi una visione più completa possibile, probabilmente sarò prolisso, e di questo me ne scuso, ma non voglio escludere nessuna variabile e nessun fattore che ritengo abbia contribuito a portarmi al punto dove sono ora. Ho bisogno del vostro aiuto, so che siete le persone giuste per darmelo, per indirizzarmi, per spronarmi, per condividere esperienze e risultati. Perché così non riesco più ad andare avanti.

 Sono in ONE-ITIS da più di 3 anni. E che novità, direte voi. Ad oggi una percentuale spropositata della popolazione maschile nel mondo occidentale vive in una situazione simile. E se la porta dietro anche da più tempo. Ovviamente, non è la prima volta che cado in questa situazione. Puntualmente, da quando ho cominciato ad avere stimoli sessuali, mi sono sempre infilato in idolatrazioni ‘romantiche’ delle donne. Sono convinto che il mio rapporto con il sesso femminile sia stato molto influenzato dalla mia infanzia e pre-adolescenza, in cui avevo stretto forti legami di amicizia con ragazze, forse ancora più che con i miei coetanei maschietti. Una di queste è la mia amica storica, quasi una sorella. Ovviamente nel corso degli anni i miei sentimenti per lei mutavano da semplice amicizia a qualcos’altro, penso sia normale, ma non è mai andata. Non posso nemmeno biasimarla, considerando come fossi un cazzo di ritardato col sesso femminile, forse ancora più di quanto sia ora.

 Le mie esperienze con l'altro sesso durante le superiori sono quantomeno inconsistenti. Il mio primo bacio l’ho dato a una ragazza conosciuta a un campo estivo in quarta superiore, con cui, manco a dirlo, sono caduto in One-Itis. Ovviamente è finita malissimo. L’altra unica esperienza è avvenuta ad una festa, con la mia amica di cui sopra, quando eravamo sbronzi marci sul letto assieme ad un’altra ragazza, e io le ho messo la mano dentro le mutande e le ho fatto un ditalino. Dal mattino si è rifiutata di parlarmi e di vedermi per quasi un anno, causandomi non pochi problemi emotivi. Soltanto anni dopo scoprirò che la terza ragazza era la “fidanzata” della mia amica.

 Ma soprattutto, era la mia VERA One-Itis delle superiori. La classica manipolatrice psicopatica, con un circolo sociale quasi inesistente e pronta a tutto pur di avere attenzione. Vi lascio immaginare come possa aver risucchiato il coglione che ero (ancora di più di quanto sia oggi) più di 10 anni fa. Rimane single a lungo, io mi faccio illusioni, ma come ho già anticipato la verità era un’altra. Poi, a un certo punto, decide di uscire con un ragazzo mio amico. Io la prendo malissimo, ma provo a far finta di niente. A un certo punto però arriviamo a una resa dei conti. E nel rendez-vous che ne segue, lei mi dice con un ghigno di gioia e goduria che “tanto sei troppo brutto, nessuna potrebbe mai essere interessata a te”.

 L’aspetto fisico è sempre stata una delle mie grandi debolezze. A 30 anni non mi sento di indorare la pillola: sono brutto. Un naso adunco e due orecchie a sventola mi rendono tutt’altro che un fotomodello. Questa cosa mi è sempre pesata, anche se con gli anni riesco a dargli meno importanza. Ma una frase simile detta da quella che consideri la donna della tua vita in un momento della crescita come quello non te lo schiodi facilmente. Tutt’ora lo considero uno dei traumi più grandi della mia vita, forse il peggiore di tutti.

Piccolo disclaimer: guardando indietro con un po’ di sale in zucca, vedo situazioni in cui, al netto di tutto, avrei potuto compicciare qualcosa. Alle feste scolastiche, in un piccolo istituto dove comunque ero riuscito a crearmi un buono “status sociale”, è capitato che ragazze carine mi avessero approcciato. Ma da bravo coglione, non ho saputo cogliere l’opportunità.

Continuo a rimanere senza esperienza anche all’università, dove sviluppo una vera e propria tendenza misogina, che in parte ancora mi accompagna, e che non tendo neanche a nascondere troppo. Poi, a 25 anni, vado a fare il famoso Erasmus. Dopo neanche un mese intreccio una tresca con una ragazza fidanzata originaria di un paese vicino al mio, con cui poi entrerò in una relazione che si estenderà ben oltre la durata dell’esperienza all’estero. Perdo così la verginità, e allo stesso tempo guadagno un po’ d’amor proprio. Inizio anche ad avere più cazzimma, e tanti altri effetti benefici che il sesso stabile e “garantito” ti può dare. Stabilisco anche una rete di amicizie importanti con un gruppo di ragazzi, che mi accompagna ancora oggi. Non mi sento solo accettato e rispettato, ma anche ammirato, per tutta una serie di questioni con cui non vi sto ad ammorbare. In questo gruppo di amici c’è una ragazza con cui entro in particolare confidenza, senza secondi fini. Col tempo comincio a vedere che però c’è altro.

 I suoi comportamenti cambiano, e le altre amiche del gruppo cominciano a lanciarmi frecciatine. Ci punzecchiamo a vicenda, senza però fare altro. Tornati in Italia, sia la mia relazione che la sua finiscono. Ma a quel punto, in testa avevo soltanto lei, della vecchia non mi importava altro. Durante una vacanza estiva, dove concentra tutto il tempo le sue attenzioni su di me, l’ultima sera capita il momento di intimità. Ma io non faccio niente. Da lì in poi inizia il declino.

Poco dopo mi accodo a lei e ad altri suoi amici in un altro viaggio. Sono conscio di aver ‘scazzato’, e voglio recuperare. Nel gruppo emerge però un altor maschio alpha, e i suoi occhi sono puntati su di lui. Ma riesco a mantenermi “indipendente”, e questa cosa non fa scemare la passione. Una sera in discoteca, sotto effetto di alcool, la invito a fumare una sigaretta e le infilo la lingua in bocca. Lei apprezza, ma poi scappa per stare appresso tutta la sera all’altro. Alla fine non compicciano nulla per vari motivi, ma io reagisco male. Il mio scazzo è palese. Tornati in Italia, la sera stessa dormivamo insieme. Provo a baciarla ma lei mi respinge, dentro di me dico sticazzi. Il giorno dopo sarei dovuto ripartire, ma lei mi invita a rimanere un altor giorno. La sera, lei è molto più reattiva, ma io mi sento ferito nell’orgoglio, oltre che stanchissimo per aver fatto l’alba la notte prima a parlare con lei. Non faccio nulla. Mi accompagna da sola alla stazione a prendere il treno, dandomi un bacio sulle guance che ho realizzato voler dire “prendimi e baciami adesso”. Ovviamente, l’ho realizzato in treno dieci minuti dopo.

Da qui in poi continuo a comportarmi da sottone, dimostrandomi needy nei suoi confronti e spegnendo ogni tipo di interesse sessuale, tranne rarissimi contesti molto sporadici dove noto un suo piccolo ritorno di interesse, appena accennato. L’estate scorsa, per motivi di lavoro, mi trasferisco nella città dove vivono questi miei amici, lei compresa, e le cose si fanno ancora peggiori. Una sera in discoteca, mi sbronzo a merda, e quando la vedo limonare con un altro la stacco via a forza. Questo episodio me l’hanno raccontato, io non lo ricordo, ho il black out. Per la precisione, me l’ha raccontato lei il giorno dopo, quando mi ha chiesto con insistenza di vedermi. Io cado dal pero, e divento ancora più remissivo del solito. Invece di tirare fuori le palle, mi mostro debole e dispiaciuto. Lei non apprezza. “Pensavo che avremmo litigato”, mi dice con fare deluso, mentre io sono in modalità zero testosterone. Poco dopo, lei lascia la città per motivi di lavoro.

Torna sporadicamente, un po’ per vedere noi, un po’ per vedere un suo partner di cui mi tiene all’oscuro, e di cui i nostri amici evitano di parlarmi davanti, trattandomi come un coglione. Ma ogni volta che torna, io sono felice come una Pasqua. Ma quando c’è lei divento un incapace. E peggio. Inizio ad andare in iperventilazione, a sudare in un modo inconcepibile. Penso seriamente di aver sviluppato il colon irritabile a causa sua, poiché in concomitanza dei suoi ritorni emergono disturbi gastrointestinali, insonnia, e altri fattori.

Perchè, direte voi? Perché lei è l’unica, letteralmente l’unica, che mi ha guardato con totale ammirazione e passione, con degli occhi che dicevano tutto, occhi con cui nessun’altra mi ha mai guardato in vita mia. Vi ho scritto tutto il mio background proprio per rimarcare questo punto. Mi faccio schifo da solo a dirlo, ma per me lei è veramente unica, fatti alla mano. Ma io non posso più vivere così.

Ciao, mi dispiace che tu sia soffrendo, ma parto col darti una buona notizia ovvero che non sei nell'inferno in cui pensi anche se senti il fuoco che scotta.

La prima cosa che noto dal tuo racconto è che la tua vita non gira intorno a te, non so se ci fai caso ma dalla tua storia non denoto la tua intraprendenza nel crearti una vita tua, con relazioni nuove banalmente. L'ombelico del mondo dovresti essere tu. Infatti appena appena hai messo il naso fuori in Erasmus hai ottenuto una ventata di vita.

Poi un'altra cosa che noto è che sei iper-critico con te stesso. E' come se dentro di te ci fosse un bambino che urla e strilla perché non riesci a realizzare i suoi sogni. Bhe, dì a quel bambino che ha rotto il cazzo. Nella vita è giusto impegnarsi, ma è contemporaneamente sbagliato flagellarsi.

Dal tuo racconto comunque non noto un percorso di crescita personale: hai cercato di migliorare la tua forma fisica, la tua salute mentale, la tua capacità di essere più assertivo e sicuro di te, le tue tecniche di game (saperci fare con le ragazze), la tua posizione lavorativa, la tua espressione artistica...ecc..?
Insomma le tue virtù MASCOLINE.

Devi entrare più in contatto con la tua virilità e accettare che bisogna allenarsi e darsi da fare. Giorno per giorno. La palestra insegna molto bene cosa significa imparare ad essere perseveranti.

Imparare a non vivere secondo uno stato REATTIVO alle tue emozioni, ma essere il capitano che guida razionalmente la nave. Ci vuole disciplina e tanto sudore. Ma anche se si soffre, l'importante è farlo. E' un po' come se la tua vita fosse un giardino, a quelle piante del cazzo non frega se dai l'acqua mentre ti senti depresso e ti girano i coglioni (o viceversa se sei allegro). Devi dare l'acqua.

Questo te lo dico perché quando interiorizzi le tue priorità capirai che queste cose (i tuoi malesseri), come viene detto in "Amici Miei", sono di "secondaria importanza". One-Itis inclusa. Che poi è solo un'ossessione condizionata dal fatto che ti piace stimolare il tuo cervello con pensieri e sogni ad occhi aperti, la realtà è che se avessi davvero una vita piena di problemi, è  l'ultimo dei tuoi pensieri stare con la testa a pensare a quella là. Anzi, magari apprezzi e scorgi di più le patate intorno a te.

Good luck.

 

Modificato da bass_97
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Sensei10

Stai messo meno peggio di quello che pensi. Le esperienze le hai fatte, nonostante tu ti dipinga brutto, misogino, insicuro ecc. 

Già è qualcosa, non sarà il massimo della vita ma hai avuto la prova che, volendo, un risultato lo ottieni.

Però sono d'accordo con @bass_97, c'è un po' - un po' tanto - sentore di dipendenza. Ti devi centrare, se non riesci da solo cerca aiuto con un professionista e non pretendere soluzioni magiche e immediate.

 

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Seth44

Sono pienamente d'accordo con chi mi ha preceduto.

Non ti piaci (e sai che novità), ma la tua vita e le tue esperienza sono normali, ordinarie, comuni (in senso positivo: non hai nulla di meno della maggior parte delle persone che sono in circolazione). Qualcosa hai combinato, hai saputo costruire dei rapporti, sei una persona indipendente. Sei anche troppo severo con te stesso, e mi pare covi un complesso di inferiorità nei confronti del mondo femminile in generale. 

Una ragazza che ti dice che

19 ore fa, Isidor Blake ha scritto:

“tanto sei troppo brutto, nessuna potrebbe mai essere interessata a te”

dimostra l'empatia di un aspirapolvere e, in generale, si merita il peggio – e non ti preoccupare, il peggio sarà esattamente quel che riuscirà a raccattare. Una frase del genere è spiacevole finché si vuole da ascoltare, non ci piove... ma squalifica lei, non te.

In quanto all'altra ragazza, quella che

19 ore fa, Isidor Blake ha scritto:

per me lei è veramente unica, fatti alla mano

be', nemmeno lei è una madonna, e francamente mi pare che sia soprattutto per spirito di rivalsa che ti focalizzi così tanto su di lei. In generale ti lasci coinvolgere molto, e ti sarebbe di grande aiuto riuscire a guardare il mondo femminile con un po' più di distacco; se ce la facessi, ti renderesti conto che lei in fondo è una della tante. In gamba finché vuoi, speciale a modo suo, unica per te... ma a ben vedere una delle tante.

Non sono nessuno per suggerirtelo, ma un percorso di psicoterapia credo ti potrebbe giovare molto.

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Isidor Blake

Grazie @bass_97, @Sensei10 e @Seth44 per le risposte, apprezzo davvero.

Per non ammorbarvi più di quanto abbia già fatto, ho evitato di esplicare la mia situazione personale. Lavorativamente parlando la situazione è gni: a quasi 30 anni sto facendo l'ennesimo stage in una redazione, molto settoriale ma ben conosciuta nel mondo di riferimento, in cui scrivo di cose a cui mi interesso molto. Le prospettive sono decisamente buone, ma non nego che ritrovarmi a guadagnare meno di mille euro a quest'età mi turba molto. E malgrado mi piaccia, e abbai tante potenzialità di introdurmi in altre realtà, l'ho vissuto un po' come un ripiego dopo un'esperienza (sempre da stagista) in un organizzazione internazionale, che mi aveva dato una notevole soddisfazione personale.

Per l'attività fisica, l'anno scorso mi ero impegnato molto in esercizi a casa, notando un piacevole risultato, pur senza sconvolgere il mio fisico. Dopo il trasferimento ho abbandonato questa routine, e ora vorrei iscrivermi in palestra per cercare di potenziare veramente il mio fisico. Ma le scarse capacità economiche mi stanno facendo posticipare.

Idem per l'espressione artistica. Strimpello un paio di strumenti e ogni tanto mi metto in solitaria a suonare per scaricarmi. Anche se sono stonato, veramente stonato, uno die miei sogni da quando sono bambino è quello di cantare. Vorrei iscrivermi a un corso di canto, ma subentra lo stesso discorso economico.

Discorso economico valido anche per il percorso psicologico, che sono molto interessato a fare. Tuttavia, la particolare dispendiosità dello stesso me lo impedisce per il momento.

Sul rapporto con le ragazze, non sono migliorato granchè. Ho avuto qualche altra esperienza occasionale, ma tutte grazie alle dating app, ultimamente neanche quelle. Dal vivo, sono abbastanza negato. Non mi sento 'degno', 'abbastanza' per poterci provare con qualcuna. Sento che i miei tentativi di contatto fisico sono innaturali, oltre che quasi inesistenti. E quelle poche volte che riesco a compicciare qualcosa, ovviamente duro come un gatto sull'Aurelia.

 

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bass_97
43 minuti fa, Isidor Blake ha scritto:

Grazie @bass_97, @Sensei10 e @Seth44 per le risposte, apprezzo davvero.

Per non ammorbarvi più di quanto abbia già fatto, ho evitato di esplicare la mia situazione personale. Lavorativamente parlando la situazione è gni: a quasi 30 anni sto facendo l'ennesimo stage in una redazione, molto settoriale ma ben conosciuta nel mondo di riferimento, in cui scrivo di cose a cui mi interesso molto. Le prospettive sono decisamente buone, ma non nego che ritrovarmi a guadagnare meno di mille euro a quest'età mi turba molto. E malgrado mi piaccia, e abbai tante potenzialità di introdurmi in altre realtà, l'ho vissuto un po' come un ripiego dopo un'esperienza (sempre da stagista) in un organizzazione internazionale, che mi aveva dato una notevole soddisfazione personale.

Per l'attività fisica, l'anno scorso mi ero impegnato molto in esercizi a casa, notando un piacevole risultato, pur senza sconvolgere il mio fisico. Dopo il trasferimento ho abbandonato questa routine, e ora vorrei iscrivermi in palestra per cercare di potenziare veramente il mio fisico. Ma le scarse capacità economiche mi stanno facendo posticipare.

Idem per l'espressione artistica. Strimpello un paio di strumenti e ogni tanto mi metto in solitaria a suonare per scaricarmi. Anche se sono stonato, veramente stonato, uno die miei sogni da quando sono bambino è quello di cantare. Vorrei iscrivermi a un corso di canto, ma subentra lo stesso discorso economico.

Discorso economico valido anche per il percorso psicologico, che sono molto interessato a fare. Tuttavia, la particolare dispendiosità dello stesso me lo impedisce per il momento.

Sul rapporto con le ragazze, non sono migliorato granchè. Ho avuto qualche altra esperienza occasionale, ma tutte grazie alle dating app, ultimamente neanche quelle. Dal vivo, sono abbastanza negato. Non mi sento 'degno', 'abbastanza' per poterci provare con qualcuna. Sento che i miei tentativi di contatto fisico sono innaturali, oltre che quasi inesistenti. E quelle poche volte che riesco a compicciare qualcosa, ovviamente duro come un gatto sull'Aurelia.

 

Sul discorso palestra, cerca di iscriverti. Io caccio 30 € mensili. Oltre a pagare per affittare le attrezzature, è un ambiente che può aiutarti a socializzare o comunque a sentirti meno solo. Ovviamente va accompagnato con la giusta alimentazione e riposo. Se non puoi pagare, prova a fare corpo libero, comprati però una barra così puoi allenare bene bicipiti e dorsali oppure vai al parchetto.

Per il discorso lavoro tocca resistere, l'importante è avanzare.

Per l'espressione artistica ci sta, l'importante è che ti aiuti a stare bene. Non stai gareggiando con nessuno.

Per lo psicologo, puoi provare ad appoggiarti all'ASL, così spendi meno.

In generale per fare un po' di pulizia mentale e migliorare il Game, è buona abitudine tenersi attivi o comunque provarci, provarci e provarci con le tipe dal vivo. 

Ultimo consiglio che ti dò è di leggere tanto. Ci sono fior fiori di manuali sul game e di libri sulla crescita personale. 

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Carnacki

Per me senza esercizio fisico non si riesce a mantenere un buon equilibrio fra lavoro, cazzi personali e il resto.

La palestra la fai in base a quanto puoi permetterti, sono quei 4-500€ annuali che sono sì un sacrificio in termini economici ma con benefici enormi. 

Parlo almeno per me, fare da solo a casa non è la stessa cosa (a meno che non hai la palestra in casa), senza contare le interazioni e il clima che si può creare in un ambiente con altra gente (a patto di evitare le teste di cazzo esaltate)

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Back Door Man
Il 24/7/2023 at 18:09, Isidor Blake ha scritto:

La classica manipolatrice psicopatica

Tutti i danni li ha fatti lei

Sei stato la vittima seriale

Una specie di malocchio (ma si può dire in altri modi)

Che sei brutto e tutto il resto sono pensieri che hai introiettato stando appresso a lei

 

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Back Door Man
Il 24/7/2023 at 18:09, Isidor Blake ha scritto:

Soltanto anni dopo scoprirò che la terza ragazza era la “fidanzata” della mia amica.

La strega androgina porta-sfiga

 

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Isidor Blake
3 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Tutti i danni li ha fatti lei

Sei stato la vittima seriale

Una specie di malocchio (ma si può dire in altri modi)

Che sei brutto e tutto il resto sono pensieri che hai introiettato stando appresso a lei

Probabile. E' un pensiero che, non nego, ho avuto più volte cercando di razionalizzare la mia storia.

E bene l'individuazione della causa del problema. Ma anche dopo aver individuato la causa, il problema permane. E sto cercando urgentemente delle soluzioni.

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