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Evitanti


Scannachiappolo

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Scannachiappolo
1 ora fa, RiderM ha scritto:

Un utente molto popolare ripeteva spesso che niente ci attrae di più di chi si rende accessibile ma ci rifugge.

Credo sia nella nostra natura e col senno ora mi verrebbe da spiegare il tutto col fatto che in queste situazioni non vengono appagate del tutto le nostre esigenze emotive, il che crea un gancio.

L'ho notato benissimo nelle mie esperienze. Quando ho scopato tipe, che non erano nemmeno brutte eh, ma con le quali non desideravo neppure una storia, per la serie che non vuoi farti vedere in giro, sono diventato per loro un dio. Nel giro di poco mi hanno idealizzato.

Parlo di esigenze emotive perché lo stesso è successo, ad un livello più alto, anche con la mia ex dopo 3 anni di relazione.

Quando ci siamo lasciati, sembrava una cosa di comune accordo, sembrava fossimo in equilibrio. Eppure poco dopo lei, che nel profondo desiderava passare una vita insieme e mettere su famiglia è crollata. Ora, a differenza di quel momento in cui c'ero, in cui ovviamente pure aveva i suoi scazzi e le sue pretese, è carinissima, dolcissima, e farebbe di tutto per riavermi.

Il problema a mio avviso è che mentre noi maschi, se siamo un minimo centrati, ci accorgiamo di questo e siamo almeno in grado di dire "quella di ora è molto meglio di quella stupida cretina", per loro invece credo non sia così. Per loro, il cui mondo gira attorno alle loro esigenze emotive, questa differenza fa... Tutto.

 

Penso che in tutto ciò ci sia anche una certa dose di rincorsa non tanto alla persona ma cosa questa persona rappresenta, ossia: l'ego ferito, una sorta di ferita narcisistica che si riapre, del tipo "ti inseguo perché voglio ristabilire attraverso di te la mia immagine ferita, e quando tu capitolerai sarò appagato/a"

La tipa in questione non era troppo diversa. Un po'evitante/introversa/parlava poco sempre sulle sue, ma fondamentalmente centrata solo su se stessa. Dava una parvenza agli altri di povero animaletto ferito.

In realtà non era la mia ex, ma la mia ex amante.

Non sapeva di esserlo. Ho sempre scopato con lei, le ho sempre detto di tenere tutto all'oscuro.

Forse già li era attratta, a vedere la media di donne che scrivono nella sezione FB "mi scopa ma vuole qualcosa in più da me?"

Aveva deciso di chiuderla perché non vedeva futuro con me, ma poi mi ha chiesto il "restiamo amici" , ogni tanto qualche ping del tipo come stai/ci vediamo senza mai concretizzare, avevo quasi l'impressione che se la stessa godendo a vedermi struggere per lei

Fintantoché non me ne sono trovata un'altra, più figa, più alta in gerarchia di lei etc, e sostanzialmente mi sono "accasato" chiudendo tutti i giochi con tutte all'infuori della mia ragazza.

E lei?

È impazzita. Mi voleva alla follia. Contestualmente ha scoperto di esser stata solo un'amante.

Adesso, io non ho idea della proporzione di danno che possa avere commesso, so solo che a distanza di un anno e mezzo vedo che ancora si ricerca le mie canzoni, sembra quasi che mi faccia mirroring, e a prescindere da ciò ho come la sensazione che mi giri ancora attorno.

Tutto questo per dire? 

Che è tutto vero. Son giochi di potere, ferite emotive aperte, chi più ne ha più ne metta, ma sembra quasi che certe cose creino legami più forti di quello che potrebbe esser un sano rapporto basato su fiducia, complicità, stima, etc

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Scannachiappolo

 

 

3 ore fa, Gallagher ha scritto:

Io sono così.

Quando le ragazze sono troppo attratte o troppo presenti vado letteralmente nel panico. Scappo. Quando sono sfuggenti, invece, le idealizzo come uno scemo e cado ai loro piedi.

La dinamica mi è ormai chiara. Le sue origini anche.

Non c'è modo di cambiare questo istinto. Quello che puoi fare è sforzarti di vedere la persona per quella che è davvero, svincolandola dalle tue dinamiche.

E un'altra cosa importante è l'autotutela. Una volta che hai capito che funzioni così, devi evitare di metterti in situazioni che alimentino l'inganno. Devi salvaguardarti. Se capiti con una sfuggente, molto probabilmente non farà al caso tuo, anche se dentro ti senti attratto. Sii consapevole che molto probabilmente ne uscirai distrutto. È una dinamica malsana.

So che non si può scegliere da chi si è attratti. Ma credo nel potere curativo delle relazioni. Una realazione profonda con una donna che non sia eccessivamente sfuggente o, al contrario, asfissiante, può riassestare degli squilibri interiori anche molto solidi.

Ma ci vuole tempo, pazienza, fiducia. 

 

Si, sono d'accordo con te su tutto ciò che hai scritto.

La cosa triste è che mi sembra quasi che sia una cosa che non posso cambiare, ma accettare.

Non è come dire "non mi piace il mobile giallo, quindi lo prendo verde".

Mi rendo conto di queste dinamiche. Una volta mi struggevo, ora le vedo ben definite davanti a me, e le vivo come una spina nel fianco, del tipo "che palle, vorrei che a me piacessero le cose normali!"

Quindi sostanzialmente cerco sempre più possibile di avvicinarmi al normale, al metadone, come detto da @Descent, e a differenza ste cose tossiche anche se mi piacciono.

Perché?

Forse perché, sempre restando nella similitudine delle droghe, sono andato in overdose. La droga era piacevole ma mi ha fatto un sacco male. E mi ha causato vari problemi.

so che è piacevolissimo spararsela, ma cerco il più possibile di starne alla larga perché il conto che mi ha fatto pagare, soprattutto l'ultima volta, è stato molto salato. E forse anche un po'perché sono arrivato ad un età in cui non ho più voglia di montagne russe, e cerco più tranquillità.

ma sta dannata tendenza rimane.

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Scannachiappolo
4 ore fa, Descent ha scritto:

Ma guarda, la mia non è una rassegnazione di disfatta, ma una rassegnazione di speranza. 

Il problema è che in primo luogo bisogna sbarazzarsi della terapia e dei suoi scopi, una volta terminata.

Puoi decidere se essere il figlio sfigato del tuo tempo o il figlio della tempesta.

La terapia ti porta ad una funzionalità di stato, quella per la quale ti ripulisci con il metadone e ti convinci di capire delle cose.

Sono attratto dalla mia terapeuta, vorrei scoparmela e morirci, ma cerco esattamente lo stesso tipo di rapporto che cerco con le altre, nonostante lo scopo del suo lavoro sia quello di lasciar vivere al paziente una relazione sana per la prima volta, in modo da capire chi scartare e chi no.

Io voglio scoparmi lei, questo so.

Metadone.

Lei è eroina. 

La natura è pigra, e la civiltà è l'atto supremo contro natura.

Significa che devi faticare per trovare più energia da investire nella tua creatura, quando naturalmente sei portato a scopare casi umani specchio a basso costo energetico.

Il discorso è che non sei un caso umano, e neanche le zoccole a pedali che ci scopiamo. 

Il miglioramento di cui parli è lo sbarazzarsi delle convinzioni che si innescano DOPO queste relazioni., perché il durante è naturale ed è esattamente la nostra normalità.

I modelli funzionali della terapia si basano sulla norma, e chi sta nella norma senza aver mai neanche per un istante provato un'emozione simile alla nostra non è né stronzo né fortunato, è al suo posto.

Gente come noi (perdona il pronome, mi fa vomitare) fatica cento vite in più per provare la stessa emozione di serenità che uno nella media prova senza nessun investimento energetico.

Quindi basta. 

Fanculo.

Datemi tutte le troie borderline del mondo, le amo con ogni mio villo e voglio morirci.

Poi sono cazzi miei se dopo mi sento morire senza essere graziato dalla morte.

Ma è la mia natura, e non la posso combattere se non con la consapevolezza della disfatta.

Il normale di turno serve meglio di te, tutto qui.

Magari avrà due figli che eccelleranno negli studi e troveranno come riprodurre la cosa. Magari no.

Dico che se il tuo scopo è stare bene, ergiti a padrone della tua disfatta.

Ste stronzate sul miglioramento sono boiate statali che ti portano ad una autovalutazione impari di fronte a gente che nello stesso campo investe uno per avere cento, quando tu investi 200 per avere il suo 100, scoprendo alla fine che per te vale uno.

Poi puoi credere quello che vuoi, ma è il paradigma che devi distruggere.

In terapia hai a che fare con un'altra persona, che vedi un'ora a settimana nella quale applica il suo metodo per risolvere un problema che in realtà non conoscerà mai.

Un problema che poi non è neanche un problema.

In anni di terapia ho guadagnato più strafottenza e una voglia matta di scoparmi la terapeuta.

Lei è la mia barretta di plastica. 

(Guarda Crimes of the Future)

 

Lo guarderò!

Per il resto, ho capito il tuo messaggio, potrebbe anche essere una svolta alternativa, non così automatica/intuitiva, ma utile. Nella sfacciataggine in realtà, nelle tue parole vedo una accettazione di se stessi, di come sei fatto, di ciò che ti piace.

Se dovessimo metterci a confronto, io son quello che magari cerca con tutte le forze di modificare qualcosa, tu invece è come se dicessi "sono fatto così, stop".

Non so, forse un giorno mi stancherò anch'io di continuare a battermi per sta cosa, e arriverò al tuo stesso punto.

 

 

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Scannachiappolo
3 ore fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Ciao :)

 

ho trovato molto interessanti questi punti che ci hai condiviso

 

Senza la pretesa di sostituirmi al tuo/a terapeuta, quello che mi sembra favorevole a una prima occhiata è il buon locus of control interno che dimostri rispetto al problema.

 

Cosa voglio dire?

 

Noi possiamo attribuire le cause di ciò che ci capita a fattori prevalentemente esterni (avremo dunque un locus esterno) oppure interni a noi (avendo dunque un locus interno).

 

In sè e per sè non è sbagliato ne l'uno ne l'altro, semplicemente alcune modalità in certe situazioni funzionano meglio e hanno più possibilità di farci stare bene e incanalare le nostre azioni: quando parliamo di dinamiche affettive può essere importante avere una certa sensazione di "poterci fare qualcosa" operando sui nostri processi interni, piuttosto del classico "eh ma sta st****a non mi capisce, tutta colpa sua!!".

 

Prendi dunque questo intervento come un incoraggiamento nel proseguire un lavoro terapeutico che può dare ottimi frutti con questo fattore prognostico favorevole :) 

 

Lascio un piccolo link biografico in materia: https://www.stateofmind.it/locus-of-control/

Grazie per l'articolo e il commento doc! Ci do un occhiata:)

 

  • Grazie! 1
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Sensei10

Ma è tutto normale.

Nessuno desidera ciò che ha. 

Bisogna vedere se è un semplice desiderio e si tramuta in necessità. 

Questo può diventare un problema. Nel link del @Dott.Mauro Grillini penso ci sia una spiegazione valida. 

Trovo interessante la riflessione di @bass_97 sulla solitudine. Pensandoci, non è così strano. Avere qualcuno accanto che ci stimola e ci dà certezze (fisiche, emotive, la sensazione di "porto sicuro" ecc) farebbe star meglio chiunque. Il punto è che non dovrebbe essere solamente una partner, ma può benissimo essere un amico, un legame parentale, insomma un circolo anche ristretto. 

Però anche qui, tra lo stare soli e il sentirsi soli ci sono differenze rischiose. 

Insomma, non per banalizzare una questione così profonda e personale, ma non ci vedo niente di sbagliato, purché non si arrivi ad inficiare completamente l'opinione di sé. 

 

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Descent
13 ore fa, Scannachiappolo ha scritto:

tu invece è come se dicessi "sono fatto così, stop"

No. 

Non dico assolutamente questo.

Mentire è un'abilità civile e nobile, e ti servirà se vuoi ottenere determinate cose. Non è una roba da novizi.

Il mio discorso pone un punto di partenza che non è semplicemente quello dell'egosintonico - egodistonico. 

Ribadisco: essere responsabili della propria disfatta, e per farlo devi prima individuarti, e poi difendere con il sangue e i denti la tua natura.

Questo non significa giungere a conclusioni del tipo: sono border, mi sbronzo e mi scopo cessi a pedali nei bagni pubblici perché mi va. Poi ci sto male perché ci rimango insieme per sei mesi, mi fa soffrire ma vabè, sono fatto così.

No. 

Distruggere il paradigma significa disintegrare ogni riferimento statale, che nel migliore dei casi ti fa investire 200 per avere 100 del quale ti importa in realtà 1, in un contesto sociale dove c'è che investe 1 per avere 200, dorme bene e le storie disperate che conosce le relega a qualche serie netflix della minchia.

L'ho già scritto questo.

Capisci cosa veramente ti fa diventare il cazzo duro, ma proprio all'interno di ste dinamiche, e cerca il massimo del piacere. 

Pensi all'ex perché è in grado di darti cose che quella nuova non ha.

Quella nuova è più sana? Per chi?

Chi ti fa sborrare di più?

Quindi riparti dalle basi e vedi le cose per come stanno: la ex per la quale sei in fissa ha quella cosa che l'altra non ha, e non puoi fare finta che non ci sia, o tacciarla di disfunzionale/malato perché dicono essere il primo passo verso la guargione.

Semai devi trovare la versione potenziata dell'ex, che magari ha quelle caratteristiche più altre a te inedite.

Ma cristiddio, vivi per quelle emozioni, cazzo te ne fai del metadone?

Semplicemente punta ancora più in alto.

Fallo più grande sto botto e non ridurti come ste larve in cerca della relazione che la mamma non gli ha dato e lagne del genere.

Quello è l'imprinting, poco ci puoi fare, perdonare - forse, ed essere grato per qualcosa qua e là.

Detto questo, la famiglia è un capitolo chiuso. Adesso ci sei tu che ha il cazzo che tira da una parte e la testa che ti dice che non è lì che dovrebbe andare.

Ed ha ragione, ci vuole qualcosa di più che faccia impallidire l'ex. 

Conosci le tue dinamiche interne? Sai da cosa sei attratto? Te ne sai fatto una ragione?

A posto, è il punto di partenza.

Per sondare i piaceri sconosciuti devi partire da te, ma guardarti proprio in tutto il tuo fare schifo e al contempo essere supremo. 

Ti fotte il dolore, che comunque sai già che ci sarà.

Superato questo hai finito, sei ufficialmente tutore supremo di te stesso. 

Conosci i tuoi paletti, le tue prerogative, e cerca la versione potenziata dell'ex, non la versione vegetale che così campi dieci anni in più. 

I piaceri sconosciuti non sono quelli che qualcun altro ha provato e tu no. Non sono quelle cose da gruppo di sostegno del tipo "adesso sto con uno che non mi manipola, non mi tradisce e sento di aver fatto la scelta migliore".

Oppure: "non tocco più una zoccola gatta morta border da tre mesi. Adesso mi frequento con una seria...

 Nella tua storia non sei soddisfatto.

Cerca il livello successivo, che faccia sembrare l'ex per quello che è stata: il passaggio necessario per poter essere considerato agli occhi di una veramente matta.

Non è facile.

Finita una storia come queste la tipa ti sembra malvagia, machiavellica, mangiauomini e tutte ste cazzate. Poi, quando ne trovi una molto più subdola nell'agire, quella di prima te la giostrerai come una piccola bambina rincoglionita. 

Non puoi combattere quello che sei, puoi soltanto ergerlo a titano. 

 

 

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17 ore fa, Scannachiappolo ha scritto:

Son giochi di potere, ferite emotive aperte, chi più ne ha più ne metta, ma sembra quasi che certe cose creino legami più forti di quello che potrebbe esser un sano rapporto basato su fiducia, complicità, stima, etc

È proprio ed esattamente così.

Giochi di potere legati all'esigenza emotiva di lei ed al coinvolgimento/investimento tuo.

Provando a fare una metafora, se guardiamo l'aspetto dell'attrazione, l'interazione va avanti finché tu sei uno, massimo due, passi indietro a lei.

Avanti finisce 100%, troppo dietro uguale ma c'è più margine di recupero, proprio perché la principale esigenza loro è la validazione.

Un sano rapporto basato su complicità fiducia e stima, che è tra parentesi quello che cerco io, vale ZERO se la sua esigenza non è quella di volere da te una famiglia.

Questo quantomeno per chi ha ovuli da spendere in termini di riproduzione.

Mi ci è voluto diverso tempo per capirlo perché la mia statistica personale è stata pesantemente falsata da una storia, oggi direi incredibile, con una milf che dopo un leggero tira e molla cominciò a fare il tifo per me dandomi tutta se stessa senza chiedere null'altro che la mia presenza per condividere momenti insieme.

Mai vissuta una cosa del genere con una coetanea.

Che poi, in un certo senso, questa storia conferma anche la regola, se uno ci vuole vedere la sua esigenza emotiva, mai soddisfatta, di avere una prole 

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6 ore fa, Descent ha scritto:

No. 

Non dico assolutamente questo.

Mentire è un'abilità civile e nobile, e ti servirà se vuoi ottenere determinate cose. Non è una roba da novizi.

Il mio discorso pone un punto di partenza che non è semplicemente quello dell'egosintonico - egodistonico. 

Ribadisco: essere responsabili della propria disfatta, e per farlo devi prima individuarti, e poi difendere con il sangue e i denti la tua natura.

Questo non significa giungere a conclusioni del tipo: sono border, mi sbronzo e mi scopo cessi a pedali nei bagni pubblici perché mi va. Poi ci sto male perché ci rimango insieme per sei mesi, mi fa soffrire ma vabè, sono fatto così.

No. 

Distruggere il paradigma significa disintegrare ogni riferimento statale, che nel migliore dei casi ti fa investire 200 per avere 100 del quale ti importa in realtà 1, in un contesto sociale dove c'è che investe 1 per avere 200, dorme bene e le storie disperate che conosce le relega a qualche serie netflix della minchia.

L'ho già scritto questo.

Capisci cosa veramente ti fa diventare il cazzo duro, ma proprio all'interno di ste dinamiche, e cerca il massimo del piacere. 

Pensi all'ex perché è in grado di darti cose che quella nuova non ha.

Quella nuova è più sana? Per chi?

Chi ti fa sborrare di più?

Quindi riparti dalle basi e vedi le cose per come stanno: la ex per la quale sei in fissa ha quella cosa che l'altra non ha, e non puoi fare finta che non ci sia, o tacciarla di disfunzionale/malato perché dicono essere il primo passo verso la guargione.

Semai devi trovare la versione potenziata dell'ex, che magari ha quelle caratteristiche più altre a te inedite.

Ma cristiddio, vivi per quelle emozioni, cazzo te ne fai del metadone?

Semplicemente punta ancora più in alto.

Fallo più grande sto botto e non ridurti come ste larve in cerca della relazione che la mamma non gli ha dato e lagne del genere.

Quello è l'imprinting, poco ci puoi fare, perdonare - forse, ed essere grato per qualcosa qua e là.

Detto questo, la famiglia è un capitolo chiuso. Adesso ci sei tu che ha il cazzo che tira da una parte e la testa che ti dice che non è lì che dovrebbe andare.

Ed ha ragione, ci vuole qualcosa di più che faccia impallidire l'ex. 

Conosci le tue dinamiche interne? Sai da cosa sei attratto? Te ne sai fatto una ragione?

A posto, è il punto di partenza.

Per sondare i piaceri sconosciuti devi partire da te, ma guardarti proprio in tutto il tuo fare schifo e al contempo essere supremo. 

Ti fotte il dolore, che comunque sai già che ci sarà.

Superato questo hai finito, sei ufficialmente tutore supremo di te stesso. 

Conosci i tuoi paletti, le tue prerogative, e cerca la versione potenziata dell'ex, non la versione vegetale che così campi dieci anni in più. 

I piaceri sconosciuti non sono quelli che qualcun altro ha provato e tu no. Non sono quelle cose da gruppo di sostegno del tipo "adesso sto con uno che non mi manipola, non mi tradisce e sento di aver fatto la scelta migliore".

Oppure: "non tocco più una zoccola gatta morta border da tre mesi. Adesso mi frequento con una seria...

 Nella tua storia non sei soddisfatto.

Cerca il livello successivo, che faccia sembrare l'ex per quello che è stata: il passaggio necessario per poter essere considerato agli occhi di una veramente matta.

Non è facile.

Finita una storia come queste la tipa ti sembra malvagia, machiavellica, mangiauomini e tutte ste cazzate. Poi, quando ne trovi una molto più subdola nell'agire, quella di prima te la giostrerai come una piccola bambina rincoglionita. 

Non puoi combattere quello che sei, puoi soltanto ergerlo a titano. 

 

 

Non so se ho ben inteso il tuo messaggio

Né se quello che ho vissuto/vivo io sia diverso o uguale 

Ma non capisco il tuo puntare più in alto...

Magari per voi sarà diverso ma come ho detto a me sembra normalissimo sentire una maggiore attrazione verso chi ci rifugge così come è normale, anzi regolare, idealizzarla, specie se ti strappa prima del consumo effetto nuova e con forte investimento da parte tua (mi è successo recentissimamente e ho provato un dolore immenso)

Ma di una cosa sono certo - e forse in questo sono diverso da voi - ricordo non bene, benissimo, i momenti in cui ero a bolla con una che invece... c'era, così come ricordo benissimo che con le stesse, esaurito l'effetto nuova, la fine è stata molto ma molto meno dolorosa, una passeggiata in confronto.

E questo mi fa capire che, grazie a Dio, mi lego di più alle emozioni positive e quelle devo ricercare.

Di conseguenza credo che - almeno per me - l'unica "soluzione" sia investire il meno possibile, che poi è la cosa che più mi fa rosicare, tanto nel dubbio, hai cmq qualche chance in più di recuperarla per arrivare a consumare l'effetto nuova rispetto al caso opposto, dove la perdi sicuro e lo prendi in culo due volte.

Se ti danno le briciole e tu hai dato solo ed esclusivamente il cazzo, alla fine stai serenissimo, soprattutto se ne hai altre due sotto mano 

 

 

 

 

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