Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160829 Inviato 30 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 30 Agosto 2023 Qui parliamo di consapevolezza sociale, soprattutto del suo opposto, l'ignoranza sociale. L'ignoranza sociale è la dote strepitosa delle persone di umili origini e prive di qualsiasi educazione, che si sono arricchite molto e in fretta. Se sei molto ricco e cafone, puoi permetterti di essere un ignorante sociale e di far pesare a tutte le altre persone la tua mancanza di consapevolezza sociale. Se invece non sei diventato ricco per poter essere lo stronzo cafone che sei nel cuore senza curarti di nessuno, è importante sapere che quando mostri una mancanza di consapevolezza sociale metti le donne in ansia perché non sanno cosa farai dopo e come questo creerà imbarazzo e vergogna in loro. Imbarazzo e vergogna per te possono essere, appunto, imbarazzo e vergogna. Se anche stai pensando che non ti vergogni di niente, al massimo della gente che si fa vedere con te, I feel you, ma sei un maschio e ci sta. L'idea di provare imbarazzo o vergogna, per la maggior parte delle donne, è terrificante, spaventosa e inquietante. Piegare un po' le norme sociali e colorare un poco fuori dalle righe può essere attraente, ma parliamo di una persona che è consapevole, delle norme sociali e degli spazi in cui colorare, e che deliberatamente colora anche fuori secondo gusto. Colorare a caso e con colori che cozzano l'un l'altro, senza alcuna consapevolezza delle righe e dei colori usati, può davvero mettere a disagio. Anche colorando un poco fuori dagli spazi delineati uno dovrebbe essere consapevole del linguaggio del corpo delle donne presenti e capire se le sue mosse socialmente scalibrate le stiano divertendo o mettendo a disagio. Nel dubbio, se ha la Ferrari, è bellissimo e le donne con cui è hanno dei tatuaggi in faccia, può essere più flessibile circa gli spazi in cui colorare, ma di norma non è così. La consapevolezza sociale è fondamentale per navigare con successo nelle interazioni sociali. La capacità di leggere e interpretare correttamente i segnali sociali, sia verbali che non verbali, è cruciale per stabilire e mantenere relazioni F,T o B. Il cervello umano è cablato per essere sociale ed ha sviluppato complesse reti neurali dedicate all'elaborazione delle informazioni sociali. Queste reti ci aiutano a interpretare il linguaggio del corpo, il tono della voce, le espressioni facciali e altri segnali non verbali che le persone emettono attivamente o in reazione ai nostri input. Quando mostriamo una mancanza di consapevolezza sociale, possiamo mandare segnali confusi o inappropriati che possono creare malintesi e mettere gli altri a disagio, o se sono donne spaventarle. Questo può portare a una perdita di fiducia e rispetto, e può danneggiare le nostre relazioni F, T o B. Mostrare una mancanza di consapevolezza sociale può anche avere un impatto negativo sulla nostra reputazione. Le persone potrebbero vederci come insensibili, egoisti o addirittura pericolosi. Pertanto, è fondamentale essere attenti ai segnali che gli altri ci mandano, sia verbali che non verbali, e adattare il nostro comportamento di conseguenza. Non cambiarlo o fingere, ma adattare la delivery. Significa anche essere consapevoli delle norme sociali e culturali del luogo o della situazione in cui ci troviamo, e fare uno sforzo per rispettarle. Ecco alcuni esempi comuni: Gridi in una biblioteca o in un caffè tranquillo. Diventi troppo sessuale troppo in fretta. Diventi troppo sessuale dove la conoscono. Fai una battuta troppo offensiva. La rifai perché non hanno riso, allora forse non ne avevano capito il significato sessuale. Non capisci che lei è a disagio. Parli ad alta voce al telefono in un ambiente silenzioso. Invadi lo spazio personale di qualcuno senza il suo consenso. Ignori i segnali evidenti che qualcuno non sia interessato a parlare. Non capisci quando è il momento di lasciare due persone da sole. Non capisci quando non sei gradito in una situazione. Ti siedi al tavolo con due persone che stanno parlando di cose loro, perché ne conosci una, e cerchi di infilarti nella conversazione. Fai domande troppo personali ad una persona che hai appena conosciuto. Ignori le norme culturali o sociali di un luogo o di una comunità, facendo delle gaffes feroci che mettono a disagio la persona che è con te o con cui stai cercando di connetterti. Mostri un'eccessiva familiarità o affetto verso qualcuno appena conosciuto. Fai commenti inappropriati sull'aspetto fisico di qualcuno. Ignori i segnali non verbali di disagio o irritazione di qualcuno. Parli solo di te stesso e non mostri interesse per l'altra persona. Interrompi costantemente l'altra persona mentre parla. Ignori o minimizzi i sentimenti o le preoccupazioni dell'altra persona. Non rispetti le opinioni o le decisioni degli altri. Fai commenti o battute sessiste, razziste o offensive, quando non sei con persone che sai essere estimatrici. Non rispetti le regole o le norme di un luogo. Mostrare mancanza di empatia o compassione verso gli altri. Non offri il tuo aiuto quando è chiaramente necessario. Ti intrometti a parlare di cose tue mentre due persone stanno parlando di cose loro importanti. Ridi o fai scherzi pesanti e inappropriati in situazioni gravi o tristi. Non presti attenzione o ignori qualcuno che sta chiaramente cercando di comunicare con te. Non rispetti le abitudini o le preferenze degli altri, ad esempio metti musica ad alto volume quando sai che il tuo coinquilino preferisce il silenzio. Rovesci il posacenere nella terrazza al piano di sotto perché tanto deve spazzare comunque. Non tieni conto delle esigenze o delle limitazioni degli altri, ad esempio, non offri il posto a sedere a una persona anziana o incinta in un luogo affollato. Parcheggi nel parcheggio dei disabili. E aggiungi che hanno rotto il cazzo, hanno anche l'autobus gratis. Cerchi di saltare la fila e ti metti a discutere con la signora che te lo fa notare, dicendole "lei non sa chi sono io". Non tieni la porta aperta per la persona che sta entrando prima o dopo di te. 20 punti aggiuntivi di stima se la sbatti. Parli mentre mangi masticando con la bocca aperta. 10 punti aggiuntivi se biascicavi per parlare male di altre persone dietro le loro spalle. Spari stereotipi e pregiudizi beceri ad alta voce senza sapere se le persone presenti siano incluse nelle categorie che stai ingiuriando. Sputare, ruttare fortissimo (cmq dipende) e fare rumori corporei in pubblico. Soffiarsi il naso a sputo in terra col dito che copre l'altra narice. Stare leggendo tutto questo 3d mentre sei con delle persone. Fare commenti degradanti o dispregiativi sulle persone che passano. Cantare a squarciagola al ristorante o in luoghi inappropriati. Ecc. Ora, il problema non è che non ti freghi un cazzo di cosa pensino di te, ci sta. Il problema è cosa pensano delle persone con te. Questo è il motivo della paura e dell'ansia che generi nelle donne. Se non ti frega un cazzo di cosa penseranno di loro, ecco che abbiamo il terrore, il brivido. "Disadattato" è un termine che si riferisce a una persona che non riesce ad adattarsi adeguatamente o a conformarsi alle aspettative o alle norme sociali prevalenti di un gruppo o della società in generale. Qui non parliamo di uno che non sia conforme e che non sia tagliato per una certa specifica società. Parliamo di uno che non riesce ad adeguarsi alla delivery di sé nella stessa, anche solo per rispetto alle persone con lui. Una persona disadattata potrebbe avere difficoltà a comprendere o a seguire le regole non scritte della società, il che può portare a comportamenti imbarazzanti o inappropriati. Imbarazzanti soprattutto per le persone con cui sta interagendo. Nell'ambito dell'ignoranza sociale, un disadattato potrebbe manifestare comportamenti come: Incapacità di riconoscere i segnali non verbali: non essere in grado di interpretare il linguaggio del corpo, il tono della voce o le espressioni facciali delle persone. Non rispettare le norme sociali: ad esempio, parlare troppo vicino a qualcuno, toccare le persone in modo inappropriato o non rispettare le fila. Essere inappropriatamente onesti: dire cose che sono generalmente considerate troppo private o sensibili per essere discusse in pubblico, o essere troppo onesti con qualcuno davanti a tutti. Ci torno. Non comprendere le convenzioni sociali: ad esempio, non sapere quando è il momento giusto per parlare o quando è il momento di ascoltare. Saperlo e violare apposta una regola per una ragione, è una cosa, non saperlo e continuare a terrorizzare l'interlocutrice, un'altra. Ignorare le norme culturali: ad esempio, non conoscere o non rispettare le tradizioni, le norme o le aspettative di un'altra cultura. Avercela con la cultura in cui si è cresciuti e parlare dei suoi difetti, o non volere le sue norme addosso è una cosa, non conoscere per niente gli usi di un gruppo o non rispettarne le aspettative è spaventoso, per una ragazza di quel gruppo, perché la coprirebbe di vergogna e le getterebbe addosso il discredito sociale. Una gaffe simpatica, anche due, tra culture diverse ci stanno. Nel dubbio si chiede. Qui dove vivo ho fatto un po' di fatica a mandare giù che se una tipa locale è vista dare corda ad un italiano, o straniero, magari lasciarsi un po' andare perché si è bevuto, poi lo viene a sapere tutto il suo quartiere, le danno della puttana patetica e lei DEVE inventarsi che tu l'abbia un po' forzata o che avesse bevuto e tu ti stessi approfittando. Ok, è una loro norma culturale, uno può picchiare tutti i maschi di ogni quartiere di ogni tipa che conosce, fino a che gli sparano, può prendersela con tutte le tipe e dar loro delle vigliacche bugiardissime ridicole oppure deve conoscere come funziona e usare livelli di discrezione da cold war. Per evitare a lei di trovarsi in quella situazione. Una mattina alle sei mi chiama una cui avevo dato il numero una sera, mi chiede se la sua amica Miriam sia con me o se io sappia chi è l'italiano con cui è, mi spiega che la stanno tutti cercando ovunque e chiamando tutti gli italiani perché l'hanno vista parlare con un italiano e poi andare da qualche parte insieme a lui. Parliamo di una ragazza madre over 30. Uno può spiegare a quella che lo sta chiamando che siano dei dementi e di farsi i cazzi propri tutti quanti, o può capire come funziona la cosa, e se un domani dovesse vedersi con la Miriam di turno, farsi vedere andare via da solo e farsi raggiungere in taxi mandando la posizione su WA. Comportamento eccentrico o stravagante: vestirsi o comportarsi in modo inusuale o diverso dalla norma, senza tener conto delle aspettative degli altri e delle loro relazioni sociali in zona. Incapacità di adattarsi a nuove situazioni: trovare difficile adattarsi a cambiamenti nel contesto sociale o nella routine quotidiana. Per esempio ho fatto molta fatica dopo 18 anni a fare il buttafuori fermo a guardare cosa fa la gente, ad adattarmi all'idea che potessi ballare e bere qualcosa. Ci ho messo un po', e siccome le persone mi venivano a chiedere dove fosse l'uscita o il bagno, mentre ero cliente, è evidente che non mi stavo comportando in modo sciolto e adeguato a quello che ci si aspetta da un cliente. Ci sta, che ci voglia un po', ci possono volere anche tre mesi ad adattarsi ad uno scenario e situazione completamente diversa, ma appunto in quei tre mesi si è un po' weird e si può far sentire a disagio una persona perfettamente adattata e integrata nella trama sociale attorno. Interazione sociale inadeguata: ad esempio non fare contatto visivo durante una conversazione, strillare in modo volgare dove non è il caso, ad esempio al tavolo di un ristorante decente o interrompere gli altri in modo inappropriato. Dicevo che sarei tornato sull'essere inappropriatamente onesti. Era una mia caratteristica, quando ero adolescente, che mi costava l'essere continuamente votato come rappresentante di classe senza essermi proposto o candidato. Si potrebbe immaginare come il contrario esatto della diplomazia politica, e non riesco a non sentirci un vanto, perché I don't give a fuck. Però c'è situazione e situazione. Il succo era che mi votavano perché il mio candore trasparente a culo col mondo (da non confondersi con aggressività o ribellione) mi rendeva l'arma di classe perfetta per dire ai professori in consiglio di classe tutto ciò che secondo le assemblee degli studenti non andava. Gli altri avrebbero leccato il culo ai prof per un voto in più, non so. Non voglio neanche sapere. Non mi facevo nessun problema a spiegare alla prof di francese come mai non spiegasse in modo adeguato alla classe e il fatto che i suoi alunni riportassero non sapesse spiegare, e questo di fronte agli altri colleghi. Cose così. E' importante notare che non ci mettevo un filo di cattiveria, nemmeno avevo francese, non la conoscevo e non mi interessava semplicemente niente di passare il sapone prima del rasoio. Non era un fatto di "stand up" di fronte all'autorità o cazzate del genere, non ci vedevo una sfida. E' che per me essere onesto e schietto, diretto e senza giri di parole era la norma. Il che è un'ottima cosa se uno mi paga una consulenza, siamo da soli, e non lo prendo per il culo su quale sia l'ostacolo secondo me e su cosa ci sia da fare. Di solito gli amici non ti dicono questo nemmeno se lo sanno, perché non vogliono ferirti o comunque vogliono supportarti e incoraggiarti. Proprio non comprendevo che la situazione in cui dici la stessa cosa davanti a delle altre persone, mette in grossa difficoltà il ricevente del messaggio. Ho quella mia cosa che non mi frega niente di andare bene agli altri, tanto se vado bene a chi dice una cosa mi odia chi dice l'altra. Non ricordo a che età gliel'ho proprio data su con il cazzo che me ne frega di andare a genio a qualcuno o di farmi dire bravo bambino, ma è con me da troppo tempo. Ti immagini la ragazza che invece di dirti "sto passando uno strano periodo e non so cosa voglio, mi dispiace averti forse illuso ma mi voglio dedicare agli esami e non pensare ai ragazzi per il momento", ti dice "ce l'hai più piccolo del mio ex e hai una macchina da povero, mi trovo meglio con il tuo collega, me l'hai presentato tu all'aperitivo". Ecco, quello ero io, al maschile. Non con le ragazze perché non ne avevo, ma in generale ero quello. Tre commilitoni mi chiesero aiuto perché avevano dei grossi problemi e non ne potevano più, erano disperati. Allora andai a rapporto da un superiore e gli spiegai i problemi che riportavano, non potendoli risolvere io. Loro furono chiamati a rapporto e negarono, dissero che mi fossi inventato tutto e che andasse tutto a meraviglia. Pazzi? Traditori? Ma no, forse ero troppo onesto e schietto io. In effetti, li avevo fatti vergognare. Fosse stato un problema mio, avrei detto le cose onestamente come stanno, ma "le altre persone" di norma non fanno questo. Dicono cose per manipolare la situazione cercando di sembrare in modi o di non sembrare in modi. Donne in primis, ma anche i maschi. E uno ad un certo punto lo deve capire, le altre persone non sono oneste e dirette, o lo sono su alcune cose e basta, pertanto hanno paura di cosa dirai, se tu lo sei. Non paura di te, paura che le metti in imbarazzo o simili. Immagina, sei a tavola con un amico, che si è portato la ragazza, e parli di cose vere, come foste tra uomini. Lei si alzerà dal tavolo incazzatissima perché lui annuiva, o perché non ti ha detto di pensarla diversamente, lui ti odia perché lo hai messo in una situazione del cazzo. E tu hai detto solo una cosa normalissima, vera e senza giri di parole, evidence based ed empiricamente riscontrabile ovunque. Poi lei te lo mette contro con un paio di pompini e due moine, non sei una buona influenza su di lui e cose così. Dopo un anno lui ti chiede scusa e con solo la metà che ha scoperto delle merdate che faceva lei, ti dice che quella sera dovevate direttamente parlare di puttane. Ma, di fatto, quella sera dovevi parlare d'altro. In questo senso mi viene in mente sorridendo una sera, ero a tavola con amiche trans e travestite, ad un certo punto una trans molto bella e femminile entra per unirsi al tavolo, e Luca, un travesto che quella sera aveva pure la barba ed era vestito normale a parte la faccia imbellettata, per scherzare le dice... No, vai via, non sederti qua che mi fai sgamare! Ahahah (Tradotto: non sederti qua che si vede troppo che sei trans e fai venire a tutti il dubbio che io non sia davvero una donna). Quella è una battuta, ma scherzi a parte è la situazione in cui vive LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE. Ossia, se otto persone che conosci su dieci vanno regolarmente a puttane, ma tu sei l'unico che lo dice serenamente in qualsiasi sede, sarai pure onesto e schietto ma a quel punto chi è visto a parlare con te o è visto con te passa anche lui per uno che va a puttane. Il che è vero, non è che non sia vero, ma lui, come gli altri otto su dieci, vive nascondendolo. Questo per le donne è un continuo, la paura che venendo associate a te se tu sei trasparente su tante cose, loro saranno bollate come [inserire qualunque cosa siano e facciano realmente, e pure peggio, ma che nascondono in società] è una paura che le terrifica. Insomma, se sei uno che fa film porno di mestiere e lo sanno tutti, quando una viene vista con te bisbigliano su di lei. Non fraintendermi, lei chissà che cazzo di peggio dei porno fa, riceve in casa gente che si fa cagare addosso, ci prende 100 euro e il suo fidanzato nemmeno lo sa. Ma è quello il punto: lei non vuole che lo sappiano, e se non sei socialmente consapevole, può avere paura di te. E' un esempio particolare, porno, lei che fa di peggio, ecc. Ma si può ricondurre a tantissime cose più normali. Ad esempio sono stato in una festa privata, un amico aveva affittato una villa per un party. Niente di che, non era una roba da scambisti, abbiamo giocato alla bottiglia, le ragazze si sono mbriacate e twerkavano, cose così. Ok, ma poi incontravo una di queste e mi dava zero confidenza, trattandomi quasi da sconosciuto scomodo. E un'altra uguale. Ero forse rimasto loro sul gozzo? Ma no, andando a vedere un attimo il loro facebook, la loro immagine sociale, pubblica, era quella delle tipe che si scandalizzano per ogni altra tipa che mostra il culo in una foto, di quelle che portano avanti improbabili battaglie politiche contro le ragazze che ad halloween si vestono sexy, arrivando a chiamarle "vestite da troie pronte per i viali". Ecco, io semplicemente ero uno che sapeva, uno che nel dubbio spaventa. Almeno in un contesto sociale dove ci sono altre persone che conoscono loro e che non sanno della festa. Poi, le avessi riviste a un'altra festa tra noi, o in privato uno a uno, penso si sarebbero comportate diversamente. Ma avevano... paura. Ecco, hanno una paura enorme, moltissime donne, che tu le faccia sgamare, che tu le faccia vedere per quello che sono dagli altri. Anche solo esistendo, senza dire una parola. Perché ero non famoso ma noto per non essere un fidanzato o un perditempo, già il fatto di salutarle in pubblico avrebbe potuto creare domande e gossip, tra altre persone. Quello lì è un caso in cui uno si dovrebbe comportare come fanno le pro. La pro che conosci benissimo, ti vede a fare la spesa con una tua amica e fa finta di non conoscerti, se non la saluti tu. Non, perché ti odia, ma perché è così che funziona e lei lo sa. Nel caso delle due tipe, invece di salutarle e chiedermi che cazzo avessero da trattarmi come un disgraziato sconosciuto davanti agli esseri umani, dopo che ci eravamo divertiti un sacco quella sera, avrei dovuto fare appena un cenno con gli occhi ed aspettare, nel caso, fossero loro a salutare. Xeniade, KPEP, Candy e 18 altri ha reagito a questo 9 6 5 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RAWolf [Élite] 15236 Inviato 30 Agosto 2023 Condividi Inviato 30 Agosto 2023 4 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Immagina, sei a tavola con un amico, che si è portato la ragazza, e parli di cose vere, come foste tra uomini. Lei si alzerà dal tavolo incazzatissima perché lui annuiva, o perché non ti ha detto di pensarla diversamente, lui ti odia perché lo hai messo in una situazione del cazzo. E tu hai detto solo una cosa normalissima, vera e senza giri di parole, evidence based ed empiricamente riscontrabile ovunque. Poi lei te lo mette contro con un paio di pompini e due moine, non sei una buona influenza su di lui e cose così. Ahahah questo passaggio mi ha fatto venire in mente un episodio recente, con la differenza che a parlare di cose vere eravamo in due. La situazione era simile, anche se non eravamo ad un tavolo, bensì in un giardino con il dj, una specie di discoteca all'aperto; praticamente lui, dopo aver sentito i nostri discorsi che dicevano effettivamente delle cose, dopo aver saputo ciò che avevamo appena fatto, è andato dalla sua lei tutto baldanzoso a dirle Cose che aveva sentito dalle nostre bocche che però nel tragitto da A a B erano state trasformate in Bestialità nella sua testa (tipo telefono senza fili). E quindi lei parte e se ne va tutta incazzata 🖤 è stata una bella scena, anche se poi si è dovuti intervenire per riportarli a più miti consigli, buttando al cesso mezz'ora abbondante, io a parlare con lui e la mia partner in crime a parlare con lei (per niente). Dopo una settimana la tipa incazzosa, mi fa "no, tu quando ti siedi vicino al mio tipo gli dici sempre delle cose (*) (aka cose che lei non accetta e le fanno male, tipo sai, la figa - il suo sbavare come un cane che non mangia da due mesi al passaggio di altre fighe - ecc) e hai una brutta influenza su di lui" E sistematicamente, ogni volta che sa che io e lui usciamo, deve sempre trovare un pretesto per litigare, così da fargli girare le palle, fargli passare la serata con il cell in mano a scrivere papiri, a dirmi "diocan ogni volta che esco con te puntualmente trova un pretesto per rompere le palle" "ah, ma dai, chissà perché, e tu pure che la caghi" Ahah NB: so benissimo che avremmo dovuto farci i cazzi nostri, in particolare perché abbiamo sprecato tempo ed energie, infatti poi abbiamo corretto il tiro. Ma è stato comunque divertente (*) già il fatto che le riconosca come "cose" è un ottimo segnale Per il resto, ho letto dei punti che mi hanno fatto riflettere, in particolare questo: 4 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Essere inappropriatamente onesti: dire cose che sono generalmente considerate troppo private o sensibili per essere discusse in pubblico, o essere troppo onesti con qualcuno davanti a tutti. "ecco un possibile motivo per cui sto sui coglioni alla maggior parte della gente", ho pensato. In effetti, anche qui, devo ricalibrarmi un attimino perché non posso sempre sparare a zero quando ne ho l'occasione, le conseguenze potrebbero essere spiacevoli, ad esempio ci potrebbe essere uno che potenzialmente potrebbe servirmi a qualcosa e me lo braso via perché dico A piuttosto che mordermi la lingua. Poi mi meraviglio di non essere esattamente ben visto e penso, cazzo se io conoscessi uno come me gli chiederei sempre di uscire. E invece. ^'V'^ e Gianilo ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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