MA QUANTO (TI) CRITICHI?!!

[Dott.Mauro Grillini [Élite] 367]

“Fai schifo!!”

 

“Non vali un ****!!!”

 

“Hai visto cos’hai combinato?!”

 

“Ma chi ti si fila?!!”

 

“Vergognati!!!”

 

 

Che effetto fa leggere queste brevi frasi?

 

Con tutta probabilità non saremmo così felici se qualcuno, dall’altra parte dello schermo, ce le rivolgesse anche solo una volta.

 

E’ anche possibile aver vissuto una o più esperienze nelle quali qualcuno ci ha effettivamente parlato in quel modo, evocando in noi sensazioni sgradevoli e talvolta difficili da maneggiare.

 

Ma cosa succederebbe se quel qualcuno…fossimo noi stessi?!

 

Non è infrequente purtroppo notare come molti di noi possano passare interi momenti della giornata a “darsi addosso”.

 

Michele (nome di fantasia) ne parla così: “Non riesco mai a perdonarmene una, faccio molta fatica a dire che ho sbagliato e me ne dico tante dietro!!”

 

Enzo invece lo descrive come: “Un Giudice che sta dentro di me e non perde tempo a tirarmi frustate”

 

Entrambi parlano di ciò che la psicologia cognitiva definisce criticismo, ossia un atteggiamento di rimprovero ripetitivo e pervasivo, rivolto tanto a sé stessi quanto agli altri, che ha come scopo (teorico) quello di correggere eventuali errori o atteggiamenti ritenuti sbagliati o censurabili.

 

Non sempre, tuttavia, le cose vanno proprio così: una critica costantemente ripetuta in modo vago, negativo e svalutante rischia di erodere la nostra Autostima, portandoci a non credere alle nostre capacità e bloccando tentativi di sperimentare nuove strategie o atteggiamenti.

 

Potremmo sorprenderci a pensare cose del tipo:

 

“No dai…quella cosa è troppo per me!!”

 

“E se poi non faccio bella figura…cosa pensano gli altri?”

 

Inoltre potremmo incontrare difficoltà nel gestire l’insuccesso o il rifiuto:

 

“Se questa/o mi dice NO…allora IO sono una brutta persona!!”

 

Cosa possiamo fare di fronte a questa problematica?

 

Nei prossimi post condivideremo alcuni strumenti che la psicologia cognitiva ci mette a disposizione

 

Grazie per l'attenzione!!

[MarcoDay [Banned] 75]

Salve dottore
e se si è cresciuti in un contesto dove un familiare che amavi ti ha ripetuto che non valevi nulla fin da piccolo, che gli altri erano migliori di te, letteralmente " fate schifo " a me e fratelli

e se i fratelli hanno preso esempio e hanno continuato a farlo, e uno in particolare mi ha massacrato psicologicamente, finché non ho dovuto reagire con violenza e sono corse le forze dell' ordine numerose volte - ed ora se solo mi rivolge la parola scoppia l'inferno - e se l'ambiente familiare tutto, compresi parenti, è sempre stato ultra giudicante, anche su un taglio di capelli " sei magro, sei grasso , troppo lunghi, troppo corti " mai un caxxo di complimento o una frase gentile, una frase di incoraggiamento, nulla
 

Come fa la psiche ad essere sana ? Come si fa a non essere aggressivi ? Come si fa ad approcciare tranquillamente una ragazza senza pensare che questa ti rida in faccia ?

So che il mio aspetto è ok, almeno lo spero - sicuramente lo sguardo non è coerente con il sorriso, e quindi può sembrare falso - il resto non va 



 

[Dott.Mauro Grillini [Élite] 367]

Il 1/9/2023 at 00:09, MarcoDay ha scritto:

Salve dottore
e se si è cresciuti in un contesto dove un familiare che amavi ti ha ripetuto che non valevi nulla fin da piccolo, che gli altri erano migliori di te, letteralmente " fate schifo " a me e fratelli

e se i fratelli hanno preso esempio e hanno continuato a farlo, e uno in particolare mi ha massacrato psicologicamente, finché non ho dovuto reagire con violenza e sono corse le forze dell' ordine numerose volte - ed ora se solo mi rivolge la parola scoppia l'inferno - e se l'ambiente familiare tutto, compresi parenti, è sempre stato ultra giudicante, anche su un taglio di capelli " sei magro, sei grasso , troppo lunghi, troppo corti " mai un caxxo di complimento o una frase gentile, una frase di incoraggiamento, nulla
 

Come fa la psiche ad essere sana ? Come si fa a non essere aggressivi ? Come si fa ad approcciare tranquillamente una ragazza senza pensare che questa ti rida in faccia ?

So che il mio aspetto è ok, almeno lo spero - sicuramente lo sguardo non è coerente con il sorriso, e quindi può sembrare falso - il resto non va 



 

Salve @MarcoDay

 

anzitutto mi dispiace moltissimo per là situazione in cui si è trovato o si trova a vivere tuttora..

 

Non dubito che contesti di questo tipo contribuiscano a sviluppare idee su di noi non particolarmente positive e in tutta onestà non credo di poterle dare una risposta così su due piedi di fronte a una situazione così oggettivamente complessa come quella che racconta.

 

Posso suggerirle di tenere monitorato questo post per verificare se qualche spunto possa esserle di aiuto, ma si tratta con tutta probabilità di una situazione difficile e con tante sfaccettature per le quali potrebbe valutare l’idea di un percorso strutturato.

 

Penso intanto di parlare a nome di tutti nel dirle che le siamo vicino!!

[MarcoDay [Banned] 75]

23 minuti fa, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Salve @MarcoDay

 

anzitutto mi dispiace moltissimo per là situazione in cui si è trovato o si trova a vivere tuttora..

 

Non dubito che contesti di questo tipo contribuiscano a sviluppare idee su di noi non particolarmente positive e in tutta onestà non credo di poterle dare una risposta così su due piedi di fronte a una situazione così oggettivamente complessa come quella che racconta.

 

Posso suggerirle di tenere monitorato questo post per verificare se qualche spunto possa esserle di aiuto, ma si tratta con tutta probabilità di una situazione difficile e con tante sfaccettature per le quali potrebbe valutare l’idea di un percorso strutturato.

 

Penso intanto di parlare a nome di tutti nel dirle che le siamo vicino!!

 

La ringrazio molto per la risposta

[^'V'^ [Aivia Demon] 160818]

Il 2/9/2023 at 12:07, Dott.Mauro Grillini ha scritto:

Posso suggerirle di tenere monitorato questo post per verificare se qualche spunto possa esserle di aiuto

Alcune sere fa ho ricevuto una bomba atomica in pancia, nel momento meno indicato. 

Così, siccome dovevo vedermi con una tipa - che ha preso l'aereo ed è venuta a sue spese a migliaia di km apposta - quando l'ho vista le ho spiegato di aver bisogno di bere un attimo una cosa insieme e riequilibrarmi perché avevo avuto questo colpo. 

Poi siamo andati in camera, lume di candela, sensual jazz, si era portata apposta la lingerie nera, tutto perfetto, e quando stiamo facendo preliminari mi dice che ha cambiato idea e se possiamo invece passeggiare lungo mare. 

Cambiare idea a motori accesi è un diritto femminista moderno, e ok, è diritto di un maschio però decidere a chi dedicare tempo, energie ed attenzioni, e così l'ho riaccompagnata in hotel.

Non ho letto più i suoi messaggi, che ho archiviato, né risposto alla chiamata. 

Arrivati sotto il suo hotel mi ha spiegato le sue ragioni ed ho capito come non avesse capito un cazzo di niente di quanto le avessi condiviso.

Facendo di testa sua aveva generato questo lose lose mortale, le ho rispedito la sua proiezione, o mentalizzazione, al mittente, spiegandole che quello che per lei era "evidente" non mi aveva nemmeno attraversato i pensieri, come fosse una paranoia sua, un delirio sulla base del quale aveva sassato tutto ad entrambi.

Me ne sono andato senza voltarmi. 

Tutto perfetto.

Quando la stavo riaccompagnando e quando stavo tornando a casa, in quello stato orribile di blue balls all'ennesima potenza (arrivato come ciliegia su un mese di torta che non auguro a nessuno) avevo la mandibola serrata e un monologo interiore che non rivolgerei a nessun altro al mondo. 

"Ma porco dio come cazzo stai che sei andato a più di 40 anni a dire a una figa che avevi appena avuto un problema, così quella non ha capito un cazzo, ma ti sorprendi? Ma che cazzo fai che adesso stai male tutta notte e tutta la settimana e bastava fare la faccia da poker, sborrare bene tutti e due e poi in caso parlare, ma a quel punto non sarebbe più stato un problema perché saresti stato bene". 

Venti minuti all'andata e dieci al ritorno, ad accusarmi e darmi dell'idiota. 

Non ero arrabbiato con lei, non sa quello che fa. 

Ero arrabbiatissimo con me perché lo so, quello che faccio, e ho commesso un errore. 

E l'ho commesso vedendo dalla composizione ginoide dell'organismo come fosse molto probabilmente dominante il sistema degli estrogeni nel suo cervello (Negotiator secondo la Helen Fisher), ossia sempre in cerca di significati nascosti immaginari e dietrologie arbitrarie con le quali nutrire le proprie ansie e paranoie. 

Certo, di tutti i momenti in cui poteva arrivarmi una mail come quella che mi è arrivata, il tempismo di riceverla a dieci minuti dalla nostra notte insieme, è stato maledetto, ma quello è il caso. 

La causa, che ho riscontrato per la notte orribile che ho passato, aveva un solo nome ed era il mio. 

Avessi avuto 16 anni quello era il momento in cui di norma spaccavo qualcosa a pugni, o mi spaccavo i pugni contro il muro. 

Allora mi è venuta in mente un'intervista che avevo visto, in cui un un uomo parlava della sua rabbia contro se stesso e di come per 47 anni di vita si fosse parlato di merda, non perdonandosi un errore o un disguido. 

E di come fosse riuscito a ricablare il suo dialogo interiore in quattro mesi. 

Così, invece di continuare a darmi dell'idiota e del pivello che ancora perde tempo ad aprirsi emotivamente con delle fighe sperando in un guizzo di comprensione e comunanza... (nota per chi legge: durante i picchi emotivi il dolore è lancinante ed è normale incidersi dentro frasi generalizzanti come "le fighe", intese come tutte le tipe, al fine di evitare dolore in futuro, sono consapevolissimo di aver conosciuto donne e ragazze nella vita capaci di darsi una regolata, di falsificare le proprie assunzioni e di com-prendere). 

Ho iniziato a mandare - a me stesso - degli audio come se questo fosse successo ad un ragazzo cui voglio bene, e non a me. 

Come se una persona cui voglio bene e che mi va a genio, che voglio vedere avere successo, avesse vissuto la stessa serata da incubo e me ne avesse parlato. 

Improvvisamente il mio dialogo (monologo de facto) era cambiato del tutto, ero comprensivo, premuroso, supportivo, evitavo anche di dare consigli e di fissarmi su "problema-soluzione", sentendo che lui si sentiva male e che aveva bisogno di supporto più che di ovvietà che sapeva già. 

Allora sono andato da lui, fisicamente, dato che fa il barista. 

Gli ho raccontato cosa mi fosse successo e lui ha avuto parole di conforto e di supporto, così gli ho detto come avessi immaginato di parlare con lui, invece che con me, perché mi stavo bistrattando un sacco.

Mi stavo accusando, invece parlando a lui della stessa situazione come fosse successa a lui e non a me, le mie parole erano gentili. 

Lui ha riconosciuto allora che quando parlava con me, avendo sentito la storia di quella sera, era stato gentile, ma che in effetti con se stesso era esigente a livelli disumani, e non si faceva passare un errore. 

Questo da un lato lo ha portato ad essere molto, molto bravo nel suo lavoro e nello sport, non è che non serva un po' di esigenza, come quando non hai voglia di andare in palestra ma ci vai lo stesso perché se no stai peggio per come ti senti con te stesso. 

Ma ci sono segmenti della vita che non riguardano una performance e non riguardano una competizione.

Come quelle volte che ti sei fatto male o hai mancato una presa, hai sbagliato, e in quei momenti incazzarsi con se stessi e stare nervosi a palla, "sul latte versato"... non è funzionale. 

Allora ha notato che aveva parlato con me in modo molto più gentile che con se stesso, e si è convinto a provare anche lui, quando sbaglia, o quando gli va male qualcosa, ad inviare audio come fosse successo a me. 

Ovviamente non è una cosa che cambia un monologo interiore dalla sera alla mattina, servono mesi. 

Però, sono mesi ben spesi secondo la mia iniziale esperienza. 

[Carnacki [Élite] 9231]

Nel mio piccolo, avendo anche affrontato il discorso "doverizzazione" con Mauro in sede privata, mi sento di voler riportare la mia esperienza.

Per la prima volta nella mia vita, dopo aver fatto cilecca per via della situazione che sto vivendo e che non mi fa "funzionare" al meglio, invece di darmi addosso e iniziare a non sentirmi all'altezza mi sono aperto e reso vulnerabile - in primis con me stesso.

Non l'ho fatto per avere supporto e comprensione dalla ragazza, l'ho fatto perché volevo spegnere sul nascere quel ruminare interno, quel restare poi tutti i giorni seguenti a rimuginare dandomi addosso. 

Ho provato anche io tante volte a fare questo tipo di audio (non ricordo se ne avevo parlato con Mauro o fosse emersa come cosa altrove) e mi ha aiutato molto, anche senza riascoltarli a volte, già solo il fatto di farli impersonando un amico che mi vuole bene e non mi giudica at my lowest né mi incensa at my best.

[stefania568 [Donna] 760]

Le mie critiche più pensanti le hanno fatte la mia famiglia  e ancora oggi dopo anni se io ho bisogno di qualcosa non sono nessuno e gli altri sono i migliori.  proiettavo gli altri quelli che ero io ( insicura ) i mei amici quando ero bambina hanno detto  sempre hai un carattere impossibile  

Modificato 20 Ottobre 2023 da stefania568

[stefania568 [Donna] 760]

Facevo litigare le persone senza volerlo  o mi buttavo addosso a qualcuno a cui interessavo senza farmi corteggiare , oppure facevo litigare le persone senza mantenere la calma quello che succede da me , però L unica via che ho io e esaminare queste emozioni negative e trasforma le in positive 

Modificato 20 Ottobre 2023 da stefania568

[^'V'^ [Aivia Demon] 160818]

9 minuti fa, stefania568 ha scritto:

Facevo litigare le persone senza volerlo 

Puoi far cozzare tra loro due palle di ferro, perché sono agiti e tu applichi una forza esterna, agendole. 

"Una tipa ha potuto agire due persone". Non è una frase reale. Loro sono agenti, non agiti e, se agiti da una forza esterna, hanno deciso, scelto, con una forza interna, di seguire. 

Una tipa ha lanciato una pietra contro il muro - è una frase ben costruita. 

Una tipa ha fatto litigare le persone - nel mondo degli adulti non si può sentire. 

Senza volerlo...Ancora meno. Dai, su. 

Lascia a loro la responsabilità di litigare, non è colpa tua. 

Sei davvero serena, tuttavia, nel pronunciare ad alta voce, davanti ad un consesso di pari... "senza volerlo"? 

[stefania568 [Donna] 760]

4 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Puoi far cozzare tra loro due palle di ferro, perché sono agiti e tu applichi una forza esterna, agendole. 

"Una tipa ha potuto agire due persone". Non è una frase reale. Loro sono agenti, non agiti e, se agiti da una forza esterna, hanno deciso, scelto, con una forza interna, di seguire. 

Una tipa ha lanciato una pietra contro il muro è una frase ben costruita. 

Una tipa ha fatto litigare le persone nel mondo degli adulti non si può sentire. 

"Senza volerlo" ancora meno. Dai, su. 

Un esempio io ho due amici di sesso .  Da anni mia libera scelta ho proiettato su di lui questo dandolondel fedifrago . Ho fatto litigare due persone della mia comitiva perché si litigava a casa mia. E pur in passato era così   Ho letto questo meccanismo di proiezione ieri  ho subito sia proiezione di altri che ho proiettato io 

Modificato 20 Ottobre 2023 da stefania568