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Successo lavorativo


Gamebred

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Piccolo UP sperando di attirare nuovi feedback di storie di successo lavorativo! ❤️

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Seth44

C'è una parte della mia vita che è così uguale alla tua da fare impressione, @Sensei10. Un buon terzo del tuo post potrei averlo scritto io (per quanto sia stato molto più evasivo e meno dettagliato di te nel raccontare la mia esperienza).

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Sensei10
Adesso, Seth44 ha scritto:

C'è una parte della mia vita che è così uguale alla tua da fare impressione, @Sensei10. Un buon terzo del tuo post potrei averlo scritto io (per quanto sia stato molto più evasivo e meno dettagliato di te nel raccontare la mia esperienza).

Ma in fondo ho sempre pensato che tu sia il fratello nordico che non ho mai avuto.

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Letto ora il thread in maniera più specifica.

Finito il liceo classico mi iscrivo ad una facoltà umanistica. Praticamente quasi la più umanistica di tutte. Un po' per passione, un po' perché un altro settore difficilmente l'avrei digerito dato che avrebbe comportato uno sforzo maggiore non essendoci portato.

Termino in corso nonostante il mio trasferimento in Germania e avendo visto praticamente la fame nera.

Nel frattempo, nei tempi morti, studio finanza da autodidatta e pian pianino investo in borsa.

"Butto" gli ultimi risparmi post laurea lì e mi va discretamente.

Tanto che mi metto ad investire per lavoro. Nel frattempo torno in Italia.

Adesso, ho praticamente 30 anni, mi sono messo a studiare per la magistrale, continuando a fare questo lavoro ed essendo sempre attento alle opportunità che mi si presentano.

Vorrei finire il mio percorso di studi e poi, chissà.

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@Sensei10 ormai anche i ringraziamenti che ti posso fare sono ripetitivi, stucchevoli. Intervento meraviglioso a dir poco, e ci sei riuscito pur mantenendo giustamente la tua privacy. 

Il mio "problema fondamentale" con la carriera lavorativa è che per pagare affitto e spese basilari della vita, sono costretto a fare lavori che non mi piacciono per niente, mi frustrano tanto, mi causano frizioni interne molto forti. Dalla mia famiglia non posso avere praticamente nessun supporto. I lavori che mi piacerebbe fare, mi interessano, in cui ho talento/predisposizione, in cui ricevo tantissimi complimenti quando li faccio a titolo gratuito o per letteralmente spiccioli, sono molto difficili da monetizzare. Non vedo vie d'uscita se non "continua a provare e sperare". E vedere che nessuno posta feedback di riuscita partendo da situazioni come la mia mi demoralizza un poco.

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Sensei10
6 ore fa, Gamebred ha scritto:

Non vedo vie d'uscita se non "continua a provare e sperare".

Sì, purtroppo la sensazione è questa, come direbbe un mio amico "stiamo in braccio a Cristo". 

Continua a provare è un mantra alla lunga frustrante, e lo capisco. Ma non c'è molto altro da fare. 

Viviamo in un paese dove è maledettamente difficile trovare un impiego soddisfacente. 

È davvero complicato, ho dei colleghi giovani messi sotto contratto con stipendi da fame, al minimo livello. E potrebbero ambire a qualcosa di meglio, non dico chissà che ma economicamente accettabile. Come dicevo, io stesso non sono contento del rapporto tempo/denaro, tant'è che dal post-covid ho deciso di non regalare più neanche mezzo minuto a nessuno (cosa che poi, per senso del dovere, non metto in pratica spesso). Ma comunque. Sono sincero, in questo momento sono anche stanco e poco lucido per darti un consiglio che sia  vagamente efficace, o almeno qualcosa che non suoni consolatorio e retorico. 

La riprendiamo, è una cosa seria.

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DreamSpirit
On 9/19/2023 at 10:36 PM, ArmandoBis said:

Purtroppo potrei dare il mio contributo in un thread intitolato "insuccesso lavorativo".

E potrei estendere il discorso anche al resto.

Non è esagerato dire che nella mia vita non ne ho azzeccata mezza.

Senza neanche un FFM così, una volta ogni tanto, per gradire.

Quindi sei la persona più interessante da ascoltare in questo topic

Le cose più belle che ho vissuto, e le merde/guai più grossi che ho evitato, sono arrivati grazie a qualcuno che ha fatto mille cazzate provando e vivendo, e ha voluto condividere quello che aveva imparato 

Insomma, se fare x e y porta a dei disastri, se uno lo sa prima, dall’esperienza di un altro, può evitarlo e salvarsi un bel po di situazioni, soldi, tempo, disastri emotivi ecc

 

Se ti va, tanto siamo tutti in anonimo, raccontacene qualcuna sul piano lavorativo 

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ArmandoBis
17 minuti fa, DreamSpirit ha scritto:

Quindi sei la persona più interessante da ascoltare in questo topic

Le cose più belle che ho vissuto, e le merde/guai più grossi che ho evitato, sono arrivati grazie a qualcuno che ha fatto mille cazzate provando e vivendo, e ha voluto condividere quello che aveva imparato 

Insomma, se fare x e y porta a dei disastri, se uno lo sa prima, dall’esperienza di un altro, può evitarlo e salvarsi un bel po di situazioni, soldi, tempo, disastri emotivi ecc

 

Se ti va, tanto siamo tutti in anonimo, raccontacene qualcuna sul piano lavorativo 

Guarda, sul piano lavorativo non c'è granché da dire. Ero nel settore della comunicazione e non avevo la testa adatta per cavarmela. Sapevo fare alcune cose a livello top, da agenzia internazionale, ma in tutto il resto ero mediocre.

Se avessi lavorato nel Regno Unito probabilmente avrebbero sfruttato le mie capacità in quello specifico ambito, che tra parentesi era quello più importante (la pubblicità televisiva) e mi avrebbero penso dato anche un ottimo stipendio, e soprattutto mi avrebbero lasciato lavorare tranquillo, visto che ho sempre avuto problemi relazionali.

Preferisco di gran lunga stare solo e le interazioni sociali mi creano/creavano disagio.

Già quando avevo 25 anni sognavo di ritirarmi in campagna...

Quindi non sono un soggetto molto utile per apprendere cose da fare o da non fare.

Sospetto che se allora avessi fatto il test, mi avrebbero trovato dei tratti Asperger.

Col tempo sono migliorato, ma i problemi di fondo restano.

Mi ricordo che in un certo periodo volevo passare al marketing, non mass market, ma medie imprese italiane.

A questo proposito lessi un articolo in cui si spiegava che all'estero l'esperienza di creativo veniva tenuta in gran conto dalle imprese mentre in Italia è/era considerata qualcosa che attirava le persone attratti dai giochi e non dalle cose serie.

Infantili, ci definì il CEO (allora non si chiamava così - quando lo cacciarono una trentina di anni fa gli diedero 500 milioncini per il suo disturbo).

Certo, un altro al mio posto se ne sarebbe sbattuto e avrebbe fatto quello che gli interessava fare, senza porsi problemi.

Ma io non sono così.

Mi porto dietro un menefreghismo, un disinteresse per buona parte delle cose materiali, l'atteggiamento di uno sulle nuvole, che ho il sospetto vogliano farmi pagare.

Per intenderci, ho sempre sostenuto che se non mi piacesse leggere e ascoltare musica (classica) avrei fatto il barbone.

È un'esagerazione, ma qualcosa di vero c'è.

Mi interessa il mondo come dovrebbe essere. E non come è, cioè una merda.

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Sensei10
1 ora fa, ArmandoBis ha scritto:

Guarda, sul piano lavorativo non c'è granché da dire. Ero nel settore della comunicazione e non avevo la testa adatta per cavarmela. Sapevo fare alcune cose a livello top, da agenzia internazionale, ma in tutto il resto ero mediocre.

Se avessi lavorato nel Regno Unito probabilmente avrebbero sfruttato le mie capacità in quello specifico ambito, che tra parentesi era quello più importante (la pubblicità televisiva) e mi avrebbero penso dato anche un ottimo stipendio, e soprattutto mi avrebbero lasciato lavorare tranquillo, visto che ho sempre avuto problemi relazionali.

Preferisco di gran lunga stare solo e le interazioni sociali mi creano/creavano disagio.

Già quando avevo 25 anni sognavo di ritirarmi in campagna...

Quindi non sono un soggetto molto utile per apprendere cose da fare o da non fare.

Sospetto che se allora avessi fatto il test, mi avrebbero trovato dei tratti Asperger.

Col tempo sono migliorato, ma i problemi di fondo restano.

Mi ricordo che in un certo periodo volevo passare al marketing, non mass market, ma medie imprese italiane.

A questo proposito lessi un articolo in cui si spiegava che all'estero l'esperienza di creativo veniva tenuta in gran conto dalle imprese mentre in Italia è/era considerata qualcosa che attirava le persone attratti dai giochi e non dalle cose serie.

Infantili, ci definì il CEO (allora non si chiamava così - quando lo cacciarono una trentina di anni fa gli diedero 500 milioncini per il suo disturbo).

Certo, un altro al mio posto se ne sarebbe sbattuto e avrebbe fatto quello che gli interessava fare, senza porsi problemi.

Ma io non sono così.

Mi porto dietro un menefreghismo, un disinteresse per buona parte delle cose materiali, l'atteggiamento di uno sulle nuvole, che ho il sospetto vogliano farmi pagare.

Per intenderci, ho sempre sostenuto che se non mi piacesse leggere e ascoltare musica (classica) avrei fatto il barbone.

È un'esagerazione, ma qualcosa di vero c'è.

Mi interessa il mondo come dovrebbe essere. E non come è, cioè una merda.

C'è un qualcosa di Giovanni Lindo Ferretti, in quello che scrivi di te. A modo tuo immagino che il disinteresse per le cose materiali ti abbia portato comunque soddisfazioni personali 

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