ArmandoBis [Partecipante] 5014 Inviato 27 Settembre 2023 Condividi Inviato 27 Settembre 2023 1 ora fa, Sensei10 ha scritto: C'è un qualcosa di Giovanni Lindo Ferretti, in quello che scrivi di te. A modo tuo immagino che il disinteresse per le cose materiali ti abbia portato comunque soddisfazioni personali Mica tanto. Qui si apre un capitolo che sarebbe troppo lungo affrontare, e poi si andrebbe OT. Diciamo che se non avessi avuto queste difficoltà nei rapporti con le persone penso che avrei fatto l'imprenditore. Cosa che non ho mai preso in considerazione, salvo recentemente quando, costretto dalle difficoltà economiche, mi sono incamminato in un'attività che non richiede soci, macchinari (già fatto ed è stato un disastro) o quant'altro. Il prodotto dipende esclusivamente da me e trattandosi di un lavoro di tipo editoriale non sarò io a doverlo proporre e piazzare (credo che avrei difficoltà a vendere una bottiglietta d'acqua fresca a 1 euro a un assetato persosi nel Sahara, direbbe che è cara...). Tra un paio d'anni vi dirò come è andata. Sensei10 e Fabbio ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Back Door Man [Élite] 11602 Inviato 27 Settembre 2023 Condividi Inviato 27 Settembre 2023 17 minuti fa, ArmandoBis ha scritto: (credo che avrei difficoltà a vendere una bottiglietta d'acqua fresca a 1 euro a un assetato persosi nel Sahara, direbbe che è cara...). Interessante perché mi permette di esporre l'esempio contrario Dicono che ci sono persone che riescono a vendere fiammiferi 🔥 al Diavolo 😈 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ArmandoBis [Partecipante] 5014 Inviato 27 Settembre 2023 Condividi Inviato 27 Settembre 2023 11 ore fa, Gamebred ha scritto: @Sensei10 ormai anche i ringraziamenti che ti posso fare sono ripetitivi, stucchevoli. Intervento meraviglioso a dir poco, e ci sei riuscito pur mantenendo giustamente la tua privacy. Il mio "problema fondamentale" con la carriera lavorativa è che per pagare affitto e spese basilari della vita, sono costretto a fare lavori che non mi piacciono per niente, mi frustrano tanto, mi causano frizioni interne molto forti. Dalla mia famiglia non posso avere praticamente nessun supporto. I lavori che mi piacerebbe fare, mi interessano, in cui ho talento/predisposizione, in cui ricevo tantissimi complimenti quando li faccio a titolo gratuito o per letteralmente spiccioli, sono molto difficili da monetizzare. Non vedo vie d'uscita se non "continua a provare e sperare". E vedere che nessuno posta feedback di riuscita partendo da situazioni come la mia mi demoralizza un poco. Ma c'è chi fa le stesse cose che fai tu e ne ricava un giusto compenso? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mkoll [Partecipante] 652 Inviato 29 Settembre 2023 Condividi Inviato 29 Settembre 2023 Tralasciando il mio percorso scolastico pietoso. In ordine cronologico: catena di montaggio, commesso nella gdo, magazziniere, elettricista, installazione\assistenza a centri cnc ed infine simil commerciale. Lo stipendio non è mai coinciso con la mia soddisfazione lavorativa o alle mie esigenze di vita. Il mio attuale lavoro non è il massimo, non tanto per il lavoro in se ma, più per le idee della direzione, invece lo stipendio è alto e abbastanza flessibilita per gestire il mio lavoro\con la vita privata. Come dice il buon @Sensei10 in forma aulica e mio nonno in forma grezza: "con gli scarti si fa il brodo". Aver fatto commesso (chiamami quando il prosciutto arriva esattamente a metà) mi aiuta a non voler uccidere i vari clienti che non distinguono un arco tutto sesto da un arco a sesto acuto. In azienda mi è stato chiesto un paio di volte se volevo avere un livello più apicale ma, nel mio caso l'aumento dello stipendio non compenserebbe l'essere h24 a disposizione (ferie comprese), inoltre sono sempre stato scarso a "dirigere" altre persone. Gamebred, Celeste, Sensei10 e 2 altri ha reagito a questo 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gamebred [Élite] 7339 Inviato 29 Settembre 2023 Autore Condividi Inviato 29 Settembre 2023 55 minuti fa, Mkoll ha scritto: nel mio caso l'aumento dello stipendio non compenserebbe l'essere h24 a disposizione (ferie comprese), inoltre sono sempre stato scarso a "dirigere" altre persone. Questo è un punto importantissimo, bravo ad averlo fatto notare. Anche perché io ogni tanto rimango perplesso dal fatto che la gente non riesca a capire che tante volte questo "fare carriera" non valga assolutamente quei (pochi) soldi in più sulla busta paga. Non so quanto sia effettivamente più figo dire "floor manager" piuttosto che "cameriere". Cioè, praticamente fai ancora il lavoro di prima, solo che devi fare un mucchio di cose in più, e hai un mucchio di responsabilità in più. Il capo/superiore si leva un mucchio di beghe, tempo, rotture di palle e problemi per darli a te. Che ci può stare benissimo se la cosa ti piace, o se ne vale la pena. Ma di solito si tratta di caricare la gente di lavoro e di responsabilità, oltre a un aumento delle ore e delle reperebilità. Edward Heiderich e Celeste ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sensei10 [Partecipante] 7466 Inviato 29 Settembre 2023 Condividi Inviato 29 Settembre 2023 49 minuti fa, Gamebred ha scritto: Questo è un punto importantissimo, bravo ad averlo fatto notare. Anche perché io ogni tanto rimango perplesso dal fatto che la gente non riesca a capire che tante volte questo "fare carriera" non valga assolutamente quei (pochi) soldi in più sulla busta paga. Non so quanto sia effettivamente più figo dire "floor manager" piuttosto che "cameriere". Cioè, praticamente fai ancora il lavoro di prima, solo che devi fare un mucchio di cose in più, e hai un mucchio di responsabilità in più. Il capo/superiore si leva un mucchio di beghe, tempo, rotture di palle e problemi per darli a te. Che ci può stare benissimo se la cosa ti piace, o se ne vale la pena. Ma di solito si tratta di caricare la gente di lavoro e di responsabilità, oltre a un aumento delle ore e delle reperebilità. Bisogna dire che se il tuo capo è una persona onesta e responsabile ha una mole di lavoro che forse non giustifica lo stipendio, ma rimane complicata da sostenere. Il mio capo a volte mi chiama nel fine settimana per qualche rottura di coglioni, indice comunque del fatto che lui stesso se ne sta occupando anziché starsene al mare o chissà dove. Chiaramente, in un sistema piramidale, un amministratore delegato o un dirigente pubblico di prima fascia lascerà il grosso del lavoro al proprio team, e qui è vero ciò che dici, tant'è che la settimana lavorativa per i dirigenti non prevede cartellini né "sforzi" che non siano retribuiti. Purtroppo. Venendo all'osservazione sui compensi, in sociologia si tratta della cosiddetta "contraddizione di status", che Ferrarotti spiegava bene con l'esempio dei condomini eleganti di Manhattan. Il portiere, pur svolgendo un lavoro che viene percepito come umile, con obblighi quasi mortificanti come la giacca con i galloni, i guanti, l'apertura degli sportelli e il saluto obbligatorio ai residenti, non di rado guadagna più di questi ultimi, che magari dividono un affitto o hanno ereditato un appartamento, svolgendo lavori più o meno equiparabili al suo ma socialmente ben accettati perché effettuati in ambienti più "cool". D'altra parte fa più figo dire "business manager" rispetto a "commerciale", ma in sostanza sempre un culo come un secchio devi farti per accaparrarti il cliente. Carnacki ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mkoll [Partecipante] 652 Inviato 29 Settembre 2023 Condividi Inviato 29 Settembre 2023 44 minutes ago, Sensei10 said: mio capo a volte mi chiama nel fine settimana per qualche rottura di coglioni, indice comunque del fatto che lui stesso se ne sta occupando anziché starsene al mare o chissà dove. Il mio vive e respira lavoro h24, se vuoi lavorare nei piani alti questo è quello che si aspetta dai quadri. Semplicemente, non fa per me. Sensei10 e Celeste ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Seth44 [Partecipante] 4434 Inviato 29 Settembre 2023 Condividi Inviato 29 Settembre 2023 10 minuti fa, Mkoll ha scritto: Il mio vive e respira lavoro h24, se vuoi lavorare nei piani alti questo è quello che si aspetta dai quadri. Semplicemente, non fa per me. Idem. Avendo respirato per qualche annetto l'aria (fetida) di chi non conosce giorni di riposo (ricordo che mi arrivò un incarico lavorativo perfino il giorno di ferragosto, ed era qualcosa da portare a termine in giornata), posso dire di aver provato una realtà in cui si vive per lavorare, ma francamente io preferisco lavorare per vivere. Celeste e Sensei10 ha reagito a questo 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Celeste [Donna] 5258 Inviato 29 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 29 Settembre 2023 Riflessioni sparse. Traccio una linea, per il piacere di tornare a rileggermi tra qualche anno. Ho scelto il mio percorso di studi durante un predestinato pomeriggio di fine maggio, a poche settimane dalla maturità. Una telefonata ricevuta, una chiamata per rifilarmi una sòla libraria, mi ha fatto incazzare, mi sono sentita stupida. Su internet mi si è aperto un mondo, popolato da giuristi in grado di spiegarti la vita. Diventare come loro mi è parsa necessità. Avevo passato l’adolescenza a fare la saccente sui forum e in classe. A vuoto, scoprivo: senza basi giuridiche, qualsiasi ragionamento è aria fritta. Durante l’università non mi sono piaciuta. Lazzarona, pigra. Non avevo voglia di ripetere, mi piaceva vivere e studiare di notte. Col privilegio di essere fuori sede, mantenuta a due passi dalla facoltà: non frequentavo, passavo il tempo a riempire i quaderni di schemi (mai riletti). Ritenevo di aver compreso il concetto, e dunque la première dell’esposizione sarebbe stata direttamente in seduta d’esame. Il risultato? Ovviamente, un eloquio fluido come la pece. Ma, tutto sommato, è stato un periodo - dal punto di vista performativo - in cui mi sono permessa fino in fondo di essere giovane: egoista, spensierata, ingenua, genericamente fiduciosa nel futuro. In ogni caso, non ho amato affatto la sensazione di “vita sospesa” data dal peso degli esami infiniti di una quinquennale a ciclo unico, da dover scontare…prima di essere libera. Sogni, progetti, desideri: tutto…dopo. “Dopo che mi sarò laureata”, era il mantra. Nel frattempo ho vissuto, nonostante la spada di Damocle sul coppino. Ho fatto un Erasmus nella vita degli altri - dico sempre, riferendomi a quel periodo. Tante, tantissime esperienze impensabili per il mio background terrone. Tutto ciò si è rivelato essere il mio capitale immateriale che mi sono ritrovata come dote per il “dopo”: mi è stato utile. In calcio d’angolo, come tipico per me, ho cambiato registro. Una materia mi ha folgorata: allora, la bramosia di entrare in un mondo elitario, pur senza il 110 e men che meno la lode, mi ha resa capace di dare il tutto per tutto: internship all’estero, stage non pagato in Italia, poi la tesi. Finalmente poter scrivere. Finalmente, per una come me che, a periodi, entra in fissa per un dato argomento, il lusso di poter essere monografica. Il tardivo exploit della mia carriera universitaria, l’unico ricordo pieno di soddisfazione che mi porto dietro di quel periodo. L’ingresso nel mondo lavorativo è un cambio pagina drastico. Riuscita ad entrare per grazia di Dio (questa era la sensazione) in quel mondo da cui mi stavo quasi per auto-escludere a causa delle mie scelte poco lungimiranti, sorvegliavo me stessa con sospetto: ho lavorato come una matta, senza guardare l’orologio né i soldi sul conto in banca. Desideravo solo imparare, ma soprattutto essere utile ai colleghi che riponevano fiducia in me e mi affidavano la responsabilità di una causa, senza mai fare double-check dei fogli bianchi che riempivo a ritmo serrato. Quando ti pesano sulle mani i destini degli altri e la reputazione del tuo studio (e dei tuoi colleghi a cui devi tutta la tua conoscenza e ri-conoscenza: ti hanno, letteralmente, insegnato un mestiere), essere puntigliosi, BRAVI, viene naturale. Non ricordo quasi per niente la fatica, più che altro la sensazione di urgenza costante di stare al passo. Di emergenza, sempre, ad ogni ora. Pure ai funerali dei propri cari. E’ questo che significa, quando si parla di vivere per lavorare? Non lo so. Uno stop forzato, per l’esame di abilitazione, all’improvviso ha aperto una voragine. Di vuoto, di disinganno. L’immobilità mi ha raccontato di una vita presente e futura da criceto nella ruota. Non sono più stata capace di guardare i miei modelli lavorativi con gli stessi occhi: tutto una grande commedia, di maschere che se la raccontano. Mai una presa di coscienza…pena: finire triturati a pezzetti per la realizzazione della vacuità dell’over-performance, se combinata all’incapacità di apprezzare e godersi il viaggio della vita, in tutte le sue sfaccettature. Un incontro benedetto mi ha regalato il desiderio di tornare a casa la sera, il contare le ore che mi separavano dalla vita finito il lavoro, dal vivermi LUI. Al contempo, quella stessa persona mi ha restituito la motivazione, la grinta, la disciplina (oltre che predisporre un concreto piano di attacco) per afferrare nuovi obiettivi lavorativi, nei cui confronti avevo perso interesse. Trascorso quasi un anno, costellato da una scia di positività e risultati in tasca - merito del mio ritrovato benessere mentale -, da qualche mese ho chiuso la partita IVA e mi sono accomodata in una realtà in house di una multinazionale, in ragione della mia curiosità esplorativa e dei numerosi pro in tal senso (soldi e tempo). Per la natura stessa del nuovo ambiente lavorativo, passo dal prima, in cui ero solo una piccola ruota del carro, con tanti giganti a cui accostarsi, tentando di starne al passo, all’oggi, in cui mi si riconosce il ruolo di professionista affermata - per titoli, per curriculum (troppo presto parlare di stima conquistata sul campo) -, incontestata in tutte le mie azioni. E’ presto per sbilanciarsi, sono ancora spaesata dal cambiamento radicale. Tuttavia, ieri ho scritto un contratto complesso di undici pagine, senza format, senza standard da copiare, e ho l’impressione che se l’avessi scritto di due pagine, claudicante nel contenuto, sarebbe andato bene lo stesso (almeno, fino all'emersione della magagna nascente dall'approssimazione…). E’ strano dover essere i soli giudici di se stessi e non aver accanto qualcuno che abbia gli strumenti per apprezzare già a colpo d’occhio la reale qualità del tuo lavoro, nel bene e nel male (e che dunque ti faccia fare un bagno di realtà, nel presentare eventualmente un'attività fatta con i piedi). Vedremo. Ho qualche sogno nel cassetto, e ritengo che sia ancora presto per indovinare del mio futuro lavorativo. Suppongo che saprò sorprendermi di qui alla pensione, se avrò il privilegio di arrivarci. In ogni caso, ad oggi, se potessi tornare indietro, non cambierei percorso. Nonostante tante cose siano cambiate, rispetto alle previsioni degli anni adolescenziali - periodo in cui si abbozza una prima traiettoria lavorativa. Ad esempio, da ragazzina m'incuriosiva il corso di Scienze della Comunicazione, che negli anni Zero appariva però una fucina di disoccupati. Nel frattempo, la rivoluzione social. Presa la laurea, avrei fatto probabilmente la social media manager; in astratto, professione ideale per la mia creatività e intuizione per certi tipi di dinamiche. Ma la verità è che il demone dei Titoli si è impossessato di me, o forse l’ho sempre avuto dentro - per eredità di mia madre. In fondo mi dispiace non essere capace di andar oltre, di esser così miope, ma…il prestigio lavorativo ha un posto di rilievo nella mia piramide d'interessi. D'altra parte, se parliamo di successi lavorativi, è bene ammettere le proprie fonti motivazionali...benché per certi versi meschine. Dei soldi invece continua a fregarmi poco - è un aspetto che non influenza particolarmente le mie scelte lavorative. Chiaro, a parità di titolo richiesto, sceglierei il luogo più conveniente. Ma non ho il fuoco dell’ingegnarmi per accumulare di più, sempre di più (che però è un gran motivatore, molto utile in una prospettiva di carriera). Passano gli anni e sicuramente io divento sempre più pratica e concreta, ma i miei ricordi maggiormente felici sono e restano sempre quei momenti sul divano, in cui ci si ritrova a tenersi distrattamente per mano, e l’incanto della vicinanza ti travolge. Il viaggio intercontinentale in paradisi terrestri, le cene fancy…sì, tutto molto carino, molto apprezzato, arricchente, anche. Ma continuo a non vivere per queste cose. Gamebred, OdetoJoy, Edward Heiderich e 9 altri ha reagito a questo 4 8 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Forsad [Élite] 832 Inviato 30 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 30 Settembre 2023 (modificato) Il 27/9/2023 at 10:41, Gamebred ha scritto: E vedere che nessuno posta feedback di riuscita partendo da situazioni come la mia mi demoralizza un poco. Questo non è un feedback di riuscita ma conto che presto lo diventerà. Potrei dilungarmi in 2 pagine intere ma cercherò di farla il più breve possibile con bullet points. - Classica famiglia povera. Coppia con due figli. Solo il padre lavora, come impiegato. - Prendo un diploma tecnico, voto medio - Tentativo di studio universitario, depressione profonda e tendenze suicide. Qui ho capito che quel genere di vita non faceva per me - Lascio l'università promettendo ai miei genitori che avrei creato qualcosa - Passo giorno e notte su un forum inglese mezzo losco alla ricerca di metodi di guadagno fast - Ne metto in atto qualcuno, non riesco a far funzionare un cazzo - Scopro i Bitcoin quando stavano a 900 euro l'uno. Passo 2 mesi interi a studiarmi tutto l'ecosistema crypto. Supplico i miei genitori di prestarmi qualche centinaio di euro perché secondo le mie ricerche c'era del potenziale avrei fatto un po' di soldi - Non mi credono, non avevano risparmi, non investo un centesimo - Apro store dropshipping (fallito) - Ricomincio a cercare modi per guadagnare, inizio a vendere followers Instagram a gente random, guadagno quei 50/100 euro al mese - Faccio partire altre 2/3 cosine online che mi fanno avere qualche soldo da investire in Bitcoin. Ormail il prezzo però era già salito a 4800. Vabbè ci ho messo comunque qualcosina, nulla di che - Creo un bot che farma soldi su un videogioco, li rivendo ad altri giocatori in cambio di soldi reali. Faccio i miei primi 1000 euro in un mese - Questo metodo fallisce subito e torno a non avere un'entrata - Apro un altro store dropshipping, fallisce anche lui - Pressione costante da parte dei miei genitori nel trovare un lavoro vero - Vado a lavorare come tirocinante in un'azienda. La mia vitalità comincia a prosciugarsi ancora, torna la depressione - Abbandono l'azienda, apro un sito porno (fallito) - Vendo servizi Shopify su Fiverr (Fatto qualche centinaio di euro, ma non ne valeva la pena) - Periodo Covid, provo a creare una startup con degli amici lavorando dalle 22 alle 4 del mattino (fallimento clamoroso ma ho imparato tanto) - Grazie a quel sito porno che avevo, individuo una problematica e creo un servizio che va a risolverla. - Lavoro giorno e notte e arrivano i primi feedback positivi, quindi continuo. - Questo per mesi mi ha portato nemmeno 300 euro al mese, ma andavo avanti cercando di migliorare e automatizzare. Creare protocolli e strategie che funzionassero. 2022 - Mio nonno si ammala gravemente - Mio padre viene licenziato a 60 anni. Non posso raccontare i dettagli ma è una storia fuori di testa - Stress generale in casa - Vediamo crollare mia nonna nel giro di due mesi - Stress aumenta, mio fratello cade nella droga. Mia madre non dorme. Tensione estrema. Rabbia costante in casa. Porte e vetri distrutti. Niente soldi. Grida e litigi - In tutto questo ho dovuto mantenere la calma e ho dovuto lavorare nella camera condivisa con mio fratello in mezzo alle urla. Ero il mediatore in famiglia, non è stato facile. - Per caso un giorno vedo il conto dei miei genitori con meno di 300 euro - Capisco che o faccio funzionare qualcosa o tutto sarebbe crollato molto in fretta - Spendo i miei risparmi in un corso che credevo mi avrebbe cambiato le cose. Non è stato così. Forse non mi sono impegnato abbastanza, forse non faceva per me, forse l'ho acquistato perché ero offuscato e lo vedevo come l'unica possibile salvezza in quel momento, non lo so. - Continuo a lavorare 12 ore al giorno sull'unica attività che un pochino funzionava - Faccio partire altre cose, qualche soldo qua e la, ma niente va bene sul serio. - Un giorno decido di aumentare i prezzi del servizio che offrivo. Da 90 euro al mese a quasi 400. Il giorno dopo mi sveglio con due nuove clienti. Non ci stavo credendo, non aveva senso nella mia testa. Comincio a vedere una luce. - Lavoro, allenamento, studio, lavoro. Un cazzo di robot per mesi. - Arrivo a 1400 euro al mese costanti, ma ancora non abbastanza. - Aiuto in casa con i soldi, rimetto un po' a posto la situazione. Tutti si calmano, ora va meglio. - Apro e gestisco il profilo Onlyfans di alcune ragazze. - Vado a vivere da solo, ho preso un monolocale piccolissimo in affitto, ma almeno posso concentrarmi e vivere come voglio io - Credevo lo avrei usato per scoparci tre tipe diverse a settimana invece mi ritrovo ad allenarmi come un pazzo, mangiare come un monaco e lavorare il resto del tempo - Siamo arrivati ad adesso, sto facendo partire una nuova attività questa volta non nell'ambito adult. Sono ad un punto dove guadagno abbastanza da vivere decentemente, ma non ho più tempo per uscire. La soluzione? Assumere qualcuno direte voi. Invece no, perché se assumessi qualcuno poi non avrei più i soldi per vivere. Quindi niente, sono in una specie di limbo. Devo solo lavorare in modo più intelligente e creare dei processi. Dei sistemi. Credo. Non lo so. Sono un pochino perso. Conclusione. Si può avere qualsiasi cosa dalla vita se si è disposti a sacrificarsi 24/7. E a fallire, fallire, fallire ancora. Io preferisco 100 volte vivere come ora lavorando 14 ore al giorno, piuttosto che volermi ammazzare facendo un lavoro normale (questo è soggettivo). Insomma trova un obiettivo specifico e prova o muori provandoci. Se l'obiettivo è troppo grande trasformalo in mini obiettivi, se è troppo piccolo raggiungilo e costruisci altri mini-obiettivi intorno ad esso. Modificato 30 Settembre 2023 da Forsad Kurt Bi, Ma.Ta., BillCarson e 21 altri ha reagito a questo 5 4 11 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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