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Essere sé stessi sempre e ad ogni costo o applicare “strategie” per indurre attrazione sessuale?


xenos

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Di recente ho assistito alla seguente scena, apparentemente banale, ma che per me è stata ricca di una mole di spunti riflessivi:

Gruppo misto di persone (ragazzi e ragazze). Un ragazzo del gruppo parla con una delle tipe più carine e cerca di far colpo su di lei. Ad un certo punto si intromette un secondo ragazzo (fisicamente più attraente) il quale, subito dopo che la tipa ha detto al primo di essere nordica, le dice con aria da spaccone “a me non piacciono le nordiche, se la tirano tutte”. Lo ha detto con un’aria di sfida, prevaricatrice ma che creava nel contempo un legame intimo, e con un body language molto particolare… ed è riuscito in un attimo a creare tensione sessuale (la tipa da quel momento non ha più cagato il primo e ha continuato a stuzzicare lui per tutta la serata, come a dirgli “stronzetto, poi ti metto a posto io”). Nel corso della stessa serata ho visto lo stesso ragazzo applicare la stessa metodologia (provocazione + dominazione mascolina + creazione intimità) più volte e sempre con successo.

Il mio problema però in questo caso è duplice:

1. Ho constatato che tutto ciò era strettamente e rigorosamente rapportato all’aspetto estetico sopra la media del tipo, alla sua energia maschile, ai suoi lineamenti, tatuaggi, alle sue espressioni del volto, a ciò che trasmetteva già a pelle a livello di stereotipo maschile (ragazzino figo, mascolino, virile, strafottente, tutto quello che è socialmente proibito ma eccitante). Né io (che non sono bello) né qualsiasi altro maschio del gruppo (compresi altri belli più “delicati”) comportandoci alla stessa maniera e dicendo le medesime cose con la stessa convinzione avremmo attivato quel tipo di stimoli inconsci nella tipa.

2. Io tendo ad essere sempre me stesso, è più forte di me, faccio e dico quello che mi sento di dire o di fare, anche se magari ciò non rispetta certe “regole seduttive preconfezionate”, ma non riesco proprio a fare altrimenti. Non riesco a recitare un copione, a snaturarmi… tuttavia non riesco a togliermi dalla testa il fatto che alcuni stimoli funzionino davvero e che, adottando determinate “tattiche” alcuni dei miei appuntamenti avrebbero potuto concludersi con successo invece che in un niente di fatto.

Il punto è che non riesco ad accettare il fatto di dovermi comportare in un modo che il mio cervello giudica egodistonico e innaturale.

Forse sto sbagliando nella visione della cosa.

Qualcuno con un consiglio utile?

Modificato da xenos
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7 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Porcodio

Un mio amico romano un giorno mi manda un vocale in cui mi dice "fratè, ho fatto un voto di non bestemmia, ultimamente bestemmio troppo".

"ah, e giustamente parli con un veneto"

"***can, porco***" (*)

9 ore fa, xenos ha scritto:

Qualcuno con un consiglio utile?

Sì, consulenza psicologica urgente.

(*) ho messo gli asterischi solo perché così è simmetrico, mi dà senso di ordine ahah

 

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