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Obiettivo: lavorare in una multinazionale (all'estero)


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27 anni, laurea triennale (presa nei tempi previsti e con lode, per quello che può contare) ed inglese livello B2 certificato da Cambridge. 

È da poco più di un anno che lavoro come controllo qualità un una PMI alimentare che si occupa di oli vegetali: il lavoro è tosto e faccio spesso straordinari ma mi piace quello che faccio, mi trovo bene nell'ambiente aziendale e ho l'opportunità di fare esperienza imparando molte cose. 

Però in futuro vorrei lavorare in una multinazionale, precisamente all'estero,per i seguenti motivi:

-) Lasciare un paese in rovina come l'Italia per andare in luoghi dove c'è più meritocrazia, più civiltà, più possibilità di carriera, più rispetto del lavoratore e un maggior equilibrio lavoro - tempo libero 

-) La possibilità di entrare a contatto con un'altra cultura (o con più culture): sono affascinato dalle culture di molti paesi stranieri e sempre pronto a scoprire di più, ho fatto anche qualche viaggio da solo e sono sempre stato in grado di conquistarmi la simpatia di qualche locale mostrandomi genuinamente interessato (ed informato) riguardo alla storia e alla cultura del loro paese 

-) Motivo che c'entra sempre: più figa in quantità e in qualità, con una mentalità migliore 

-) Iniziare una nuova vita: negli ultimi tempi la città in cui vivo mi va più sempre stretta tra i soliti gruppetti chiusi e la chiusura mentale della gente. 

È molto difficile inserirsi in altri gruppi o semplicemente farsi qualche altro amico e onestamente non ho neanche tutta questa voglia di investirci tempo ed energie visto l'ambiente che mi circonda. 

Alcuni amici vanno a studiare o a lavorare fuori, altri si sono fidanzati, altri ancora ci sono sempre di meno ed io mi ritrovo sempre più solo, sembra quasi che le strade delle persone che mi circondano s'incrocino le une con le altre ma vadano sempre meno a toccarsi con la mia...mi sembra di vivere un lento ma inesorabile distacco dagli altri sul quale non ho alcun potere. 

Quest'ultimo motivo è quello che mi ha veramente convinto a mettere tutto me stesso per arrivare dove voglio arrivare: alla fine ho tutto da guadagnarci. 

Per motivi che riguardano affinità culturali, stipendi, stile di vita e lavorativo preferirei rimanere in Europa puntando nello specifico ai seguenti paesi (non in ordine di preferenza): Germania, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e alcuni paesi di quello a cui spesso erroneamente ci si riferisce con il generico nome di "Est Europa" (Polonia, Cechia... ). 

Ho iniziato da poco a studiare per conseguire la certificazione C1 d'inglese: contemporaneamente sto studiando varie cose che mi sono necessarie nel lavoro che svolgo. 

In azienda ho modo di fare esperienza e a breve inizierò ad essere formato sull'utilizzo di strumenti di laboratorio per l'esecuzione di analisi chimiche avanzate. 

La mancanza di una laurea magistrale rappresenta per me una fonte di dubbi perché non so quanto effettivamente possa essere richiesta visto che alcuni annunci di lavoro richiedono una generica laurea, altri solamente il bachelor (che corrisponde alla nostra laurea triennale) altri ancora un master's deegre (che corrisponde alla nostra laurea magistrale o specialistica): visto che studiare per prendere una seconda laurea mentre lavoro sarebbe un percorso lungo e con pochi vantaggi a livello pratico, potrei optare per un Master di primo livello che oltre ad avere una maggior applicabilità (e utilità) a livello lavorativo credo che possa colmare se non superare la mancanza di una seconda laurea. 

Forse converrebbe dare la priorità ad un eventuale Master e continuare a studiare per conseguire il C1 "in secondo piano". 

Concludo con il discorso lingue straniere: la conoscenza dell'inglese costituisce un must, ma quale altra lingua straniera studiare dopo che avrò conseguito il C1? 

Alcuni annunci di lavoro chiedono solamente la conoscenza dell'inglese ma in altri la conoscenza della lingua del luogo rappresenta un plus se non un obbligo. 

Considerando i paesi da me elencati, la scelta più ovvia sarebbe il tedesco visto che mi permette di coprire più nazioni contemporaneamente ma mi intriga anche studiare altre lingue più "localizzate" come il ceco ed il polacco. 

A voi la parola 😶‍🌫️

 

 

 

 

 

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Tony Montana
Il 23/10/2023 at 22:16, LetDown ha scritto:

Forse converrebbe dare la priorità ad un eventuale Master e continuare a studiare per conseguire il C1 "in secondo piano". 

Concludo con il discorso lingue straniere: la conoscenza dell'inglese costituisce un must, ma quale altra lingua straniera studiare dopo che avrò conseguito il C1?

Perché non fare direttamente un master di qualità e che apra  porte (tramite un intership) in un altro Paese?

Per ora, pensa a padroneggiare molto bene l'inglese. Una seconda lingua la impari nel posto in cui eventualmente vivrai.
 

Considera che l'erba del vicino non è sempre la più verde.

Fuggendo altrove, i problemi che potresti avere adesso vengono con te.

In Germania non credo ci sia più figa in qualità e quantità e con una mentalità migliore. Certo, a Berlino si respira un'energia sessuale incredibile e vitale, ma è una singolare eccezione.

I gruppetti chiusi ci sono ovunque e in terra straniera, con una lingua che non padroneggi completamente, tra culture che ancora non comprendi appieno potrebbe essere ancora più difficile incrociare e toccare le vite di altri.

Ti suggerisco di cominciare esattamente dal posto in cui sei: da te, da ciò che ti limita, what lets you down.

Lavora su quello. Piano piano. Un problema alla volta. Magari con il supporto e la guida di un professionista.

 

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Ciao. 

Concordo con @Tony Montana.

È proprio vero che l'erba del vicino non è sempre più verde. E non è nemmeno detto che fuori dall'Italia siano tutte rose e fiori.

Detto questo, ti conviene sperimentare. Viaggiare e vedere cose nuove (anche in Italia stessa, non vuol dire per forza fuori) può essere interessante.

Ci sono realtà a volte che funzionano molto meglio anche a pochi chilometri di distanza.

Non butterei completamente all'aria il discorso Italia. A volte tocca anche fare uno switch dentro di noi.

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@Tony Montana e @Kepak innanzitutto grazie mille per i vostri pareri. 

14 ore fa, Tony Montana ha scritto:

Perché non fare direttamente un master di qualità e che apra  porte (tramite un intership) in un altro Paese?

Per ora, pensa a padroneggiare molto bene l'inglese. Una seconda lingua la impari nel posto in cui eventualmente vivrai.

In questi giorni sono riuscito a trovare un buon master in qualità da seguire telematicamente nel weekend, quando non lavoro: entro domenica invierò loro cv e lettera su motivazione. 

Non credo che attualmente mi convenga fare un master con un internship (anche se mi piacerebbe tantissimo) all'estero in quanto adesso ho un contratto di apprendistato che, con buone probabilità, dovrebbe essere trasformato in un indeterminato tra un anno: lasciare tutto per un tirocinio, con il rischio di tornare a casa con la coda tra le gambe e con un pugno di mosche in mano...anche perché qui dove sono ora mi vengono date delle responsabilità, ho possibilità di fare esperienza e di imparare cose nuove. 

15 ore fa, Tony Montana ha scritto:

Considera che l'erba del vicino non è sempre la più verde.

Certo:infatti cerco di rimanere  con i piedi a terra e di informarmi il più possibile sulle varie nazioni e città. 

Però... 

15 ore fa, Tony Montana ha scritto:

Ti suggerisco di cominciare esattamente dal posto in cui sei: da te, da ciò che ti limita, what lets you down.

Ecco io è già da qualche tempo che ho "cominciato" dal posto in cui vivo. 

Purtroppo verso i 18-19 anni mi sono comportato in maniera "strana" o comunque non proprio corretta con alcune persone, con cui tra l'altro avevo rapporti abbastanza superficiali, ed in alcuni ambienti mi porto ancora dietro questa "macchia". 

A differenza dei miei amici, non ho avuto modo di stringere nuove amicizie a causa di problemi economici e personali, ritrovandomi ad essere dipendente dalla disponibilità degli altri per fare o meno qualcosa e allo stesso tempo alcuni si trasferiscono in altri città, altri si sono fidanzati, altri ancora hanno sempre meno tempo per me. 

Vivo in una città di provincia: non è semplice entrare in un gruppo o anche farsi nuove amicizie e alla fine dovunque vada c'è quasi sempre qualcuno che mi conosce o che ha sentito parlare di me. 

Ho provato a fare nuove amicizie ma non ci sono riuscito. 

Ho provato ad essere più propositivo con i miei amici ma raramente le mie proposte vengono accettate: tutti hanno già qualcosa (di meglio) da fare. 

Quando ho occasione di conoscere persone nuove mi sento gradito e benvoluto, ma tutti sono già inseriti nei propri gruppi e non c'è nulla da fare. 

Alla fine mi sono stancato e mi sono reso conto che, per quanto io debba ancora fare del lavoro su me stesso, il vero problema è l'ambiente in cui vivo: tutti i miei sforzi vengono puntualmente frustrati. 

Paradossalmente penso sia più facile iniziare una nuova vita da un'altra parte piuttosto che qui dove sono ora: sicuramente avrei più motivazione a trasferirmi, tra l'altro mi sono reso conto di non avere più con la mia città il legame che avevo un tempo. 

17 ore fa, Tony Montana ha scritto:

Lavora su quello. Piano piano. Un problema alla volta. Magari con il supporto e la guida di un professionista

Da un professionista ci sono andato e continuo ad andarci tutt'ora ma i miei cambiamenti si scontrano con un ambiente che sembra non solo essere disposto a cambiare ma neanche ad accettare il fatto che io non sia più lo stesso. 

2 ore fa, Kepak ha scritto:

Detto questo, ti conviene sperimentare. Viaggiare e vedere cose nuove (anche in Italia stessa, non vuol dire per forza fuori) può essere interessante.

Viaggiare, soprattutto all'estero, è per me una boccata d'aria fresca e mi dà speranza per il futuro. 

2 ore fa, Kepak ha scritto:

Ci sono realtà a volte che funzionano molto meglio anche a pochi chilometri di distanza.

Non butterei completamente all'aria il discorso Italia.

Sarei disposto anche a trasferirmi in Italia ma l'obiettivo finale che ho in mente, è che mi dà la forza di lottare, è sempre l'estero. 

2 ore fa, Kepak ha scritto:

A volte tocca anche fare uno switch dentro di noi.

È proprio quando l'ho fatto che mi sono reso conto di voler cambiare proprio paese. 

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