Vai al contenuto

Curiosa del punto di vista femminile


Faceless

Messaggi raccomandati

Faceless

Vorrei aprire una discussione per conoscere il punto di vista femminile rispetto ad un argomento che per me è un po' spinoso. Leggo tantissimi ragazzi anche molto giovani che vanno abitualmente ad escort, e devo ammettere che la cosa mi lascia perplessa. I ragazzi e poi gli uomini che ho frequentato e con cui sono stata non me ne hanno parlato e ho sempre dato per scontato che non avessero mai usufruito di questo servizio, chiamiamolo così. Però ora, leggendo qui sul forum, mi rendo conto che si tratta di qualcosa di comune e sto pensando che avrei qualche disagio nel sapere questa cosa del mio partner. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano le altre donne del forum e come vivono o vivrebbero questa abitudine (si spera pregressa alla relazione) del proprio partner, se per loro non sarebbe un problema o se invece si farebbero degli scrupoli, e di che genere.

Modificato da Faceless
  • Sigh 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Quando mi trasferii a Roma per iniziare l'università, andai in un appartamento misto. Uno dei coinquilini era un ragazzo all'ultimo anno di magistrale, e portava molto spesso i suoi compagni di corso a casa nostra. Erano tutti simpaticissimi, gentili, alcuni davvero dei ragazzi molto belli esteticamente, tutti intorno ai 25 anni. Andavano spesso in discoteca tutti insieme e non avevano problemi a rimorchiare, nessuno di loro, benché ufficialmente fossero quasi tutti fidanzati. Detto questo, quando scoprii che andavano tutti ad escort la domanda che mi venne spontanea fu "ma perché?", cioè questi letteralmente non avevano alcun tipo di problema con le ragazze. Evidentemente dietro c'era un'esigenza che da fuori non potevo capire. Quello che leggi qui dentro, è anche ciò che accade fuori. Varie volte mi è capitato di chiedere alle mie frequentazioni se andassero ad escort - dopo quella rivelazione e prima di conoscere il forum-, la risposta è sempre stata "non me la sono sentita ma i miei amici ci vanno", risposta che si capisce chiaramente essere una mezza verità, almeno in qualche caso. Penso che, prima di farsi degli scrupoli, occora ascoltare ciò che l'altro ha da raccontare di sé e dei suoi bisogni. Ascoltare è diverso da capire, ma ci permette di far aprire l'altro e non imporci come giudici su una cosa che non spetta a noi giudicare dato che, essendo molto diverse dagli uomini sotto questo aspetto, non la possiamo capire. Poi, mille volte meglio avere davanti qualcuno che riesce a parlare apertamente rispetto a chi nega tutto, si finge santo e si comporta come gli amici del mio ex coinquilino. Uno di loro si sfogava con noi "la mia ragazza è paranoica, pensa sempre che io la stia tradendo, secondo me è una maniaca del controllo". E grazie al cazzo, le diceva solo bugie per fare il bravo fidanzatino e poi la riempiva di corna. Questa è la vera mancanza di rispetto. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

9 ore fa, Faceless ha scritto:

e devo ammettere che la cosa mi lascia perplessa.

Ehi Face,
a che pro vuoi sapere le nostre opinioni? Troverai sempre pareri a favore e contrari a tutto. Fai prima a scrivere le tue perplessità, così in base alle nostre esperienze ti si risponde on point.
Detto ciò.. è come se ti chiedessi cosa pensi del panettiere. È uno che ti vende il pane quando ne hai bisogno/voglia. Poi ci sarà chi è piu bravo, chi è meno bravo, chi lo fa bene e con passione e chi no.

Credo che le "perplessità" derivino dal fatto che   1) in pochi (tranne qua) ne parlano apertamente e 2) le uniche che "vediamo" (specialmente in italia e al sud) sono le nigeriane a bordo strada che lo fanno perché "costrette". O almeno quella è l'impressione. Ovvio poi che ci colleghi brutte sensazioni.

All'estero è già un po' diverso, si vede/vive un'altra realtà. Io ne ho conosciute un paio, ragazze/donne normalissime come te e me. Altrettanto i clienti.

9 ore fa, Faceless ha scritto:

come vivono o vivrebbero questa abitudine (si spera pregressa alla relazione) del proprio partner, se per loro non sarebbe un problema o se invece si farebbero degli scrupoli, e di che genere.

Beh oddio, ne abbiamo felicemente usufruito insieme, vedi tu.
Scrupoli sì, ne ho avuti.. una mia sega mentale riguarda le MST. D'altro canto sono consapevole che i rischi son pari se non superiori con le free, che tante volte a differenza delle pro, non usano il condom e si fanno i peggio scarti della società per un po di droga o perché "è capitato" mentre erano vicine al coma etilico.

Modificato da unadonna
  • Mi piace! 1
  • Cuore Nero 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Anche per me una scoperta/realizzazione improvvisa. 
È un po’ come il discorso droghe: arrivi alla prima (anche tarda) adolescenza con un’idea mitizzata, estremista, del fruitore di droghe…per cui pensi che la faccenda riguardi solo outsiders immersi nel degrado, ad un passo dalla morte, con la faccia butterata e che rovistano nella spazzatura. Poi magari un giorno, ormai adulta, scopri che quel tuo conoscente in giacca e cravatta, rispettabile e affidabilissimo, non disdegna sciare nel weekend e resti, appunto, perplessa.
Non sai come schierarti in merito alla notizia: a ben guardare, la stima per quella persona resta intatta, capisci che la sua abitudine dopotutto non ti riguarda (e se sei solo conoscente, e non amica, raccomandazioni sulla salute sarebbero quantomai inopportune).
 

Capisci che il mondo non è in bianco e nero, che non esistono i buoni (la tua cerchia) e i cattivi (i “drogati” emarginati e da emarginare), che non si puo’ tagliare la vita con l’accetta.

È semplicemente il passaggio dalla vita infantile a quella adulta: da piccolo non sai un cazzo dell’umano e ti orienti a suon di assolutismi, pregiudizi, linee guida masticate e sputate sbrigativamente dai tuoi tutori. Ma perchè è sopravvivenza. S’impara dal generale e poi si passa al particolare. Pian piano cresci, e hai finalmente gli strumenti per analizzare il dettaglio, valutare i come, i perchè, le sfumature, i casi concreti, le persone dietro le etichette, eccetera. 
 

Stessa cosa con il sex work e i suoi fruitori. Da ragazzina pensavo fosse un mondo lontano dalla realtà in cui ero immersa, e lo conoscevo solo tramite la narrativa mainstream che giunge alle masse giovani. Poi, un giorno, ho sentito un ragazzo parlare dell’addio al celibato del fratello, delle escort presenti per l’occasione, e mi è esploso il cervello. Come un’epifania. Un ragazzo del mio mondo, uno dei “nostri” è entrato in contatto con la terra dell’Altrove (e non si è trasformato, solo per questo, in uno degli “Altri”). Ah. Allora la faccenda esiste, allora mi riguarda! Come porsi?

Da qui inizia il processo di smantellamento delle idealizzazioni, del non accontentarsi più delle etichette e delle narrative integraliste…perchè troppo povere per descrivere un fenomeno, per provare a capirlo davvero.

Soprattutto, rimossa gran parte dei pregiudizi, tocca interrogarsi: “Ma cosa sento io veramente? Mi fa schifo davvero?”.

Tante donne non hanno l’occasione di avere un’epifania, per questo restano con lo stesso giudizio formatosi (ossia, acquisito in maniera “preconfezionata”) nella prima infanzia. Quindi, se posso suggerirti, visto che anche tu hai fatto una “scoperta” leggendo qui di realtá a te sconosciute…vai avanti nel percorso, interrogati senza adattarti per partito preso all’opinione della maggioranza femminile.

La perplessità iniziale è normale, come dicevo, ed è parte ineliminabile del percorso di conoscenza, di comprensione dei fenomeni umani. Perchè tu (come tutti) non parti da “idea zero”: avevi un’opinione appiattita sul pensiero comune, e solo adesso, leggendo racconti di prima mano, scopri un punto di vista inedito, più personale.

 

P.S. Appena ho un attimo aggiungo la mia personale esperienza.

  • Mi piace! 5
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Faceless

Vi ringrazio per i vostri commenti che mi danno spunti di riflessione. Cerco di rispondere ai punti salienti.

Il 3/11/2023 at 01:29, Wanda ha scritto:

Penso che, prima di farsi degli scrupoli, occora ascoltare ciò che l'altro ha da raccontare di sé e dei suoi bisogni. Ascoltare è diverso da capire, ma ci permette di far aprire l'altro e non imporci come giudici su una cosa che non spetta a noi giudicare dato che, essendo molto diverse dagli uomini sotto questo aspetto, non la possiamo capire. Poi, mille volte meglio avere davanti qualcuno che riesce a parlare apertamente rispetto a chi nega tutto, si finge santo e si comporta come gli amici del mio ex coinquilino. Uno di loro si sfogava con noi "la mia ragazza è paranoica, pensa sempre che io la stia tradendo, secondo me è una maniaca del controllo". E grazie al cazzo, le diceva solo bugie per fare il bravo fidanzatino e poi la riempiva di corna. Questa è la vera mancanza di rispetto. 

In linea di massima capisco che ognuno abbia i propri bisogni, però diciamo che mi viene difficile non giudicare, se si tratta di persone a me vicine e soprattutto se dovesse trattarsi di un uomo che mi piace e del quale vorrei approfondire la conoscenza. Cioè mi piacerebbe condividere dei valori e non credo riuscirei a far finta di niente essendo che per me questo non è tanto un tabù, quanto un discorso di mia morale. Poi magari parlo così perché non mi trovo nella situazione, magari se fossi particolarmente presa e se comunque le persona mi sembrasse degna di fiducia, non mi importerebbe così tanto. Però idealmente è qualcosa mi frena molto.

Il 3/11/2023 at 08:41, unadonna ha scritto:

Credo che le "perplessità" derivino dal fatto che   1) in pochi (tranne qua) ne parlano apertamente e 2) le uniche che "vediamo" (specialmente in italia e al sud) sono le nigeriane a bordo strada che lo fanno perché "costrette". O almeno quella è l'impressione. Ovvio poi che ci colleghi brutte sensazioni.

All'estero è già un po' diverso, si vede/vive un'altra realtà. Io ne ho conosciute un paio, ragazze/donne normalissime come te e me. Altrettanto i clienti.

Premetto che non ho nulla contro chi svolge questa attività, e a dire il vero nemmeno con i clienti. Ragionavo su di me, su come questa cosa sia lontanissima dal mio modo di vivere l'amore e il sesso, motivo per il quale credo che non riuscirei ad instaurare un rapporto sereno sapendo di questa abitudine di un potenziale partner. Poi forse si dovrebbero distinguere i casi in cui è un'abitudine e quelli in cui si è tratto di un episodio una tantum. Credo che ci rimarrei comunque male e che non riuscirei a vivere la conoscenza in maniera del tutto serena. Non so se può essere anche un discorso legato a mie insicurezze, alla paura di non essere amata o di non essere abbastanza per il mio partner (sicuramente in parte potrebbe essere così).

Il 3/11/2023 at 08:41, unadonna ha scritto:

i rischi son pari se non superiori con le free, che tante volte a differenza delle pro, non usano il condom

Questa è una cosa che penso anche io.

6 ore fa, Celeste ha scritto:

Poi magari un giorno, ormai adulta, scopri che quel tuo conoscente in giacca e cravatta, rispettabile e affidabilissimo, non disdegna sciare nel weekend e resti, appunto, perplessa.
Non sai come schierarti in merito alla notizia: a ben guardare, la stima per quella persona resta intatta, capisci che la sua abitudine dopotutto non ti riguarda

Però con un uomo che mi piacesse sarebbe molto diverso, perché a quel punto la sua abitudine riguarderebbe anche me.  

6 ore fa, Celeste ha scritto:

Soprattutto, rimossa gran parte dei pregiudizi, tocca interrogarsi: “Ma cosa sento io veramente? Mi fa schifo davvero?”.

Il fatto è che ho un'idea di relazione esclusiva e una concezione del sesso fatto con del coinvolgimento, con del trasporto, quindi in effetti le mie reali sensazioni sono di disagio. 

6 ore fa, Celeste ha scritto:

solo adesso, leggendo racconti di prima mano, scopri un punto di vista inedito, più personale.

Ho sempre pensato di essere una persona comprensiva ed empatica, però su questo punto faccio davvero fatica. Un conto è leggere storie di sconosciuti, un altro è avere una relazione intima con qualcuno che ti confida questa parte di sé per me difficile da accettare come un normale percorso di vita.

Tenete conto che mi trovo in una condizione psicologica difficile e che ho un'incapacità di entrare in una relazione intima. Quando scrivo intime non intendo esclusivamente sessuali, mi riferisco ad un'intimità più profonda. Forse sono poco propensa a mettermi in posizione di ascolto. 

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Anni fa quando seppi di amici che andavano a pagamento ne rimasi perplessa, quasi turbata.

Crescendo ho capito che è giusto soddisfare un bisogno, magari hanno voglia di scopare senza tutto quello sbatti che di norma devono fare per andare a letto con qualcuna o vogliono varietà. Vedo la cosa come una sorta di porno in 4D ecco. Ai miei partner non ho mai chiesto, ma sono abbastanza sicura che tra loro ci sia chi l'abbia fatto. 

Certo sarebbe meglio se dietro alla prostituzione non ci fosse sfruttamento ma donne che liberamente scelgono una professione, ma questo è un altro discorso. 

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

10 minuti fa, Verbena ha scritto:

Certo sarebbe meglio se dietro alla prostituzione non ci fosse sfruttamento ma donne che liberamente scelgono una professione, ma questo è un altro discorso. 

Questa cosa è una mezza leggenda, non siamo a tijuana o a medellin, non ho mai visto una pro che viene sfruttata per fare la pro, quasi solo ragazze furbe autogestite che hanno capito che i soldi che guadagnano in quel modo non li potranno mai fare in altri modi

La pro classica generalmente viene dal sudamerica o dall'est apposta per fare soldi e poi tornare ai luoghi d'origine dove con quei soldi si comprano la vita che desiderano per loro o per i loro parenti

  • Mi piace! 6
Link al commento
Condividi su altri siti

Faceless
13 minuti fa, Verbena ha scritto:

magari hanno voglia di scopare senza tutto quello sbatti che di norma devono fare per andare a letto con qualcuna o vogliono varietà. Vedo la cosa come una sorta di porno in 4D ecco. 

La penso anche io così, a livello razionale. Però proprio nel mio intimo non riesco a vederla come una cosa normale, che potrei accettare dal mio partner. Credo che se lo scoprissi a posteriori ne rimarrei molto delusa e mi farei un sacco di paranoie sulla relazione. È davvero qualcosa che mi turba a livello interiore, non so come spiegare... 

Link al commento
Condividi su altri siti

4 minuti fa, OdetoJoy ha scritto:

La pro classica generalmente viene dal sudamerica o dall'est apposta per fare soldi e poi tornare ai luoghi d'origine dove con quei soldi si comprano la vita che desiderano per loro o per i loro parenti

Paulo Coelho ci ha fatto un libro bellissimo su una di loro. “undici minuti”

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me devi ancora familiarizzare con la questione visto che è una scoperta recente, e poi è pienamente comprensibile che sia un modo lontano dalla tua visione e che tu faccia fatica. Tutti abbiamo dei blocchi su determinati argomenti che variano da persona a persona. Considera che ognuno ha il suo modo di vivere la sessualità e l'amore, perciò non per forza un modo diverso dal tuo significa che sia meno profondo. Penso che, conoscendo dal vivo qualcuno che ci va, normalizzeresti di più la cosa rispetto a leggere solo le esperienze di sconosciuti qui sul forum. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...