november_rain [Partecipante] 689 Inviato 29 Novembre 2023 Autore Condividi Inviato 29 Novembre 2023 29 minuti fa, Carnacki ha scritto: A te cosa crea più disagio? - che lui sia scazzato e tu non riesca ad aiutarlo - che lui sia scazzato e che forse potrebbe essere dipeso da te a me crea disagio il non sapere, perché non so bene come muovermi quindi se dovessi rispondere alla tua domanda direi la prima Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carnacki [Élite] 9234 Inviato 29 Novembre 2023 Condividi Inviato 29 Novembre 2023 19 minuti fa, Outsider ha scritto: In quel caso ho forte propensione a cercare dei modi per aiutarlo o comunque ad alleviare il suo malessere. Nel mio caso sto anche imparando che, soprattutto con amiche donne, ogni tanto ci sta di dare un po' di reality sharing senza "pressarle" col problem solving - cosa che per molti me compreso è istintiva e sarebbe la prima reazione. Chiaramente questo con alcuni paletti, anche se mi accorgo che molte sono sollevate dal fatto di non sentirsi giudicate come succederebbe se ne parlassero con altre donne. RAWolf ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carnacki [Élite] 9234 Inviato 29 Novembre 2023 Condividi Inviato 29 Novembre 2023 2 minuti fa, november_rain ha scritto: a me crea disagio il non sapere, perché non so bene come muovermi quindi se dovessi rispondere alla tua domanda direi la prima Allora la soluzione è quella che ti è stata suggerita, nelle due versioni (in presenza/a distanza). Probabile che facendo così poi lui si senta anche più a suo agio a parlartene in un secondo momento. november_rain ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 689 Inviato 29 Novembre 2023 Autore Condividi Inviato 29 Novembre 2023 31 minuti fa, RAWolf ha scritto: Inoltre, se tu sei ansiosa e ogni volta che lui ha scazzi inizi a formulare pensieri disfunzionali e ad agire peggio, rovinandoti l'esistenza, sono cazzi tuoi e non suoi. No aspe, stai ingigantendo la cosa ho solo chiesto a voi, in base alla vostra esperienza e in quanto uomini, come sarebbe più gradito e utile che mi comportassi non è che vado in ansia stile paranoia che non dormo la notte e faccio il panico uso il termine ansia per far capire che è una cosa su cui rifletto, poi oh se sbaglio amen, cerco solo di capirne di più Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RAWolf [Élite] 15236 Inviato 29 Novembre 2023 Condividi Inviato 29 Novembre 2023 Adesso, november_rain ha scritto: No aspe, stai ingigantendo la cosa Ma non mi dire 1 minuto fa, november_rain ha scritto: come sarebbe più gradito e utile che mi comportassi Porcaggine manifesta in real e pure in virtuale qualora in real non fosse immediatamente possibile Di tutto il resto ce ne ciava fino a na certa, in particolare se abbiamo un periodo stressante per qualsivoglia motivo, in particolare se non chiediamo consigli in modo diretto. Prego 2 3 minuti fa, november_rain ha scritto: faccio il panico november_rain ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 689 Inviato 29 Novembre 2023 Autore Condividi Inviato 29 Novembre 2023 1 minuto fa, RAWolf ha scritto: Porcaggine manifesta in real e pure in virtuale qualora in real non fosse immediatamente possibile Di tutto il resto ce ne ciava fino a na certa, in particolare se abbiamo un periodo stressante per qualsivoglia motivo, in particolare se non chiediamo consigli in modo diretto. Prego 2 Grazie 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 689 Inviato 29 Novembre 2023 Autore Condividi Inviato 29 Novembre 2023 40 minuti fa, Outsider ha scritto: a me fa piacere se una donna o qualcuno a cui voglio bene mi parla e/o cerca il mio aiuto. In quel caso ho forte propensione a cercare dei modi per aiutarlo o comunque ad alleviare il suo malessere. ecco, è così Che poi magari so che la maggior parte delle volte non ho la soluzione al problema, però saperlo mi può aiutare ad agire con la delicatezza che richiede caso per caso, o avere una direzione più corretta per alleviare il suo malessere Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Seth44 [Partecipante] 4434 Inviato 29 Novembre 2023 Condividi Inviato 29 Novembre 2023 32 minuti fa, RAWolf ha scritto: chiediamo consigli in modo diretto. Ecco, sta cosa è giusto sottolinearla: nella stragrande maggioranza dei casi, se un uomo vuole sapere/ha bisogno di qualcosa, la chiede, un po' per propensione di genere e un po' per la non-abitudine ad avere le cose che ti cadono dal cielo (per cui, se hai bisogno di aiuto, non aspetti che gli altri vengano a chiederti se hai bisogno di aiuto). Il che non vuol dire che non sia bello avere qualcuno che si interessi a te e che ti chieda come va, come stai ecc., posto che ci sia dietro un reale interesse com'è nel tuo caso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gallagher [Partecipante] 456 Inviato 30 Novembre 2023 Condividi Inviato 30 Novembre 2023 18 ore fa, november_rain ha scritto: Ciao ragazzacci apro questa discussione per cercare di fare luce nel vostro dark side: quando avete un problema, non parlo di un problema legato alla coppia, ma più di qualcosa di vostro, personale, non sentite il bisogno di parlarne? Cosa accade dentro di voi per cui preferite chiudervi in voi stessi e tornare alla luce a problema risolto/archiviato/ridimensionato? Grande differenza questa tra uomo e donna. Non che io, per esempio, sia una che parla molto dei propri problemi, anzi. Diciamo però che non mi chiudo così nettamente, ma magari cerco conforto emotivo nel partner, seppur non la risoluzione del problema. La domanda nasce per un motivo: non so mai come comportarmi. Non intendo insistere se una persona non ha voglia di parlarne, dall'altro lato non voglio far pensare che me ne stia fregando dei suoi problemi. Datemi i vostri pareri cosicché avrete sul pianeta una donna in più di cui andare fieri thanks a lot Non ho mai creduto fino in fondo che fosse una cosa culturale. Più vado avanti e più ne sono convinto. Non è la "società" che ce lo impone. Io lo sentivo nelle viscere anche quando ero un maschietto di 4 anni. Siamo biologicamente portati a non mostrarci deboli. Quando, nel corso della vita, ci azzardiamo a pensare "ma sì dai, posso concedermi di essere fragile almeno stavolta", accadono danni le cui conseguenze sono ben più pesanti di doversi tenere tutto dentro. E allora torniamo a tacere. Non credere che dentro di noi non sentiamo il bisogno di piangere. Non credere che non avremmo bisogno di conforto. Ma non è così semplice. Le relazioni, purtroppo, sono giochi di potere, e un uomo che si mostra fragile davanti a una donna, le sta consegnando un potere notevole. Ma la maggior parte delle donne, questo potere, o non lo sa usare o non lo vuole proprio avere. Cosa puoi fare? Nulla di verbale. Niente "Che hai? Vuoi parlarne? Ho fatto qualcosa di male?" Ordina una bella pizza, fai un po' la scema, fagli un massaggio. E basta. Diventa gioia. Devi alleggerire. Se vedi che non c'è un riscontro positivo, non prenderla sul personale e dormiteci su. Mi rendo conto che fare tutto ciò con naturalezza è molto difficile per una donna. Che poi è il motivo per cui ci teniamo tutto dentro. Adamas93, Big Brother e Kepak ha reagito a questo 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160848 Inviato 29 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 29 Gennaio Il 29/11/2023 at 09:08, november_rain ha scritto: Ciao ragazzacci apro questa discussione per cercare di fare luce nel vostro dark side: quando avete un problema, non parlo di un problema legato alla coppia, ma più di qualcosa di vostro, personale, non sentite il bisogno di parlarne? Cosa accade dentro di voi per cui preferite chiudervi in voi stessi e tornare alla luce a problema risolto/archiviato/ridimensionato? Grande differenza questa tra uomo e donna. Non che io, per esempio, sia una che parla molto dei propri problemi, anzi. Diciamo però che non mi chiudo così nettamente, ma magari cerco conforto emotivo nel partner, seppur non la risoluzione del problema. La domanda nasce per un motivo: non so mai come comportarmi. Non intendo insistere se una persona non ha voglia di parlarne, dall'altro lato non voglio far pensare che me ne stia fregando dei suoi problemi. Datemi i vostri pareri cosicché avrete sul pianeta una donna in più di cui andare fieri thanks a lot È molto bello il meta-messaggio, stai facendo del forum il posto che vorrei. Come donna lo usi per "avere i superpoteri", ascoltando il sentire maschile ed accettando che sia diverso. È interessante come tu stia cercando una bussola in un ambito che in te funziona diversamente, che cerchi come comportarti. Contribuisco come gli altri: prima di parlare di uomini e donne diversi, diciamo che non tutti i problemi sono uguali. Spoiler Alcune realtà non si possono affrontare o cambiare, si può solo cambiare come ci si sente a riguardo. Aver perso un braccio in moto, avere un tumore, la nascita del figlio di colore di Baresi, la morte di una persona cara. Alcune realtà sono stronzate e ne va negata giustamente l'importanza, sono non problemi. Ad esempio dover andare a farsi cucire un taglio in ospedale. Si aggiusta da solo una volta messi i punti. Alcune realtà si possono affrontare e risolvere cercando soluzioni. Tutti facciamo fronte a queste tre realtà con varie strategie di coping, nessuna delle quali è superiore. Carta (focalizzata sulle emozioni e il supporto), è ideale per accogliere, accettare le realtà immutabili, cercando di modificare come ci si senta a riguardo. Se ho perso una gamba, è meglio che cambi le mie emozioni a riguardo. Negare l'importanza delle gambe è sciocco, cercare soluzioni per farla ricrescere è accanimento contro la realtá. Sasso (negazione, chiusura a scudo), è ottima per Negare l'importanza di un problema e lasciarlo scorrere. Ero caduto in vespa alle superiori, mi ero scartavetrato il braccio sull'asfalto, avevo una pietra infilata nell'avambraccio e ci sta, non è urgente, sarei andato in osoedale a farmi dare un paio di punti. Arrivato a casa c'era mia madre allora ho tenuto nascosto il braccio e ho mangiato in silenzio per non sentire schiamazzi e sceneggiate che non servono a cucire il braccio, dopo mangiato le ho chiesto uno strappo al PS e mi sono sorbito tutto quel parlare drammatico "da donna" che mi costava molto ma non potevo pagare il taxi, inoltre sarebbe stato scortese grondare sangue a filo nell'auto gialla. Come maschio mi ha molto stressato che mi schiamazzasse il cervello, avrei preferito un uomo che mi dicesse la verità che conoscevo anche io: è una cazzata, bruto, ti accompagno, ti cuciono, se non ci fosse la pietra da levare e disinfettare ti metterei qualche clip qua a casa e si chiude. Negare l'importanza di una cosa che è una cazzata che si cuce. Poi forbice, ci sono molte cose che si possono affrontare e non ha senso parlarne per un maschio, e sono da risolvere per cui non ha senso cercare supporto al fine di accettarle così come sono e cambiare i propri sentimenti a riguardo. Per vari motivi le femmine tendono a cristallizzarsi sulla strategia basata sul supporto e le emozioni. Tendono ad usarla anche quando una cosa non merita di essere menzionata a tavola (esempio pietra infilata nel braccio) e quando una cosa si può affrontare e mettere in ginocchio. Per altri motivi i maschi, me incluso mannaia a me, tendono a gestire la realtà con la strategia di coping basata sulle soluzioni. E questo anche quando la strategia vincente nel contesto sarebbe quella basata sulle emozioni o sulla negazione svalutante di una realtà irrilevante. O tendono ad usare la negazione dell'importanza di un problema più grosso di loro per non scaricarlo su altri e soprattutto per non essere aggrediti, sminuiti, giudicati, lasciati dalla tipa, andare in bianco, perdere status e credibilità. Non credo ci si nasca, la prima volta che mi ha punto un'ape ho cercato di attirare attenzioni sulla cosa, ma il dissenso, lo schifo e il biasimo che ho registrato hanno fatto si che quando a 6 o 7 anni il cane girandomi attorno con la catena mi ha fatto inciampare, mi sono aggrappato a un coso e ho staccato un nido di vespe, quelle hanno difeso con onore il nido pungendomi ovunque con prodezza e sprezzo del pericolo. Ero gonfio e alla domanda su cosa avessi fatto, ho detto che non mi fossi fatto niente. Crescendo sia con maschi che con femmine la situazione è quella e si ripete praticamente ogni volta che sbagli. Per cui o ti fai i fatti tuoi e cerchi una soluzione, o neghi di esserti fatto male. A questo concetto delle strategie di coping un po' cristallizzate nei sessi, anche quando subottimali, si collegano altri aspetti. Uno è che lo stress da problema risolvibile, affrontabile, attiva nel maschio la risposta di lotta o fuga. Poter scegliere se lottare o fuggire significa avere il controllo. Non la vittoria in mano, ma il controllo. Perché si può scegliere di fuggire. Un leone 🦁 è più forte, ma se ho un'attivazione adrenergica significa che ancora sento di poter lottare o fuggire. Quella è una risposta attivante che non fa chiudere nella caverna. (Cit John Gray). Ha a che fare con il farci qualcosa, execution, non con il parlarne. Questo comporta già di suo molti misunderstanding perché nella femmina l'attivazione dello stesso sistema SAM (Sympathetic Adrenal Medullary System) attiva la risposta Tend and Befriend, (prendersi cura e socializzare), cercando sostegno sociale come meccanismo di risposta a minacce, pericoli e problemi. Ora, sebbene nei film vada di moda il soldato che fa scudo per i compagni permettendogli di scappare, nel Vietnam il comando dovette trovare una soluzione ad un problema molto grosso. In mezzo alla vegetazione i soldati americani venivano massacrati in degli ambush, imboscate all'arma bianca e ne morivano moltissimi. Nonostante fossero meglio armati. Studiando i racconti di tutti i sopravvissuti, si comprese che attivati dall'attacco improvviso, i soldati avevano tre tipi di risposta automatica. Alcuni scappavano e si andavano a nascondere da qualche parte. Alcuni - chiamata mother reaction - facevano Tend. Coprivano i compagni dandogli modo di scappare e mettersi in salvo. Altri appena vedevano la minaccia non perdevano nemmeno tempo a provare a tirare su l'arma e puntare, ma istintivamente aggredivano avanzando e magari prendendo una coltellata ma volendo uccidere la minaccia, eradicarla, annichilirla. Non è molto difficile capire perché nel maschio a livello di cromosoma Y si sia selezionato in milioni di anni il tratto di aggressione diretta del problema. Infatti quelli che attaccavano l'aggressore sopravvivevano nell'80% dei casi. Quelli che fuggivano venivano trovati e raggiunti, sopravvivevano nel mi pare 10-20% dei casi. E quelli che si prendevano cura coprendo "i figli" per farli scappare sopravvivevano nello 0,qualcosa% dei casi. Ma se parliamo di donne e bambini, ci sta che la donna faccia "tend" venendo uccisa per dare al bambino il 10-20% di chance. E ci sta che la sua altra reazione sia befriend, di persone che sono di quelle che il problema lo attaccano per l'onta di averci provato. E soprattutto per ucciderlo. MA Oggi noi viviamo dei problemi strani che mandano in pappa il sistema SAM. L'affitto da pagare, la cartella esattoriale, la multa, la tipa che siccome non le rispondi perché è pesante e ti chiede sempre soldi, ti scrive che va alla polizia a dire che l'hai violentata (successo ieri a mio cliente ma succede di continuo e non puoi affrontare le tipe e le loro cazzate e nemmeno fuggire). Sono cose che non sono definitive come il cancro o la ferita grave, ma non puoi aggredire le multe e non puoi scappare. Ossia... manca il controllo. Abbiamo accennato che la sensazione di controllo (posso scegliere se lottare o fuggire) attiva il SAM. Ma cosa succede se il leone 🦁 mi ha ferito gravemente o se non posso fuggire? Si attiva il sistema HPAC. (Hypotalamus - Pituitary - Adrenal Cortex System). E se non c'è il leone o la ferita, ma quello che affronto non è una minaccia aggredibile, fuggibile, se non sento il controllo... Bum, entra l'HPAC. Il sistema di guarigione dalla ferita, sono powerless e helpless. A parte mi sopprime il sistema immunitario perché la sua soppressione velocizza la guarigione dalle ferite. A parte quello, non sono attivato dalla challenge, dalla sfida, ma mi sento senza controllo, ferito. E può essere una vera ferita seria o uno stress emotivo. Il cortisolo entra a litri nel mio torrente ematico. Il cortisolo è l'ormone principale dello stress. Anche la prolattina è un ormone legato a stress e ferite e se nella femmina fa produrre latte, nel maschio la prima cosa che fa è spegnere le erezioni. Ora, parlando di stress, non ricordo il dato esatto ma nelle donne condividere la realtà di quel che provano (parlarne) abbassava lo stress nel 98 o 99% delle stesse. Nei maschi (me compreso) lo alzava nel 58% dei casi e non lo alzava ma non lo abbassava nel restante. Avremo pertanto. Un maschio che non sente sfida né controllo di fronte ad un problema/minaccia/esigenza importante che non può soddisfare. Gli si attiva il sistema HPAC, "sono ferito". Se ha più di 5-6 anni ed è maschio, la vita gli ha già insegnato che "sono ferito" significa "devo nascondermi in una caverna e chi mi vede lamentarmi è disgustato o se può mi aggredisce/umilia." Lo fanno anche le altre fiere, un predatore ferito si va a nascondere. E abbiamo un altro problema, riguardo alla nostra amica che vuole supportarlo. Nel maschio il cortisolo, lo stress, si regola principalmente col testosterone. Il sistema "sono helpless and powerless" funziona a cortisolo. Il testo si carica facendo delle nuove, in varietà, acquisendo obiettivi e dominio territoriale così come sociale, entrando in azione in un'emergenza. Se escludiamo i problemi irrisolvibili come il cancro, la perdita di un arto, la morte di qualcuno... Nessun maschio può dire ad alta voce che se entrassero tre ragazze non per parlare in quella caverna, manderebbe via anche loro. In quello stato - ferito - non può acquisire dominio territoriale, obiettivi professionali, estinguere emergenze aggredendole frontalmente. La compagna vuole che gli parli dei problemi. Lui sa che a parlare. - si stressa - viene schifato e percepito come, appunto, powerless. - se anche lei volesse fare sesso, lui in quella situazione la secca, gliela fa scendere e se si è già riempito di prolattina nemmeno drizza, finendo in un circolo vizioso pure peggio. - Non può certo dirle (io lo dico, ma la maggior parte delle donne non accetta il funzionamento M) che non è niente che non si risolverebbe con tre ragazze dolci e femminili addosso per 3 giorni. Il problema rimarrebbe, ma avrebbe il testo per regolare il cortisolo ed affrontarlo, innescando un circolo virtuoso. Nemmeno ha senso che glielo dica, dato che, pure se lei capisse, quando sei un maschio ed hai un problema, ti senti powerless, nemmeno una sola che sia nuova, si presta, figurati tre e che in più abbiano la dolcezza e la femminilità per aspettare che la prolattina cali e funzioni. Se escludiamo cose che non si possano cambiare, inoltre, il motivo del suo problema non è nemmeno qualcosa di cui possa facilmente parlare con lei. Perché o riguarda FOOD, risorse, soldi, e a parlare di problemi economici alle donne avrà già imparato sulla pelle che anche no... O riguarda TRIBE, umiliazioni, sconfitte sociali, status paccato o a rischio, e pure le tematiche di social dominance in cui perde, avrà già imparato sulla pelle che alle donne meglio non parlare. O, più spesso, riguarda BLOOD, le soddisfazioni e necessità romantiche e sessuali. Qui proprio stendiamo un velo pietoso sul parlarne con le donne, inteso come la sua donna. (Io ne parlo, ma in genere gli uomini non dicono alla loro donna ogni giorno quanto soffrano per ogni culo che han visto passare e le sensazioni che vivono legate alla mancanza di varietà o a problemi con una tipa). Per finire, c'è un altro problema molto importante. Anche ammesso che lui sia di quel 42% a cui il reality sharing, il parlare, non alza il cortisolo. Pur non abbassandolo come a quasi tutte le donne. Anche ammesso che con lei possa parlare (esempio amica e non tipica fidanzata). Ammessi tutti i motivi per cui un maschio in attivazione HPAC "sono ferito" che si sente helpless, powerless e sa d'istinto che deve cercare una caverna e rintanarsi e guarire, intanto che pianifica "come evitare in futuro il pattern", voglia dar seguito alle richieste di lei (lei in genere) di parlare... Il Dramma. L'incomunicabilitá totale. Le cose che lui dice, che per lui significano A, per lei significano B. Lui le spiega una cosa che è successa, che un altro maschio stringerebbe i denti e gli occhi e direbbe uffff, cazzo, I feel you... Lei la capisce in un altro modo, crede che il problema sia un altro, non sente come lui. (Nemmeno lui sente come lei, non è per accusare le donne, solo per testimoniare la frustrazione, lo stress sopra lo stress, quelle volte che vuoi, parlarle e non farla sentire inutile, che vuoi, condividere, ma ti rendi conto dai suoi sguardi, commenti, salti alle conclusioni, consigli (?), di come abbia capito il contrario di quello che volevi dire. O più che il contrario una cosa random che ti fa cascare le braccia. E ti stressi ancora di più. Faccio un esempio concreto per capirci: vicina: come va? Io: bene. Vicina "sicuro? È successo qualcosa? Io: niente, o vuoi la lista dei santi da tirare in terra? (No cazzo stai zitto che ti dà un consiglio offensivo o un giudizio a caso e ti girano il doppio! - Ma dai, è laureata, ha vissuto in 4 paesi del mondo, ha cresciuto una figlia, dai.) Vicina: stai lavorando troppo? Io: no niente, come ti spiego che è venuta una nel mio letto, apposta dall'italia, e ho fatto l'errore da pivello di farle capire che avevo appena preso una botta emotiva, allora mi ha lasciato a metà, per una cosa che non ha capito e l'ha mandata in paranoia che io stessi pensando che lei non fosse lei e... se una non mi vuole pace, o se cambia idea di suo, pace, ma questa che viene apposta dall'ita, che si fissa su una cosa che non ho pensato né detto ma è quel che interpreta lei a caso, e questa scemenza, non io, le fa passare la voglia, così lei si perde il motivo per cui è venuta apposta e io mi perdo quello cui ho bisogno per guarire...lose lose, e sono nervoso perché é colpa mia che le ho spiegato come mai avessi un'ombra sul viso, mi sento un cretino. Bastava dirle "come va? - Bene e te?". Poi a cose fatte potevo pure raccontarglielo, ma intanto mi sarebbe passata e non sarebbe nemmeno servito. Per non starmi zitto lei capendo il contrario ha perso quello che voleva da tutto il pomeriggio e io quello di cui avevo bisogno. Vicina: ma stai attento, hai fatto davvero venire una a casa tua nel tuo letto, ma se inventa che l'hai stuprata, e poi io sono molti anni che non ho un uomo nel letto, non è vero che se ne ha bisogno. Io: vado a prendere un caffè, lo vuoi? (Lo sapevi che ti avrebbe stressato di più, perché hai rotto il silenzio radio, è una donna, come stai, bene e te? Basta, adesso vorresti farle notare che non è vero che non ne ha bisogno, sta prendendo medicine per la depre, sviluppando malattie autoimmuni, ha l'organismo che sta cedendo ed è sempre più convinta che ogni cibo al mondo sia quello che le dia allergia o problemi e intolleranze. - No, non glielo dico, chissá cazzo capisce, e poi è tardi per focalizzarsi sulle soluzioni, ora le serve supporto emotivo). Vicina: no grazie, non posso bere il caffè perché mi fa venire mal di schiena e al gomito. Fa male come la carne. Io: chiaro, è abbastanza comune col caffè. E lontana dalla carne che mi alzi i prezzi, grazie. Cose così. Ma. Tu sei il futuro. Non hai scritto un thread per accusare il ragazzo di non parlarti di problemi e per chiedere interpretazioni strane proiettive (non mi parla perché mi vuole punire?) Hai chiesto cosa proviamo. Credo che con questa domanda puoi costruire una bella relazione con lui. Non serve che impari a memoria ogni cosa che sente quando dice gli sia successo X, Y o Z. Serve che ricordi che a te X,Y o Z farebbero nulla o un effetto diverso. E così se ti dice che è per X, invece di dire una cosa gli chiedi cosa lui provi a riguardo, come si senta perché per i maschi è diverso. (Sono più simile a donne simili a me che a maschi molto diversi da me, ma per tante cose siam maschi e femmine). In segno di pace e sorellanza, inizio io: cosa provi a riguardo di quanto letto, come femmina? Secondo me ti sei sentita strana quando parlavo del fatto che lui abbia imparato ad evitare di parlare di problemi di soldi e umiliazione, sconfitta sociale, con le donne. Forse hai pensato che con te non serva, siete insieme da anni ecc. Forse addirittura hai pensato che non abbia da dimostrare queste cose con te. E lo sa. E questo lo potrebbe far sentire davvero helpless. Pensiamola al contrario. Una tipa che amo come amica, amante, pari, persona che voglio nella vita come persona, una mattina si sveglia ed è 50kg in più, e più vecchia. Si nasconde da me. Insisto per vedere dove sia, mi chiede di andare via. Insisto. La vedo, piange. La consolo dicendo la semplice verità: per me è una persona, che voglio nella mia vita in salute e in malattia, è vero, non mi cambia nulla se è diventata grassa e vecchia, non è una ragazza giovane di quelle per cui mi escono i canini che devo nutrirmi e provo un desiderio tremendo, è ok. Tu che sei donna... lo senti il grido disperato del suo cuore? Senti come soffre perché ho detto questo? Darebbe l'anima al diavolo per farmi l'effetto che mi fanno quelle ragazze. E io a dirle che per me è una persona significativa della mia vita, che la voglio con me in salute e in malattia... E la guardo con affetto... amore e compassione... Sta malissimo, e non può nemmeno piagnucolare che lei vorrebbe la guardassi con quel desiderio totalitario di quando passano le ragazzine con la gonnellina e quei culetti. Non può dirlo perché la scena si farebbe patetica... anzi quasi sente che mi deve ringraziare per essere così supportivo, che stava malissimo e ora sta un po' meglio. E vai con le gocce. La senti? Big Brother, Gianilo, karien e 13 altri ha reagito a questo 7 4 2 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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