november_rain [Partecipante] 699 Inviato 29 Gennaio Autore Condividi Inviato 29 Gennaio 8 ore fa, ^'V'^ ha scritto: La senti? Ti ringrazio per la risposta. Leggendovi sul forum ho capito ancora di più, forse come mai nella vita, che il sentire maschile è altra cosa. Non posso provarlo, ma posso cercare di avvicinarmi più che posso. Provo ad adattare quello che apprendo alla mia vita di tutti i giorni, alla nostra vita. Non pretendo di condividerlo, perché non riesco ad andare contro la mia natura di donna, ma posso cercare di comprenderlo. Grazie OdetoJoy, Brif, ^'V'^ e 2 altri ha reagito a questo 2 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kepak [Élite] 1876 Inviato 29 Gennaio Condividi Inviato 29 Gennaio (modificato) Thread bellissimo, secondo me molto sottovalutato. @november_rain da donna probabilmente hai sollevato il più grande problema di comunicazione tra uomo e donna. Per mia esperienza, lamentarsi è inutile a prescindere, sia se lo si fa con una donna che con un uomo. Essendo cresciuto principalmente con mia madre, praticamente quando esponevo i miei problemi le vie erano di solito due: -melodrammi per cazzate (in questo mi rivedo molto nell'esempio del ginocchio sbucciato che faceva Aivia) -mezzorette intervallate da sospiri piene di "io non ci posso fare niente, non ce la posso fare, è così e basta, io faccio il massimo e gne gne". E le ho nascosto il 99% dei problemi e delle cose brutte che un ragazzo può fare e che io ho fatto. E a mia madre voglio molto ma molto bene. Credo sia una delle persone migliori che ho incontrato in vita. Spesso, quando ci discuto (per pochi minuti per la verità, ho imparato che è abbastanza inutile farlo) le faccio notare di come io non le abbia mai detto "non ci posso fare niente, non ce la posso fare". A volte l'ho fatto, piangendo, chiuso in bagno da solo. Davanti a lei e agli altri mi lamentavo senza senso, bestemmiando peggio di un veneto turco terrone e tiravo avanti la carretta. Non dicendo mai, però, "non ce la posso fare". Direi che il succo sta qui. Ho notato che molte donne quando hai un problema si concentrano sul problema e sul fatto che sei un fallito a prescindere perché hai quel problema. Dalla cazzata più piccola al problema serio più grosso. E questo cambia anche il metro di giudizio che hanno nei tuoi confronti per giudicarti come possibile partner. Finché è una cosa che puoi risolvere perché dipende da te ok, ma se dipende dalla tua famiglia, per dire, che ci puoi fare? Esempio: Al momento sono autonomo, quindi non ho il posto fisso e da grande non avrò un'eredità. Bene. Dove vivo io il posto fisso é sacro e campano tutti grazie ai nonni/genitori. Il posto fisso l'ho scartato a priori da ragazzo, perché mi sono detto "che ci faccio con uno stipendio da fame se vivo nelle case popolari e mia madre non lavora? Meglio rischiare e fare dei soldi in più per tirarmi fuori da questa situazione e costruirmi un piccolo patrimonio". L'ho fatto, son andato via dal quartiere popolare e dopo anni in affitto ho due auto (seppur utilitarie), soldi investiti, e ho preso un piccolissimo appartamento interamente mio già pagato che darò a mia madre e che userò anch'io come appoggio dato che ho intenzione di girare un po'. Il lavoro, chiaramente, può andare e venire (da autonomo semplice non è), però ok, è così. Ci sono stati periodi di down emotivi pazzeschi, derivanti dalla precarietà della situazione. Qualcosa, quando ero più piccolo e meno maturo, con qualche ragazza mi è sfuggito. Al di là di qualche falso e impersonale incoraggiamento vedevi nei loro occhi la necessità di fuggire oppure quella repellente voglia di considerarti un fallito a priori. è come dare del fallito ad un bambino africano perché muore di fame. Magari poi quel bambino ruba al mercato, impara a mungere le vacche, scopre un pozzo d'acqua e inizia a piantare due semi. Africano, bambino, fallito a prescindere. Come è stato scritto giustamente, molto dipende dai tipi di problemi. E se non si apre con te, comprendilo. Ci sono problemi stupidi, che più che problemi sono spese, e ci sono problemi irrisolvibili che ti condizionano e che non dipendono da te. E fa poca differenza dirlo ad una donna piuttosto che ad un uomo, non verresti capito comunque. In parte, forse, da gente che li ha vissuti come te. Un pò difficile in un Paese con la ricchezza privata tra le più elevate al mondo. Certo. Tornando a noi, fallo stare bene. Pompini non richiesti. Se non funziona, lascialo tranquillo nella sua caverna ad esorcizzare i suoi piccoli/grandi demoni. Ne ha bisogno e non giudicarlo male per questo. Modificato 29 Gennaio da Kepak Carnacki, June*, RAWolf e 4 altri ha reagito a questo 2 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161480 Inviato 29 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 29 Gennaio Il 29/11/2023 at 09:37, Wanda ha scritto: Qui nel forum si ripete come un mantra che se esponi i tuoi problemi a una donna, lei ti vedrà debole e ti lascerà. Evidentemente è esperienza comune, perché è un fatto su cui sono praticamente tutti d'accordo. Considera che ho 150 - 300 persone che anche se non sono clienti o lo sono stati un paio di mesi nel 2015, sentono che se una cosa è tremenda ed è acuta, appena successa, sono la persona a cui dirla e a cui chiedere. Ovviamente ognuno di noi quando gli succede una cosa acuta crede che questa cosa sia speciale e che sia motivo straordinario per parlarne con uno che si ritiene possa darci una prospettiva utile o farci le giuste domande. Ma siccome ad un maschio di orrori ingestibili ne capitano da uno a tre all'anno, la persona che mi ha appena mandato cinque audio e sei messaggi lunghi e screenshot della chat... non sa dal suo lato che sono interessato da queste richieste urgenti 450 volte l'anno in media, più di una al giorno. La media di 150-300 persone, x la media di 1-3 cose acute ed orribili. Non sono più intelligente di altri, ma quando hai tanti dati e tanto privati, il tuo cervello cerca dei pattern, dei riduttori di complessità. Spoiler Un pattern che tempo addietro intuivo ma non ci avrei messo la mano nel braciere, ora è assolutamente lampante e mi ci giocherei tutto il braccio. Molte persone, anche donne, credono che un maschio possa o volere molta varietà sessuale o volere una relazione, perché sarebbero su direzioni sghembe. Invece la strada è la stessa, non ci sono scorciatoie per una relazione. Ci sono, ma portano tutte affanculo. Intendo dire: se uno ha 30 tipe con cui scopa (non insieme, magari) e ne cerca altre... Non sente il bisogno di infilarsi in una relazione solo perché una lo ricatta con il sesso. A quel punto, tra molte, esiste qualcuna con cui c'è una reale affinità e fase d'onda. Amicizia. Con quella lì, lui può parlare di un problema. Lei capisce, se non capisce chiede, in ogni caso non le scende tutto perché lo vede come debole o fallito. Ma è una su 50, o su 100, e proprio perché cerchi di vivere da maschio, ossia varietà, prima o poi potresti incapparci. Un altro invece non ha particolare successo nella ricerca di extra pair sex (EPS), per cui fa pair, coppietta, per avere sex. Oppure lo avrebbe, successo, perché ha soldi di famiglia e un bel faccino, ma ha il mindset paccato e subisce le pressioni della società come non avesse la barba. E così passa da una o due fatte mentre è single a quella che lo riesce a tirare in una relazione, di quelle relazioni in cui lui deve mentire sul fatto di cercare varietà. Dopo un po', questo ha il momento tragedia in cui ha parlato di un problema con la tipa con cui sta, per cui lei si è sentita attratta da un collega e schifata da lui, e le solite cose che viviamo in ogni relazione accettata da chi non sta scegliendo su 100 donne se e con chi averla, una relazione, e perché. Questo può suggerire, siccome ogni maschio riporterà che se ha parlato di problemi non gli è stata perdonata e ha perso tutto, che la regola d'oro sia non parlare di problemi con le donne. Ma questa è la regola che si fa chi si fidanza per coprire una necessità, emotiva o sessuale che sia. Non è la regola di chi ha scelto una tipa su 50 o 100, per reale affinità, e che se vuole avere sesso senza dover subire una relazione, lo trova. Ora, grazie al cazzo. Se uno lo sta pensando, lo pensi pure ad alta voce. Il fatto è che non tutti possono oggettivamente ambire a migliorare la propria condizione nel mercato sessuale/dating, fino a poter aderire alla missione psicobiologica che sentono dentro. Al massimo si ritrovano a fidanzarsi e a chiedersi se, quando e come dirle che hanno bisogno di varietà. Ma hanno più bisogno di conferme, di sesso base per sopravvivere, e di compagnia, e di altro, se si sono fidanzati con una. Quindi si sono fidanzati per un ricatto interiore, e quel cravattaro esige un interesse enorme. A non perseguire la missione psicobiologica maschile, l'interesse che si paga a compound è enorme. E in fondo lo sanno, ma è come quando ad un inesperto danno una carta di credito. Gli sembra di poter vivere delle cose che voleva e di poterlo fare subito. Allora sappiamo che chi vince, ha una sola strada: EPS, extra pair sex, e se proprio è pair, è una scelta reale. E quando è una scelta, tra molte donne, il problema che se ti vede sanguinare ti deve aggredire è molto ridimensionato. Non è che ti trovi più attraente, ci mancherebbe, ma l'hai scelta. E premesso che non esiste una legge statistica per cui non potresti essere quello che trova il rettile amico su 50-100 alle prime tre prove, la maggior parte delle persone la pallina col numero vincente su 50-100 la tirano su in decine e decine di esperienze. Il che, siccome è la loro necessità più impellente - la varietà - non è uno sforzo sgradevole. Ma perché non lo fanno? Perché è così tanto uno sforzo? Ovvio, perché solo i maschi migliori hanno la possibilità di vivere da maschi, avere scelta e varietà. Poi alcuni sono così sconnessi che ci cascano lo stesso per essere approvati dalla società (di donne che li vogliono veder cadere e di maschi che li vogliono veder fallire). Insomma, penso si sia messo spesso il carro davanti ai buoi, si sia invertita la linea causale. Non è che sei un maschio e dici un problema (che sia FOOD, TRIBE o BLOOD), la tua donna ti lascia perché ti vede come un loser. E che se sei, un loser, hai una donna che ti vede come tale e hai una donna che non hai scelto tra 50-100 perché sei, un loser. Lei sta solo prendendo atto della verità e si sta giustamente chiedendo se non possa ambire a meglio prima di perdere altri ovuli, mesi o peggio anni, in cui perde valore di mercato sessuale per stare appresso a te. E no, non è facendo trading di cripto sperando di fare soldi, che tamponi. Non è che se uno è un loser con un milione, diventa uno serio, pulito, professionale, committed nell'assegnazione psicobiologica maschile perché that's the Job. Sì, è esperienza comune lamentarsi della propria donna che se hai mostrato una weakness ti ha aggredito o ferito. Ma è semplicemente perché non la si è scelta tra 50. E per scegliere una tra 50, serve averne 50 interessate e interessanti. Per averle, la strada è molto più in salita - nella competizione intra genere, non nel cosa dire a qualche pazza sulle app - di quello che uno normalmente sia disposto a sacrificare. Perché ha bisogno di sesso ieri, di coccole subito, di compagnia subito, la meno peggio delle ultime tre sta facendo i suoi ricatti velati per tirarlo sul pavimento, ma sul pavimento c'è sesso con lei e allora tutti giù per terra. Hai quella donna, che praticamente non hai scelto, perché sei un loser, non hai una donna che ti vede loser se mostri una ferita. E ok, tienitela stretta e non parlarle di problemi. In alcuni casi questo è obbligato. Per conoscere diverse donne e farci sesso serve tantissimo tempo libero, tantissima organizzazione nella vita perché sono fonti di stress, di frustrazioni, e se sono la goccia che fa traboccare il vaso dello stress, uno demorde. Servono soldi, perché ti fanno perdere tempo e soldi, e il tempo che perdi dietro alle dieci che ti rubano tempo per farne tre che poi te ne rubano di più, non è produttivo e lo devi poter ammortizzare coi soldi (se non paghi l'affitto e ti hanno lasciato una casa, beato te). Servono tante cose, il mood per divertire le persone e farle stare bene, e se lavori 15-18 ore per stare a galla non ce l'hai quel mood, non si finge. Serve network, e social proof, e preselection. E sono cose proporzionali al valore aggiunto che puoi apportare agli altri, e questo è un lusso, non è che ti leggi un libro su cosa dire agli altri per risultare brillante. E servono altre donne che mostrano di essere "clienti soddisfatte". Insomma, servono cose che hanno a che fare con FOOD, TRIBE e BLOOD e che non c'entrano nulla con il cosa dire a qualcuna che ti ossessiona. E per qualcuno questa strada è oggettivamente troppo in salita, non ci sono chance, non ci prendiamo in giro. Per avere una vita decente, sufficiente, da maschio serve essere nel 25% dei maschi top, per avere una vita che dia un senso di compiutezza e di "Mission Accomplished", serve essere nel 5%. Quello che ho capito sentendo sempre le stesse identiche storie, con nomi e colori di capelli diversi, ma sempre le stesse dinamiche in cui lui finisce aggredito e umiliato, derubato e screditato. Lui che sa che lei non è ideale per la relazione, ma è quello che passa il convento per scopare e il bisogno di contatto e romanticismo e coccole è diventato troppo, le puttane non lo colmano... E' che la missione è solo una, nell'adempierla M ed F hanno obiettivi allineati diversamente e spesso sghembi, ma è quella, la Biological Fitness. Che questa nel maschio significa perseguire la varietà sessuale con tutto quello che comporta di collaterale e non direttamente legato a cosa dire alle tipe o dove incontrarle, ossia FOOD, TRIBE, BLOOD. Che se un maschio crede davvero che ci siano due missioni, dove una è cercare EPS e l'altra è formare una coppia con la meno peggio tra due, si sta auto consolando, cercando scuse, sta razionalizzando come scelta una costrizione. Che tutto quello che di buono può venire dalle donne dipende da quantità e qualità acquisibili, sia per stare bene e in salute e forti, sia per filtrare e scegliere una (o più d'una) speciale tra le altre, che mostri empatia e femminilità e con cui si stia meglio che da soli anche al di fuori dell'atto sessuale. Perché di solito i maschi vorrebbero una relazione che gli arricchisse la vita più che da soli, ma di fatto vivono una relazione che li drena e li stressa, in cambio di sesso di cui hanno bisogno. E tutto questo, considerato che moltissimi maschi non possono davvero oggettivamente entrare nel 25% dei top, poco è impossibile, ma diciamo che è altamente improbabile e richiede un tale esborso di risorse e tempo e sforzi e pure caso a favore, che si getta la spugna e se c'è una che ci sta, la certezza della paternità passa dal controllo su di lei e in quel caso sì, la certezza della paternità sfuma nel mostrarle un problema. Ma è una guerra tra maschi e contro la vita. Non è un problema delle donne cattive che se parli loro di un problema ti vedono loser. E' il problema di essere, loser. Ed è un problema, serio. E purtroppo sappiamo nel profondo che la sua soluzione non è il cosa dire ad una che ti chiede di sfogarti e parlarle di cosa ti adombra lo sguardo (che tra l'altro nel 50% dei casi è una tipa che ti fa male dal desiderio e se ne parli non scopi comunque lei e perdi pure quella che ti ha chiesto). C'è un'altra cosa su cui metto la mano sul fuoco, ne ho esperienza ed ho provato a falsificarla per anni e anni non riuscendoci. Il dolore maschile è tanto forte, e acuto, che cercano solo patch immediate, scorciatoie, siano esse una relazione pur di scopare qualcosa, siano esse l'ennesimo corso su cosa dire alle tipe di giorno per strada. O nascosti dietro lo schermo in chat. Fermo restando che per il 50% di loro c'è ben poco da fare, possono migliorare la condizione un po', ma non salire ad uno standard accettabile di donne interessate e attraenti tra cui scegliere. Gli altri nel 99,9% dei casi non sono disposti a lottare. Non sono disposti. E' come provare a convincere un ragazzo che cerca lavoro, a lavorare per te per un prezzo equo e non poterlo convincere perché tutto il giorno vede video di uno che dice che ha fatto 20 milioni in due mesi e che ti mostra come ha fatto con una scorciatoia, e un altro che dice che fa 10 k al giorno a 20 anni, ma ha il tempo per fare formazione su come faccia... Vedono scorciatoie lampeggianti ovunque e immaginano scene ideali, cercando di manifestarle in terra... sentendosi di stare perdendo qualcosa che tutti gli altri già stanno facendo... Sono davvero pochi, ma pochi, ma pochi, quelli che a parte strillare quando è successo il problema acuto, cercano di alzare la media passo dopo passo. Eppure, la missione è la stessa per tutti, non è vero che siano due diverse secondo stato d'animo. Aumentare la media di successo nella ricerca attiva di EPS. Che è un obiettivo allineato in modo maschile all'obiettivo biologico ambosessi "aumentare le chance di avere figli che abbiano chance di riprodursi". Solo questo permette di continuare a stare bene, funzionare, di poter scegliere una speciale tra altre, e anche di avere una con cui se parli di un problema non ti vede come un loser. Ed è perché non lo sei. Infatti, hai scelto lei. Non ci sono altri goal, al massimo il caso fortunato per cui la trovi già tra dieci invece che tra cento, ma è una su cento e per poter scegliere tra cento devi fare level up e poter, scegliere tra cento. Se stai perseguendo un goal che non sia FOOD, TRIBE, BLOOD in questo ordine, allineato al goal immanente della fitness biologica, stai semplicemente facendo il game of life di qualcun altro, perché lui abbia più fitness biologica. Non ci sono santi, non ci sono eccezioni. E paghiamo il conto, con gli interessi a compound. Lo so che quando ti danno una carta di credito che puoi usare oggi stesso ti sembra di avere dei soldi da spendere. E lo so - per esperienza - che se te la danno quando hai bisogno subitissimo o sei senza tetto, anche se sai che porta problemi non hai scelta ed hai bisogno di tamponare nell'immediato. Ma è consigliabile smettere di essere in bisogno immediato e smettere di campare in cerca di gratificazioni immediate e scorciatoie. Il pattern è sempre quello ragazzi: "so che non è l'ideale per me, ma ho bisogno di scopare e non farla scopare da altri o non riesco a produrre / ho bisogno di coccole e contatto perché sono stremato. --- tot mesi ---> mi ha distrutto la vita, è una merda, sto a pezzi, odio me stesso, ecc." Le donne hanno un costo di opportunità molto alto, a dare in anticipo degli ovuli, dei mesi, ad uno. Una in relazione sta perdendo soldi, orbitanti che fanno favori, network di uomini che le risolvono molte cose perché puntano a chiavare, sta perdendo valore di mercato verso uomini di maggior valore, perché invecchia velocemente. Tutte queste cose sono interessi a tasso da cravattaro, quando accetti (o addirittura cerchi, ho sentito pure questa) una relazione perché hai bisogno urgente di chiavare, di "energia femminile", di contatto fisico, di coccole. Non ci sono scorciatoie, ci sono casi fortunati, ci sono persone che sono state al momento giusto nel posto giusto, ogni cento milioni di persone a qualcuna succede, ma non si costruisce una strategia seria sul caso. ATTAR, Fudōshin, Carnacki e 9 altri ha reagito a questo 1 10 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 699 Inviato 12 Febbraio Autore Condividi Inviato 12 Febbraio Ciao ragazzacci torno su questo thread, senza aprirne un altro, perché ho bisogno dei vostri preziosi consigli. Stiamo insieme da più di un anno, complicità e connessione mai avuti prima. Sin dall'inizio, però, abbiamo avuto problemi nei rapporti sessuali. Inizialmente c'era difficoltà a mantenere l'erezione, e subentrava il circolo vizioso di ansia che molti conoscono. Superato questo problema, almeno parzialmente, è subentrato quello di venire troppo presto. Queste fasi si sono alternate tra loro continuamente, intervallate anche da rapporti in cui tutto è andato bene. Siamo al punto in cui, dopo un altro rapporto "mancato", lui non vuole più ignorare questo problema. Abbiamo già avuto modo di parlarne, e fino ad oggi ho sempre pensato di non pressarlo sotto questo punto di vista e non porre troppo l'attenzione sul problema per non farlo diventare qualcosa di totalizzante. Fino ad oggi ho cercato di lasciar scorrere, mi rendevo conto che i rapporti la maggior parte delle volte erano come faticosi, non eravamo sciolti, ma se qualcosa andava storto non ci ponevo molta attenzione, passavamo a fare altro e speravo che così le cose pian piano si sarebbero sistemate, lasciandole evolvere naturalmente, senza forzature. Tutto questo è apparso ai suoi occhi come se io avessi voluto ignorare volutamente il problema e far finta che non esistesse. Sono dispiaciuta di questo, perché non era il mio intento, al contrario ho cercato di non metterlo a disagio e di fare del mio meglio. Ammetto che tutto questo mi ha condizionato in qualche modo, mi sentivo anche io di conseguenza un po' frenata, sentivo l'ombra di questo problema. Forse non me ne sono resa conto a pieno di quanto fossi condizionata a mia volta, e probabilmente ho alimentato questo circolo vizioso. Mi ha parlato a cuore aperto, mi ha detto che non sente questo problema quando facciamo l'amore, che lì si lascia andare totalmente, ma lo sente negli altri casi, quando facciamo le cose in modo più carnale, per piacere fisico. Dice di avere un blocco in quei momenti e di volerne parlare con un professionista. Non sono qui per chiedere la risoluzione del problema, ma per chiedervi come comportarmi. Mi sono trattenuta tante volte dal cercare il rapporto perché temevo di metterlo in difficoltà, non volevo si sentisse a disagio o inadeguato. La paura che sento forte dentro di me è quella di perdere spontaneità, naturalezza, di sentirmi condizionata ancora più che mai e che questo circolo continui ad alimentarsi all'infinito. Ora come ora per me cercare il rapporto è impossibile, quel blocco ora lo sento io, e non voglio cazzo. Datemi i vostri pareri dal profondo del vostro sentire Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RAWolf [Élite] 15247 Inviato 12 Febbraio Condividi Inviato 12 Febbraio 47 minuti fa, november_rain ha scritto: Non sono qui per chiedere la risoluzione del problema, ma per chiedervi come comportarmi. Mi sono trattenuta tante volte dal cercare il rapporto perché temevo di metterlo in difficoltà, non volevo si sentisse a disagio o inadeguato. La paura che sento forte dentro di me è quella di perdere spontaneità, naturalezza, di sentirmi condizionata ancora più che mai e che questo circolo continui ad alimentarsi all'infinito. Ora come ora per me cercare il rapporto è impossibile, quel blocco ora lo sento io, e non voglio cazzo. Datemi i vostri pareri dal profondo del vostro sentire Non so che tipo di problemi abbia perché personalmente non mi è mai capitato di ragionare come lui. Piuttosto, sperando di non alimentare paranoie, ti dico tranquillamente che quando ho sentito di casi simili raccontati da altre persone sono finiti tutti ammerda. Ciò implica che, dal mio punto di vista, non dovresti reprimere o frenare i tuoi istinti; è già tanto che lui sia riuscito a parlartene, e sarebbe buona cosa che tu gli andassi incontro, se ti va. Se lui non prende l'iniziativa, fallo tu, sei donna e sicuramente sai come fare. In sintesi, a me sembra che tu ci tenga tanto a lui, per cui se non riesce a prendere la situazione di petto allora è compito tuo; è questo che fa un team. Ti lascio questo post, spero ti possa dare qualche dritta. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 699 Inviato 12 Febbraio Autore Condividi Inviato 12 Febbraio 3 ore fa, RAWolf ha scritto: Non so che tipo di problemi abbia perché personalmente non mi è mai capitato di ragionare come lui. Piuttosto, sperando di non alimentare paranoie, ti dico tranquillamente che quando ho sentito di casi simili raccontati da altre persone sono finiti tutti ammerda. Ciò implica che, dal mio punto di vista, non dovresti reprimere o frenare i tuoi istinti; è già tanto che lui sia riuscito a parlartene, e sarebbe buona cosa che tu gli andassi incontro, se ti va. Se lui non prende l'iniziativa, fallo tu, sei donna e sicuramente sai come fare. In sintesi, a me sembra che tu ci tenga tanto a lui, per cui se non riesce a prendere la situazione di petto allora è compito tuo; è questo che fa un team. Ti lascio questo post, spero ti possa dare qualche dritta. Grazie per il post, letto tutto. Non vorrei reprimere i miei istinti, e ho assolutamente intenzione di aiutarlo e andargli incontro se c'è un modo. Ma prendere l'iniziativa nelle condizioni attuali equivale a metterlo a disagio, e ora questo non sarà facile da levare dalla mia testa. Lasciare che prenda l'iniziativa solo e solamente a lui non è una cosa che può funzionare nel lungo periodo. Mi piacerebbe sentire i pareri anche di qualcuno che ha vissuto un esperienza simile Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mkoll [Partecipante] 667 Inviato 13 Febbraio Condividi Inviato 13 Febbraio 19 hours ago, november_rain said: Mi piacerebbe sentire i pareri anche di qualcuno che ha vissuto un esperienza simile Circa 16 anni fa decidiamo di allargare la famiglia; nei primi 2 anni ci sono 2 aborti spontanei. Nei successivi 2 anni non accade più niente. Incomincia il valzer degli esami; la risposta è una bella martellata sulle palle basso numero di spermatozoi. La mia voglia scende sotto zero, il cazzo non ne vuole sapere e io mi chiudo in me stesso consumando paia di scarpe camminando per le campagne e boschi. Fortunatamente, lei mi sta accanto con dolcezza, non mi fa mancare il suo calore con abbracci, baci e carezze, non permettendomi di sentirmi inadeguato; tirandomi 2 calci nei denti quando sprofondo troppo. Alla fine metto da parte il mio ego e ricomincio a fare sesso per dare e ricevere piacere godendomi i momenti con lei. Nel 2013 rimane incinta del nostro secondo figlio. Nel mio caso, la sua "prossimità emotiva e fisica" è il fulcro su cui feci leva. Edward Heiderich, Big Brother, yurion e 2 altri ha reagito a questo 3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
november_rain [Partecipante] 699 Inviato 13 Febbraio Autore Condividi Inviato 13 Febbraio 12 minuti fa, Mkoll ha scritto: Circa 16 anni fa decidiamo di allargare la famiglia; nei primi 2 anni ci sono 2 aborti spontanei. Nei successivi 2 anni non accade più niente. Incomincia il valzer degli esami; la risposta è una bella martellata sulle palle basso numero di spermatozoi. La mia voglia scende sotto zero, il cazzo non ne vuole sapere e io mi chiudo in me stesso consumando paia di scarpe camminando per le campagne e boschi. Fortunatamente, lei mi sta accanto con dolcezza, non mi fa mancare il suo calore con abbracci, baci e carezze, non permettendomi di sentirmi inadeguato; tirandomi 2 calci nei denti quando sprofondo troppo. Alla fine metto da parte il mio ego e ricomincio a fare sesso per dare e ricevere piacere godendomi i momenti con lei. Nel 2013 rimane incinta del nostro secondo figlio. Nel mio caso, la sua "prossimità emotiva e fisica" è il fulcro su cui feci leva. Grazie per avermi raccontato la tua esperienza. Sto riflettendo molto in questi giorni, e l'unica cosa che mi veniva in mente era di dargli più dolcezza, forse anche quella che normalmente non esprimo e che magari lo farebbe sentire meglio. La dolcezza senza secondi fini, quella che dai incondizionatamente Mi hai fatto riflettere Grazie Mkoll e YOLO ha reagito a questo 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
yurion [Partecipante] 358 Inviato 14 Febbraio Condividi Inviato 14 Febbraio Il 29/1/2024 at 12:42, Kepak ha scritto: Thread bellissimo, secondo me molto sottovalutato. @november_rain da donna probabilmente hai sollevato il più grande problema di comunicazione tra uomo e donna. Per mia esperienza, lamentarsi è inutile a prescindere, sia se lo si fa con una donna che con un uomo. Essendo cresciuto principalmente con mia madre, praticamente quando esponevo i miei problemi le vie erano di solito due: -melodrammi per cazzate (in questo mi rivedo molto nell'esempio del ginocchio sbucciato che faceva Aivia) -mezzorette intervallate da sospiri piene di "io non ci posso fare niente, non ce la posso fare, è così e basta, io faccio il massimo e gne gne". E le ho nascosto il 99% dei problemi e delle cose brutte che un ragazzo può fare e che io ho fatto. E a mia madre voglio molto ma molto bene. Credo sia una delle persone migliori che ho incontrato in vita. Spesso, quando ci discuto (per pochi minuti per la verità, ho imparato che è abbastanza inutile farlo) le faccio notare di come io non le abbia mai detto "non ci posso fare niente, non ce la posso fare". A volte l'ho fatto, piangendo, chiuso in bagno da solo. Davanti a lei e agli altri mi lamentavo senza senso, bestemmiando peggio di un veneto turco terrone e tiravo avanti la carretta. Non dicendo mai, però, "non ce la posso fare". Direi che il succo sta qui. Ho notato che molte donne quando hai un problema si concentrano sul problema e sul fatto che sei un fallito a prescindere perché hai quel problema. Dalla cazzata più piccola al problema serio più grosso. E questo cambia anche il metro di giudizio che hanno nei tuoi confronti per giudicarti come possibile partner. Finché è una cosa che puoi risolvere perché dipende da te ok, ma se dipende dalla tua famiglia, per dire, che ci puoi fare? Esempio: Al momento sono autonomo, quindi non ho il posto fisso e da grande non avrò un'eredità. Bene. Dove vivo io il posto fisso é sacro e campano tutti grazie ai nonni/genitori. Il posto fisso l'ho scartato a priori da ragazzo, perché mi sono detto "che ci faccio con uno stipendio da fame se vivo nelle case popolari e mia madre non lavora? Meglio rischiare e fare dei soldi in più per tirarmi fuori da questa situazione e costruirmi un piccolo patrimonio". L'ho fatto, son andato via dal quartiere popolare e dopo anni in affitto ho due auto (seppur utilitarie), soldi investiti, e ho preso un piccolissimo appartamento interamente mio già pagato che darò a mia madre e che userò anch'io come appoggio dato che ho intenzione di girare un po'. Il lavoro, chiaramente, può andare e venire (da autonomo semplice non è), però ok, è così. Ci sono stati periodi di down emotivi pazzeschi, derivanti dalla precarietà della situazione. Qualcosa, quando ero più piccolo e meno maturo, con qualche ragazza mi è sfuggito. Al di là di qualche falso e impersonale incoraggiamento vedevi nei loro occhi la necessità di fuggire oppure quella repellente voglia di considerarti un fallito a priori. continuo a non capire come queste cose possano coesistere? Ma farla andare in terapia no? Come si fa ad amare una così? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161480 Inviato 14 Febbraio Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 14 Febbraio 8 ore fa, yurion ha scritto: continuo a non capire come queste cose possano coesistere? La cosa che più desideri al mondo è un buco viscido e peloso che se lo guardi razionalmente con freddezza è orrendo. Sei preprogrammato per provare questo. Le persone che sei preprogrammato per amare ti schifano e ti odiano se perdi, se sei debole, inadatto a prosperare nell'ambiente dato. Sono preprogrammate per provare questo. Questo è un game della natura, della vita, perché ci siano nuove generazioni più adattate all'ambiente, a più alta fitness biologica. Se tu non amassi chi ti detesta e schifa, e se non smaniassi per quello che hanno di viscido, schifandoti pure perché smani e soffri in un modo che non capiscono e non sentono... Invece di sfidare l'atroce fortuna così da emergere sull'ambiente e sui maschi per pressione sessuale, manderesti tutti affanculo. E questo significa che l'unico game della vita sarebbe al game over. Infatti così è stato per milioni di anni per le femmine cui facesse gola un fallito e per i maschi cui facesse schifo la figa. Le loro Bloodline si sono estinte, essere malati di figa ed essere schifate dai deboli è semplicemente la cosa che ha funzionato meglio nel Survival. Alla vita non interessi tu né interesso io. Le interessa Survival. Della Bloodline, non dell'individuo, tantomeno di come si senta a riguardo. Allora, angustiati come individui, gli antichi si rivolsero alle stelle cercando guida e sollievo, manifestando le proprie necessità, aspirazioni, de-sideri. De - sideris, etimologicamente "delle stelle". Ma altri antichi saggi spiegaron loro che "Il cielo e la terra non usano carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia". Questo ha una sua poetica. È bello pensare ad una persona presa a calci dal Game of Life e ignorata dalle stelle. I maschi conoscono la sensazione, ed é bello sapere che faccia così tanto male anche ai competitor, gli ostili. Fa venir voglia di ricevere più pressione a patto che schianti anche loro. Di più. Alziamo quell'asticella. È troppo in basso, stiamo avendo la frizione Survival più bassa della storia. Questo non è un bene. Diventiamo troppi. E questo è molto, molto male. swiss_predator, Trilly, June* e 9 altri ha reagito a questo 8 2 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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