RiderM [Élite] 477 Inviato 31 Marzo Condividi Inviato 31 Marzo 1 ora fa, Faceless ha scritto: Per me la possibilità è un uomo che mi piace, non tizi a caso che mi dicono che sono carina o che ci provano. Ripeto, non che un complimento non mi faccia piacere, ma finisce lì, non è "importante", non è un'attenzione fondamentale. Poi parlando di una persona di bellezza nella norma, che non ha una vita sociale molto attiva e che non si espone sui social, non è che riceva tutti questi complimenti anche se giovane. Capisco che tu abbia in mente le fighe di Instagram, ma ci sono anche le altre. Io per esempio non è che dopo essere stata idolatrata da giovane passo a non essere più calcolata perché sono vecchia, poi prima che cada a pezzi lasciami ancora qualche anno. Se vogliamo dirla tutta, l'uomo medio è molto di bocca buona, quindi per quanto sia ovvio che tra una quarantenne ed una ventenne, un uomo possa preferire una ventenne, non disdegna la quarantenne, soprattutto se carina. Che poi anche questa è una generalizzazione, perché una persona non vale l'altra e se una persona piace, piace e verrà preferita ad altre indipendentemente dall'età. Secondo me è facile che le donne "sulla piazza" un po' più avanti con gli anni sono sclerate perché magari hanno avuto tante delusioni pregresse, è anche possibile che abbiano un atteggiamento respingente come mi rendo conto potrei averlo anche io. Invecchiando, siamo tutti un po' meno disponibili a scendere a patti, secondo me. A parte le persone che cercano disperatamente un partner per non stare da sole, ma non è il mio caso. Invece la situazione cambia e anche di molto. E proprio il portare l'attenzione sulla differenza tra "l'essere comunque calcolata" da un lato, e avere la possibilità di piacere a chi piace dall'altro, ne è la conferma. La differenza è per lo più qualitativa, diminuisce il valore degli uomini interessati e soprattutto cambia la qualità di investimento che quelli interessati sono disposti a mettere sul piatto. È un dato di fatto, oggettivo e anche chiaramente percepito, anche se spesso a parole negato. E lo si vede benissimo nei comportamenti delle over 40, da quelle che si chiudono con animali d'affezione (davvero stare da soli è meglio di vivere una love story emozionante? Dai non scherziamo) a quelle che si "impuntano" e, pur di sentirsi ancora al passo, si lanciano in una disperata ricerca di conferme nei locali notturni, dove possono ambire ad contatto sessuale con zero investimento da parte del maschio (è curioso osservare che questo tipo matura una singolare fissazione per l'estetica maschile) bollocks ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160919 Inviato 1 Aprile Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 1 Aprile 9 ore fa, george_mcfly ha scritto: ti mando foto, mi dai una valutazione? Rinunci alla deriva post lombrosiana di quella scienza denaturara ed asservita a principi idealistici di eguaglianza e inclusione, ed accetti il fervore di un approccio discriminatorio, etologico comparativo e voluttuosamente svalutante? È abbastanza chiaro tu stia entrando in un copione da vittima, quello che non mi è chiaro è se tu stia proiettando (in me in questo singolo caso) il ruolo del salvatore o quello del giusto carnefice. Mi piace dire "giusto carnefice", perché non si sentirà mai sospirare qualcuno, dopo aver sbirciato il Game of Life, che "chi pecora si fa, lupo se lo salva". Ma non voglio condizionare la tua risposta facendo leva sulla tua civile sete di giustizia e sul tuo desiderio di resa incondizionata. Per aiutarti a decidere, ti darò un assaggio di come funziona la mia valutazione di una tua foto (non importa che la mandi davvero, se guardi abbastanza a lungo in un abisso, l'abisso guarda in te): "Tentiamo di delineare il ritratto di un uomo di età approssimativa alla terza decade della vita, dotato di capigliatura di tono castano scuro mediterraneo, avendo dichiarato la sua provenienza ma senza porre enfasi su un dettaglio rilevante come sarebe stata una chioma bionda. Ha i capelli, infatti dai racconti autobiografici il soggetto manca di quella virilizzazione comportamentale da alto tasso di conversione del testosterone in DHT, che spesso abbiamo vista accompagnarsi ad un'accelerazione di una eventuale predisposizione genetica alla calvizie. La capigliatura si presenta ordinatamente disposta, completa il quadro sintomatico una barba accuratamente rifinita, la cura nella tenuta della barba e dei capelli potrebbe essere interpretata come un tentativo di domare e mascherare quella bestialità intrinseca, quella pazzia atavistica in un vano sforzo di celare sotto un velo di civiltà ciò che è selvaggio e indomabile. Quella paura di esser veduto, metaforicamente ignudo, nel suo ritorno a stadi primitivi dell'evoluzione umana, dove l'irrazionalità e l'istinto animalesco prevalgono sulla ragione e sul controllo sociale. La natura selvaggia e primordiale che trattiene lontana dall'esame della società ci porta a ritirarlo così, con quella sua barba curata e i capelli ordinati. Ma non nasconde la barba di per sé, come forse farebbe l'uomo frequentatore di postriboli e prostitute che teme d'esser riconosciuto come maschio ed accusato di sana virilità. No, l'uomo che andiamo tratteggiando nel nostro ritratto vuole, esser visto come uomo, ma con la sua barba curata e i capelli ordinati, potrebbe nascondere dietro questa facciata di civiltà una natura ben più selvaggia e primordiale, che é della bestia e non dell'uomo. Egli (esso?) ha finanche ammesso di aver disertato la prostituzione, e lo ha fatto di suo pugno senza subire pressioni fisiche o emotive, mostrando nello specchio magico che è questo schermo e che nella fiaba è affidato alla Bella, il volto della Bestia, che non desidera tanto, a montare, quanto ad essere da Bella amata per quello che è, cosi da spezzare l'incantesimo che lo tiene cattivo. Dipingiamo nel suo ritratto un vano sforzo di celare sotto un velo di civiltà ciò che è selvaggio e indomabile, mentre al contempo nello sguardo notiamo la richiesta di essere amato proprio per la bestia atavistica che è in profondità. Gli occhi, a tratti, brillano di una luce inquietante, specchio di un fuoco interiore che arde di passioni incontrollate e di impulsi irrazionali, inumani. Finestre aperte sull'organo del pensiero, potrebbero suggerire che la conformazione cranica dell'individuo nasconda delle peculiarità indicative di un pensiero sviluppato diversamente. Se sposassimo una visione ortodossa e semplicistica, forse dovremmo tratteggiare una fronte insolitamente ampia o un'occipite pronunciato, segni che, nelle teorie del nostro maestro, potevano indicare tanto genialità quanto follia. L'idea che il cervello di tale individuo sia sede di un tumulto incessante, un vortice di pensieri che sfidano le convenzioni e si avventurano audacemente oltre i confini del pensiero ordinario, è qualcosa che avremmoe trovato affascinante e, allo stesso tempo, inquietante. Tuttavia, senza uscire dalle teorie lombrosiane, è nell'analisi dettagliata che si possono scorgere gli indizi di una possibile inclinazione verso comportamenti devianti, ancorati a tratti atavistici che risiedono nel profondo dell'essere. Il nostro maestro della svalutazione e della discriminazione scientista ed aprioristica, sosteneva che alcuni segni particolari, quali asimmetrie facciali, eccessiva peluria o particolari conformazioni del cranio e delle orecchie, potessero essere indicatori di una predisposizione innata alla criminalità, frutto di una regressione a stadi evolutivi precedenti dell'umanità. Sebbene il soggetto in questione possa presentare un'estetica curata, è nell'osservazione minuziosa che si dovrebbero ricercare tali segni. Ma il suo sforzo, per quanto traditore, di esercitare un controllo su impulsi interni meno nobili, ci dice che questa bestia non possieda le debolezze divoranti dal di dentro il criminale o il delinquente. Le orecchie le andremo a tratteggiare pertanto ben vicine alla testa, di dimensione normale e persino aggraziate. Non disegnamo un'eccessiva peluria e con un tocco di invidia, poiché ne difettiamo, andiamo a tratteggiare una composta simmetria facciale. La fronte non è più ampia del solito e cosi l'occipite non ci risulta più pronunciato, preumano, di quello dei suoi coevi, poiché genio e pazzia hanno osservato solo da lontano e con sospetto le sue esternazioni scritte, senza animarle e non facendo, così, testamento ed incarnazione vivente di sé tra le frasi. La statura che si aggira intorno al metro e settanta, dice molto più di quanto vorrebbe fosse udito dai passanti. Ci dilettiamo nel vedere una statura non particolarmente elevata come un residuo di una certa rusticità fisica, legata a comportamenti più impulsivi o aggressivi, tipici di quello che il nostro maestro definiva l'uomo delinquente. Tuttavia, decidiamo di togliere il rustico e stemperare il delinquente, dal ritratto, giacché ad una delinquenziale rusticitá non si accompagnano quattro anni di zero contatto, ma più facilmente quattro anni di montate su luride e gorde e non più giovani se di meglio non si trova. Disegnamo per questo dettaglio il nostro soggetto con belle mani, e curate, di chi ha passato più tempo a pensare e ruminar pensieri, che a zappare, tirare cavi tra i muri o pugni a sacchi e travi. Nel complesso stiamo tratteggiando un soggetto tutt'altro che trasandato o sciatto, segno evidente che non vi sia, nel soggetto, quella depressione che par disegnare con le molliche di rassegnazione che lascia dietro di sé, per essere cercato. Anche lo stile con cui lo ritraiamo, semplice ma elegante, non solo jeans e maglietta ma nemmeno black tie, denota un'adeguatezza al contesto socio culturale suggerito dal suo italiano corretto e dalle varie offerte in denaro proposte, poiché ravvisiamo una coerenza di fondo, tra le molliche lasciate qua e là nello scritto per essere cercato e lo stile emotivo e comunicativo con le ragazze, cui reagisce difendendosi se non viene cercato. E questa coerenza ci dice che vi sia coerenza tra il livello socio culturale e uno stile nel vestire e presentarsi adeguato al contesto, ed anche una capacità nell'adeguarsi ad altri, contesti, dove per esempio siano più consoni una maglietta basic e i jeans o una cravatta. Queste osservazioni confermano la nostra linea di una fronte normale, orecchie aggraziate, occipite normale e più simile all'uomo gentile che all'orango, e una peluria non eccessiva o anormale. Gli occhi, per quanto spenti per anni di difficoltà nel regolare l'ormone dello stress con la ricchezza androgenica da varietà sessuale, brillano a tratti di quel lucore inquietante e lunare, che è del pazzo. Ma abbiamo escluso genio e pazzia per aver letto di suo pugno. Allora, se non dipende da una differenza atavistica e mostruosa nell'organo del pensiero, come abbiamo escluso fino a ritrarre un cranio normale e persino aggraziato con orecchie tenui e vicine alla testa, noi diciamo che vi guizza a tratti il bagliore del delirio. E noi notiamo proiettata fuori di sé e rappresentata nelle persone attorno quella rincorsa e conflitto fra vittima, salvatore e carnefice che è in vero dentro allo suo cerebro, che è al contempo vittima e carnefice di sé, e che solo può farsi salvatore di sé. Ma non da solo. Notiamo in quel lampeggiar di tuoni interiori e scontri, non tanto l'uomo che non sente nel letto calore di donna da quattro anni, poiché quello è quasi arreso e forse non confligge nemmeno più per salvarsi. Più fortemente notiamo l'uomo che non si compagna nella socialità, da più di quattro anni, che non fa che da solo, ed è solo davanti ad uno schermo sperando d'esser finito, o raccolto, ma non più solo." Ecco la mia valutazione della tua foto dipinta in un mosaico di molliche lasciate qua e la nella speranza d'esser cercato: Stacca quel cazzo di Tinder. Se fai valutare una foto non farlo per dating o business, ma social: Socializzazione. È più facile perché si avvicina l'estate. Se chiedi consigli, chiedili sulla socializzazione e non sul dating o su cosa dire a delle tipe random. I deliri, si chiamano deliri i pensieri che non aderiscono alla realtà, la CBT non è la soluzione magica a tutti i mali del mondo, ma è probabilmente lo strumento più efficace ed evidence based nel guidarti a riallineare i deliri o arricchirli di quella prospettiva che li renda pensieri funzionali. Sono solo tre step. 1 - stacca Tinder. 2 - socializzazione (a costo di cercare "volontariato nella mia zona") 3 - CBT, terapia cognitivo comportamentale, focus sulle credenze irrazionali, generalizzazioni ecc. Se fai questo, davvero, in base a come sei fatto nella foto che sto vedendo tra le righe, e tenuto in considerazione che non sei in una grande città del nord o in un paese top. E del fatto che sei 1,70, che non è un handicap ma sì, non è un vantaggio per nulla, sì, senza bisogno che cacci 10k o che paghi me o altri, ti garantisco che tra un anno, un anno e mezzo, una ogni tre mesi la trovi e una volta l'anno pure bona. E quando ti sei tolto degli sfizi, non c'é nulla di male in questo, se vuoi una relazione stabile non ti posso garantire ci salti fuori con la bona di quell'anno, ma ce l'hai. Non ce l'hai perché hai fatto un corso su cosa dire a delle tipe, ma per il mix tra aver socializzato e aver ristrutturato il tuo modo di stare nel mondo, con te stesso, con gli altri. Se vedo io quella cenere morta nei tuoi occhi, attraversata, non ravvivata, da guizzi bioluminescenti di delirio e conflitto... Anche una donna la vede. Solo che a me fa godere o provare compassione, o agrodolcemente entrambe allo stesso tempo. A lei fa paura. E schifo. Va bene se vuoi essere amato per quello che sei. E va bene se vuoi essere visto, per quello che sei. Ma non sei questo. Sei un Sapiens, una specie sociale capace di pensiero scientifico e critico. Isolato e in preda ai tarli del pensiero, non sei tu. Una scimmia non è una scimmia, un uomo non è un uomo. Non si può studiare una scimmia in gabbia perché è una specie sociale e la si vede come scimmia solo nel rapporto, orizzontale e verticale, coi suoi simili. Lo stesso vale per un uomo. 40 giorni va bene ed è anche formativo ed esplorativo di sé. 4 anni non va bene, quello che una persona vede di te adesso, che lo possa amare o no, non sei te. Appartieni ad una specie sociale, quello sei te. Va bene se vuoi che ti cerchino e amino proprio te. Ma prima devi essere, te. Sei parte di una specie sociale e capace di pensiero critico. E ok, sei una bestia. Queste cose non si escludono, si completano integrandosi in una sintesi elegante e meravigliosa. RiderM, Carnacki, ATTAR e 9 altri ha reagito a questo 4 6 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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