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Gruppo di misogini, ma dove sono capitatə?


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Aghori
Il 5/2/2024 at 12:25, ^'V'^ ha scritto:

Sì, non c'è solo il fatto che le femmine siano bocche da sfamare e dote da pagare e non braccia per i campi e pensione, in un'economia agricola. 

Anche perché in molte aree della Cina "braccia per i campi" significa raccogliere la sovrabbondante spur delle risaie e sappiamo che in quello M o F fa poca differenza. 

Facendo una Root Cause Analysis, possiamo tracciare le percezioni negative verso le figlie femmine fino a cause profondamente radicate in una cultura antinaturale, disumana, in un'economia antinaturale ed una politica che discende e dipende da queste in modo interattivo. 

Il fatto che il sistema di eredità e di cognome sia patrilineare, in una specie matrilineare, con proprietà e titoli che sono trasmessi dai padri ai figli maschi, in cui si hanno femmine che lasciano la famiglia d'origine senza portare benefici economici a lungo termine alla famiglia (pensione, che diamo quasi per scontata ma è un'invenzione recentissima e la pensione sono sempre stati i figli maschi nei campi). 

Il cognome familiare, portato dai figli maschi, anche questa una trovata assolutamente antinaturale. 

Si pensi che con analisi del DNA dal 7% al 30% dei figli non sono del padre dichiarato, secondo la classe socioculturale di riferimento. E questo oggi, in cui le femmine sanno che esista il test. 

Si stima un 30% in passato. 

Ma diciamo anche un 15%, siamo naive. 

Ognuno prendesse il suo cognome, lo moltiplicasse per il numero di generazioni che lo precedono da che esiste il cognome, e moltiplichi per l'85% ogni volta che sia davvero il suo. 

Si noterà chiaramente che nessuno di noi, o forse un paio di persone al mondo, ha davvero il cognome che porta. 

Siamo, come le altre, una specie matrilineare. 

Infine, abbiamo il problema della dote. 

Oggi sembra quasi che una donna a sposare un uomo e stremargli la vita gli stia facendo un favore, ma gli antichi sapevano usare l'abaco, e fare rudimentalmente di conto. 

Così, per poter schiantare in testa ad un gentiluomo la propria figlia, perché se la accollasse (in cambio della "certezza della paternità", per avere eredi e braccia per i campi) la famiglia doveva pagare un bel po', la dote. 

Denaro, beni o proprietà al marito e alla sua famiglia. 

Avevamo pertanto da un lato figli maschi che potevano contribuire economicamente alla famiglia, da un altro lato figlie femmine che ad un certo punto sarebbero costate come un divorzio. 

In molte parti dell'India la dote era particolarmente onerosa, in Cina non so e non ho voglia di googlare. 

Oggi questa pratica - della dote - è illegale ma si è passati a doverla fare in black, perché in alcune aree è ancora "necessaria". 

Per capire l'intersezione complessa dei fattori economici, politici, culturali e religiosi che portano a questa visione, serve identificare quali siano i punti di sovrapposizione tra le regioni specifiche e i periodi storici in cui si è manifestata, dato che non è universale in tutte le comunità di India e Cina, e nemmeno è ugualmente forte in tutti i periodi. 

Identificare queste sovrapposizioni nella big picture, ci aiuta ad avere Positive ID del target nella nostra cultura, al fine di trovare, localizzare e finire ciò che è tanto innaturale e inumano da portare al contrario esatto del benessere. 

Notare che una specie di cacciatori, ridotta a spaccarsi la schiena per estrarre un misero nutrimento dalla terra, rincoglionita al punto da violare la matrilinearità in favore di una risibile patrilinearità, finisce per non desiderare i fiori e preferir loro le spine, ci fa capire dove sia la sciagura, non nelle figlie femmine, ma in un'economia, cultura e politica intrecciate in un roveto antinaturale. 

 

La questione è complessa. Proprio in Cina ci sono due minoranze etniche, i Naxi e i Mosuo, fortemente matrilineari e matrilocali. Non esistono matrimoni che non siano walking marriages, il "marito" se ne torna a casa della famiglia materna la mattina, dopo aver fatto il suo dovere. Non ha il diritto di restare con lei. I bambini crescono nella famiglia materna, le figure maschili sono gli zii materni, la proprietà si eredità in seno al clan materno ecc.

Entrambi i popoli sono agricoltori ed allevatori. 

Ci sono tribù matrilineari anche in Africa , Asia Centrale , e altri luoghi, non so quante siano ancora dedite a caccia e raccolta.

Tempo fa mi capito di leggere della ricerca di un antropologa, che ha documentato il passaggio dalla matrilinearità alla struttura patrilineare in una tribù africana. A spingere per il cambiamento furono le donne. Non ho letto il libro e devo recuperare il nome della ricercatrice (forse l'ho scritto pure in un post qui)... ovviamente la sua ricerca non ci dice cosa è avvenuto 10000 e passa anni fa , ma sarebbe quantomeno ironico e divertente se davvero saltasse fuori che le donne stesse hanno determinato lo shift verso la patrilinearità e di conseguenza verso la struttura patriarcale...

Edit: il suo nome era Audrey Smedley, 1930 - 14/10/2020

American social anthropologist and professor emeritus at Virginia Commonwealth University in anthropology and African-American studies.

Il libro:

 "Women Creating Patrilyny: Gender and Environment in West Africa"

https://searchworks.stanford.edu/view/5584434

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