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La mia testimonianza (e le conseguenze..)


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Mikael666

Ciao forum, vi leggo spesso ma mancava all'appello anche la mia storia, affinché possa fungere da ulteriore spunto per tutti. Ne approfitterò, in coda, per chiedere spunti sulla "ripresa".

STORIA. Io reduce da una precedente delusione con tradimento, lei reduce da matrimonio fallito e una figlia. Inizialmente non mi interessa ma nasce una storia di sesso con frequentazioni comuni, l'iter lo conoscete bene... Iniziamo a vederci.. Inizia a chiedere di più.. Gelosia estrema per la ex, quando rifà capolino.. Gelosia per altre, che in qualche modo mi spaventa.. Dopo alcuni mesi, inizio però a legarmi e comincia l'inferno. Lei si trasforma esteticamente, molla e torna subito. Poi mollo io e torno subito. Ci lasciamo dopo altri 4 mesi incerti ed effettivamente funzionano tutte le tecniche che i guru del web consigliano: no contact, distacco, neanche il saluto, far capire che si è andati avanti. A distanza di tre mesi, dopo una specie di frequentazione con un altro, torna. E faccio l'errore di riprenderla subito, poiche' coinvolto. 

UN BIS DURATO SEI MESI. Si riparte con le migliori intenzioni, la presenza è forte, non mancano le attenzioni e devo dire che quando si sta insieme tutto funziona. E' quando siamo lontani, tramite messaggi, che lei manifesta insofferenze o dubbi. A cadenza settimanale cominciano a fioccare frasi del tipo "non so se è giusto continuare", "vuoi ancora la tua ex", "non sei quello che pensavo".. Alternati alle super frasi quando i litigi rientrano "mi piace tutto di te", compresi progetti e cose da fare insieme programmate. Dopo sei mesi, però, la situazione naufragate. Lei chiude ancora, io non sono disposto a inseguire e lascio correre pur standoci male. Ci risentiamo dopo un altro mese di distacco, ci riavviciniamo ma è un fuoco di paglia: ogni due giorni innesca un litigio e dubbi. Ormai sono troppo coinvolto, l'altalena mi devasta. E ne esco con le ossa rotte. Lascia definitivamente con il pretesto retroattivo della ex che avevo risentito, limitandomi a parlarci senza interesse, qualche tempo prima. Sparita nel nulla da allora. Ho inviato un solo messaggio nei tre mesi successivi, in cui dicevo di aver accettato la fine, neanche una risposta. 

VENIAMO AL DUNQUE. Premesso che ci sarebbero tantissimi dettagli da approfondire, non ho voluto soffermarmi sulla ricostruzione in sé, bensì sugli effetti, dato che sicuramente la mancanza di alternative credibili porta alla fissazione su una persona, e anche in seguito a rottura a momenti di profonda nostalgia/tristezza, per una persona già andata. E'stato un incastro incredibile: da un lato il me ferito dalla precedente relazione, non elaborata del tutto (che creava in lei attrazione per il mio distacco iniziale), e una sorta di piacere nelle tante attenzioni che mi dava che colmavano forse un vuoto. Dall'altro, una ragazza che ha "usato" la mia presenza e condivisione in un momento buio, in cui rimettersi in gioco, e privo di possibilità, per poi scaricarti quando l'autostima e'tornata su e fioccano le attenzioni dall'esterno. Mi sento praticamente di aver ricoperto il ruolo di "traghettatore". Un ruolo umiliante. Perché si avverte la sensazione di meritarsi soltanto una persona priva di grosso appeal, che ti scarica quando cambia aspetto e ritrova la propria indipendenza strada facendo. 

Volevo porvi dunque qualche domanda, contando sulla vostra pazienza. 

-L'introspezione, necessaria, mi ha permesso di individuare i miei errori. Ma se da un lato sei più consapevole, provo dei fortissimi sensi di colpa per la perdita e si estende il timore di non valere abbastanza. Come si gestisce ciò? Si innesca il pericoloso meccanismo: mi calcolava quando era poco appetibile, mi scarica quando diventa irresistibile. Se a tutto questo, aggiungi la scarsità e la paura di altri rifiuti nel conoscere altre ragazze in seguito, la frittata è fatta. Voi cosa fareste? Meglio restare totalmente soli? O rischiare? 

-Sul forum si dice che per dimenticare una storia che ci ha coinvolti emotivamente, bisogna trovarne un'altra di pari valore. In questo modo non mettiamo una stampella che non risolve mai il problema? 

-Si dice spesso di non generare rabbia, di non replicare alle provocazioni, di non vomitare nulla addosso all'altra persona. Ciò ci permette di conservare una dignità. Ma posso dire, personale esperienza, che aver represso così tanto mi ha fatto stare male (nel primo distacco) e tuttora. Non aver detto nulla, o criticato, accettando la cosa e soffrendo dentro, mi ha fatto interiorizzare una montagna di "sospeso". Ci avevi già riprovato, mi direte voi, ma avverto una forte rabbia/delusione non sfogata. Questa persona è sparita, sicuramente con un altro, io anche, ma avverto sentimenti di vuoto. Come posso gestirli in questi casi? 

-Ultima cosa. Sto seguendo un percorso di psicoterapia perché effettivamente ho condotto una dinamica dapprima da narciso e in seguito da dipendente. Tuttavia avrei paura di incrociare questa persona quando capiterà (e sono passati già tre mesi di silenzio), di fingere distacco, sono stanco di tutte quelle cose costruite per tutelarsi. Potete darmi qualche spunto di riflessione a riguardo? 

Ho ripreso a fare cose, a sperimentare, a cercare di restare in piedi. Ho superato la trentina,per la cronaca. Ed effettivamente non mi arrendo, pian piano provo a reagire. Ma dentro sto molto molto male, credetemi. Per questa storia, per i miei errori, per il senso di umiliazione e per come sono stato trattato, non da meno. Aiutatemi, seppur mi rendo conto sia difficile, in qualunque modo che possa essere spunto di riflessione. 

Impossibile scrivere tutto in un post solo. Ma spero sia sufficiente per un discorso condiviso 

Vi abbraccio 

 

 

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Lupo_de_Lupis

Mikael, difficile darti una mano. Finchè mantieni il focus su lei e la relazione continuerai a starci male. Quella altalena continua che hai provato ti ha via via massacrato e reso dipendente in balia di questa persona che ha fatto ciò che ha voluto con te almeno nell'ultimo periodo. Il mio consiglio ora è di spostare il focus difendendo te stesso, la tua persona, i tuoi spazi: fai sport, corri, cammina, leggi, studia, ascolta musica, studia arte, musei, incontri, politica e occupa il tempo. Insomma centrati sui tuoi bisogni personali, metti te al centro. Per questa persona non devi più esistere, stacca ogni forma di comunicazione diretta e indiretta (stati, storie e cazzate del genere).

Ora ci sei tu e non gli umori e le altalene di una persona negativa per il tuo stato mentale. Il ritorno futuro della persona non è contemplato Mikael se vuoi essere al top fra qualche tempo. Il ritorno, eventuale, ti riporterà nel breve al collasso come ora. Se ne riparla magari fra 10 anni. OK?

In bocca al lupo! 

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AlexanderMcQueen93
21 ore fa, Mikael666 ha scritto:

Ciao forum, vi leggo spesso ma mancava all'appello anche la mia storia, affinché possa fungere da ulteriore spunto per tutti. Ne approfitterò, in coda, per chiedere spunti sulla "ripresa".

STORIA. Io reduce da una precedente delusione con tradimento, lei reduce da matrimonio fallito e una figlia. Inizialmente non mi interessa ma nasce una storia di sesso con frequentazioni comuni, l'iter lo conoscete bene... Iniziamo a vederci.. Inizia a chiedere di più.. Gelosia estrema per la ex, quando rifà capolino.. Gelosia per altre, che in qualche modo mi spaventa.. Dopo alcuni mesi, inizio però a legarmi e comincia l'inferno. Lei si trasforma esteticamente, molla e torna subito. Poi mollo io e torno subito. Ci lasciamo dopo altri 4 mesi incerti ed effettivamente funzionano tutte le tecniche che i guru del web consigliano: no contact, distacco, neanche il saluto, far capire che si è andati avanti. A distanza di tre mesi, dopo una specie di frequentazione con un altro, torna. E faccio l'errore di riprenderla subito, poiche' coinvolto. 

UN BIS DURATO SEI MESI. Si riparte con le migliori intenzioni, la presenza è forte, non mancano le attenzioni e devo dire che quando si sta insieme tutto funziona. E' quando siamo lontani, tramite messaggi, che lei manifesta insofferenze o dubbi. A cadenza settimanale cominciano a fioccare frasi del tipo "non so se è giusto continuare", "vuoi ancora la tua ex", "non sei quello che pensavo".. Alternati alle super frasi quando i litigi rientrano "mi piace tutto di te", compresi progetti e cose da fare insieme programmate. Dopo sei mesi, però, la situazione naufragate. Lei chiude ancora, io non sono disposto a inseguire e lascio correre pur standoci male. Ci risentiamo dopo un altro mese di distacco, ci riavviciniamo ma è un fuoco di paglia: ogni due giorni innesca un litigio e dubbi. Ormai sono troppo coinvolto, l'altalena mi devasta. E ne esco con le ossa rotte. Lascia definitivamente con il pretesto retroattivo della ex che avevo risentito, limitandomi a parlarci senza interesse, qualche tempo prima. Sparita nel nulla da allora. Ho inviato un solo messaggio nei tre mesi successivi, in cui dicevo di aver accettato la fine, neanche una risposta. 

VENIAMO AL DUNQUE. Premesso che ci sarebbero tantissimi dettagli da approfondire, non ho voluto soffermarmi sulla ricostruzione in sé, bensì sugli effetti, dato che sicuramente la mancanza di alternative credibili porta alla fissazione su una persona, e anche in seguito a rottura a momenti di profonda nostalgia/tristezza, per una persona già andata. E'stato un incastro incredibile: da un lato il me ferito dalla precedente relazione, non elaborata del tutto (che creava in lei attrazione per il mio distacco iniziale), e una sorta di piacere nelle tante attenzioni che mi dava che colmavano forse un vuoto. Dall'altro, una ragazza che ha "usato" la mia presenza e condivisione in un momento buio, in cui rimettersi in gioco, e privo di possibilità, per poi scaricarti quando l'autostima e'tornata su e fioccano le attenzioni dall'esterno. Mi sento praticamente di aver ricoperto il ruolo di "traghettatore". Un ruolo umiliante. Perché si avverte la sensazione di meritarsi soltanto una persona priva di grosso appeal, che ti scarica quando cambia aspetto e ritrova la propria indipendenza strada facendo. 

Volevo porvi dunque qualche domanda, contando sulla vostra pazienza. 

-L'introspezione, necessaria, mi ha permesso di individuare i miei errori. Ma se da un lato sei più consapevole, provo dei fortissimi sensi di colpa per la perdita e si estende il timore di non valere abbastanza. Come si gestisce ciò? Si innesca il pericoloso meccanismo: mi calcolava quando era poco appetibile, mi scarica quando diventa irresistibile. Se a tutto questo, aggiungi la scarsità e la paura di altri rifiuti nel conoscere altre ragazze in seguito, la frittata è fatta. Voi cosa fareste? Meglio restare totalmente soli? O rischiare? 

-Sul forum si dice che per dimenticare una storia che ci ha coinvolti emotivamente, bisogna trovarne un'altra di pari valore. In questo modo non mettiamo una stampella che non risolve mai il problema? 

-Si dice spesso di non generare rabbia, di non replicare alle provocazioni, di non vomitare nulla addosso all'altra persona. Ciò ci permette di conservare una dignità. Ma posso dire, personale esperienza, che aver represso così tanto mi ha fatto stare male (nel primo distacco) e tuttora. Non aver detto nulla, o criticato, accettando la cosa e soffrendo dentro, mi ha fatto interiorizzare una montagna di "sospeso". Ci avevi già riprovato, mi direte voi, ma avverto una forte rabbia/delusione non sfogata. Questa persona è sparita, sicuramente con un altro, io anche, ma avverto sentimenti di vuoto. Come posso gestirli in questi casi? 

-Ultima cosa. Sto seguendo un percorso di psicoterapia perché effettivamente ho condotto una dinamica dapprima da narciso e in seguito da dipendente. Tuttavia avrei paura di incrociare questa persona quando capiterà (e sono passati già tre mesi di silenzio), di fingere distacco, sono stanco di tutte quelle cose costruite per tutelarsi. Potete darmi qualche spunto di riflessione a riguardo? 

Ho ripreso a fare cose, a sperimentare, a cercare di restare in piedi. Ho superato la trentina,per la cronaca. Ed effettivamente non mi arrendo, pian piano provo a reagire. Ma dentro sto molto molto male, credetemi. Per questa storia, per i miei errori, per il senso di umiliazione e per come sono stato trattato, non da meno. Aiutatemi, seppur mi rendo conto sia difficile, in qualunque modo che possa essere spunto di riflessione. 

Impossibile scrivere tutto in un post solo. Ma spero sia sufficiente per un discorso condiviso 

Vi abbraccio 

 

 

Mi sembra che sei molto lucido e consapevole, e credo sia ottimo che tu stia seguendo un percorso terapeutico, sicuramente ti sarà di grande aiuto!


Mi permetto di darti solo un consiglio: non pensare alle relazioni, metti questa parte della tua vita in stand by (in questo momento mi sembra ti crei solo ansia e frustrazione), e dedicati a qualcosa, un’attività o un hobby che ti faccia stare bene, sfogare l’energia che hai dentro di te e ti aiuti a far passare il tempo.

Io quando mi sono trovato nella tua situazione mi sono buttato nello sport. Palestra, corsa, trekking, praticamente 7 giorni su 7, un toccasana dal punto di vista mentale e di scarico dell’energia, e con il piacevole effetto collaterale di ritrovarmi un fisico da sportivo professionista (io che di sport ne facevo zero).

Un’altra cosa che ti può aiutare e’ quella di migliorare la visione che hai di te stesso, di piacerti di più. Anche qui lo sport aiuta, ma potresti anche fare aggiustamenti a livello di look o apportare altri cambiamenti.

In bocca al lupo, la strada è in salita ma la rampa più ripida (quella della consapevolezza) l’hai già superata!

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Faceless

Condivido quanto scritto dagli altri. Purtroppo quando una relazione ci lascia a pezzi, dobbiamo rimetterli insieme e il processo può richiedere parecchio tempo, anche anni. Concentrati su di te e su quello che ti fa stare bene. Un'altra donna verrà quando ti sarai tirato un po' su, altrimenti per me il chiodo scaccia chiodo non funziona.

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Mikael666

Vi ringrazio per le vostre risposte, mi avete dato degli spunti in una fase in cui sento una forte scissione tra un me che si ribella a stare così e ha fretta di riemergere, e un'altra parte sofferente, che "resiste" (e talvolta prevale) all'essere risucchiato in quei momenti neri fatti di colpevolezza, nostalgia, inadeguatezza. La consapevolezza è un processo molto doloroso, ma necessario, ma quanto male fa. Somiglia ad una droga, uno scherzo della mente. Con amarezza mista a paura. 

@Faceless Hai ragione. Su di me, anche, zero. Registro un forte calo della libido (forse per i tanti pensieri?) e un timore di nuovi abbandoni che mi tengono lontano da idee relazionali. Mi concentro su ciò che mi permette di restare attivo, ma è come se fosse coperto dalla polvere in cui nulla ti entusiasma, neanche i punti fermi. Questo mi crea grattacapi potenti.

@AlexanderMcQueen93AlexanderMcQueen93 vero.. E'come dici. Alla questione sport ci ho pensato. Principalmente perché mi sono buttato su attività mentali, cose di studio, introspettive o che riguardano nuove conoscenze.. e manca forse la componente fisica, che crea magari quello sfogo rimasto compresso. Spero mi aiuti la terapia, aver letto di casi analoghi dove si parlava di "scarso beneficio" (quando hai i postumi di una ossessione, amarezza etc..) ti fa preoccupare per la riuscita. Ma la sto portando avanti con tutto l'impegno possibile. L'inconscio maledetto ti blocca e ti conserva li, maledizione. Sul resto, anche, hai centrato: faccio molta fatica ad avere fiducia in me all'improvviso. Come se l'impalcatura prima si reggesse ma in modo flebile. E ora è crollata. Tutte queste demonizzazioni sui narcisisti che si leggono ovunque etc. devono avermi colpito profondamente per la paura di non poter migliorare. Mi sono spaventato parecchio..

@Lupo_de_Lupis

Ho staccato tutto, credimi. Ho tolto amicizie, bloccato, non ho visto più nulla sui social da mesi. Eppure, non basta. Ho cambiato anche città temporaneamente. Basta che qualche amico la nomina anche casualmente, che mi crea un vuoto dentro. E so che rivederla per strada, perché nelle prossime settimane capiterà, mi fa paura. Avverto un trauma molto profondo, fatto di illusioni e viscerale credo verso questa persona, sommata a un senso di colpa in alcuni momenti dilaniante. Tutto ciò che dici è corretto, e'stato fatto. Non ho più scritto o cercato, ne' sono stato vicino a farlo. Tuttavia non sono affatto pronto. Questi segnali mi dicono che c'è una strada lunga, e mi secca soltanto doverla rivedere per caso e risvegliare quella brutta sensazione interiore che puoi immaginare. Tu pensa che un mese e mezzo fa si presento'ad un mio concerto con un altro. Io ignorai ogni forma di provocazione. E chiese ad una persona se io l'avessi vista. Un modus operandi davvero crudele e vendicativo, forse perché non l'ho inseguita. Ci stai male dentro, ma non è neanche giusto essere umiliati in modo così sadico, e fare sempre il signore credimi, senza dire nulla... 

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Faceless
9 ore fa, Mikael666 ha scritto:

 

@Faceless Hai ragione. Su di me, anche, zero. Registro un forte calo della libido (forse per i tanti pensieri?) e un timore di nuovi abbandoni che mi tengono lontano da idee relazionali. Mi concentro su ciò che mi permette di restare attivo, ma è come se fosse coperto dalla polvere in cui nulla ti entusiasma, neanche i punti fermi. Questo mi crea grattacapi potenti.

 

Trovo che sia una cosa normale che tu ti senta così e farai benissimo a concentrarti primariamente su te stesso in quanto questo è il vero segreto per ritrovare una centratura. Anche a te consiglio di cimentarti nella tecnica dei 101 desideri divulgata da Igor Sibaldi (che non è esattamente un cretino), che è una tecnica di self help molto utile per sviluppare consapevolezza di sé, oltre che per realizzare qualche piccolo e grande desiderio. Ne ho parlato qua e là sul forum perché a me ha aiutato e sta aiutando tanto, ma ho approfondito meglio in una discussione in particolare che ti linko, se ti interessa. 
 

 

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AlexanderMcQueen93
16 ore fa, Mikael666 ha scritto:

Sul resto, anche, hai centrato: faccio molta fatica ad avere fiducia in me all'improvviso. Come se l'impalcatura prima si reggesse ma in modo flebile. E ora è crollata. Tutte queste demonizzazioni sui narcisisti che si leggono ovunque etc. devono avermi colpito profondamente per la paura di non poter migliorare. Mi sono spaventato parecchio

Ci vuole tempo, ma se inizi ora a fare un lavoro importante sul tuo aspetto, tra 4/5/6 mesi sarai una persona che neanche ti immagini ora. E la sicurezza in te stesso ne gioverà incredibilmente, sia per come ti vedrai, sia per il feedback che le persone ti daranno. L’aspetto fisico conta, eccome. E fa la differenza anche a livello mentale, perché ti rende più sicuro. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire.

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