Un setaccio troppo stretto?

[Gamebred [Élite] 7339]

Buongiorno a tutti popolo di Italian Seduction. Apro un thread che spero possa essere di aiuto a tutti quelli che hanno un problema simile al mio.

Un problema che mi accompagna da sempre, sono gli standard che ho. Riguardo me stesso in primis, sono molto esigente e duro con me stesso, e anche con le altre persone.

Questo mi porta a rapporti travagliati con le altre persone che frequento. Appunto per questi rigidi standard che mi impongo, e che ovviamente il 99% delle altre persone non ha.

Mi aspetto che le persone si comportino come me, abbiano l'integrità che ho io, la serietà che ho io, l'attenzione ai dettagli che ho io, mettano effort nelle cose come faccio io, che contraccambino sforzi come faccio io, puntali e fedeli alla parola come me .

E, come detto, non ho incontrato praticamente nessuno che sia come me, che si comporti come me. Dal punto di vista empirico, evidentemente ho un setaccio davvero troppo stretto.

Il problema è che allentare le maglie mi dà altri tipi di problemi. Quella sensazione di perdonare e stare insieme a delle persone unicamente per non stare da solo, per dovere e necessità. Una sensazione che detesto visceralmente.

Ho un setaccio troppo stretto? Dovrei semplicemente accettare che le persone con le mie caratteristiche sono rarissime, e accontentarmi di quello che arriva? Prendere il meglio che posso (cioè estremamente poco, per i miei standard)?

E' una costante di tutta la mia vita, della vita penso un po' di tutti, prendere quello di meglio che il mercato può offrirti. In ambito lavorativo e di carriera, amicale e sociale, sentimentale e sessuale.

Però quello che mi dà il mercato sembra non raggiungere nemmeno la sufficienza, per standard che a me non sembrano così eccezionali.

Ero curioso di sapere se qualcuno avesse affrontato sensazioni ed esperienze simili e avesse trovato qualche considerazione e risposta in merito a questa questione.

[Tony Montana [Élite] 3643]

Potresti fare un paio di esempi in campi/contesti differenti, per comprendere più concretamente la situazione?

[Thunderzero [Partecipante] 126]

28 minuti fa, Gamebred ha scritto:

Dovrei semplicemente accettare che le persone con le mie caratteristiche sono rarissime, e accontentarmi di quello che arriva?

Si.
In fondo siamo tutti "rarissimi", quindi mica si può vivere (metaforicamente) su un'isola deserta in attesa di incontrare persone uguali (in particolare quando si parla di tematiche come l'integrità, la serietà e la fedeltà, caratteristiche personali spesso non smussabili nel tempo).

[unadonna [Donna] 1026]

45 minuti fa, Gamebred ha scritto:

.

Penso tu ti protegga sminuendo ed allontanando il prossimo per paura che accada il contrario. Facile schifare chiunque a priori senza doversi mettere in discussione..

Le persone valide ci sono. Che magari non hanno gli stessi identici valori che abbiamo noi. E allora? Mica devi condividerci tutto.

Ma poi, chi l'ha detto che non sia tu a pensarla in modo errato su certe cose? Pensi di aver capito tutto? O come pensi di crescere interfacciandoti solo con chi é uguale a te?

E in generale, chi sei tu per giudicare cosa sia giusto e cosa sbagliato?

A mio avviso conta la capacità di ragionare e la serenità che viene emanata dalla persona. Io ormai valuto quasi esclusivamente in base a quello. Per il resto posso intrattenere amabili conversazioni pure con un clochard incontrato a bordo strada > successo veramente pochi giorni fa.

[Faceless [Partecipante] 688]

E' il problema della mia vita, ci soffro ma se quando ero più giovane ero più disposta ad accettare cose che non mi piacevano, da più adulta sono diventata molto insofferente e perciò preferisco piuttosto stare da sola. Ormai ho una personalità ben formata e se penso di essere nel giusto è molto difficile farmi cambiare idea. Questo non significa che io non sia disposta al dialogo e alla comprensione dell'altro o che non sia capace di riconoscere i miei errori, però non riesco ad andare contro me stessa in una situazione che trovo sbagliata per me. Infatti ho tagliato i ponti con svariate persone. Non mi dispiace. Ci pensavo proprio qualche giorno fa, non sono riuscita a trovare più di due persone del mio passato con le quali vorrei davvero riallacciare i rapporti. 

Comunque in generale, siccome ogni persona è unica e non potremo mai trovarne una che ci corrisponda al 100%, forse non è sbagliato scendere a qualche compromesso, talvolta, se ci sono altri aspetti della relazione che ci piacciono o che ci sono utili. Bisogna valutare caso per caso essendo molto onesti con noi stessi su quello che possiamo o non possiamo accettare. 

"Per trovare un amico bisogna chiudere un occhio, per non perderlo tutti e due" (Norman Douglas)

 

[Thorns [Élite] 164]

Capisco tremendamente questa situazione, che sto provando moltissimo negli ultimi anni. In ambito lavorativo, per esempio, in cui mi aspetto lo stesso aiuto e presa di responsabilità dagli altri che concedo o mi assumo io, è diventato quasi un cavillo, poiché non vedo al contrario lo stesso zelo e voglia di collaborare in chi mi circonda. D'altro canto, visto una batosta recente, anche a livello relazionale è chiaro che abbia forse degli standard di coerenza e "livello di rettitudine" che mal di conciliano con la media, in particolare se consideriamo quella femminile. Diciamo che il discorso è abbastanza complesso e ha risvolti particolari, in base anche alla persona.

Per questo, ho delle "soluzioni" personali, che sto cercando di sistemare in parte (ad esempio avevo la chiusura facile di rapporti), poiché capisco le aspettative, ma caricarne troppe verso una persona che neanche le ha volute, sarebbe ingiusto. Molto dipende anche dalla gravità dell'errore o della superficialità della persona, e quanto possa essere valida.

Sul lavoro,forse,sono ancora intransigente, ma riflettendoci mi sono accorto di essere eccessivamente pignolo e preciso nel lavoro, verso me stesso in primis, e pretendo che gli altri facciano lo stesso. Dunque provo a prenderla più "scialla", non tutto può riuscire bene o può essere fatto in tempo x, specie da solo, ad esempio.

[Julian89 [Élite] 1588]

Io credo che essere consapevoli di se stessi e del proprio valore sia un requisito imprescindibile per vivere bene, ma lo è altrettanto accettare il fatto che trovare una compatibilità totale nelle altre persone sia utopia.

Bisogna comunque avere un minimo di flessibità nei vari aspetti della vita, inutile girarci intorno.

Per quanto mi riguarda, ci sono principi/paletti - chiamali come vuoi - imprescindibili che devono essere rispettati se si vuole avere a che fare con me.

Ed altre cose, invece, su cui sono più "elastico" e che posso tollerare.

46 minuti fa, Gamebred ha scritto:

Quella sensazione di perdonare e stare insieme a delle persone unicamente per non stare da solo, per dovere e necessità. Una sensazione che detesto visceralmente.

Questo è un passaggio interessante.

La definirei paura della neediness. Che di fatto è la neediness stessa.

Perdonare non è mica sempre debolezza eh. Può significare anche intelligenza. Dipende dal contesto.

 

[Gamebred [Élite] 7339]

37 minuti fa, Tony Montana ha scritto:

Potresti fare un paio di esempi in campi/contesti differenti, per comprendere più concretamente la situazione?

Preferisco di no, ho avuto esperienze molto negative a sacrificare la mia privacy per accontentare la curiosità di sconosciuti su un forum....sono sicuro che chi ha letto non ha bisogno di leggere una situazione ricca di dettagli per capire cosa sento, e se anche lui risuona con questo sentire.

10 minuti fa, Faceless ha scritto:

"Per trovare un amico bisogna chiudere un occhio, per non perderlo tutti e due" (Norman Douglas)

Bellissima questa!

Già, in fin dei conti è proprio così. Le relazioni che si salvano sono quelle dove sento che l'altra persona ha fatto abbastanza per "rimediare" ai suoi sbagli.

Sento una frizione veramente forte però: se qualcuno mi fa qualcosa che io non ho fatto a lui, o se si lamenta perché io faccio qualcosa che anche lui ha fatto senza problemi...la situazione degenera. Sento un rigetto, viscerale, fortissimo, a frequentare una persona simile.

2 minuti fa, Julian89 ha scritto:

Per quanto mi riguarda, ci sono principi/paletti - chiamali come vuoi - imprescindibili che devono essere rispettati se si vuole avere a che fare con me.

Chiaro. Il mio problema è che a quanto pare non trovo praticamente nessuno che riesca a rispettare questi principi/paletti.

Quindi nel concreto, posso solo:

1-Modificare i miei principi/paletti

2-Accettare che praticamente nessuno li rispetta.

Pick your poison...

[Faceless [Partecipante] 688]

2 minuti fa, Gamebred ha scritto:

se qualcuno mi fa qualcosa che io non ho fatto a lui, o se si lamenta perché io faccio qualcosa che anche lui ha fatto senza problemi...la situazione degenera. Sento un rigetto, viscerale, fortissimo, a frequentare una persona simile.

Se determinate persone ti creano disagio o malessere, fai benissimo a non frequentarle. Penso che mettersi in discussione sia giusto, ma che lo si debba fare senza insicurezze dovute ad una bassa autostima. Sono certa che sai riconoscere una persona che merita da una che non merita, ed inoltre, le persone generalmente sanno benissimo se si comportano male o bene. 

[Julian89 [Élite] 1588]

1 minuto fa, Gamebred ha scritto:

Quindi nel concreto, posso solo:

1-Modificare i miei principi/paletti

2-Accettare che praticamente nessuno li rispetta.

Pick your poison...

O ne hai troppi di paletti o sono troppo stringenti. In entrambi i casi non va bene, perchè vivi male.

Fare degli esempi pratici ci aiuterebbe a darti risposte più mirate.