^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 23 Aprile Condividi Inviato 23 Aprile 14 ore fa, Resilienza.... ha scritto: cioè la maggior parte della gente che conosco in pratica Sì. 17 ore fa, AlexanderMcQueen93 ha scritto: Tu invece stai desumendo di sapere già da principio quali saranno vantaggi e svantaggi. Esistono cigni neri strani. E quelli possono essere in più o in meno, vantaggi o svantaggi. Ma sì, so all'inizio quali siano gli svantaggi e i vantaggi che ricadono nel molto probabile. Non serve la sfera di cristallo per sapere che una liaison finirà, e che nel 99,7% dei casi finirà bene, neutra, male o catastrofe. E se uno non è preparato allo scenario "male" e allo scenario "catastrofe", il suo lavoro é prepararsi. Perché succederà. Nel 50% dei casi finirà male o malissimo. Può succedere, per cui lo farà. Se non con questa, con quella dopo. Leggendoti invece mi SEMBRA di capire che parli di sfera di cristallo nel senso di conoscere già l'esatto scenario che si verificherà. Magari sbaglio, ma sembra tu stia parlando di uno che si vivrebbe una love story solo se già sa che finirà bene. Questo può avere un senso negli investimenti, metti dei soldi, non ne godi, e dopo sei mesi ne hai di più o di meno. Ma se parliamo di una love story, è adesso, non è un risultato a sei mesi. È adesso che vivi momenti da collezione, adesso che scopi una nuova che ti piace molto, adesso che stai sballato per l'innamoramento, adesso che vivi. Poi dopo 6 mesi - 2 anni, si verificherá molto probabilmente una fine che rientra nella casistica bene, neutro, male, malissimo. E devi essere preparato a "malissimo" se vuoi stare a quel tavolo. Se invece vuoi la sfera di cristallo per vedere già da prima se finisce bene, così da viverti le storie solo se la sfera lo dice... Beh, ok. Però parlo di qualcosa di assolutamente diverso. Di essere pronti agli scenari più probabili ed agire. Solo che sto parlando di agire per il premio stesso dell'azione, del vivere momenti romantici e del dissetarsi di BLOOD. Sembra tu stia parlando della situazione in cui uno è costretto a scopare una nuova quando lei ancora ha potenziale di attrazione per lui, costretto a vivere in lei e con lei dei momenti bellisimi, e che tutto questo schifo lui lo paga solo se sicuro che alla fine avrà un premio. Ci sono vari ragazzi omosessuali che la vivono così, frequentano una tipa, subiscono la cozza, si sentono toccati, ma investono tutto questo schifo perché mirano a sposarsi e avere una copertura. Eh, in quei casi se poi finisce, le aspettative infrante fanno male un bel po'. Questi mi ricordano un etero che conoscevo 25 anni fa, lui era stato a letto un sacco di volte con un tale che gli aveva ventilato in testa l'ipotesi di un lavoro, uno per cui il nostro eroe non aveva i titoli, ma pare che questo tale potesse farlo passare, assumere. Alla fine non se ne fece niente e lui era amareggiato, molto amareggiato. Potremmo riassumere tutto in tre domande: 1) Ti piace scopare una nuova di cui sei innamorato? 2) Ti piace condividere con lei momenti romantici? 3) Sei preparato al 50% degli scenari, che sono male e malissimo? Se escludiamo alcuni gay, credo che tutti i problemi di cui parliamo abbiano a che fare con la terza domanda. È uno scenario più che probabile. Non è sotto il tuo controllo. Però non può essere trattato come un'emergenza o un imprevisto quando succede. È sotto il tuo controllo essere preparato. Naught, Nightstalker556, Pincopallo20 e 2 altri ha reagito a questo 3 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 23 Aprile Condividi Inviato 23 Aprile 1 ora fa, Mini_pony ha scritto: mi piacerebbe chiederti una tua visione riguardo a questo come devo fare? Purtroppo lo psicologo del lavoro con cui dovevo collaborare in merito, proprio applicando il metodo è passato ad una nuova azienda in cui è tutto meglio, ma in cui ha firmato di non fare nulla per altri, in privato. Fine collaborazione. Si tratta di identificare le parti di te che più ti ricaricano. Ad esempio ti drena stare da sola e quando sei tra collaboratori, clienti o fornitori stai bene. Oppure stai bene in un ufficio da sola a fare cose al computer. O ti stressa moltissimo prendere responsabilità e decisioni e quando operi su task list chiare e processi passo passo stai bene. Stai bene con la big picture e lato strategico, oppure stai bene sui dettagli e occupandoti di cose pratiche. Ecc. Si possono fare vari test attitudinali in merito. Perché tutto questo esula, dal discorso skill e competenze. Quando hai un'idea di quali mansioni o posizioni ti farebbero star bene (qui non parlo di ruoli come il medico, il poliziotto, ma della differenza che c'è tra essere poliziotto all'ufficio passaporti e poliziotto del nucleo scorte) vedi quali siano le aziende che potrebbero avere mansioni buone per te, e con l'aiuto di qualcuno che per mestiere fa Job interviews (questo era il caso del nostro collaboratore) fai dei curriculum mirati proprio a quelle mansioni. E in caso fai qualche corso certificato nel tempo libero se aiuta un curriculum mirato. Poi se hai la possibilità di farlo, fai "sparring" (doveva fare parte del pacchetto) con uno che lavora nel HR, che fa Job Interview tutto il giorno per lavoro. Poi siccome un lavoro lo hai già e non sei alla fame come chi cerca un lavoro per uno stipendio o chi finisce fidanzato per scopare, inizi a cercare di avere dei colloqui in queste aziende o situazioni che potrebbero darti una settimana lavorativa più adatta a te, e perché no, se hai possibilità, puoi mettere nei "filtri" anche che deve pagarti il 20% più di adesso. Ma non farti accecare da questo, perché se è un cambio proprio è più probabile che prenderai meno o uguale. Facendo il nuovo lavoro, siccome ci stai bene lo farai bene allora quello, sarà il momento di fare colloqui per vedere se altrove ti darebbero un +20% a parità di mansione. Marco_drake, Ma.Ta., Woozie e 1 altro ha reagito a questo 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 23 Aprile Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 23 Aprile Il 23/4/2024 at 15:21, ^'V'^ ha scritto: Perché succederà. Nel 50% dei casi finirà male o malissimo. Può succedere, per cui lo farà. Se non con questa, con quella dopo. Leggendoti invece mi SEMBRA di capire che parli di sfera di cristallo nel senso di conoscere già l'esatto scenario che si verificherà. Magari sbaglio, ma sembra tu stia parlando di uno che si vivrebbe una love story solo se già sa che finirà bene. Comunque ragazzi, a parte volere la sfera di cristallo per entrare già nelle storie d'amore con il senno del poi, c'è proprio un filtro alla base e questo dipende da dove ci siamo conosciuti. Anche se dal 2007 sul forum è arrivata la scuola russa nei corsi Onlyone, e dal 2012 è arrivata una ventata di Predator dove intenzionalità ed onestà, "no time for games" (è il titolo di un corso in 5 moduli che ho outlined sta notte) fanno quasi paura all'utente medio... Di fatto la maggior parte delle persone che arrivano qui, arrivano per cercare tattiche e modi che gli permettano di abbassare il rischio, di sentirsi abbastanza sicuri del risultato, per fare un passo. E di fatto, tutto il forum era nato con la deriva PUA yankee e questo mindset esiste ancora. Mindset Allora vediamo un attimo da cosa dipenda, questo mindset. Perché nel mio modello di come funzionano le cose, la base della piramide è il Mindset (in realtà ci includo set e setting, anche l'influenza sociale prossimale), poi abbiamo l'istinto operativo, pertanto le cose rese automatiche con la ripetizione e l'esperienza, solo in cima, abbiamo gli how to, i come fare, le tattiche, ecc. Noto per esempio che quando uno viene a dire che la ragazza gli tiene il muso, o gli chiede di rimanere amici... Invece di vedere da che assetto mentale e da che setting sociale viene quella richiesta, molte persone suggeriscono un how to. Ad esempio il freeze. Che va anche detto, se parliamo di un freeze dovuto ad altri interessi più rilevanti, ha un senso, se utilizzato come una tecnica per ottenere un effetto, è disonesto, falso, manipolativo, a prescindere se colpisca un bersaglio o addirittura il bersaglio dichiarato, non è un tiro pulito, vero, professionale. E questo, azione dopo azione piegata al risultato, soggiogata dal fine, ci rende ridicoli, sempre meno rispettabili, si vede proprio nella faccia, nella fisiologia, nel movimento. Che uno non è tutto d'un pezzo. Ora, tornando ai PUA, ai bluff, agli approcci indiretti "passavo per caso, non mi interessi, sono troppo figo per te..."... o anche al cinismo di quelli che sono passati alla Red Pill ed evitano proprio. O anche alla maschera di gentilezza del nice guy leccaculo e rancoroso quanto spaventato. Che cosa urlano, questi how to? La Paura del Rifiuto Urlano che il mindset è basato sulla paura del rifiuto, e tutto diventa una ricerca di maggiori sicurezze prima di muovere un passo, la ricerca della sensazione di sapere già cosa fare, cosa dire, "come sembrare" addirittura, per muovere un passo. Non il mindset di uno serio, pulito, professionale, che fa il suo tiro pulito e sa che un output possibile è il rifiuto, ma è preparato agli scenari più probabili, tra cui il rifiuto è il più probabile. Mesi fa lanciai una provocazione, mi pare fosse un meeting gratuito, open, c'erano molte persone del forum e chiesi... se potessi fare una magia, per cui le ragazze che ti hanno rifiutato nei 30 giorni passati, ti chiamano perché vogliono fare sesso. Faresti i salti di gioia? Mi daresti mille euro? Boom. Silenzio. Nessuno o quasi nessuno era stato rifiutato negli ultimi 30 giorni. Non perché tutti avessero un 100% di "kill rate". Perché nessuno, o quasi nessuno, si era davvero esposto ad un rifiuto, nessuno aveva mostrato le carte e chiesto di vedere le carte dell'altra. Nessuno o quasi, era stato davvero rifiutato nei 30 giorni precedenti. La paura di essere rifiutati è un fenomeno profondamente radicato nella psicologia umana, e ci sta, che influisca notevolmente sul comportamento sociale e interpersonale. Può non sembrare ovvio, ma la paura del rifiuto come mindset di base, è particolarmente evidente in contesti di " tecniche di corteggiamento", come quelle cercate dai PUA (Pick-Up Artists, o artisti del rimorchio: nel 2024 mi onoro di dover spiegare cosa sia un PUA). Guardando a quello che è più cercato e discusso nel forum, possiamo notare come la paura del rifiuto possa spingere allo sviluppo di strategie complesse (più o meno fantasiose) volte a massimizzare il successo sociale e minimizzare le possibilità di insuccesso emotivo, esclusione, delusione delle aspettative. Psicologia della Paura del Rifiuto La paura del rifiuto è intrinsecamente collegata all'istinto di appartenenza, una delle motivazioni fondamentali dell'essere umano. Eh sì, perché la perdita di inclusione TRIBE significa morte dell'individuo, in natura, e la perdita di un'opportunità BLOOD è il massimo peccato verso la Bloodline e la sua sopravvivenza. E Survival, è l'unico Game of Life, e non è dell'individuo, ma della Bloodline. Secondo Maslow e la sua gerarchia dei bisogni, criticabile sotto diverse prospettive scientifiche, ma è un modello semplice per capirsi e che conoscono in molti, l'appartenenza è cruciale quanto il cibo o la sicurezza, anche se la prioritizzazione delle risorse va prima al cibo, poi alla sicurezza, poi all'appartenenza. Quando le persone percepiscono un rischio di rifiuto, il loro sistema di risposta allo stress si attiva, portando ad ansia e paura. In questo stato di risposta precorticale, si possono scatenare due tipi di risposte comportamentali: l'evitamento, che riduce la probabilità di esperienze dolorose, o la ricerca ed adozione di "tattiche avanzate", filtri magici, talismani e preghiere, strategie segrete, per ottenere o mantenere l'accettazione sociale e ridurre il rischio di rifiuto. PUA e Strategie di "Rimorchio" I PUA utilizzano una varietà di tecniche che a ben vedere sono esattamente risposte dirette alla paura del rifiuto. E anche molte persone che non studiano la roba PUA, di fatto cercano di confrontarsi e di scambiarsi esperienze allo stesso scopo. Può essere interessante, notare come moltissime persone usino un approccio indiretto e fumoso, come risposta diretta alla paura del rifiuto. Queste tattiche, che siano di derivazione PUA o no, sono spesso sistematiche e basate su più o meno robusti "principi psicologici" che promettono di incrementare l'attrattività personale attraverso la dimostrazione di valore sociale, sicurezza e desiderabilità nel sexual market. Tra le strategie più in voga prima dei social, ricordiamo: 1. Prova Sociale: Mostrare popolarità e accettazione sociale per aumentare la propria attrattività. Questo era fatto raccontando storielle DHV attraverso le quali sembrare uno che ha una vita sociale e soprattutto ha contatti nel Jet Set. 2. Negging (leggera svalutazione): Utilizzare commenti ambigui o leggermente provocatori per sembrare abituati a molto di più. 3. Peacocking (pavoneggiarsi): Adottare un abbigliamento stravagante o comportamenti da rock star che attraggono l'attenzione, spesso fallendo nel comprendere il motivo per cui il pavone mostra quell'handicap della coda enorme e sana. Analisi Operativa Dal punto di vista operativo, queste strategie sono tentativi di controllare o influenzare l'output del partner potenziale. Probabilmente ignorando che sotto al nostro controllo non c'è quello che fanno le altre persone, ma la preparazione a quello che fanno e la nostra reazione, o risposta, a quello che fanno. Se fosse possibile ridurre le interazioni a giochi di potere piuttosto che a connessioni autentiche, non sarebbe uno scenario desiderabile per un PUA, dato che il suo potere è recitato, il suo social proof inventato, il suo grande valore superiore, è bluffato, mentre il potere di lei, di averne dieci alla porta se solo risponde alle chat o si fa una messa in piega, è reale. Considerazioni delle 17:05 La paura del rifiuto nei contesti di corteggiamento è assolutamente umana, legata a ragioni evoluzionistiche che possiamo solo inferire, ma che sono autoevidenti nei loro effetti. Questa paura, che conosciamo tutti, può essere un potente motore per lo sviluppo di tattiche avanzate di evitamento del rifiuto, o di psicotecnologie e stregonerie per esorcizzarla. Queste strategie, tuttavia, presentano due conti nascosti ormai più che noti. 1. Le persone invece di fare, cercano ancora più sicurezze ed informazioni per non sbagliare, nutrendo, in questo modo, la loro debolezza e paura del rifiuto. 2. Sebbene in alcuni contesti e a particolari condizioni (vedasi la provincialotta alcolizzata depressa che crede di aver conosciuto uno inserito per sfruttarlo e scavalcarlo, situazione tipica prima dei social, in cui il nostro eroe bluffava e fingeva di essere importante e inserito davanti a dalle ubriache nei pub di grosse città), possono dare qualche falso positivo, quasi mai a ROI sul medio lungo come tempo, energie, attenzioni e soldi dedicati (il banco continua a vincere sempre), un dato di fatto riscontrabile con facilità è che questi mezzucci e tentativi di autodifesa franano nel contesto di una relazione che superi le primissime fasi di conoscenza. Il punto 2 ci parla chiaramente di un ragazzo che ha bluffato per arrivare ad avere una mezza relazione senza essere rifiutato, usando chissà quali comportamenti posticci (che sembrano il riporto sulla testa d'un calvo) e che poi ha il terrore del rifiuto vero. Il rifiuto di come lui è davvero, quello che arriva alla fine della relazione e che, spesso, arriva presto. E questo ci parla di un altro aspetto ancora, oltre alla paura del rifiuto. La vergogna di sé, della verità su di sé. Per esempio il mese scorso ero da una tipa, e l'ho conosciuta perché conosce un tipo che conosco, che con altri tipi costituisce il social circle di questa tipa, nella loro città. E quello che so di questi tipi, è che non parlano d'altro che di puttane e di avere chance di avere i soldi per fare nuove puttane. E questo non come trend del mese, ma lo conosco dal 2016 e il topic è quello. Cosa c'è di male? Niente. Eppure, sto raccontando a questa tipa una storia normalissima, che parla di tutt'altro che di puttane come fulcro, ma nella storia c'è un momento di ricerca per puti club, di una che mi ispiri una sensazione specifica... E lei si mette a piangere e mi dice che non ha mai conosciuto uno che è andato a puttane. Che sa che ci sono molti uomini sposati che ci vanno perché sono dei maiali, ma che non le era mai successo che uno ne parlasse naturalmente e non come una cosa da nascondere o di cui vergognarsi a morte. La conversazione, come al solito, si fa per me interessante. Eh già, perché i suoi amici, quelli della cerchia ristretta, quelli con cui si sente di continuo... loro a me parlano solo, di puttane. E di nient'altro. E non sono io a pescare l'argomento. Le chiedo se non abbia amici che ci vadano, e mi spiega che assolutamente no, e che conosce bene i suoi amici e che a lei dicono tutto, anche cose private quando si sentono con qualcuna e gliene parlano. Bene. Le solite. Se gli amici maschi, (come nel 95% delle esperienze che mi riguardano) nemmeno come amici disinteressati (?), sono diretti, upfront, aperti, ma anche in quel caso modulano ogni espressione di sé per evitare il giudizio e il rifiuto. Ci rendiamo conto della situazione demenziale che c'è nelle relazioni passionali, dove i maschi (e pure le donne) nel 99,7% dei casi si mostrano nel modo che va bene a lei, attenti, a capire tutto il tempo come essere... Uno stress allucinante, uno schifo degradante. Passare sei mesi così per poi essere lasciati in malo modo, deve essere proprio un lavoro, un lavoro alienante per cui non si viene pagati, oltre al danno, la beffa. Un Passo Indietro Ma facciamo un passo indietro. Abbiamo visto che la paura del rifiuto (che è uno scenario possibile, anzi il più probabile) così come la paura del rifiuto vero, da parte di una che ti conosce bene e sceglie proprio per questo un altro (o se stessa e la vita), è umana. Abbiamo visto che nel tentativo di evitare, il rifiuto, sia quello sessuale in prima battuta, sia quello personale nel corso della relazione, le persone cercano ogni sorta di segreto, tecnica, manipolazione, filtro d'amore, danza propiziatoria della pioggia e spesso non fanno un passo se non gli sembra di sapere già l'esito o se non si sentono in qualche modo in controllo sullo stesso. Ma se facciamo un passo indietro ed ammettiamo che tutte queste sciocchezze nascono dalla paura del rifiuto, noteremo che è il mindset alla base ad essere paccato. Perché non so bene come ci si senta ad essere donna, a dipendere dall'approvazione e dalle attenzioni, ma come uomini entriamo in azione accettando ogni possibile outcome e sapendo due cose: 1. Di essere preparati agli scenari più probabili, positivi o negativi. Incluso la possibilità molto comune, di essere rifiutati se ci proviamo con una. 2. Che in caso di scenari estremi "qualunque cosa uscirà da quella porta, se saremo uniti potremo sconfiggerla". TRIBE Non ci serve sapere nient'altro per operare, on a need to know basis. Ah, sì, c'è una cosa importantissima che ci serve sapere. 3. Players get played. Chi fa giochetti, chi bluffa... non sta filtrando le perditempo e le manipolatrici, che ci campano sui non detti e sui contratti nascosti. E sono tante. Tantissime. Alcune addirittura se messe in riga da uno serio che mostra le carte e non ha tempo per le cazzate, possono anche iniziare a comportarsi con criterio, ma se sentono sapore di cazzate e non detti... quello è il loro mondo, un ragazzo insicuro che sta provando ad evadere l'outcome probabile del rifiuto, in quel loro mondo dove sono squali se è forte è un leone in mare, se è debole è un gattino in mare. Conclusione Fondamentale Sapete la cosa di cui si può essere più certi, nell'espressione onesta, diretta, rispettosa ma seria, di sé? Del rifiuto. 🤩 Spoiler Il rifiuto è il dono più grande che una donna non interessata o perditempo possa farci. Quando sei onesto e tiri uno shot vero, pulito, ci sono tre tipi di donne a riceverlo. 1. Quelle che sono interessate a te. Anche coi loro tempi, non è che debba essere un effetto immediato. 2. Quelle che sono delle perditempo manipolatrici che cercano di prendere e prendere vantaggi dai maschi lasciandoli sperare, e davanti ad un tiro pulito sciroccano e si allontanano, perché non possono più giocare sui non detti e fare le loro cazzate. 3. Quelle che non sono interessate e vivaddio, hanno l'occasione di rifiutare con la possibile cortesia se sono educate, o in altri modi se sono maleducate, ma è chiaro chi sei, cosa offri e cosa vuoi, ed è loro libera volontà esprimere la propria scala di preferenze a riguardo. "Eh ma... nei casi due e tre, ho incassato un rifiuto!" Eh, pensa un po', perché ci provi con qualcuna se non reggi il risultato più probabile, che è un rifiuto? Lo sai che nei casi 2 e 3 non hai incassato un rifiuto, ma streamlined il tuo flusso di valore in tempo, energie, attenzioni, nel cercare altre tipe del caso 1, con cui avere belle love story o situazioni passionali? Preferivi investire il mese che stai scopando con due nuove, a chattare e perdere tempo, uscire a tue spese, con una perditempo che ti fa giochetti perché sei tu che li fai per primo, o con una che non è interessata ma crede tu voglia essere amico o non sa bene che cosa vuoi ma stai ad investirci tempo, attenzioni, soldi, chattatoio, e allora sta lì a prendere quello che può prendere? No, non preferivi. Allora, datti una mossa, e se agisci sii pronto agli outcome probabili, devi essere preparato. Puoi farti trovare impreparato da un cigno nero, per questo c'è TRIBE, essere uniti. Ma, da solo con te stesso, se un outcome rientra nel 99,7% degli outcome probabili, devi essere preparato. Se non vuoi esserlo, è ok. Sappi solo che non c'è la scorciatoia di sapere cosa fare e dire per esorcizzare il rifiuto o la fine di una love story. Non è cercando altre informazioni o integratori di olio di serpente, che diventi sicuro del risultato per cui dopo potrai agire. Setta le aspettative, come baseline, sul peggior risultato possibile. Preparati all'evenienza che arrivi, e agisci. Se arriva di meglio, invece di essere annoiato per la baseline sarai piacevolmente sorpreso e quello è un bonus. Se non agisci perché non sei pronto al peggior outcome, è ok. Ma diventalo. Pronto. Se non agisci perché prima di muovere vuoi la sensazione di sapere che outcome ottieni... di avere controllo su variabili agenti, non fisiche, in un sistema aperto, a variabili sconosciute e inconoscibili... Fermati e... Fai un passo indietro. Quando ci si è persi, è meglio tornare al punto dove ci si era persi che continuare ad infilarsi sempre più a caso in un dedalo. Quel punto era: La paura del rifiuto. ArmandoBis, Watain, Pincopallo20 e 8 altri ha reagito a questo 3 6 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 25 Aprile Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 25 Aprile Il 23/4/2024 at 17:56, ^'V'^ ha scritto: Se agisci sii pronto agli outcome probabili, devi essere preparato. Questa frase mi è piaciuta molto, e mi ha aperto degli obsidian link nella testa, cercando di incontrare tentacolarmente dei neuroni che sparassero insieme. Così mi è venuto in mente uno dei 300? libri che ho letto l'anno scorso. Faccio un po' fatica a indicizzare, perché quando leggevo i cartacei facevo esperienza della copertina ad ogni momento di lettura, e facevo esperienza dell'oggetto. Adesso che leggo su uno schermo, tante volte non ricordo dove abbia letto cosa. Ma per fortuna stiamo mettendo in locale sulle GPU dei LLM capaci di parsificare, embeddare, vettorializzare le cose presenti nelle nostre cartelle di libri, e possiamo iniziare a delegare il compito di ricordare chi abbia detto cosa. Mi è venuto in mente. Non lo consiglio perché è molto sbilanciato e secondo me per leggere cose sbilanciate serve un certo bagaglio di esperienze e una decente comprensione del metodo scientifico, quantomeno una popperiana volontà di falsificazione invece che di conferma. Inoltre, credo che il fatto che a 5 anni dettassi lettere a mio zio per correggere un professore universitario che secondo me aveva fallito nel capire un fenomeno, possa essere fastidioso, ma torna utile quando 40 anni dopo sono solo che peggiorato in tal senso e mi approccio ad un libro già sdegnato ancora prima di iniziarlo, per tastare con mano quanto idiota sia questo ennesimo sparacazzate e, perché no, figlio di puttana. Non dico altro perché l'autore non è caucasico e dopo se mi sente va a fare la vittima che sia perché ha un colore diverso dal mio, che giustamente trovo che il 40-60% di quello che afferma essere evidence based, sia invece... (ho inventato un neologismo, fermo la data [2024_04_25]) Evidence Biased. So che altre persone si fanno trascinare dagli autori, e preferisco fare da barriera anche per loro (non servo a molto altro). Preferisco, certi libri, digerirli, ridere del loro 40-60% made up, e snocciolare alcune perle. Questo buon uomo, dice qualcosa di meraviglioso. Riassumendo, siccome parla di matrimonio, di relazione a carico dell'uomo se finisce male e se va bene... Dice che fai benissimo a sposarti, se sei in grado di passare alcune prove per capire anche tu cosa davvero vuoi. Una è che devi noleggiare una macchina molto bella che non ti puoi permettere, sentire come ti senti con quel ferro, sentire l'odore, guidarla, sentire come è, avere una macchina bellissima, e poi capire se ti basta l'esperienza o se vuoi almeno provarci, perché a meno tu non sia ricco di famiglia, tra moglie, figli, mutui, spese, se anche riuscirai a guadagnare molto, di una bella macchina - e di quella sensazione che hai assaggiato - se ne parla quando i figli hanno finito l'università e hanno in aggiunta trovato lavoro. Una è che devi pensare alla modella di V. Secrets o attrice con cui ti sei segato di più, e cercare negli annunci di escort una di quel livello, non importa il costo, fosse anche 2k. Ci devi andare, e poi devi essere onesto con te stesso, se vuoi vivere per riprovare quella sensazione, o se vuoi vivere sapendo che non la potrai mai più provare. Perché se sei pronto a non provarla mai più, nemmeno ad avere la sensazione che forse... Allora ok. Poi dice che devi sbatterti in ogni modo per mettere via 50k, e poi li devi buttare nel cesso. O regalare in beneficienza, o far avere a una che ti piace ma che non te la da, perché se li spenda con chi le piace. E dice che se non ce la fai, se ti senti un idiota, se ti fa malissimo, se hai paura, è tutto ok. Ma buttare 50k è quello che succederà con moltissima probabilità appena a lei cambia il vento, per cui se ti vuoi infilare in quella situazione devi essere uno che è capace di buttare nel cesso 50k e tirare lo sciaquone, se sei capace e non fai una piega, allora vai sereno. Poi dice che devi prendere il 70% del tuo income netto, e ogni mese darlo in beneficienza, regalarlo a gente che conosci, che magari si è appena sposata e pertanto è indebitata per la casa e tutto, ogni mese. E sentire come ti senti, se ti pesa, se sopravvivi. Perché, spiega, questo non è lo scenario in cui perdi, è lo scenario normale, nelle famiglie dove anche lei lavora, lui comunque paga più cose e alla fine ha speso il 70% di quel che prende, in media. Nelle famiglie dove lei ha chiesto il divorzio, lui spende il 70% di quel che prende tra campare lei e affittarsi una stanza. Per cui, che vada bene o male, lo scenario è quello e lo devi provare prima, per vedere se ti si confaccia. Poi parla dei tuoi desideri sessuali seri (prudenza suggerisce riguardino donne multiple, ma per molti possono invece essere alcuni fetish che la moglie nemmeno vuol sentire nominare), dice di viverli, anche a pagamento, e chiederti serio se vuoi vivere per averne ancora di quella sensazione, che è ciò a cui pensi ogni giorno, o se puoi rinunciarci per sempre e non vivere mai più una situazione che ti morde la testa giorno e notte per trovare soddisfazione. Poi dice di cercare di fare amicizia con uno sposato e di non parlarci quando è nello stato pre comatoso (marriage stupor) per cui risponde slogan e frasi fatte sul barbecue nel giardino, sul figlio che gioca a calcio, su "happy wife, happy life". NON VUOI parlare con una persona in quello stato. Vuoi vederlo quando è reale. Vuoi parlarci da soli, e con lui, non con un disco automatico che mette su. Allora lo porti in un night club, e dopo qualche drink vedi la disperazione e come perde la dignità dietro ad ogni gonna corta, e quanto soffre, e quando sta malissimo, gli fai domande sul suo matrimonio. Così capisci meglio se quello che lui sta perdendo è qualcosa che tu puoi perdere senza batter ciglio. Poi dice... di fare uguale con una donna sposata. Una che sia stata sposata gli ultimi sette dieci anni. Ma di non farla bere. Non vuoi che si metta a provarci con te disperatamente, vuoi un altro riscontro. Vuoi il permesso di suo marito per andare da qualche parte a parlare con lei, e se lei dice "non ho bisogno del permesso di mio marito per parlare con te"... ecco che sai un'altra cosa. Se per te è ok, che la tua futura moglie dica questo di te ad un tale, allora cerca moglie. In questo senso è molto interessante come lui tratta il topic: sia che si parli di scene come questa, sia che si parli di scene normalissime in cui lei gli porta via soldi, dignità e onore, la casa e lo distrugge con accuse false e strumentali... La donna che sta ascoltando, in molti casi dirà che lei però è un'eccezione, che ci sono molte eccezioni, che la sua amica... (non insisto, conosciamo questo monologo a memoria). E lui spiega che in nessun modo vuole suggerire che le donne siano, tutte così, ma possono, tutte, fare così. E siccome possono, uno deve farsi due conti, se gli va bene come scenario possibile e anche abbastanza comune. Se gli va bene, se capisce, i potenziali effetti collaterali molto comuni ed è preparato a farsene carico, allora inizia a diventare una scelta responsabile. Barrel of a Gun 2, OdetoJoy, Tegola e 15 altri ha reagito a questo 7 3 6 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 27 Aprile Condividi Inviato 27 Aprile Premesso che come sappiamo non campo di like. Tuttavia c'è un concetto che fatico a capire, i dati mi confondono invece che rischiararmi la visuale. Magari qualcuno di voi ha una prospettiva utile e lo ringrazio in anticipo. Tutte le persone che hanno reagito a questo post, sono nomi altisonanti che se li sento pronunciare mi alzo in piedi e mi metto sulle punte per cercare di esserne all'altezza. E sono persone qui sul forum da anni, e anni, e anni. Da Aprile 2018, si iscrive una media di 50 nuovi utenti a settimana. Sono 6 anni esatti. (50 ×4) x (12×6) = 200 x 72 = più di quattordici kappa. Togli il 60% di analfabeti funzionali. Rimangono 5600. Arrotonda in difetto per chi fa una domanda e sparisce, o per chi si infoia per una tipa, si iscrive poi si perde dietro dei video che possono stare sul tubo senza ban: dietro al nulla esistenziale. Rimangono 3000 persone. Di cui il 7% è donna e reagisce a cose diverse. Rimangono 2790, facciamo 2500. Il 2% capisce cosa dico e l'1% oltre a capire agisce (uso % alte perché ho già eliso i molti analfabeti funzionali). Ci dovrebbero essere una cinquantina di nuovi che si fanno notare mettendo qualche reazione. E 25 attivi nuovi al PREDATOR. Invece, ci sono gli stessi che mettono un cuore ❤️ da dieci anni. Secondo voi cosa sbagliano i nuovi entrati? Parlo di quelli che ci stanno con la testa, sono sceso da 14k a 50, per non essere sprovveduto e parlare di cose concrete. Cosa gli mangia il cervello? È possibile sentire ancora qualcuno lamentarsi dei potery40 o dei politici come causa dei suoi mali, se ci sono prove tanto schiaccianti di responsabilità individuali? È colpa delle femministe, dei conservatori, della massoneria, dei vaccini no, vaccini sì, se in 50 non mettono insieme 5 reazioni ogni tanto? È stupor? Sono talmente traumatizzati e sovrastimolati da reagire solo a scene terrifiche e stimoli sessuali estremi? Secondo voi, cosa si sta nutrendo del loro mesolimbico, cosa li sta riducendo in questo stato? Continuerò a soffiare sulla cenere per vedere ogni tanto braci sepolte vive ardere e scaldare, ma qui sembra che parliamo di metri, di ceneri. 6 anni, che soffio, sembro il ragazzino di "L'Impero del Sole" quando fa il massaggio cardiaco al suo amico fucilato. E non sai se sia tremendamente ridicolo o dolorosamente commovente. "Io posso far rivivere chiunque" sbraita inerme... colmo di una fede disperata d'amore. Solo che qui non sto pompando sangue a un fucilato, sono 14 k. Non so cosa gli stiano facendo, ma è un genocidio. marco92, CrowBagger, Tony Montana e 5 altri ha reagito a questo 2 3 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Methavas [Partecipante] 519 Inviato 28 Aprile Condividi Inviato 28 Aprile Ciao a tutti, dopo qualche anno sono di nuovo qui a scrivere. Mi ritrovo molto nella situazione descritta da Dv7, anche io (32 anni) frequentazione di circa 3 mesi con una ragazza (26 anni) uscita da una relazione di 3 anni, che all'inizio sembrava quella giusta ma poi ha deciso di interrompere la frequentazione perchè durante il tempo passato assieme stava da dio ma una volta tornata a casa da sola aveva attacchi di panico causati dal ricordo della vecchia relazione. Io qui ci vedo motivazioni che non hanno a che fare con me direttamente, ma col fatto che lei non abbia superato la fine della relazione e quindi non fosse pronta per una nuova. Abbiamo comunque fatto sesso più volte, mi sono anche fermato a dormire a casa sua perchè "voleva capire come fosse dormire con me e passare la notte assieme". Lei ha iniziato a vedere uno psicologo subito dopo questi episodi, perchè si è resa conto di avere determinate cose del passato che deve risolvere (tra cui anche relazioni tossiche); per assurdo i problemi tra di noi sembrano essere iniziati proprio in quel momento: ha proiettato atteggiamenti dell'ex su di me, mi ha detto di aver capito che i nostri caratteri non sono compatibili...mi ha anche detto che le facevo pressioni poichè lei si sentiva di dover risolvere in fretta i suoi problemi perchè io la stavo aspettando...cosa che non ho mai fatto, proprio per non metterle alcun tipo di pressione addosso. Insomma, io ci vedo razionalizzazioni per la decisione di chiudere il rapporto e conseguenti giustificazioni. Anche lei mi ha chiesto di rimanere amici, ma non ci riesco perchè per me la cosa stava diventando "seria" e provo un sentimento per lei, quindi non riesco a retrocedere ad essere un "semplice" amico. L'idea è quella del no contact, appunto perchè ci sono rimasto sotto e devo rimettermi in sesto; il grosso problema è che è una collega di lavoro, e quindi sono costretto a vederla...e mi fa anche effetto quando accade, sento il classico "pugno nello stomaco". Pertanto non so bene come comportarmi e come attuare questo no contact (ho già archiviato le chat e non ci sentiamo dalla scorsa settimana), mi ha detto che non vuole dover riaffrontare la questione ogni settimana ma ai primi miei atteggiamenti di distacco si è riavvicinata chiedendomi perchè la ignoravo e abbiamo finito per parlare proprio di quello, con io che ho cercato di farla razionalizzare (errore mio, lo so, ma sul momento l'emotività ha avuto la meglio). Purtroppo sono coinvolte altre persone, poichè avevamo creato un gruppetto di 4 colleghi (io, lei, mio fratello e un'altra collega) con cui uscivamo sia per aperitivi post-lavoro sia per serate a cena, cinema o attività varie; quindi la situazione è ulteriormente complessa (entrambi sono al corrente di quello che è successo). Io comunque ho contattato uno psicologo per capire se ci sono dei meccanismi in me che hanno bisogno di un reset, e anche per capire come affrontare questa specifica situazione; prossima settimana ho il primo incontro. Avete qualche consiglio da darmi? Kaihō-sha, Brif, ^'V'^ e 1 altro ha reagito a questo 3 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kaihō-sha [Élite] 2843 Inviato 28 Aprile Condividi Inviato 28 Aprile 12 minuti fa, Methavas ha scritto: Ciao a tutti, dopo qualche anno sono di nuovo qui a scrivere. Mi ritrovo molto nella situazione descritta da Dv7, anche io (32 anni) frequentazione di circa 3 mesi con una ragazza (26 anni) uscita da una relazione di 3 anni, che all'inizio sembrava quella giusta ma poi ha deciso di interrompere la frequentazione perchè durante il tempo passato assieme stava da dio ma una volta tornata a casa da sola aveva attacchi di panico causati dal ricordo della vecchia relazione. Io qui ci vedo motivazioni che non hanno a che fare con me direttamente, ma col fatto che lei non abbia superato la fine della relazione e quindi non fosse pronta per una nuova. Abbiamo comunque fatto sesso più volte, mi sono anche fermato a dormire a casa sua perchè "voleva capire come fosse dormire con me e passare la notte assieme". Lei ha iniziato a vedere uno psicologo subito dopo questi episodi, perchè si è resa conto di avere determinate cose del passato che deve risolvere (tra cui anche relazioni tossiche); per assurdo i problemi tra di noi sembrano essere iniziati proprio in quel momento: ha proiettato atteggiamenti dell'ex su di me, mi ha detto di aver capito che i nostri caratteri non sono compatibili...mi ha anche detto che le facevo pressioni poichè lei si sentiva di dover risolvere in fretta i suoi problemi perchè io la stavo aspettando...cosa che non ho mai fatto, proprio per non metterle alcun tipo di pressione addosso. Insomma, io ci vedo razionalizzazioni per la decisione di chiudere il rapporto e conseguenti giustificazioni. Anche lei mi ha chiesto di rimanere amici, ma non ci riesco perchè per me la cosa stava diventando "seria" e provo un sentimento per lei, quindi non riesco a retrocedere ad essere un "semplice" amico. L'idea è quella del no contact, appunto perchè ci sono rimasto sotto e devo rimettermi in sesto; il grosso problema è che è una collega di lavoro, e quindi sono costretto a vederla...e mi fa anche effetto quando accade, sento il classico "pugno nello stomaco". Pertanto non so bene come comportarmi e come attuare questo no contact (ho già archiviato le chat e non ci sentiamo dalla scorsa settimana), mi ha detto che non vuole dover riaffrontare la questione ogni settimana ma ai primi miei atteggiamenti di distacco si è riavvicinata chiedendomi perchè la ignoravo e abbiamo finito per parlare proprio di quello, con io che ho cercato di farla razionalizzare (errore mio, lo so, ma sul momento l'emotività ha avuto la meglio). Purtroppo sono coinvolte altre persone, poichè avevamo creato un gruppetto di 4 colleghi (io, lei, mio fratello e un'altra collega) con cui uscivamo sia per aperitivi post-lavoro sia per serate a cena, cinema o attività varie; quindi la situazione è ulteriormente complessa (entrambi sono al corrente di quello che è successo). Io comunque ho contattato uno psicologo per capire se ci sono dei meccanismi in me che hanno bisogno di un reset, e anche per capire come affrontare questa specifica situazione; prossima settimana ho il primo incontro. Avete qualche consiglio da darmi? Grazie anzitutto per aver condiviso la tua esperienza❤️ no di consigli pratici operativi che sappia per certo possano fare per te no non ne ho..e forse non ne ha nessuno.. O meglio: in questo forum se cerchi esperienze simili alle tue puoi notare anzitutto come queste storie siano anzitutto un pattern ricorrente per molti di noi e il primo messaggio che voglio ti arrivi e’: non sei da solo!! Che non risolve nulla nel pratico immediato..ma aiuta a sostenersi in questi momenti di crisi. Bene il fatto che tu abbia chiesto aiuto per capire se parti di te risuonano con la situazione, posso dirti che non è automatico..nei limiti della riservatezza tra te e il professionista se ti va di aggiornarci magari in un thread specifico sarebbe oro per tutti noi!! Personalmente ti dico..non ho mai avuto tira e molla troppo lunghi..per me è sempre stato un discorso on/off con nessuna possibilità di ritorno..sia per scelta che per “destino” (tra molte virgolette) ma credo che adesso la cosa migliore che tu possa fare e’ allargare il campo: coltivare e stare attaccato ad interessi, amici, passioni, obiettivi..anche questo non da risoluzioni magiche ma ti permette di reggere meglio il periodo. Per dirti..tra mezz’ora sono a un evento di balli caraibici con una nuova comitiva conosciuta via app..un primo passo per uscire da un isolamento relazionale che a 37 anni non è esattamente raccomandabile per più motivi.. Rinnovo l’invito a farci sapere e I feel you ❤️ Methavas, Nightstalker556, Brif e 2 altri ha reagito a questo 2 3 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Methavas [Partecipante] 519 Inviato 28 Aprile Condividi Inviato 28 Aprile Grazie a te @Kaihō-sha per il supporto. Vedo che il ricordo che ho di questo forum è ancora valido, un luogo in cui trovare, sebbene senza essersi mai visti, persone che non esiterei a definire Amici. Sì, ho notato che la situazione è abbastanza ricorrente, il che da un lato mi "dispiace" perchè significa che molte persone stanno vivendo (o hanno vissuto) le stesse esperienze...d'altro canto però questo significa avere un bacino di idee e opinioni ampio, da cui magari poter estrarre qualcosa di utile. Diciamo che il mio principale problema è il fatto di convivere con la consapevolezza di dover vedere regolarmente l'oggetto del mio dolore, cosa che rende molto più difficile distaccarsene...è vero che posso evitarla, fare pausa in momenti diversi, andare a pranzo da un'altra parte....ma la cosa più subdola è il fatto di SAPERE che è lì, a 2 stanze di distanza...e che comunque prima o poi la vedrò per forza. Un'altra cosa che rende questa situazione difficile è il fatto che io sia convinto che le cose sarebbero anche potute funzionare tra di noi, perchè non c'erano evidenti segni di incompatibilità; quelli sono arrivati DOPO come sua razionalizzazione per la scelta fatta precedentemente. Io sono convinto che le cose siano andate male non tanto a causa degli attori, quanto piuttosto al MOMENTO in cui è stato girato il film. E questo, se devo essere sincero, è un qualcosa che si erge a ostacolo tra me e il passare oltre. Nella mia testa c'è questo pensiero: io e lei stavamo bene, il problema è stato il fatto che lei non aveva ancora superato la vecchia relazione e quei problemi derivanti dal passato; se ci fossimo incontrati adesso invece che l'anno scorso, chi mi dice che le cose non avrebbero funzionato? Probabilmente ci lavorerò con lo psicologo su questo, come episodio specifico. Comunque sì, vedrò se riportare qualche pensiero sul percorso che inizierò la prossima settimana...perlomeno quello che emergerà (se emergerà) e come lo affronterò. Intanto grazie di nuovo per il supporto, magari è vero che non risolverà nulla nello specifico...ma non significa che non sia utile. Kaihō-sha e ^'V'^ ha reagito a questo 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 161520 Inviato 29 Aprile Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 29 Aprile 6 ore fa, Methavas ha scritto: Avete qualche consiglio da darmi? C'è un sentiero che molti hanno percorso prima di te; e molti percorreranno dopo ti te. Un sentiero fatto di terra e pietre, tessute tra loro di emozioni e ricordi. Immagina di camminare su questo sentiero. Ogni passo riecheggia le storie di chi è andato prima, lasciando tracce di gioia e dolore, successi e delusioni. Mentre procedi e senti le pietre sotto ai piedi, osserva i cambiamenti del paesaggio: da frondosi boschi a spazi aperti dove il sole illumina chiaramente il cammino. Questo percorso, come la tua esperienza, si modifica, si evolve, non è mai statico. Proprio come hai visto cambiare la natura fuori da te, anche i tuoi sentimenti e le tue esperienze si trasformano con il tempo. Ogni passo ti porta più lontano dal dolore di un ricordo passato e più vicino alla comprensione e accettazione di ciò che è venuto dopo. Adesso, pensa a come ogni interazione, anche quelle che sembrano lasciare un senso di 'pugno nello stomaco', sono parte di questo percorso. Non sono ostacoli insuperabili, ma pietre che puoi scegliere di calpestare anche se fanno male. Sì, perché con ogni passo, ti allontani dal dolore e ti avvicini a una nuova prospettiva, dove l'essere 'solo amici' non è una retrocessione, ma un sentiero diverso che potrebbe offrirti nuove viste e nuove esperienze. Immagina mentre stai facendo una nuova, e un'altra, e non hai problemi con lei al lavoro per questo, sei sereno. In quel momento la scena che camminando si apre davanti a te, da coperta di rovi e di rami, è irradiata dal sole. Ogni volta che la incontri, non stai ritornando indietro; stai solo pestando un'altra pietra, che fa male, per arrivare ad osservare il paesaggio da un nuovo punto di vista. Da una nuova prospettiva. Concediti il permesso di sentire il dolore, ma anche di riconoscere che ogni passo che fai è un passo verso qualcosa di nuova, non necessariamente migliore o peggiore, semplicemente diversa, e nuova. Questo cammino non è facile, né breve, ma ogni passo che fai è un passo che ti rafforza, ti segna e ti prepara per quello che verrà. Continua a camminare, e con ogni passo, mentre tiri dei cani, lascia che il sentiero aprendosi ti mostri non solo dove sei stato, ma dove puoi ancora andare. Tante volte, quei posti da visitare e dove lasciare una traccia di te, possono rivelarsi migliori di una storia sul posto di lavoro, ma adesso ti sembra tutto buio, e non c'è sole ad illuminare il paesaggio. Si tratta solo di fare passi, calpestando pietre, accettando che fanno male. Ne fanno molto. Moltissimo. Ma sai che non ci sono altri modi per muovere verso uno squarcio di luce. Spoiler Per il resto, hai fatto molto bene a contattare uno psicologo, la tua situazione è difficile, sei costretto a vederla. 6 ore fa, Methavas ha scritto: il grosso problema è che è una collega di lavoro, e quindi sono costretto a vederla...e mi fa anche effetto quando accade, sento il classico "pugno nello stomaco". Questo è umano, è inevitabile, la devi vedere al lavoro, e probabilmente ci lavorerai sopra con lo psicologo. Intanto dal punto di vista di un trainer, e non di un terapeuta (se è un effetto che puoi gestire anche se fortissimo, non se è un effetto che ti traumatizza) ti posso dire che invece di concentrarti su ciò che provi in risposta a quando la incontri, ti puoi focalizzare su ciò che puoi gestire, usando questi "incidenti" come training. Con ogni incontro, puoi provare a concederti il potere di decidere come rispondere, anziché reagire automaticamente. Non è facile, probabilmente le prime trenta volte penserai di mollare... ma hai la "fortuna" di essere costretto a subire tutto questo, e puoi approfittarne per farne una palestra per il futuro e per le prossime relazioni. Permetti a te stesso di osservare, di essere curioso, di cercarti quel momento invece di evitarlo, e di sperimentare. Sperimentare come potresti rispondere, invece di reagire a scatto. Ogni incontro diventa un esperimento, un passo verso la comprensione di te stesso e della autogestione delle tue risposte emotive. E con ogni passo, potresti scoprire che il disagio si attenua, trasformandosi in una forma di indipendenza emotiva che non solo ti aiuta a interagire con lei, ma arricchisce tutte le tue relazioni future. Non penso sarà mai totale, il pugno in pancia si sente sempre. E' la faccia che facciamo quando prendiamo un pugno in pancia, che può cambiare. Proprio come con i pugni veri, ci sono persone che prendendo lo stesso pugno si spaventano, si sottomettono, chiedono pietà. Altre persone che, con lo stesso, identico, pugno, vanno avanti. Molto spesso tra le due persone la differenza è semplicemente l'esperienza, il ricordo di averne già passate, di averne già prese, e che non fosse la fine della vita. Quercia, Brif, YOLO e 14 altri ha reagito a questo 5 8 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Methavas [Partecipante] 519 Inviato 29 Aprile Condividi Inviato 29 Aprile Parole profonde. Da te non mi aspettavo nulla di meno @^'V'^. Concetti che razionalmente condivido e che ho anche elaborato autonomamente in queste prime fasi dopo l'accaduto (tranne la parte di vederlo come un allenamento, concetto interessante ma per nulla banale da mettere in atto). Un "ostacolo" che vedo a questo ragionamento è il fatto che non capisco nemmeno bene l'atteggiamento di lei: mi dice che vuole questa amicizia ma poi si limita a salutarmi quando ci incontriamo (se siamo da soli, se ci sono altre persone spesso non lo fa), parla e scherza con tutti ma ignora me...salvo poi venire a chiedermi perché sono io a scherzare con gli altri e a ignorare lei. Non so, è come se si aspettasse che sia io a comportarmi come se non fosse successo nulla, e forse è davvero così, perché avrebbe la "scusa" per dirsi che non ha fatto nulla di male, che è tutto sistemato. A me sinceramente non viene nemmeno voglia di parlarci, anche perché non saprei nemmeno cosa dire: si confidava con me, si parlava di argomenti leggeri ma anche di cose profonde...da quando mi ha detto che non prova nulla ha smesso di scrivermi, quindi di cosa dovremmo parlare? Ci vedo tanta confusione, atteggiamenti contrastanti, che comprendo sapendo cosa sta affrontando; ma questo è un motivo sufficiente per giustificare quello che è successo? Io le ho mostrato comprensione, negli ultimi 4 mesi ho cercato di starle comunque vicino e di supportarla, ma mi ha portato questa situazione; da qui la decisione di staccarmi, perché non riesco più a vivere così. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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