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Creazione del circolo sociale da zero


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Io mi sono trasferito da poco a Lecce e vi presento la situazione:

C'è un'amica delle superiori, con cui non ho mai avuto un rapporto confidenziale o di amicizia, che mi disse che ci potevamo sentire per uscire. Sono uscito qualche volta con lei e la sua comitiva e mi ha presentato i suoi amici.

Ho conosciuto probabilmente il leader del gruppo e abbiamo cercato di parlare degli stessi interessi ma sono abbastanza diversi. Detto ciò è stato lui ad invitarmi ad uscire un paio di volte ed ho sempre accettato, tanto che poi ho stretto amicizia con gli altri.

Poco tempo dopo non mi contatta più nessuno e allora mi faccio avanti io. Lo contatto ma ha sempre una scusa da dirmi ("Esco con una ragazza", "Sono andato a casa di amici"), vera o falsa che sia.

Poi c'è la mia migliore amica che mi dice sempre che le farebbe piacere uscire ma pure lei ha una scusa ogni volta che lo chiedo, anche se per altre cose è stata lei ad invitarmi, ad esempio siamo andati a correre insieme.

C'è anche un vecchio amico che è venuto con me a Londra in gita ma dice che deve studiare o che abita troppo lontano.
La notizia buona è che un'amica dell'università si sta per trasferire a Lecce e mi ha detto che le piacerebbe andare a qualche serata.

Che consigli mi date su tutto? :D

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mastermind

Volevo anche io aprire un post simile ma peccando in chiarezza espositiva e non riuscendo a sintetizzare le mie esperienze sul campo ho lasciato perdere, pero' mi aggancio volentieri.

Creare legami solidi è molto difficile perchè sulla lunga non puoi fingere di essere pippo quando invece sei pippa:-)!
Detto cio' crearsi un circolo sociale ex novo presenta anche notevoli difficoltà...........e piu' è elitario il gruppo e piu' e' difficile entrarvi...........anche se personalmente non ho ad oggi avuto grosse difficoltà nell'introdurmi ovunque.

Il mio consiglio primario è lasciate perdere la creazione di nuovi gruppi costa troppo tempo e fatica, l'ideale è entrare in gruppi già formati e se solitamente si è ben disposti a farsi rimbalzare dal gruppo della bocciofila............si è sempre piu' timorosi nel farsi rimbalzare da gruppi socialmente considerati elitari.

Per me non fa' differenza l'una o l'altra situazione, ultimamente avevo bisogno di potenziare il mio network a fini sia sociali che professionali e allora pensando e ripensando mi trovai il biglietto da visita di un tizio che faceva parte dell'associazione X nella quale io volevo entrare.

Da quando mi diede il suo bilgietto da visita passo' circa un anno e mezzo e lui si era di sicuro dimenticato di me e il buon senso mi diceva di lasciar perdere.........ma visto che io e il buon senso litighiamo spesso mi sono detto se mi ha dato il suo bigliettino vorrà dire che in primis gli ho fatto "simpatia" e in secondo luogo mi ha legittimato a chiamarlo e cosi' feci.

Parti' con un diretto senza sbavature del tipo: cia sono mastermind ci siamo conosciuti là il ti ricordi di me vero? ( e lui per non fare figure di m....a, disse di si')!

Dopo di che molto semplicemente gli dissi mi piacerebbe entrare nella tua associazione tu potresti presentarmi? Lui rimase un po' perplesso........ma probabilmente a causa della mia estrema naturalezza si offri' di incontrarmi con tutti gli altri.

Questo piccolo episodio per dire che per crearsi o preferibilmente entrare in un nuovo contesto sociale bisogna in primis avere un buon inner game ed essere chiari sul vostro intento, un po' come con le donne.........e dovere fare in modo che i vostri interlocutori entrino nel vostro frame.

In secondo luogo dovete subcomunicare che la vostra presenza sia portatrice di un valore aggiunto e che tutto sommato siete voi a fare un favore a loro.

Superato questo primo step, forse il piu' difficile............starà a voi riuscire ad instaurare dei rapporti che siano utili a voi e al vostro network, perchè qualunque rapporto con gli altri deve essere ispirato al principio del win to win...........se pensate di fare i furbi o di approfittarvi unilateralmente degli altri non andrete molto lontano sia nel lavoro ma nella vita in generale.

Bisogna interessarsi genuinamente agli altri sia per far si' di portare un valore positivo a chi sta con voi sia per essere in grado di cogliere gli stimoli positivi che chiunque puo' darci.

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  • 1 anno dopo...
Bad-boy

Vi scrivo la mia situazione molto sinteticamente.

Dopo 5 anni vissuti nella città dove frequentò l università, da qualche mese sono tornato a vivere nella mia città natale.

Mi sono ritrovato nelle condizioni di non riuscire a trovare nessuno con cui uscire..

I pochi amici stretti che avevo, chi è partito alla estero per lavoro, chi studia fuori alla università.

È brutto, frugare nella rubrica e non trovare nessuno con cui poter passare una serata in buona compagnia.

Dovrei ricostruirsi un social circle da zero. Ma mi sembra difficile.

Vivere in una piccola città non è come vivere in una città universitaria, qui stringevo amicizie mooolto più facilmente.

Nei paesini invece, i gruppi sociali sono già formati . è come se fossero dei tanto branchi, è difficile che venga accolto uno nuovo sconosciuto.

Lo noto anche negli approcci. Quando approcci un gruppo o le ragazze del gruppo, cercano in tutto i modi di respingerti, anche con lo sguardo.

Diversamente nelle grandi città, i gruppi sono più amichevoli.

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  • 4 settimane dopo...
Winton
senza cambiare paese questo va applicato anche nel propio piccolo aver una piu di una cerchia ristretta aiuta, specialmente andando avanti con eta dove qualcuno si chiude a riccio...


il 90 % delle scelte che ho fatto vado e non vado....l'andare qualunque cosa avessi fatto ne valeva sempre al pena, anche se cio comportava arrivare al lavoro o all universita il giorno dopo con le occhiaie


un amico, si è trovato un una realta tedesca del nord ed il rapporto umano è fallito miserabilmente....infatti non sapeva darsi spiegazioni....


che poi nelle grandi citta siano piu amichevoli...a volte sembra di essere un numero piu che una persona....nelle piccole c'è molta diffidenza iniziale ma poi rimane un bel rapporto d'amicizia

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  • 1 mese dopo...
Scipio

tombstone53a4b8yu9.jpg

come hai fatto a fare quella foto?
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  • 2 mesi dopo...
enritarta

Molto interessante,

io l'anno scorso mi sono trovato in questa situazione iniziando l'università a milano praticamente senza nessuno. Quello che mi jha salvato e che mi ha permesso di farmi un grande circolo di amicizie è stata la propositività iniziale. Per farvi un esempio prima che iniziasse l'università sul gruppo di facebook delle matricole, immaginando che erano in tanti nella mia stessa situazione, ho proposto di vederci tutti in centro per conoscerci e la cosa devo dire ha funzionato alla grande.

Facendo le prime conoscenze (specialmente se queste conoscenze le si coltiva in amicizie vedendosi spesso), l'allargarsi del cerchio sociale è praticamente automatica grazie ad amici di amici ecc..

Quindi direi proprio che in queste situazioni l'unico modo per non essere mangiati vivi dalla solitudine è buttarsi subito a capofitto per cercare di avere un ruolo positivo

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  • 3 settimane dopo...
catalico

in contesti come aule studio e palestra come conviene muoversi? personalmente non ho mai tratto grandi guadagni dall'università poichè facendo ingegneria, molte persone escono poco o addirittura intrattengono pochissimi rapporti sociali. l'aula studio credo possa essere il terreno più fertile ma mi resta difficile smuovere la situazione perchè comunque sono ambienti dove si studia e si sta in silenzio (a meno che uno non ci vada per cazzeggiare). l'unico momento credo sia la pausa caffè

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in contesti come aule studio e palestra come conviene muoversi? personalmente non ho mai tratto grandi guadagni dall'università poichè facendo ingegneria, molte persone escono poco o addirittura intrattengono pochissimi rapporti sociali. l'aula studio credo possa essere il terreno più fertile ma mi resta difficile smuovere la situazione perchè comunque sono ambienti dove si studia e si sta in silenzio (a meno che uno non ci vada per cazzeggiare). l'unico momento credo sia la pausa caffè

Io sinceramente ricordo una vita sociale molto attiva durante gli anni di ingegneria, ma devi trovare quel 10% di persone che hanno voglia di farlo.

Da quello che ricordo io, le persone piu' socievoli si trovano come giustamente dici tu nelle aule studio: generalmente quelli che scappano a casa a studiare dopo la lezione sono in generale quelli poco socievoli.

Trovo corretto non disturbare durante lo studio, ma appunto hai ragione a voler sfruttare i corridoi e le macchinette del caffè. Io credo che dopo qualche settimana si veda che le faccie sono sempre le stesse... e risulta piu' facile trovare una scusa per iniziare una conversazione.

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