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Sapete stare soli ?


AngelDevil

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nonloso
ho diversi esempi di amici fidanzati: alcuni una volta trovata la ragazza sono in pratica spariti, scomparsi, annullati socialmente, altri invece riuscivano benissimo a coniugare fianzata e amici,ed è questo gneere di persone che stimo molto...anche perchè a volte i fidanzati, una volta che si mollano, ritornano a chiederti di uscire, a essere quelli di prima, come se nn fosse successo nulla...eh no bello mio, non attacca. Hai voluto rinunciare all'amicizia per la figa (perchè èp di questo che si tratta) ed ora te ne resti da solo.

E' uno dei miei limiti, infatti, ho avuto solo esempi di amici che si eclissano quando si vanno il LTR, tranne un paio. Capisco un atteggiamento del genere nei primi momenti della relazione, ma un distacco totale è incomprensibile, anche io per paura di restare solo ho rovinato un paio di storie (una volta finita la LTR, non avere amici poichè i vecchi hanno altri giri oppure non ti vogliono più, riallacciandomi a AlanCarter e Aboutaboy). Ora non rifarei questi errori e comunque il discorso di strikeman è assolutamente vero, far piacere amici e vita ad una HB è un passo fondamentale per la relazione.

Ciao!

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Maudit

Non sono d’accordo.

Personalmente non mi sono mai divertito con la ragazza insieme agli amici… Evidentemente è un mio limite, ma uscire in compagnia con la tipa lo trovo piuttosto inutile.

Per tre ragioni:

1) non sono libero in quanto non posso prendermi certe libertà né con la ragazza (non credo sia carino / delicato nei confronti degli amici) né con eventuali altre ragazze (non credo sia carino / delicato nei confronti della ragazza);

2) il mio modo di divertirmi con la tipa non c’entra una mazza col modo che ho di divertirmi con gli amici (anche questo evidentemente è un mio limite, ne prendo atto, ma tant’è!);

3) in ragione dei punti 1) e 2) uscire con gli amici + tipa = tremenda rottura di palle. Ergo: preferisco starmene a casa od uscire per fatti miei.

Quanto al discorso “fedeltà al gruppo” et similia personalmente (senza offesa per nessuno) le ritengo bambocciate da scuole medie. Ognuno è libero di andare e venire come più gli pare e piace. Ci mancherebbe altro. Non me la sono mai presa con nessuno se questi “spariva”, per qualunque ragione, né mi è mai passato per l’anticamera del cervello di escluderlo o consideralo un infame se “ricompariva” dopo mesi di assenza. Anzi!

Massima libertà per tutti, purché non mi si venga a rompere le palle. Questo il concetto di fondo.

Penso che sia un atteggiamento apparentemente opportunista, ma sicuramente molto meno ipocrita di chi “resta nel gruppo” fondamentalmente in ragione di assenza di alternative o per via di variegate seghe mentali, od ancora solo per la paura di restare SOLI.

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Santiago
Penso che riuscire a far piacere la tua vita e amici ad un'HB sia qualcosa che per una LTR serve molto.

Non lasciare il proprio territorio, la propria casa, è d'obbligo per un ALPHA. ;)

Direi essenziale, se lasci decidere della tua vita all'HB in men che non si dica ti ritrovi senza circolo sociale, senza amici, perfino senza rapporti con i tuoi parenti.

Sei solo tu, la tua HB e il suo circolo sociale, i suoi amici, i suoi parenti ecc.

E quando la storia finisce recuperare i vecchi rapporti può essere difficile, anche impossibile a volte.

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-eFFe-

occhio maudit che ci vedo un che di schizofrenico nelle tue parole...

non e' riferito a te ma al modo di comportarsi: si rischia di diventare 2 persone a seconda della compagnia amici o ragazza ;)

Io vi inviterei ad un po' piu' di spontaneita' e naturalezza... in fondo se hai un frame forte e positivo, chiunque amico o ragazza che sia ci entrera' volentieri ;)

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Maudit
occhio maudit che ci vedo un che di schizofrenico nelle tue parole...

non e' riferito a te ma al modo di comportarsi: si rischia di diventare 2 persone a seconda della compagnia amici o ragazza ;)

Io vi inviterei ad un po' piu' di spontaneita' e naturalezza... in fondo se hai un frame forte e positivo, chiunque amico o ragazza che sia ci entrera' volentieri ;)

Ma non direi proprio, caro Effe... Mi permetto di invitarti alla lettura di un po' di Pirandello (ammesso che tu non lo abbia già fatto) questo per far si che tu ti renda conto di come il tuo atteggiamento cambi a seconda dell'interlocutore (non penso che con tua madre tu ti ponga come nei confronti dei tuoi amici, o del tuo datore di lavoro etc.)

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-eFFe-

Si' certo Pirandello piu' o meno lo conosciamo tutti, i personaggi, le maschere ecc...

Ma il punto era un altro: partendo dalla constatazione che noi siamo talmente complessi da mostrare diverse personalita' (o meglio sfaccettature della stessa personalita') in diverse situazioni e con diverse persone presenti, possiamo tuttavia dare un'immagine forte, carismatica e coerente della nostra personalita', le cui caratteristiche fondamentali pertanto rimangono invariate con chiunque.

Avere un frame forte, induce gli altri ad entrarci, piuttosto che il contrario...

Nel problema da cui eravamo partiti, non fa molta differenza uscire con la ragazza o con gli amici se in entrambi i casi manteniamo un frame forte e proiettiamo una solida immagine di noi stessi; possiamo anche unire le due situazioni e viverle contemporaneamente senza problemi di gestione, se abbiamo saputo comunicare una personalita' forte e coerente.

Esempio:

se tu sei tutto mieloso micio-micio e tenerezze gentili con la ragazza, mentre sei goliardico e allegramente sguaiato con gli amici, sara' difficile conciliare le due situazioni...e si va incontro ad una vera "schizofrenia" intesa come scissione dei comportamenti ;)

Se invece sei sereno, allegro, C&F, serio e spiritoso con tutti, questo problema non si pone.

Sei TU e basta. Sempre e con chiunque. ;)

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Maudit

Ma il punto era un altro: partendo dalla constatazione che noi siamo talmente complessi da mostrare diverse personalita' (o meglio sfaccettature della stessa personalita') in diverse situazioni e con diverse persone presenti, possiamo tuttavia dare un'immagine forte, carismatica e coerente della nostra personalita', le cui caratteristiche fondamentali pertanto rimangono invariate con chiunque.

...ammesso che la cosa possa interessarmi veramente.

Non mi sono mai preoccupato più di tanto dell'immagine che posso dare o non dare all'esterno. Se essa risulti + o - carismatica, forte etc. Chi se ne fotte?

Forse per questo mi sono mai sentito come quello che "recita la parte di...".

Ma non credo proprio che sia una questione di essere "talmente complessi", è solo questione che tutti siamo diversi, e che ci adattiamo di volta in volta (senza quasi accorgercene) al nostro interlocutore. Tutto qui.

Quanto all'eventuale schizofrenia, ma ben venga il patologico, vi regalo la coerenza, la razionalità ed il buon costume, teneteveli pure, non mi interessano. :-P

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  • 2 mesi dopo...
paoletto

onestamente trovo che stare soli per scelta (per stare soli intendo restarsene a casa leggendosi un libro o preparando i tortellini, perche' TV o internet e' solo un metadone per chi non vuole in realta' restare da solo) possa servire in determinati momenti della vita, che spererei per me, essere brevi.

Altrimenti stare soli significa perdere tempo, perche' per come la vedo io, siamo animali sociali, e passare il tempo in compagnia produce sempre una crescita o arricchimento.

Quando leggo cose tipo "vedrete che stare da soli e' la cosa piu' bella che ci sia" mi vengono i brividi perche' sento un qualcosa di insano in questo. Perche' volersi autoisolare? Quali sono i vantaggi? Certo, come dice eFFe, meglio soli che male accompagnati, ma meglio bene accompagnati che soli!

Per quanto riguarda me soffro tanto la solitudine. Non sono ancora riuscito ad affrontarla. E ad esempio in questo momento in cui sono appena emigrato per lavoro trovo che la solitudine stia lentamente vincendo su di me.. In piu' trovo che la solitudine mini profondamente il frame (e l'autostima).

(per questo ho pensato bene di farmi un giro con un amico fidato come IS per cercare di capire come affrontare e uscire da questa situazione, come riuscire a socializzare etc etc. penso che dovrei fare qualche esercizio seriamente, perche' mi sembra di restare sempre li', non ostante le varie ricerche sull'argomento)

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  • 6 mesi dopo...
alphabeta

in passato ho avuto dei forti momenti di solitudine , quando ho abitato in una città straniera : lì ho capito realmente cosa significa stare soli . quando non hai veramente nessuno da chiamare e giri per strada senza conoscere nessuno.

quindi penso c'è differenza dal decidere di stare soli e invece stare soli perchè non hai scelta.

la mia situazione è questa : in genere passo abbastanza tempo da solo . ma quando esco incontro un po' chi capita , spesso anche persone con cui non mi fa piacere stare ma con cui mi ritrovo , appunto pur di non gironzolare da solo . Quindi mi trovo sempre in questa situazione come se ' fossi amico di tutti , ma in realtà amico di nessuno ' . me ne accorgo anche perchè se non chiamo io non mi chiamano. Quindi piu' che amici ho molti conoscenti .

L' HB con cui mi vedevo ultimamente fin dal primo momento ha tirato in ballo i suoi ' amici ' . " no , stasera esco con Frank ,un mio amico . tu che fai ? " - quindi a sottolineare che se non stava con me aveva molte alternative . Io invece se non uscivo con lei di base restavo a casa , oppure gironzolavo .

ma il punto è questo . Penso che non bisogna accontentarsi giusto ?

il meglio del peggio è il pessimo

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Jack the Alchemist

Esiste una setta esoterica, i Rosacroce, che usa un interessante metodo di reclutamento. Per 180 anni sono inseriti all'interno della società e sono attivi tra le persone, e per altri 180 si isolano e nessuno sente più parlare di loro.

A loro dire, questo permette di agire più saggiamente nei prossimi 180 anni di attività, perchè potranno fare tesoro delle riflessioni sulle esperienze passate, e invitano a fare lo stesso anche agli adepti.

Ora, chiaro che 180 è un numero simbolico, però io sono daccordo con questa filosofia. Per ottenere il meglio dalle proprie esperienze bisogna sapere parlare con se stessi. Insomma, per fare un po' di ermetismo, bisogna passare un po' di tempo in cielo, per poi tornare in terra come un dio.

E poi, nella vita in fondo si è soli dalla nascita, o per meglio dire in compagnia dell'altra parte del cervello che ogni tanto ci manda vocine. Non prendetemi per pazzo scatenato, ma a me sono state quelle vocine a farmi crescere. Se fossi stato sempre in compagnia, come avrei potuto ascoltarle?

Modificato da Jack the Alchemist
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