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Che lavoro fate?


batch

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Salve a tutti.

Nel mio anno e mezzo di permanenza su IS ho letto molti post. Leggo anche molti dei vostri blog, che ho trovato nelle vostre firme.

Trovo molte persone che traspariscono quell'alone di mistero e di padronanza della propria vita.

Leggo dei post scritti dalla hall di un aereoporto. Qualcuno scrive quando è all'estero per lavoro. Altri scrivono dal palmare nei brevi ritagli di tempo durante loro viaggi.

Sinceramente sono affascinato da questo modo di vivere. Forse perchè io sono esattamente l'opposto, lavorando in un ufficio di informatica, ovvero nonostante i miei tentativi di cambiare in meglio, (leggasi il post sul trading online) e altre iniziative che ho intrapreso, un cambio di lavoro che ho cercato e voluto ed ottenuto proprio grazie alla mia determinazione... un lavoro che mi piace... che ho cercato... beh... mi chiedo ugualmente che lavoro fate voi membri della comunity.

Anzi non voglio fare un semplcie sondaggio, ma mi piacerebbe sapere "come avete fatto a fare il lavoro che fate" Fortuna? Ambizione? Famiglia? Amici?Disponibilità economica?

Modificato da batch
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^X^

Uuhhhh argomento interessantissimo, vediamo se riesco a riordinare le idee con qualche concetto che sta alla base delle mie idee.

1) avere ben chiaro cosa si vuole in generale, NON cosa NON si vuole

Questo è un concetto chiave PNL, la differenza tra i metaprogrammi "towards to" e "away from".

Ripetersi ossessivamente "non voglio fare l'informatico sfigato", non porta da nessuna parte... se non a colpi di testa a vuoto che probabilmente a breve riportano nella situazione di partenza.

Da sempre io ho una forte convinzione: "voglio lavorare il giusto (poco, quindi), restando nel campo della perfetta onestà che alla lunga paga di piu', e guadagnare molto". Detta cosi' sembra una stronzata, ma questa è la mia linea guida.

I risultati? ho imparato e sto imparando a lavorare meglio, e sempre meno, ma per ottenere questo ho dovuto spostarmi in un ambito culturale dove questa filosofia è compresa e diffusa.

2) mettere la propria vita privata sopra la propria vita lavorativa, sempre

E' la vita privata che ci definisce e ci rende persone interessanti, non la figura professionale che temporaneamente ci disegniamo addosso. Alla fine gli skill sociali, in presenza di skill professionali medi, fanno la differenza... ci vuole tempo ovviamente.

3) avere fiuto per i settori vincenti, e non innamorarsene mai. Cambiare appena cambia il vento

Siamo trattati come merce? bene, io mi comporto da mercenario. Se tu datore di lavoro non mi puoi garantire quello che voglio e che sento di meritare, sono problemi tuoi. Piagnistei sulla debolezza del settore mi convincono solo a cambiare settore :)

4) osare dove c'è meno competizione, vedi punto 3

Se si fa quello che fanno tutti, a meno di non essere in una corporazione, non si otterrà mai il successo economico.

Alla fine chiedi una specie di report: eccolo.

1993 - invece che studiare da bravo ingegnere passavo le giornate ammaliato da una stranezza poco diffusa: internet. Questo contro tutti: i docenti che lo snobbavano in primis, e io che ho dovuto hackerarmi il primo account unix text-only perchè nessun professore mi voleva dare l'accesso.

1995 - arriva il boom e i due anni passati a "cazzeggiare" diventano immediatamente un fattore di successo. Decido di non capitalizzare denaro ma esperienza e esposizione agli ambienti top-manageriali; tutti i soldi li ho lasciati ai miei soci, molta visibilità l'ho tenuta per me

1998 - nel momento di massimo splendore delle piccole aziende internet, comincio a capire che in tempo zero il mercato -privo di barriere all'ingresso- sarebbe stato inflazionato a breve. Mollo tutto e riprendo l'università

1999 - al momento di scegliere la tesi, mi accorgo che il mio curriculum molto tecnico non aveva senso: quante persone al mondo sono necessarie per progettare DSP? poche. Butto nel cesso tutti i miei 30 in digital processing e vado a proporre una tesi un po' particolare che mi interessava. Il docente risponde entusiasta e mi dice "guarda che io non ne so nulla, quindi devi arrangiarti"; gli rispondo "meglio". Il risultato fu: un budget e un ufficio per farmi i cazzi miei per un anno, con il mio relatore che si faceva bello del mio lavoro con i colleghi. Win-Win eccezionale.

2001 - primi colloqui di lavoro. Non ascolto tutte le sciocchezze su "opportunità", "carriera potenziale"... e scelgo l'azienda che mi offre di piu'. Concetto semplice: se puoi pagarmi, allora TU AZIENDA vali.

2006 - dopo due anni in cui non vedevo il becco di un aumento, capisco che l'unico modo è quello di farsi spedire in trasferta e arrotondare con le indennità (+30% di stipendio...)... inizia la mia avventura romana, sapevo dentro di me che sarebbe stato l'apice delle mie possibilità italiane. Voglio fortemente confrontarmi con l'estero, con un mercato serio e piu' entusiasmante.

2007 - mi chiamano dall'estero e ci mettono 3 secondi a convincermi :(

2008 - ovviamente ora che ho tutto quello che desidero, sto iniziando a chiedermi quale sarà la mia prossima mossa entro 5 anni. Il mondo è spaventosamente enorme e vorrei provare l'asia...

Quindi?

Che dire? Penso: fiuto, fortuna, abilità tecniche, abilità personali... l'unica cosa che non ha inciso per nulla è stata la disponibilità economica. Anzi. Rileggete quello che ho scritto del 2001. Il mio stipendio allora era quello medio dei miei coetanei PIU' il costo di un affitto a Milano.

Loro potevano stare a casa con i genitori, oppure peggio ancora fingere di essere autonomi nella casetta regalata dal papino... io no. Quindi non avevo scelta se non quella di guadagnare di piu.

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rubix_

Interessante questo topic!

Io sto ancora studiando all'uni, "Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche". Ma non so cosa farò, se troverò sbocchi ed opportunità...

^X^, per curiosità, se non ti da fastidio dirlo, su cosa l'hai fatta la tesi?

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^X^

L'argomento esatto non è molto importante, trattava ovviamente di una tecnologia emergente (10 anni fa...) di cui pero' ho analizzato solo gli aspetti di usabilità, ergonomia, riproducibilità. Insomma come implementarla in un contesto reale in modo utile ai suoi fruitori.

"Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche" è un argomento interessante! Immagino che tu sappia già che la sicurezza dipende al 10% dalla tecnologia sottostante, e al 90% dai processi e dalle persone... e che l'anello piu' debole è quasi sempre quello umano...

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rubix_

si si, lo so bene... il cosiddetto "social engineer" ne è un esempio. Poi ci sono tecnici informatici che conosco che come password usano "123456" :('

La tecnologia in sè è abbastanza sicura

Spero di riuscire a trovare un buon lavoro, magari non come dipendente...

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AlanCarter
Uuhhhh argomento interessantissimo, vediamo se riesco a riordinare le idee con qualche concetto che sta alla base delle mie idee.

1) avere ben chiaro cosa si vuole in generale, NON cosa NON si vuole

Questo è un concetto chiave PNL, la differenza tra i metaprogrammi "towards to" e "away from".

Ripetersi ossessivamente "non voglio fare l'informatico sfigato", non porta da nessuna parte... se non a colpi di testa a vuoto che probabilmente a breve riportano nella situazione di partenza.

Da sempre io ho una forte convinzione: "voglio lavorare il giusto (poco, quindi), restando nel campo della perfetta onestà che alla lunga paga di piu', e guadagnare molto". Detta cosi' sembra una stronzata, ma questa è la mia linea guida.

I risultati? ho imparato e sto imparando a lavorare meglio, e sempre meno, ma per ottenere questo ho dovuto spostarmi in un ambito culturale dove questa filosofia è compresa e diffusa.

2) mettere la propria vita privata sopra la propria vita lavorativa, sempre

E' la vita privata che ci definisce e ci rende persone interessanti, non la figura professionale che temporaneamente ci disegniamo addosso. Alla fine gli skill sociali, in presenza di skill professionali medi, fanno la differenza... ci vuole tempo ovviamente.

3) avere fiuto per i settori vincenti, e non innamorarsene mai. Cambiare appena cambia il vento

Siamo trattati come merce? bene, io mi comporto da mercenario. Se tu datore di lavoro non mi puoi garantire quello che voglio e che sento di meritare, sono problemi tuoi. Piagnistei sulla debolezza del settore mi convincono solo a cambiare settore ;)

4) osare dove c'è meno competizione, vedi punto 3

Se si fa quello che fanno tutti, a meno di non essere in una corporazione, non si otterrà mai il successo economico.

Quoto tutti e 4 i punti. Determinazione, predisposizione al cambiamento, skill sociali...in tutti questi punti c'è il segreto del proprio successo.

Alla fine chiedi una specie di report: eccolo.

azz e meno male che non volevi farti riconoscere ;)

2008 - ovviamente ora che ho tutto quello che desidero, sto iniziando a chiedermi quale sarà la mia prossima mossa entro 5 anni. Il mondo è spaventosamente enorme e vorrei provare l'asia...

Tra un annetto ti vedo a scrivere post dal 45 piano di un grattacielo di Dubai......

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  • 2 settimane dopo...
Matrix
Uuhhhh argomento interessantissimo, vediamo se riesco a riordinare le idee con qualche concetto che sta alla base delle mie idee.

Ho letto molto interessante il tuo punto di vista, si puo sapere in che settore lavori attualmente o è un segreto

ciao

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Dean Moriarty

Io lavoro per un'azienda USA, nel settore per il quale ho studiato. Non male dal punto di vista economico, ambiente dinamico, frequenti trasferte all'estero... non mi lamento.

Ma l'obiettivo finale è uno solo... vivere di rendita ;)

Ci sto lavorando... :ROTFL:

Modificato da Dean Moriarty
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Matrix
Ma l'obiettivo finale è uno solo... vivere di rendita ;)

Ci sto lavorando... :ROTFL:

Devi far molti cash da investir....

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^X^
Ma l'obiettivo finale è uno solo... vivere di rendita :ROTFL:

Secondo me non è una buona idea: conosco alcune persone che vivono di rendita (eredità) e sono tra le persone piu' infelici che io abbia mai conosciuto.

Il confrontarsi con un lavoro stimolante è l'unico modo per non appassire nel giro di pochi anni, sempre ovviamente che questo lavoro non assorba piu' del 40-50 per cento delle nostre energie e ci lasci il tempo per le altre cose.

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