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Il coraggio di sbagliare


Malaspina

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Malaspina

[questo post è rivolto a chi si avvia sulla strada dell’arte del pick-up; per i PUA sarà pressoché inutile]

Sbagliare fa schifo.

Non proseguirò con “Ma sbagliando s’imparaâ€. Affatto. “Sbagliando s’impara†non è la frase che ti fa sentire meglio quando apri un set, scazzi e fai magari la figura dell’idiota davanti a un gruppo di HB. O quando dici la frase sbagliata, lanci il neg con il tono e la gestualità errata, e ti bruci una HB.

E questo perché, come tutti qui sappiamo, l’irrazionalità prevale sulla razionalità. È una lezione che in questo ambiente si legge spessissimo, tanto quasi da non farci più caso. Ed è verissima. Pensateci: i novizi ricordino un’esperienza recente, i PUA i loro esordi. Tutti sappiamo che “sbagliando s’imparaâ€, ma all’inizio, quando le soddisfazioni sono pochissime, quanto ci aiutava ripetercelo dopo un C&B? poco e niente. Perché prevaleva la nostra parte irrazionale, il senso di frustrazione.

E allora, se il problema è irrazionale, dobbiamo affrontarlo con armi adeguate. La filosofia non serve, l’umiliazione va bilanciata con l’appagamento. Da PUA questo è il successo nel prossimo set, quando ci capita che ne vada male uno; da novizi difficilmente potrà essere così, perciò sto scrivendo questo post. Voglio suggerire un metodo che funziona per me, e credo funzionerà anche per altri.

Quando torno a casa la notte, che mi sia andata bene o male (e al livello a cui sono di solito è male =) ), io ricordo a me stesso che IO sono uno dei POCHI che ha avuto il CORAGGIO di esporsi all’umiliazione e alle figuraccie, e che posso rivendicarne un giusto ORGOGLIO (vedete? Elemento irrazionale). Posso farlo perché in mezzo al panorama di ragazzi che passano la sera nel loro social circle, in un ambiente protetto e sicuro, io ho il coraggio di espormi e di tentare, sbagliare rialzarmi e ricominciare. Lo penso e ripenso, me lo imprimo nella testa, finché non sento che ne sono convinto, e dopo ancora di più, per cementare questo pensiero nella testa.

Questo senso di orgoglio, di appagamento, di aver ben agito, è capace di combattere e di vincere l’umiliazione; inoltre, mi da una forte motivazione (irrazionale, emotiva) per proseguire su questa strada, perché è una bella sensazione, e ti spinge a riaffrontare l’ordalia dell’apprendistato per poterla provare. Mi spinge a dire a me stesso “Tu sei giustamente orgoglioso di quello che stai facendo; adesso, non venire meno al tuo ruolo di apprendistaâ€: questa è VISUALIZZAZIONE, di cui avrete sentito parlare; mi prospetta come sarà il futuro quando avrò compiuto l’azione che sto per intraprendere. Non il lontano futuro in cui farò, come dice mystery, 5-4-5; ma il futuro immediato, di qui a poche ore, quando sarò uscito dall’ultima venue e sarò soddisfatto e orgoglioso di me stesso.

Funziona questa roba? Beh, per me sì. Non garantisco niente, e d’altronde ve lo dico gratis. Vi dico però che, per me, pensarla così ha spostato la lancetta dell’â€umorometro†da “Stringi i denti e tira avanti†a “I want more of this shitâ€. Non vi dico che migliorerà il sarge, non so se è per quello che vedo qualche miglioramento; sono in mezzo alla newbie mission, qualche miglioramento me lo aspetto. Vi dico però che, a lato del sarge, è il mio umore (diciamolo in gergo: frame) quando inizio la serata di “lavoro†che è radicalmente migliorato: so che ogni set che aprirò, ogni opener che proverò per l’ennesima volta, ogni C&B o rara close, tutto questo mi darà comunque motivo di essere orgoglioso di me stesso. Questo mi permette di essere meno preoccupato per il risultato e di essere più concentrato sulla pratica e meno sulle mie seghe mentali.

Ecco qua. Spero che come primo post sensato possa servire a qualcuno. Sono quasi sicuro che un PUA aggiungerà che questo va bene ma non deve diventare una scusa per non lavorare anche al risultato, che non deve diventare un motivo per crogiolarsi nella mediocrità. Credo sia vero, ma questo aspetto che lo dica qualcuno che è arrivato punto per poterne parla con cognizione di causa.

Modificato da Malaspina
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^X^

Ciao,

sono contento che tu abbia trovato un metodo che per te funziona, e sono ancora più contento che tu voglia condividere e discutere.

C'è però una cosa che non capisco fino in fondo.

La fuori, nei set, non esistono umiliazioni o figuracce... esistono solo situazioni in cui sei benvoluto e accettato, e situazioni in cui non piaci e vieni rigettato. Niente di che, niente di cui avere paura o da scansare, niente per cui occorra essere "eroico".

In passato aprivo centinaia di set (ora non ne ho più bisogno), e sai quante volte sono stato preso a male parole? Una. In una situazione talmente assurda (una dark che a momenti si suicidava nell'angolo di una disco romana) che le ho riso in faccia, più che sentirmi umiliato!

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nicotico

bhe, ad ogni calo di frame rileggerò questo post!

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pierceblue

Davvero un gran bel post. Mi hai dato davvero la carica, anche a uno che, come me, non ha ancora applicato sul campo niente ma si limita a leggere, rileggere e sognare un futuro che però non cerco mai di ragiungere matarialmente. Hai toccato il giusto argomento: l'irrazionalità.

Troppe volte io, e credo anhe molti altri, puntano tutto sulla razionalità:"perchè non farlo","non sono figuracce ma tentativi falliti".Ma l'irrazionalità,l'inconscio vince sempre, proprio perchè è fuori dal nostro controllo.

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NET Iraj 90

ti ringrazio da afc

"ricordo a me stesso che IO sono uno dei POCHI che ha avuto il CORAGGIO di esporsi all' umiliazione e alle figuraccie"

grande!

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Malaspina

Grazie a tutti per i commenti =)

C'è però una cosa che non capisco fino in fondo.

La fuori, nei set, non esistono umiliazioni o figuracce... esistono solo situazioni in cui sei benvoluto e accettato, e situazioni in cui non piaci e vieni rigettato. Niente di che, niente di cui avere paura o da scansare, niente per cui occorra essere "eroico".

Grazie, non avevo mai provato a vederla sotto questo punto di vista. Forse però mi sono espresso male: "umiliazione" etc. nel mio post non vogliono riferirsi a quella che è obiettivamente l'umiliazione, quanto al senso di frustrazione che credo anche tu riconosca essere presente nei primi tempi. Insomma a una cosa appunto irrazionale più che razionale. Quando scrivo "umiliazione e figuraccie" non intendo quelle che lasciano una cattiva immagine di me sugli altri, perché ho capito che in dieci secondi di me, anche se canno, si saranno dimenticate; intendo quelle che provo io, che insomma ci vuole un po', almeno per un carattere orgoglioso come il mio, per venirne a capo.

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