Carioz [Élite] 121 Inviato 9 Ottobre 2010 Condividi Inviato 9 Ottobre 2010 (modificato) Ciao amici di IS. Vedo in questo forum molte domande sulle arti marziali e gli sport da combattimento. Dal basso della mia esperienza riporto e rielaboro alcune valutazioni di Matt Thornton, istruttore della SBG. (Per chi fosse interessato alla versione originale, qui il blog da cui è partita la disamina). Uno dei concetti fondamentali che ho imparato nella mia permanenza su IS è che c'è un'unica maniera di migliorarsi: essere autentici e integerrimi con noi stessi in tutte le proprie manifestazioni e tutte le nostre azioni. Ciò ci consente di essere autorità, almeno per noi stessi, su quelle che sono le nostre esperienze: se fingo che la mia relazione di lunga durata fatta di bugie, ricatti e tradimenti sia il massimo che posso avere, e me ne autoconvinco, non cercerò mai quel progresso emotivo ed emozionale che mi porterà ad avere relazioni affettive sane (e alla lunga, ad essere tutto ciò che il mio essere uomo mi consentirebbe di essere.). Purtroppo, nel mondo delle arti marziali (e degli sport da combattimento), il messaggio dell'autenticità e dell'integrità è merce rara. Ancor più raro è trovare un humus, un insieme di palestra, allenatori, avversari e nostra stessa disposizione che ci spinga all'autenticità. Quand'è che ciò che facciamo è veramente autentico? Quando le nostre intenzioni rispetto all'attività che stiamo compiendo sono chiare, oneste ed evidenti, a noi e agli altri. Come già detto prima, ciò non rientra solo nel mondo delle arti marziali: pensate alle vostre aperture migliori con le signorine, quante volte eravate e vi sentivate veramente voi stessi? Io tutte le volte. Di contro pensiamo allo stereotipo dell'apertura fallita: quando la "scusa" che usiamo per mascherare il nostro interesse ad iniziare una conversazione viene percepita e la signorina resta scossa dalla nostra falsità. "When our intentions regarding the activity we are engaging in are clear, honest, and open, then that 'thing' (activity-event) becomes incredibly healthy." Matt Thornton In parole povere, quali devono essere le nostre intenzioni, e quale deve essere l'humus che le supporta quando ci avviciniamo ad un'arte marziale? Questa è, fortunatamente, una domanda a cui ciascuno può rispondere solo individualmente: uno può cercare una maniera divertente di buttare giù qualche chilo, un altro può voler conoscere in pratica aspetti culturali di altre nazioni. Io, personalmente, dedico tempo agli sport da combattimento perchè voglio sconfiggere fisicamente il mio avversario. Quando si vede un thread con la richiesta "Che arte marziale dovrei fare?" o "Quest'arte marziale va ben per me?", la prima domanda che sarebbe da fare all'autore è: "Con quali fini, oggettivi e misurabili, vuoi fare arti marziali?". Perchè è chiaro che se "Voglio imparare tecniche di autodifesa" e faccio Tai Chi è molto improbabile che raggiunga i miei fini, e se voglio "Imparare a muovermi in maniera leggiadra e armoniosa" probabilmente non devo andare a fare Lotta Greco-Romana. Ma quando chi inizia a praticare arti marziali non si pone neanche questa domanda o non valuta, con il giusto scetticismo e con parametri oggettivi, se ciò che sta facendo lo porta verso l'obiettivo iniziale, quello che può capitare è solo inganno, menzogna, insoddisfazione e frustrazione. Lasciatemi fare un'altra divagazione sul mondo della seduzione. Se non è ben chiaro in testa dove vogliamo arrivare quando ci avviciniamo a questo mondo o quando ci sforziamo per migliorarci, magari con le newbie mission o con un training, il rischio di farci ingannare, distrarre o farci inculcare obiettivi eterogenerati ed eteronormati può essere tale che il nostro progresso non solo rallenta, ma addirittura che ci impedisca di essere tutto ciò che un uomo deve essere. Ora, permettetemi un salto di logica e lasciatemi universalizzare il concetto che un individuo voglia fare arti marziali per "sopraffare l'avversario senza farsi male" (onestamente non avrebbe altre ragioni di volerle fare, almeno dal mio punto di vista). Quando è che l'attività delle arti marziali è autentica e integra rispetto a questa intenzione? Quando svogliamo la nostra attività con Aliveness (dovrei usare l'italiano Vitalità...). Senza, si perde di autenticità e l'intera struttura crolla con effetti insalubri. Che cos'è la Vitalità? La vitalità è tempismo, energia e movimento. Il tempismo è l'assenza di ritmi predeterminati, di restrizioni temporali. Se tutto ciò che proviamo va dietro ad una sequenza ripetibile noi non svilupperemo mai il senso del tempo: non capiremo mai quando è il momento esatto di applicare una determinata azione e soprattutto, quando saremo chiamati a doverlo fare qui e ora, resteremo imbambolati nelle nostre teorie. (Nel sarge, quando ci si allena, la regola di "aprire tutto, adesso" è fondamentale! Aspettare il tempismo che noi ci siamo immaginati capiti ci impedirà di provare e improvvisare nuove tattiche) L'energia è la resistenza che ci viene opposta dall'avversario e la verità che noi mettiamo nelle nostre azioni: se non diamo mai un diretto con l'intenzione di farci sentire dallo sparring partner, se non stiriamo l'armbar fino a che l'avversario non cede e di contro, se l'avversario non fa di tutto per difendersi, l'unica cosa che facciamo è improvvisare un balletto, che non permetterà a nessuno dei due di sviluppare e verificare efficacia. (Nel sarge: andiamo convinti! Quando vogliamo fare qualcosa, facciamola! Nel caso peggiore sbaglieremo e capiremo che è stata una cattiva idea in quel contesto. Non abbiate mezze misure nella seduzione, se volete provare qualcosa, provatela fino in fondo) Il movimento è quello che dice la parola stessa. Un allenamentocon un avversario immobile è un allenamento inutile. Un allenamento in cui non siamo liberi di muoverci come riteniamo opportuno in quello specifico frangente non è vivo e non ci insegna nulla sulla reale situazione. Ma quindi, che arte marziale devo fare? Se la tua intenzione è quella di "sconfiggere l'avversario" e "difenderti", cerca un'arte in cui i tempi siano liberi, in allenamento gli avversari resistano alle tue azioni e in cui i movimenti non siano codificati in pattern statici. E qual'è quest'arte marziale? E' fatica dare una risposta esaustiva. In generale, se è diventata anche una disciplina sportiva, allora è facile che risponda ai tre requisiti, se non lo è diventata, è facile che i tre principi siano compromessi. Volendo fare un elenco non esaustivo di solito le palestre di Judo, Lotta, Pugilato, Thai, Kick Boxe Full, BJJ e MMA tendono ad allenarsi con vitalità (ma comunque non tutte e non sempre). Aliveness is about the freedom to use whatever works in the moment. Right action at right time. Which is another name for true compassion. A freedom that is only fully felt when one is completely immersed in the present moment of now, and free of the burden of beliefs, which manifest as thoughts. A clear mind fully aware of reality as it is now, and operating with absolute synchronicity within time and space, that is the real beginning of Aliveness. Matt Thornton Modificato 9 Ottobre 2010 da Carioz GTC ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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