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Dare per ricevere. STOP. Riflessioni di un ricoverato.


Know_

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Dee

Oggi con i miei amici abbiamo parlato di varie cose e sono uscite tematiche simili alla tua...vado di fretta non mi soffermo sulla discussione che abbiamo avuto, visto le numerose storie personali anche purtroppo drammatiche..ma è la vita, l'unica cosa di cui si è sicuri è morire...non sai come, quando e dove.

Ti evidenzio delle cose che si ricollegano alla tua vicenda:

- Una che ti dice: ho paura di perderti, vuol dire che ti ha già perso.

- Ti voglio bene in salute...ma in "malattia", ognuno per i cazzi suoi? troppo comodo...non sei un malato terminale per fortuna, sopratutto pensare di agire come lei perchè si ha paura..magari anche di piangere (poi, quando succede che il malato passa a miglior vita, a voglia pagare psicologi per riprendersi, per perdonarsi di non aver parlato, capito,..ect..)...è proprio un peccato che qualcuno non glielo ha fatto notare alla tua, ora ex, che forse doveva capire che per te era importante che lei ti stesse vicino,che non significa che deve stare a casa ma almeno trovarti e parlare di quello che voleva fare senza negare che tu potessi dire la tua (escursione o simili), ciò avrebbe rinforzato il vostro legame(questo è un hook magari per capire che gente frequenta).

E poi...piccola critica sui manuali: (premesso che bisogna avere un buon innergame, appagati di se stessi e di cio' che si è, quindi zero problemi e zero seghe mentali)

si cerca sempre di fare vivere emozioni alla donna e...le emozioni devono essere tutte belle?

mmm..mi sa che a mangiar solo dolci, oltre alla ciccia e i brufoli, tutto diventa poi noioso, statico, una routine e non si apprezza piu' cio' che è veramente bello.

- Ci son stati vari segnali durante il percorso, che purtroppo solo nel momento "cruciale", dopo lo spavento hai cominciato a vedere. Un po' come quando guidi, hai visto i cartelli della velocità ma non sai a quanto devi andare, poi vedi la pattuglia che ti fa il controllo velocità con il laser, la scampi e da quel momento in poi stai attento a leggere i cartelli della velocità.

D'ora in avanti vedrai e saprai accettare quello che vorrai accettare e quello che non vorrai accettare.

Non so se sei credente o no, ma da non praticante sto rivalutando piu' che in senso spirituale, piu' nella chiave di "insegnamenti sulla vita e sul buon vivere" i testi sacri e alcuni testi di santi, come San't Agostino:

Ama e fai quel che vuoi (sant' agostino). Vuoi amare? ti impegni ad amare perchè ti sei preso un impegno ad amare. Semplice, disarmante nella sua semplicità.

Ma cio' su cui vorrei soffermarmi è questo paragone:

- L'amore è come stare su una bilancia, tra due piatti in equilibrio, quello che hai ricevuto e quello che hai dato: ma se cominci a guardare quanto hai dato, perdi immediatamente l'equilibrio e non è piu' amore. Dare, Amare, quanto, come e quando vuoi , ma gratis quindi...dare per ricevere? si trova un bel cartello di STOP.

Sono contento per te che ti sei riconciliato con i tuoi e vi siete parlati, capiti e perdonati. Buona guarigione!

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ambigramma

Ma alla tua ragazza avevi fatto sapere che avresti preferito che lei rinunciasse alla escursione per stare con te?

(chiedo perchè a volte le persone non comunicano le proprie esigenze, causando fraintendimenti e "ma io pensavo che...." a non finire. )

Riguardati.

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Know_
Inviato (modificato)

Guarda, nulla di personale ma romperebbe le palle pure a me stare in casa perchè tu sei in ospedale.

La gente pensa per se? Ovvio! A chi deve pensare?

Probabilmente la signorina in questione sarà dispiaciuta per te ma se ha occasione di passare una bella giornata in compagnia di amici dovresti essere contento.

Perchè vuoi trasmetterle il tuo dolore a tutti i costi?

Oltretutto sarebbe controproducente: quale persona desidera stare con chi le trasmette dolore?

E' chiaro che tutti nei momenti di debolezza "non ci bastiamo" e ci aspettiamo un aiuto dagli altri, ma sinceramente tu quante persone pensi di aver aiutato nella vita? Quanti dolori pensi di aver condiviso?

Si nasce soli e si muore soli anche se durante percorso non ci crediamo.

Mio nonno è morto in un letto in cui stava sdraiato da 6 mesi perchè non si muoveva più. Mia nonna per fortuna seduta su una poltrona ma non mi riconosceva più neanche negli ultimi 3 mesi.

Onestamente per quanto mi dispiacesse questa situazione, non ho rinunciato ad andare in discoteca o viaggiare per il mondo pensando di dover rispettare i miei cari nonni con cui i rapporti erano ottimi e che erano costretti a stare chiusi in una stanza.

Ripeto: nulla di personale ;-)

Batch, ascolta, un conto sono i nonni, malati da mesi, che tu comunque non potresti aiutare, un conto è questa situazione. Anche se ammetto possano sembrare simili. Il fatto che io stia in ospedale, non c'entra nulla. La cosa che mi ha deluso è che, quell'escursione dovevamo farla insieme, io mi sono ammalato e vabbe non ci son potuto andare. Già per rispetto io in situazione opposta mi sarei fatto 2000 problemi chiedendogli se gli dispiacesse e vabbe'. Ma il fatto pi' grave, è che in quel momento ero in crisi psicologica, e lei lo sapeva. Sapeva che stavo da solo, o quasi, in ospedale, e non sapevo nemmeno come procurarmi le cose più; minime tipo l'acqua nel giro di qualche ora. Sapeva che stavo completamente rattristato dal fatto che per 2 mesi non potevo fare praticamente un cazzo, e sapeva che avevo bisogno di lei.

In 6 mesi, son stato sempre io quello che aiutava. Ho cercato in tutti i modi di fargli superare varie situazioni, fra cui alcune davvero gigantesche. facendola parlare, standomene ore con lei in braccio a piangere sulla mia spalla. Avrei potuto benissimo scoparla, usarla, e sti cazzi dei suoi problemi. E invece ero li. Ma già il fatto che gli sono fedele, che sto con lei, cazzo. Caratterialmente sto milioni di volte avanti, non gl'ho mai chiesto nulla, i problemi miei me li son sempre visti io, per una volta in cui poteva aiutarmi se ne è fregata. Neanche a dirmi oh, preferisci che rimango?.

<p>Poi alla fine io esagero, mi lascio guidare dall'impulsività, non avevo la minima idea di lasciarla, prima che venisse qui, ma quell'atteggiamenteo quand è entrata, quel tono di voce iniziale, quel frame che ha tentato di impormi, che se non fossi stato così deciso sulle mie convinzione sarebbe riuscita a plagiare, e a passare dalla parte della ragione. Se fossi stato un introverso, insicuro, con paura di perderla, lei avrebbe acquisito un potere spaventoso, è entrata qua dentro per mettermi i piedi in testa, e io gle l'ho ficcati nel culo. ( scusate a volgarità)

Mi ha detto che l&'ex c'ha riprovato e lei da brava ragazza ha rifiutato, io gl'ho detto cose molto offensive in maniera freddissima lasciandola in lacrime.

Comunque cazzo se mi manca, cazzo. Ma per un pò; credo che la cosa migliore sia questa. Anche se fà; un male cane.

Ma alla tua ragazza avevi fatto sapere che avresti preferito che lei rinunciasse alla escursione per stare con te?

(chiedo perchè a volte le persone non comunicano le proprie esigenze, causando fraintendimenti e ;ma io pensavo che.... a non finire. )

Riguardati.

E' proprio quetso il punto, se gle l&#39;avrei chiesto sarebee rimasta e come,

Ma riflettici un attimo sarebbe rimasta perchè veramente per darmi un supporto, oppure soltanto per paura di perdermi? La risposta non è così difficile, sapeva che avevo bisogno di lei ( una cazzo di volta in sei mesi ), ma credeva che tanto in questa condizione non avrebbe potuto perdere nulla, perchè;la scatola di biscotti/cassetta di carote; ho lasciata a casa, e vedendomi così, si illudeva che non avrebbe potuto perdermi, che non ne avessi avuto la forza, quindi è andata, pensando ai suoi cazzo di interessi.

Comunque mi manca porca troia... mi manca... fra 2 giorni faccio 18 anni, e avremmo dovuto festeggiare insieme, ma devo tenr duro, è questo che rafforza il carattere, devo imparare ad essere più indipendente.Comunque lei vorrebbe rappacificarsi( anche se ogni tanto riprova con quel cazzo di atteggiamento supponnente), e dentro di me anche;io vorrei, non so come andra a finire.

La amo, ma amo di più me stesso.

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capitansomaro

know, non ti conosco ed è la prima volta, credo, che ti scrivo così direttamente.

la malattia è una grande prova. è la discriminante che ti rende un "eroe" o un "pallesecche", davanti a te stesso. certo, meglio sarebbe dover affrontare prove diverse, ma nella malattia c'è quall'aspetto di ineluttabilità che quando capita ti obbliga a fare i conti con te stesso. non si può procrastinare di affrontarsi durante la malattia.

purtroppo, ma alla fine dico per fortuna, ho dovuto affrontare una malattia strana in passato. parte delle tue reazioni le riconosco nelle mie di quel periodo. ma, ed è per questo che ti scrivo, quelle mie reazioni e queste tue, sono in realtà fasi di una evoluzione interiore. E' insolito dire di una malattia che può essere suddivisa in fasi di una evoluzione, ma ripensando a me, e ripensandoci a posteriori, e infine elaborando tutto, sostengo che è così.

batch, secondo me, ti ha detto delle grandi verità.

aggiungo che si arriva sempre impreparati a quel momento ed i peniseri che inizi a fare li pensi per la prima volta. di sicuro, spero, non sono pensieri definitivi. si evolveranno. e tu ne uscirai diverso: un "eroe" o un "pallesecche".

l'eroe è quello che accetta il destino e, consapevole di esso, affronta se stesso e la vita che ha davanti.

il pallesecche sposta l'analisi sugli altri, magari lamentandosi, non riconsocendo la realtà in cui suo malgrado si ritrova calato.

secondo me, c'è qualcosa di vero in quel che hai scritto all'inizio: dare e avere. se dai con amore, ricevi amore. e io aggiungo che più amore dai, più amore ricevi.

hai una enorme occasione di crescita. non te la rovinare col rancore.

e se ti sembrano troppo distanti queste parole dalla tua situazione... dico solo che all'una di notte stavo fra le braccia della mia innamorata, a piangere lacrime vere, di passione e di amore...e alle sei del mattino in una stanza, fermo immobile per riuscirne quasi un mese dopo....senza di lei...che nel frattempo si era messa con un altro....

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Know_

know, non ti conosco ed è la prima volta, credo, che ti scrivo così direttamente.

la malattia è una grande prova. è la discriminante che ti rende un "eroe" o un "pallesecche", davanti a te stesso. certo, meglio sarebbe dover affrontare prove diverse, ma nella malattia c'è quall'aspetto di ineluttabilità che quando capita ti obbliga a fare i conti con te stesso. non si può procrastinare di affrontarsi durante la malattia.

purtroppo, ma alla fine dico per fortuna, ho dovuto affrontare una malattia strana in passato. parte delle tue reazioni le riconosco nelle mie di quel periodo. ma, ed è per questo che ti scrivo, quelle mie reazioni e queste tue, sono in realtà fasi di una evoluzione interiore. E' insolito dire di una malattia che può essere suddivisa in fasi di una evoluzione, ma ripensando a me, e ripensandoci a posteriori, e infine elaborando tutto, sostengo che è così.

batch, secondo me, ti ha detto delle grandi verità.

aggiungo che si arriva sempre impreparati a quel momento ed i peniseri che inizi a fare li pensi per la prima volta. di sicuro, spero, non sono pensieri definitivi. si evolveranno. e tu ne uscirai diverso: un "eroe" o un "pallesecche".

l'eroe è quello che accetta il destino e, consapevole di esso, affronta se stesso e la vita che ha davanti.

il pallesecche sposta l'analisi sugli altri, magari lamentandosi, non riconsocendo la realtà in cui suo malgrado si ritrova calato.

secondo me, c'è qualcosa di vero in quel che hai scritto all'inizio: dare e avere. se dai con amore, ricevi amore. e io aggiungo che più amore dai, più amore ricevi.

hai una enorme occasione di crescita. non te la rovinare col rancore.

e se ti sembrano troppo distanti queste parole dalla tua situazione... dico solo che all'una di notte stavo fra le braccia della mia innamorata, a piangere lacrime vere, di passione e di amore...e alle sei del mattino in una stanza, fermo immobile per riuscirne quasi un mese dopo....senza di lei...che nel frattempo si era messa con un altro....

E' vero, è un ottima opportunità di crescita. e mi sento momento per momento, pensiero per pensiero che le cose stanno cambiando, io sto cambiando.

Provando a guardare le mie reazioni come se fossi un esterno, non posso negare che reagico come il cane al quale un bambino distratto pesta la coda, e per rabbia e orgoglio lo sbrana, pur sapendo che quella scelta gli costerà la vita anche a lui. Dovrei essere un po' piu' razionale e un po' meno impulsivo. Ed è verissimo, il rancore misto all'orgoglio credo sia una delle cose piu' distruttive per la popria e altrui felicità.

e se ti sembrano troppo distanti queste parole dalla tua situazione... dico solo che all'una di notte stavo fra le braccia della mia innamorata, a piangere lacrime vere, di passione e di amore...e alle sei del mattino in una stanza, fermo immobile per riuscirne quasi un mese dopo....senza di lei...che nel frattempo si era messa con un altro....

Porca miseria ...

Cosa ne hai dedotto e soprattutto riesci a fidarti ancora di una relazione?

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ambigramma

Know_,

sospetto l'esistenza di una regola non scritta (e spesso sbagliata) che dice più o meno:

l'uomo va trattato da uomo forte e duro, a meno che non ti faccia capire altrimenti.

la donna va trattata da donna sensibile e bisognosa di protezione, a meno che non ti faccia capire altrimenti.

Così le donne hanno paura di offendere l'uomo ammalato che non si lamenta trattandolo, appunto, da ammalato, quando magari sono pronte a correre da lui alla prima richiesta esplicita.

Poi ci sono quelli che quando stanno male hano bisogno di stare da soli. (il mio ragazzo è così)

a parte questo, se tu hai 18 anni e lei più o meno 18, sei sicuro che non ci siano anche problemi logistici per cui non è potuta venire da te?

(ad esempio i genitori che non vogliono che le attacchi la mononucleosi. )

Modificato da ambigramma
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capitansomaro

Porca miseria ...

Cosa ne hai dedotto e soprattutto riesci a fidarti ancora di una relazione?

certo che mi fido...solo che sorrido ogni volta che qualcuno parla di riandare a prendersi la ex.

oltre alla sofferenza, dopo le medicine, oltre ogni cosa che fosse collegabile al problema reale, mi era rimasta molto a lungo, credo di non esagerare, una specie di malattia mentale, una fissazione monotematia, la ricerca di una ragione. ho praticato l'archeologia mentale, sono stato uno speologo dell'animo.....alla fine, lentamente, e con fatica, giorno dopo giorno....ho intuito.

cercare una spiegazione nei sentimenti e poi trovarla è impossibile come provare a capire la matematica senza conoscere la geometria.

lei la vedo ogni giorno. si è sposata poi con un tipo e ora riesco a provare un sincero e profondo affetto. in aggiunta al semplice saluto, non abbiamo mai più "parlato". sono talmente andato oltre che sarebbe impossibile intendersi. lei non ha "capito" cosa mi è successo, o forse non le è interessato, mentre io invece ho capito la potenza gigantesca dell'illusione d'amore. tra l'altro sto parlando di una ragazza particolarmente sensibile e recettiva, a dimostrazione del fatto che è davvero difficile essere empatici ed entrare tramite i sentimenti nei sentimenti dell'altro, se qualcosa si incrina.

adesso, col senno di poi, è stata una grandissima lezione. però, e qui spero succeda per te lo stesso, al di là di uno smarrimento iniziale, non ho mai sentito, provato o pensato, di vendicarmi, di chiudermi agli altri, di andarci più cauto. anzi, paradossalemente, sento di avere affinato alcuni strumenti per entrare in contatto.

ti dicevo...non tutto il male vien per nuocere.

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Know_

Know_,

sospetto l'esistenza di una regola non scritta (e spesso sbagliata) che dice più o meno:

l'uomo va trattato da uomo forte e duro, a meno che non ti faccia capire altrimenti.

la donna va trattata da donna sensibile e bisognosa di protezione, a meno che non ti faccia capire altrimenti.

Così le donne hanno paura di offendere l'uomo ammalato che non si lamenta trattandolo, appunto, da ammalato, quando magari sono pronte a correre da lui alla prima richiesta esplicita.

Poi ci sono quelli che quando stanno male hano bisogno di stare da soli. (il mio ragazzo è così)

a parte questo, se tu hai 18 anni e lei più o meno 18, sei sicuro che non ci siano anche problemi logistici per cui non è potuta venire da te?

(ad esempio i genitori che non vogliono che le attacchi la mononucleosi. )

Si molto probabilmente, anche il fatto che non le abbia mai chiesto o fatto intendere di aver bisogno di aiuto, avrà influito...

certo che mi fido...solo che sorrido ogni volta che qualcuno parla di riandare a prendersi la ex.

oltre alla sofferenza, dopo le medicine, oltre ogni cosa che fosse collegabile al problema reale, mi era rimasta molto a lungo, credo di non esagerare, una specie di malattia mentale, una fissazione monotematia, la ricerca di una ragione. ho praticato l'archeologia mentale, sono stato uno speologo dell'animo.....alla fine, lentamente, e con fatica, giorno dopo giorno....ho intuito.

cercare una spiegazione nei sentimenti e poi trovarla è impossibile come provare a capire la matematica senza conoscere la geometria.

lei la vedo ogni giorno. si è sposata poi con un tipo e ora riesco a provare un sincero e profondo affetto. in aggiunta al semplice saluto, non abbiamo mai più "parlato". sono talmente andato oltre che sarebbe impossibile intendersi. lei non ha "capito" cosa mi è successo, o forse non le è interessato, mentre io invece ho capito la potenza gigantesca dell'illusione d'amore. tra l'altro sto parlando di una ragazza particolarmente sensibile e recettiva, a dimostrazione del fatto che è davvero difficile essere empatici ed entrare tramite i sentimenti nei sentimenti dell'altro, se qualcosa si incrina.

adesso, col senno di poi, è stata una grandissima lezione. però, e qui spero succeda per te lo stesso, al di là di uno smarrimento iniziale, non ho mai sentito, provato o pensato, di vendicarmi, di chiudermi agli altri, di andarci più cauto. anzi, paradossalemente, sento di avere affinato alcuni strumenti per entrare in contatto.

ti dicevo...non tutto il male vien per nuocere.

Capisco, è dura da accettare pero' è?!? Ora come ora quindi se stessi in un storia identica a quella che avevi, non ti aspetteresti nulla da lei? O cercercheresti di empatizzare e comunicare meglio cio' che senti e cio' di cui hai bisogno?

Io se devo essere sincero con me stesso, vorrei perdonarla, ma non so, avrebbe senso?

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^X^

Anch'io come molti qui sopra ho avuto pensieri e azioni simili alle tue... ma ad un certo punto ho avuto uno scatto di orgoglio e ho pensato che stavo agendo come una donna...

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Know_
Inviato (modificato)

Anch'io come molti qui sopra ho avuto pensieri e azioni simili alle tue... ma ad un certo punto ho avuto uno scatto di orgoglio e ho pensato che stavo agendo come una donna...

E cos'hai fatto? Come hai reagito? cosa ti sei detto?

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