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Visto che in Italia nel giro di qualche anno sarà difficile sopravvivere, dove emigrare?


The President

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matt193

spagna??? ma quanta ignoranza hahahahhaha io sono spagnolo e non vi dico che stanno messi come noi ma quasi....la crisi ha colpito tutti i privati che ormai non assumono piu, il guadagno si è abbassato e il tenore di vita pure.

come se fosse facile poi mollare tutto e cominciare in un altro paese, che fate campate mangiando sassi?? prima bisogna avere un curriculum decente, poi inviarlo un po in giro e valutare le risposte, a meno che non siate disposti a fare i lavapiatti e ad avere quello come prospettiva futura. a sto punto io vorrei andare a miami, o los angeles, o australia, ma dato di fatto è che stabilirsi li è difficile, a meno che non fai un salto nel vuoto, ma la percentuale di rischio ora come ora è un po alta ovunque, si rischia di tornare indietro a mani vuote

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Ellend

spagna??? ma quanta ignoranza hahahahhaha io sono spagnolo e non vi dico che stanno messi come noi ma quasi....la crisi ha colpito tutti i privati che ormai non assumono piu, il guadagno si è abbassato e il tenore di vita pure.

come se fosse facile poi mollare tutto e cominciare in un altro paese, che fate campate mangiando sassi?? prima bisogna avere un curriculum decente, poi inviarlo un po in giro e valutare le risposte, a meno che non siate disposti a fare i lavapiatti e ad avere quello come prospettiva futura. a sto punto io vorrei andare a miami, o los angeles, o australia, ma dato di fatto è che stabilirsi li è difficile, a meno che non fai un salto nel vuoto, ma la percentuale di rischio ora come ora è un po alta ovunque, si rischia di tornare indietro a mani vuote

certo, non conviene andare come dipendente e questo mi sembra logico ma se parliamo di investimenti e abbiamo sottomano un ambito chiave in un momento dove i prezzi sono bassi e anche un luogo con un turismo sempre sicuro a seconda di come vanno le cose

non vedo come tutto ciò non può rendere

Modificato da Ellend
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The President

certo, non conviene andare come dipendente e questo mi sembra logico ma se parliamo di investimenti e abbiamo sottomano un ambito chiave in un momento dove i prezzi sono bassi e anche un luogo con un turismo sempre sicuro a seconda di come vanno le cose

non vedo come tutto ciò non può rendere

Infatti in questo caso si parla di investimenti, per esempio puoi finanziarti la fuoriuscita vendendo un appartamento in italia per evitare di essere tartassato dall'IMU, ne compri uno a 25k sulla costa spagnola e ti apri un'attività commerciale. Ovvio che poi tu debba lavorare, ma in quello noi italiani non abbiamo mai avuto problemi ;)

Piccolo aneddoto che spero possa essere di riflessione e speranza.

Ieri stavano per offrirmi un contratto a tempo indeterminato come tutor universitario.

Non ho ancora neanche la laurea, comunque in Scienze della comunicazione. Non sono un genio, o quant'altro. Anzi ho avuto dei trascorsi burrascosi nel mio percorso scolastico al liceo.

Semplicemente serve costruirsi un portafolio di contatti che ti possa servire a livello lavorativo, avere le spinte giuste e poi far vedere quanto vali. Non bisogna avere per forza 3 lauree con 110 e lode, che servono sicuramente, bensì bisogna andare incontro al lavoro.

Ps: i contatti me li sono cercato tutti completamente da solo e in maniera normale (no lecchinaggio), visto anche il fatto che sono in una città e regione diversa rispetto alla mia natale.

Caro Noyz, certamente il discorso è condivisibile, però la strada universitaria è costellata da una serie di nepotismi e compromessi con cui prima o poi ti devi confrontare. Che si debba essere intraprendenti e creare un portafoglio di contatti è indubbio, ma vale anche all'estero...

spagna??? ma quanta ignoranza hahahahhaha io sono spagnolo e non vi dico che stanno messi come noi ma quasi....la crisi ha colpito tutti i privati che ormai non assumono piu, il guadagno si è abbassato e il tenore di vita pure.

come se fosse facile poi mollare tutto e cominciare in un altro paese, che fate campate mangiando sassi?? prima bisogna avere un curriculum decente, poi inviarlo un po in giro e valutare le risposte, a meno che non siate disposti a fare i lavapiatti e ad avere quello come prospettiva futura. a sto punto io vorrei andare a miami, o los angeles, o australia, ma dato di fatto è che stabilirsi li è difficile, a meno che non fai un salto nel vuoto, ma la percentuale di rischio ora come ora è un po alta ovunque, si rischia di tornare indietro a mani vuote

Per molti siamo al punto di non ritorno, o la va o la spacca. Poi a partire sono anche quelli con soldi nel conto corrente, eh...

Un paio di miei amici (tra l'altro che sono qui sul forum) hanno preso e sono andati in Australia. Si trovano benissimo e lavorano...stabilirsi lì è difficile quando scade il permesso di un anno, bisogna trovare qualche azienda che ti sponsorizzi per rimanere.

Il rischio c'è sempre, ormai anche a Londra è difficile (e questo me lo sto accorgendo coi miei occhi nonostante abbia un curriculum di ottimo livello), però con la giusta abnegazione ce la si può fare.

Siamo giovani e se vogliamo "matti": se non rischiamo ora siamo condannati a vivere nella mediocrità (perchè questo è il futuro italiano).

Tanti sono partiti lavorando come lavapiatti e man mano si sono inseriti nell'ambiente aumentando il proprio status, in alcuni Paesi è possibile, in Italia no ;)

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Ferdelance

Sono stato da poco a Varsavia, ma solo come turista....volevo sapere se qualcuno ha qualche feedback sul vivere in Polonia.

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Un mio amico spagnolo di Alicante si trova a Londra e lavora presso Pret a Manger. E' tornato a casa sua e mi diceva che le attività commerciali hanno grossi problemi ad andare avanti.

Altri amici di Valencia e Barcellona hanno parlato degli stessi problemi.

Credo che stiano messi peggio di noi.

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The President

Sono stato da poco a Varsavia, ma solo come turista....volevo sapere se qualcuno ha qualche feedback sul vivere in Polonia.

C'era un utente (denipr92) che viveva a Cracovia ed aveva anche lasciato qualche commento sulla sua esperienza : http://www.italianseduction.club/forum/t-31304-vivere-a-cracovia/

E' la semplice demografia a determinare il fatto che la Polonia migliorerà sempre più, e l'italia continuerà il suo declino.

Personalmente, io sarò in Polska a giorni, darò un feedback su quello che vedrò ;)

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Ferdelance

Grazie del link...lo leggerò con molto interesse...

The President, tu vai per piacere o lavoro in Polonia ?

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The President

Ormai il sistema Italia sta saltando per aria, siamo al "si salvi chi può"...

Pil, 7 trimestri in calo: è record assoluto

Cala dello 0,5% il Pil italiano del primo trimestre del 2013. Si tratta del settimo trimestre consecutivo in cui in Italia si registra un calo del prodotto interno lordo. Lo comunica l'Istat ricordando che un'analoga situazione non si è mai registrata dall'inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Sempre secondo l'Istat, è dell'1,5% il calo del Pil già acquisito per l'anno in corso. Il Governo prevedeva -1,3% annuo.

GIU' INDUSTRIA E SERVIZI- Il calo congiunturale del prodotto interno lordo nel primo trimestre 2013 è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell'agricoltura, fa sapere ancora l'Istat.

GLI ALTRI - Francia e Germania deludono le attese, mostrando un'economia più debole del previsto nel primo trimestre. Il Prodotto interno lordo (Pil) francese ha evidenziato una contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, peggiore del -0,1% atteso dal mercato, mentre l'economia tedesca scampa il segno meno per un soffio mostrando un +0,1% nei primi tre mesi dell'anno. Gli analisti si attendevano in questo caso un progresso pari allo 0,3%.

CONFCOMMERCIO - Ancora notizie sull'Italia arrivano poi da una ricerca di Confcommercio «Trasporti al passo, economia ferma», secondo cui «la mancata adozione di efficaci misure in materia di trasporti e di logistica continua a incidere negativamente sulla accessibilità della rete e sulla capacità dell'Italia di produrre ricchezza. Tanto che in 12 anni la perdita di accessibilità è costata al nostro Paese complessivamente 24 miliardi di Pil».
In confronto con la Germania, inoltre «la perdita sull'incremento del Pil sale a 120 miliardi di euro». In base a una elaborazione dell'Ufficio studi di Confcommercio, infatti, se il nostro Paese avesse messo in campo, nel periodo 2001-2012, politiche di miglioramento dell'accessibilità tali da allinearlo ai livelli tedeschi, l'incremento del Pil italiano sarebbe stato complessivamente pari a 120 miliardi di euro.

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Massimo12

Se volete aprire un'attività in ambito turistico e avete qualche soldo da parte, la Spagna è ancora un'ottima meta (in particolare Baleari, Canarie e Andalusia). Il flusso turistico è costante dal Nord Europa e è probabile che continuerà nei prossimi anni, visto che il rapporto qualità-prezzo è decisamente superiore all'offerta turistica italiana.

MA se pensate di venire in Spagna come dipendenti, avrete molte difficoltà. La crisi picchia duro tuttora: disoccupazione giovanile intorno al 50% e quella totale vicina al 30. Insomma, non sono messi affatto meglio dell'Italia.

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^X^

Ormai il sistema Italia sta saltando per aria, siamo al "si salvi chi può"...

Pil, 7 trimestri in calo: è record assoluto

Cala dello 0,5% il Pil italiano del primo trimestre del 2013. Si tratta del settimo trimestre consecutivo in cui in Italia si registra un calo del prodotto interno lordo. Lo comunica l'Istat ricordando che un'analoga situazione non si è mai registrata dall'inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Sempre secondo l'Istat, è dell'1,5% il calo del Pil già acquisito per l'anno in corso. Il Governo prevedeva -1,3% annuo.

GIU' INDUSTRIA E SERVIZI- Il calo congiunturale del prodotto interno lordo nel primo trimestre 2013 è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell'agricoltura, fa sapere ancora l'Istat.

GLI ALTRI - Francia e Germania deludono le attese, mostrando un'economia più debole del previsto nel primo trimestre. Il Prodotto interno lordo (Pil) francese ha evidenziato una contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, peggiore del -0,1% atteso dal mercato, mentre l'economia tedesca scampa il segno meno per un soffio mostrando un +0,1% nei primi tre mesi dell'anno. Gli analisti si attendevano in questo caso un progresso pari allo 0,3%.

CONFCOMMERCIO - Ancora notizie sull'Italia arrivano poi da una ricerca di Confcommercio «Trasporti al passo, economia ferma», secondo cui «la mancata adozione di efficaci misure in materia di trasporti e di logistica continua a incidere negativamente sulla accessibilità della rete e sulla capacità dell'Italia di produrre ricchezza. Tanto che in 12 anni la perdita di accessibilità è costata al nostro Paese complessivamente 24 miliardi di Pil».

In confronto con la Germania, inoltre «la perdita sull'incremento del Pil sale a 120 miliardi di euro». In base a una elaborazione dell'Ufficio studi di Confcommercio, infatti, se il nostro Paese avesse messo in campo, nel periodo 2001-2012, politiche di miglioramento dell'accessibilità tali da allinearlo ai livelli tedeschi, l'incremento del Pil italiano sarebbe stato complessivamente pari a 120 miliardi di euro.

Purtroppo come ho piu' volte affermato, non è un problema solo italiano ma europeo in generale. Semplicemente altri Stati partono da situazioni piu' favorevoli, e quindi sono ora nelle condizioni in cui ho lasciato l'Italia nel 2007. Dal mio punto di vista, è una cosa deprimente perchè vedo l'inizio dello stesso film italiano anche dove vivo adesso in centro europa.

Purtroppo i politici dei grandi paesi Europei sembrano una massa di rincoglioniti, e sono troppo arroganti (penso soprattutto a Cameron e alla Merkel, piu' tutti i leccaculo dei piccoli paesi che gravitano nell'area tedesca come Danimarca, Olanda ecc) per vedere che stanno italianizzando l'Europa, mentre pensano di fare il viceversa.

Attenzione però a non confondere i capi di Stato con l'Unione Europea, come fanno spesso i media che devono prendere la pappa dai loro capi politici. Anzi, in questo momento è in atto una guerra feroce e aperta che vede contrapposto il Consiglio Europeo (di fatto succube del duo sopra citato) alla Commissione Europea appoggiata dal Parlamento Europeo.

Mentre i primi si ostinano a tagliare risorse e a perseguire una politica di austerità stupida, i secondi cercano disperatamente di stimolare la crescita attraverso dei progetti di cooperazione europea.

La cosa tragica è che la UE è in questo momento ai minimi di popolarità, proprio perchè la gente di tutte le nazioni scambia la Commissione con il Consiglio (Merkel+Cameron).

Tutto questo pippone per ricordarvi che nel maggio del 2014 si vota per il prossimo parlamento Europeo, e a mio avviso la differenza tra uscita della crisi/pace e una nuova guerra tra nazioni dipenderà molto dai risultati di tali elezioni, che si rifletteranno nei rapporti di forza tra la Germania, l'Inghiterra e il resto d'Europa.

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