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I colpi del campione


Marcog

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Marcog

"I colpi del campione".

Sono tornato pochi minuti fa dalla palestra, oggi giornata gambe. Sono quasi svenuto mentre facevo squat, e verso fine allenamento avevo la nausea, però sono soddisfatto. Oggi ho pompato duro, non sono riuscito a spingermi fino al limite, ma sento che mi ci sono avvicinato parecchio. Sono riuscito a non mollare, sono stato un campione.

Mentre mi allenavo mi è venuto in mente questo termine, "i colpi del campione", per descrivere quel momento in cui si distingue un perdente da un vincente; quando hai fatto 6 serie e senti che sei già al limite, ma decidi di farne un'altra perché sei un campione, e dopo le prime due ripetizioni cominci già a sentire il bruciore, il tuo corpo vorrebbe disperatamente mollare e a questo punto, puntualmente, in un angolo remoto della tua testa compare quella vocina che ti dice "ma chi te lo fa fare?". Cominci a sentire che il tuo corpo ti sta abbandonando, cominci a sentire la testa più leggera e sai che potresti svenire, oppure hai la nausea e sai che potresti vomitare, ma te ne freghi e vai avanti, perché sei un campione.

Le persone che a questo punto riescono ad andare avanti sono dei campioni, e per riuscire a continuare dove gli altri si fermano serve motivazione, servono delle leve.

Quando mi trovo sul punto di mollare, con la faccia rossa come un peperone, il fiatone e il bilanciere in mano, spesso ho una specie di flash visivo che dura pochi istanti, ho un immagine ricorrente di un discorso di Schwarzenegger in "Pumping Iron", il succo del discorso è questo: "non sono quelle prime 3-4 serie che servono, sono le ultime ripetizioni quelle che fanno veramente la differenza, è qui che si distingue chi diventa un campione da chi non diventa un campione, e io voglio essere un campione. E al contrario di molti non mi preoccupa di stare male mentre mi alleno, ho perso il conto di tutte le volte che sono svenuto in palestra, e non me ne frega niente, perché ne vale la pena."

Un'altra mia fonte di ispirazione, spesso snobbata in rete a causa dell'utilizzo di steroidi, è Zyzz, non mi metto qui a raccontare la sua storia, youtube è pieno di video su di lui. Non mi importa cosa pensano gli altri di lui, la sua storia mi motiva particolarmente, forse anche a causa di alcune cose che la sua storia hanno in comune con la mia: era il più magro e il più debole della sua scuola, perfino più delle donne (come me), oltre ad un afc totale (come me) che passava le sue giornate tra siti porno (come me) e World of Warcraft (come me!). Un bel giorno ha alzato il culo dalla sedia e si è fatto il culo, è diventato "Zyzz".

Quali sono le vostre leve?

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La maggior parte dei pompati da palestra, e dei frequentatori di palestre di discipline da combattimento sono degli ex sfigati.

Ne ho anche visti molti che sono passati da sfigati, a sfigati con i muscoli.

Non credere che tanti muscoli risolvano i problemi di personalità.

Per il resto, se ti piace la palestra, vai e sfondati.

Sappi però che svenire durante l'allenamento non è ne normale ne utile.

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Marcog

La maggior parte dei pompati da palestra, e dei frequentatori di palestre di discipline da combattimento sono degli ex sfigati.

Ne ho anche visti molti che sono passati da sfigati, a sfigati con i muscoli.

Non credere che tanti muscoli risolvano i problemi di personalità.

Per il resto, se ti piace la palestra, vai e sfondati.

Sappi però che svenire durante l'allenamento non è ne normale ne utile.

Non credo di essere riuscito ad inquadrare a pieno la tua risposta; prima di tutto ho notato che hai scritto che la maggior parte di quelli che pompano in palestra erano ex sfigati, il che presuppone che ora non lo sono più, da come lo hai scritto sembra quasi che ciò che li ha trasformati da sfigati in qualcosa di migliore sia proprio l'allenamento, poi però hai scritto che i muscoli non risolvono i problemi interiori, anche se mi sembra in contraddizione con la prima frase. Poi sarebbe anche da vedere qual'è il tuo concetto di sfigato, forse afc?

Sempre riguardo alla terza frase, io non credo che i muscoli risolvano i problemi di cui parli, certo aumentano l'autostima e ottenerli sudando è una bella soddisfazione, questo non è poco, ma non ho mai detto che l'allenamento è il sacro graal che risolve tutti i problemi, e se questo è il messaggio che hai colto c'è stato un fraintendimento.

Il punto di questo post era un'altro, ho preso come spunto quello che mi è successo oggi mentre mi allenavo per parlare di quelle che ho definito "leve", cioè quello che ti spinge ad andare oltre i tuoi limiti, quindi non mi limito a parlare della palestra, questa cosa può essere applicata a qualsiasi sport e, forse sarebbe venuto fuori dopo qualche messaggio, anche alla vita.

Quello che mi ha affascinato durante l'allenamento è stato il ruolo di queste leve, che mi hanno permesso di andare oltre il limite che il mio fisico mi aveva imposto e che mi ha permesso di prevalere nella fase del dolore, che quando è più lieve si presenta sotto forma di indolenzimento e bruciore ai muscoli, ma può intensificarsi ulteriormente, come ho visto oggi. Oggi non sono entrato in palestra dicendomi "oggi voglio svenire", come forse hai colto più superficialmente, io però volevo spingermi al limite, volevo riuscire a fare di più, e sappi che quando gli atleti si allenano ad un certo livello cercando di raggiungere questo limite non è poi così raro sentirsi male, come ha detto Arnold nell'intervista che ho citato ma non solo. Se cerchi in internet troverai video dove mostrano bodybuilder, maratoneti, powerlifter, e non solo, stare male in questi casi.

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dickinson1

nella maggior parte dei casi e' la testa che prevale sul corpo.

E' la testa che decide di darci ancora di piu' .

E quando l'acido lattico inizia a farsi sentire...

allora e' il momento giusto.

C'e' chi si allena iniziando a contare le ripetizioni quando sente il muscolo che inizia a pompare

(non mi ricordo di chi fosse la massima).

Ma in ogni caso lo squat e' l'esercizio piu' massacrante,ti mette ko.

Molta importanza e' anche il fiato.

Se ti alleni in una palestra dove ci sono trenta gradi e senti il calore che sale,il fiato che diminuisce,il sudore

che inizia ad accecarti...

la prestazione sara' minore.

Il clima aiuta o limita alle volte.

E anche la testa in certi casi fa fatica a prevalere...

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Marcog

Ecco il video di cui parlavo, sono riuscito a ritrovarlo: fatelo partire a 40:20, oro colato.

https://www.youtube.com/watch?v=TVKS43NGgGE

ps: neanche a farlo apposta, ho notato che ho sulla firma del profilo una citazione di Style di qualche anno fa che parla proprio di questo haha

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Vincent
Un'altra mia fonte di ispirazione, spesso snobbata in rete a causa dell'utilizzo di steroidi, è Zyzz, non mi metto qui a raccontare la sua storia, youtube è pieno di video su di lui. Non mi importa cosa pensano gli altri di lui, la sua storia mi motiva particolarmente, forse anche a causa di alcune cose che la sua storia hanno in comune con la mia: era il più magro e il più debole della sua scuola, perfino più delle donne (come me), oltre ad un afc totale (come me) che passava le sue giornate tra siti porno (come me) e World of Warcraft (come me!). Un bel giorno ha alzato il culo dalla sedia e si è fatto il culo, è diventato "Zyzz".

E' diventato un c.oglione, goffo come ne ricordo pochi, che in Europa (esclusa la parte slava) non avrebbe sbattuto neppure le uova sulla carbonara?

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robinbreak

"I colpi del campione".

Sono tornato pochi minuti fa dalla palestra, oggi giornata gambe. Sono quasi svenuto mentre facevo squat, e verso fine allenamento avevo la nausea, però sono soddisfatto. Oggi ho pompato duro, non sono riuscito a spingermi fino al limite, ma sento che mi ci sono avvicinato parecchio. Sono riuscito a non mollare, sono stato un campione.

Mentre mi allenavo mi è venuto in mente questo termine, "i colpi del campione", per descrivere quel momento in cui si distingue un perdente da un vincente; quando hai fatto 6 serie e senti che sei già al limite, ma decidi di farne un'altra perché sei un campione, e dopo le prime due ripetizioni cominci già a sentire il bruciore, il tuo corpo vorrebbe disperatamente mollare e a questo punto, puntualmente, in un angolo remoto della tua testa compare quella vocina che ti dice "ma chi te lo fa fare?". Cominci a sentire che il tuo corpo ti sta abbandonando, cominci a sentire la testa più leggera e sai che potresti svenire, oppure hai la nausea e sai che potresti vomitare, ma te ne freghi e vai avanti, perché sei un campione.

Concordo con il principio di arrivare sempre ai propri limiti, e combattere le paure (sia in allenamento, che nella vita in generale), ma poi bisogna anche a stare attenti a quali limiti si vuole sorpassare.

Perche' a svenire durante uno squat di 150-180kg o una panca piana di 80-100kg ci potresti rimanere paralizzato o perfino rimetterci la vita (bilanciere che ti cade sulla cervicale o sulla trachea!).

Sicurezza prima di tutto

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Marcog
Inviato (modificato)

E' diventato un c.oglione, goffo come ne ricordo pochi, che in Europa (esclusa la parte slava) non avrebbe sbattuto neppure le uova sulla carbonara?

A me interessa lo stacco enorme tra il zyzz iniziale e quello che è diventato, si è alzato e si è fatto il culo per diventare quello che voleva, non conta quello che tu o io pensiamo di lui, fatto sta che lui era soddisfatto ed è diventato quello che voleva essere, e mentre faceva questo se né è fregato del giudizio altrui. La figura di Zyzz mi affascina ad un livello più profondo, non mi fisso troppo sul concreto, o se avrebbe avuto successo con le donne europee (che poi anche questo sarebbe da discuterne, anche mettendo che fosse un "coglione" non gli sarebbe servito parlare per trovarsi qualcuna).

Quando ho deciso di citarlo sentivo che qualcuno mi avrebbe remato contro, ma come ho già scritto ha poca importanza qual'è la considerazione altrui di lui, con me funziona da "leva" ed è questo l'importante. Approposito, nessuno ha ancora risposto alla mia domanda, quali sono le vostre leve?

Modificato da Marcog
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UnforgettableFire

Vi siete persi il punto del discorso di Marcog, che è interessantissimo.

Zyzz è un esempio, non la questione, così come l'andare oltre i propri limiti nel bodybuilding. So cosa vuol dire spingere ferro quando la tua mente si rifiuta di accettarlo, e conosco la soddisfazione che ne consegue. Lo faccio sempre nei limiti della sicurezza e del buon senso, che consiglio a tutti di mettere davanti a ogni cosa quando si entra in sala pesi, ma capisco il suo pensiero.

Ma il punto del discorso è ciò che divide un vincente da un perdente.

Il caso postato lo vedrei come uno spartiacque. Ovvero un punto in cui l'uomo medio molla: perché fa troppa fatica, perché non ha fiducia in se stesso oppure perché non vuole abbastanza fortemente l'obiettivo che passa per quello e tanti altri momenti difficili. Che possono verificarsi ancor prima dell'entrata in palestra. Può essere la pioggia scrosciante che vede fuori dalla finestra mentre pensa "oggi salto l'allenamento", la dieta adatta seguita per due settimane e poi abbandonata per tornare alle vecchie, cattive, abitudini, e tanto altro.

Il campione, quello che arriva all'obiettivo prefissato, è quello che non molla. E' quello che guarda dalla finestra, tira su il cappuccio e si mette in spalla la sacca. E' quello che ha la costanza di mantenere la dieta finchè non l'avrà assimilata al punto da ritenerla normale.

Non è diverso dal perdente in nulla. Non ha doti sovrumane, il suo fisico funziona come gli altri, odia andare in palestra in autunno inoltrato sotto la pioggia, col buio che è calato già da qualche ora sapendo che gli altri stanno già comodamente cenando davanti alla tv, all'asciutto per giunta. Vorrebbe scazzare a tavola come tutti, ma lo fa solo ogni tanto e il giorno dopo rientra nei ranghi. Sente i muscoli tesi e doloranti, ma decide di essere più forte del dolore e fa quell'ultima, maledetta ripetizione.

Tanti lo stimeranno, molti altri cercheranno di affondarlo. I perdenti, appunto. Dicendo che lui è fortunato perché è predisposto e loro no, che prende merda perché è impossibile farsi quel fisico, che a differenza loro non ha niente da fare nella vita e può permettersi di passare tanto tempo in palestra, che sicuramente è tutto muscoli e niente cervello.

Ma in verità sono solo due cose ad aver fatto la differenza. Il campione aveva una motivazione più grande. Ed è un uomo che ha imparato ad aver fiducia in se stesso.

E, per uscire dall'ambito del bodybuilding, questo concetto vale ovunque.

Ad esempio c'è crisi e il lavoro scarseggia, ma il campione sa che lamentarsi non serve. Se necessario se lo inventa, il lavoro. Magari non va, ma ha provato a fare qualcosa che gli piaceva. E ci riproverà.

Non mi viene in mente un episodio preciso in cui ho sfoderato un "colpo del campione" da raccontarvi.

Parlando in generale, oltre al superamento dei propri limiti di cui si è parlato, includerei anche i momenti in cui si esce dalla zona di comfort, e quelli in cui si fa qualcosa che gli altri non fanno.

Per il primo esempio potrei prendere uno a caso della moltitudine di post in cui ragazzi che mai in passato si sarebbero sognati di aprire qualcuna sono venuti qui entusiasti raccontando di come, vincendo la paura, hanno finalmente fermato per la prima volta una ragazza, rimanendo anche sorpresi dalla reazione positiva di lei.

Quello è stato il loro colpo del campione.

Sul secondo esempio, vi posso raccontare un'idea che ho maturato proprio ieri.

Durante il weekend si è parlato con diverse persone del fatto di fare un viaggio da soli. L'opinione comune era che non avrebbero il coraggio di farlo, che non si sentirebbero a loro agio e non saprebbero cosa fare. Mangiare fuori da soli, poi, era qualcosa di terrorizzante. Una mia amica mi guarda e mi dice "tu sei proprio il tipo che se ne fotte di queste cose, dovresti farlo!"

In effetti non ci ho mai pensato. Di solito mi sono sempre organizzato con altre persone e non mi sono mai posto il problema. E, ve lo dico candidamente, fino a un 4-5 anni fa avrei risposto esattamente come i miei amici. Ma sono cambiato, ed è evidente che anche la gente mi percepisce in modo diverso, come ha fatto la mia amica. E quindi, why not? Sto già pensando a una meta per un weekend a ottobre. Fare cose che gli altri non fanno, porta esperienze che gli altri non hanno.

Il colpo del campione è prerogativa dei vincenti, siatelo!

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skyluke

Ammiro tantissimo arnold..... secondo la mia esperienza però credo che i suoi discorsi siano un po' fraintesi.

E sottolineo parlo secondo la mia visione.

Si pone l'accento sulla capacità di andare ''oltre il limite'' nel momento in cui si sta facendo la prestazione fisica come se questa fosse una dote che hai o non hai (oppure ti fai venire in qualche modo). In realtà questa capacità di dare quel qualcosa in più è una cosa che si costruisce in tempi medio lunghi sia fisicamente che mentalmente.

In altre parole riesci a dare quel qualcosa in più se hai alle spalle anni di allenamenti, e quindi fisico e mente temprati, in altre parole dai qualcosa in più perchè te lo puoi permettere. Non è un coniglio che tiri fuori dal cappello, ma una risorsa aggiuntiva che in realtà ti sei costruito da solo con l'allenamento nel tempo e che ti ha dato uno 0,5 in più rispetto ad altri da tirare fuori nel momento del bisogno.

Quindi l'elemento che ti fa vincere non è tanto la singola prestazione in cui ti pare di aver spaccato il mondo, ma quello di allenarsi giorno dopo giorno e mettendo un mattone alla volta sempre e comunque. Quindi la capacità di passare lunghi mesi in cui piove ed è nuvoloso, in cui ti impegni ma ti pare di allenarti da schifo e non smettere mai. Perchè anche se in quel momento ti pare di non avere prestazioni eccelse è proprio in quel momento che ti stai costruendo. Oppure quando ti alleni in agosto quando nessun altro lo fa perchè fa troppo caldo etc...

Secondo me è impossibile fare allenamenti straordinariamente intensi sempre, è normale che il nostro corpo abbia prestazioni oscillanti. Piuttosto certa gente (come arnold) sembra avere sempre prestazioni elevate perchè di per sè è straordinariamente allenata e quindi i suoi standard sono molto al di sopra della gente comune.

Insomma riassumendo: costanza day by day e non mollare mai

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