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Mangiare una volta al giorno?


Carrol

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AlessioC
11 minuti fa, Kobol ha scritto:

Ma andare da un nutrizionista/dietista non si fa più?

Non mi fido. Non mi ispira. Mia madre me l'ha proposto e ho rifiutato. Quei soldi per me è meglio spenderli dal macellaio.

2 minuti fa, dextrelo ha scritto:

Ma perdere affinità con i carboidrati è pericoloso, molto pericoloso, il rischio di sviluppare resistenza all'insulina è dietro l'angolo.
Una dieta paleo oltre i due anni diventa un azzardo eccessivo a mio parere.

Quella sarebbe la dieta chetogenica, che limita i carboidrati.

Potrei mangiare solo banane tutto il giorno e sarei comunque "paleo".

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^'V'^
Il 18/4/2017 alle 15:47 , AlessioC ha scritto:

Quella sarebbe la dieta chetogenica, che limita i carboidrati.

Potrei mangiare solo banane tutto il giorno e sarei comunque "paleo".

Certo, che la paleo ha tutti i carbo che servono ad un predatore, e dove non bastano, ricordo che la carne è piena di glicogeno, soprattutto il fegato, non a caso quando ammazziamo una preda, in natura, la prima cosa che facciamo è fiondarci al fegato per rifocillarci delle energie disperse nella caccia. 

Lo facciamo tutti, a parte gli eskimesi quando prendono una foca perché il fegato di foca contiene troppa vitamina E che come ogni vitamina liposolubile diventa tossica a dosi eccessive. 

Ma il succo è un altro. 

Posto che la dieta specie specifica (cioè mangiare come degli esseri umani e non come delle capre) non è la dieta chetogenica.

La domanda è: essendo l'insulino resistenza la tipica sindrome metabolica da ruminante di zuccheri, poiché a furia di produrre insulina in risposta agli zuccheri bianchi che la gente ingurgita ogni giorno, le cellule si desensibilizzano alla stessa e non le aprono più le porte, per cui lei finisce il suo giro di trasporto immagazzinando tutto come grasso. 

(Gente che mangia pane pasta pizza da una vita che a 30 anni inizia ad ingrassare e si racconta che "ad una certa età il metabolismo rallenta"). 

Essendo la resistenza all'insulina direttamente proporzionale al consumo spropositato di carboidrati semplici che vive ogni subumano odierno. 

Come si può pronunciare la frase "Ma perdere affinità con i carboidrati è pericoloso, molto pericoloso, il rischio di sviluppare resistenza all'insulina è dietro l'angolo."? 

O vi è un senso complesso che non capisco e per cui rimango possibilista e interessato, o forse vi è uno stravolgimento totale del significato che rende la frase nulla. 

Sono aperto ad entrambe le ipotesi, infatti chiedo. 

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dextrelo

premesso che sto dando il mio semplice parere personale, hai ragione, ma non posso non considerare l'aspetto della gratificazione associata all'alimentazione.
Una dieta paleo a mio modo di vedere nel lungo termine è davvero una sfida, non che sia impossibile è evidente, ma è davvero difficile riuscire a tenere una alimentazione paleo a vita.

^'V'^ quello che intendevo dire è che ogni approccio che limita l'apporto di amidi in generale nel tempo è più una lama a doppio taglio, negli ultimi anni si stanno demonizzando i cereali (sbagliando, a mio parere); bastano poche settimane di privazione di carboidrati e si altera l'equilibrio insulina-leptina; si può entrare in un pericoloso circolo vizioso che può portare un crollo del metabolismo e nel tempo far perdere la sensibilità delle cellule all'insulina (che è poi il principale rischio sia delle diete estreme che dell'assenza stessa di una dieta alimentare --> l'obeso che sviluppa il diabete insulino resistenze si bomba di zucchero per anni).
 

Poi è evidente che ci sono anche atleti di livello altissimo che seguono paleodiete, ma personalmente la inquadro più come una ottima dieta per una "ricomposizione corporea" e per dimagrire nel medio-breve termine.

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^'V'^
9 minuti fa, dextrelo ha scritto:

premesso che sto dando il mio semplice parere personale, hai ragione, ma non posso non considerare l'aspetto della gratificazione associata all'alimentazione.
Una dieta paleo a mio modo di vedere nel lungo termine è davvero una sfida, non che sia impossibile è evidente, ma è davvero difficile riuscire a tenere una alimentazione paleo a vita.

^'V'^ quello che intendevo dire è che ogni approccio che limita l'apporto di amidi in generale nel tempo è più una lama a doppio taglio, negli ultimi anni si stanno demonizzando i cereali (sbagliando, a mio parere); bastano poche settimane di privazione di carboidrati e si altera l'equilibrio insulina-leptina; si può entrare in un pericoloso circolo vizioso che può portare un crollo del metabolismo e nel tempo far perdere la sensibilità delle cellule all'insulina (che è poi il principale rischio sia delle diete estreme che dell'assenza stessa di una dieta alimentare --> l'obeso che sviluppa il diabete insulino resistenze si bomba di zucchero per anni).
 

Poi è evidente che ci sono anche atleti di livello altissimo che seguono paleodiete, ma personalmente la inquadro più come una ottima dieta per una "ricomposizione corporea" e per dimagrire nel medio-breve termine.

 

Forse parli di cheto. 

Se per paleo intendiamo la lista della spesa, e non un conteggio di quantità o un regime per dimagrire, in quella lista della spesa c'è più frutta e carboidrati veri che nella dieta di qualsiasi ruminante subumano. 

Non so se ci siano in giro persone che considerano la paleo come una "dieta" volta ad un obiettivo, come può essere la dieta del melone. 

Riguardo alla gratificazione... una volta usciti dalla truffa mentale delle esorfine da graminacee, per cui ti senti bene mangiando pasta per motivi che non hanno a che fare con i circuiti della ricompensa ma con il loro sabotaggio... 

Ci sono due cose che mi gratificano di più che mangiare carne appena scottata: mangiare carne appena scottata con qualcuno cui voglio bene, mangiare carne appena scottata con qualcuno cui voglio bene, vicino ad un fuoco. 

Mica solo a me. 

Non ricordo se fosse nel saggio "Scimmie Cacciatrici" o in altri

https://www.amazon.it/Scimmie-cacciatrici-carnivoro-allorigine-comportamento/dp/883041798X

In cui si esaminava il fatto che in ogni cultura studiata si notava come la felicità di gruppo fosse il momento della divisione della carne cacciata, che in molti casi diventa festa, mentre non vi era felicità e condivisione di sensazioni nel dividersi bacche e radici. 

Io credo che la dieta specie specifica sia una sfida... se non hai mai un fuoco acceso e qualcuno che ami a cui dare metà della tua carne. 

In quel caso è meglio la pasta asciutta. Almeno ti droghi e non capisci un cazzo*, che a volte è meglio che capire troppo. 

 

*Parlo in generale, non di te. 

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1 ora fa, AlessioC ha scritto:

Non mi fido. Non mi ispira. Mia madre me l'ha proposto e ho rifiutato. Quei soldi per me è meglio spenderli dal macellaio.

Quella sarebbe la dieta chetogenica, che limita i carboidrati.

Potrei mangiare solo banane tutto il giorno e sarei comunque "paleo".

Non ti fidi di una persona che studia e che ti fa un colloquio a seguito anche di varie analisi? LOL

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Asdarath
4 ore fa, Kal-El ha scritto:

Guarda, conosco gruppi su Facebook di gente che aspira a vivere 120 anni con regimi al 90% vegetariani.

Che sia possibile vivere più a lungo mangiando meno carne ovviamente è possibile, ma che vita è? Un profilo ormonale a limite del ridicolo, crisi emotive da donna e mille altre problematiche che non sembrano gravi, ma che non ti fanno sentire uomo.

C'è una pagina di un tizio che si chiama Veganboy, ha muscoli, è definito ed è vegano, ma basta un'occhiata per vedere che non è UOMO. Che è pieno di fito-estrogeni da far paura.

Non so se riesco a spiegare bene il concetto.

Da quando mi hanno diagnosticato il problema al fegato, giuro che mi bastano 10 anni di vita a vivere come voglio e stando bene che passarne 40 a curarmi. 

Vivere 120 anni di cui 50 da anziani non so se sia una bella aspettativa.

Mio padre ne ha vissuti 56, ed ha fatto tutto nella sua vita.

Però i tuoi dubbi sono legittimi.

Ultima cosa: la longevità maschile nel passato ha un dato un po' sfalsato dato che più del 75% della popolazione maschile moriva di morte non naturale. 

Beh non esiste solamente il profilo ormonale (anche se qui bisognerebbe aprire una grande parentesi, conosco un ragazzo vegetariano che si da come un riccio e che dal punto di vista ormonale è sicuramente messo meglio di me).

Una cosa è sentirsi un uomo e tutt'altra cosa è sentirsi un animale.

 

La vita nel paleolitico era profondamente diversa da oggi, serviva prima di tutto forza fisica (cosa che oggi è quasi totalmente inutile) e l'aspettativa di vita era in funzione della prestanza fisica.

Nei tempi moderni le cose sono cambiate e non poco... più si va avanti (sopratutto per i maschi) e più la vita si fa "bella". Vuoi per i soldi o per il lavoro... ma le cose sono cambiate.

Fare la paleo adesso è come un boost per andare più veloce in un breve periodo rispetto ad andare piano ma per molto tempo...

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52 minuti fa, Asdarath ha scritto:

La vita nel paleolitico era profondamente diversa da oggi, serviva prima di tutto forza fisica (cosa che oggi è quasi totalmente inutile) e l'aspettativa di vita era in funzione della prestanza fisica.

E chi li apre più i barattoli?

 

Comunque hai ragione, ci siamo evoluti rendendo la caratteristica principale dell'uomo pressochè inutile, il rapporto cervello muscolo. 

Persino andare a caccia ci viene pressoché proibito. Ogni anno sempre più animali in black list. 

 

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^'V'^
13 ore fa, dextrelo ha scritto:

 

^'V'^ quello che intendevo dire è che ogni approccio che limita l'apporto di amidi in generale nel tempo è più una lama a doppio taglio, negli ultimi anni si stanno demonizzando i cereali (sbagliando, a mio parere); bastano poche settimane di privazione di carboidrati e si altera l'equilibrio insulina-leptina; si può entrare in un pericoloso circolo vizioso che può portare un crollo del metabolismo e nel tempo far perdere la sensibilità delle cellule all'insulina (che è poi il principale rischio sia delle diete estreme che dell'assenza stessa di una dieta alimentare --> l'obeso che sviluppa il diabete insulino resistenze si bomba di zucchero per anni).
 

 

Sai... uno dei motivi per cui spesso sembro intelligente pur essendo un deficiente, è che quando qualcuno mi dà contro... di nascosto cerco in tutti i modi di supportare la sua tesi e di usarla contro ciò che conosco. 

Dico di nascosto perché spesso la sua tesi perde e non mi va di dirglielo. 

Eppure... 

C'è del vero in ciò che hai detto. 

Del vero che non vale nella questione di un pasto al giorno, e nemmeno nella paleo... 

Ma vale per i traumi, i digiuni prolungati (digiuno prolungato è diverso da mangiare una volta al giorno) e le infezioni. 

E' il principio del "Brain First!". 

Ovvero, in condizioni di emergenza (tipo digiuno) le cellule vanno in insulino resistenza non perché stressate da troppa insulina, ma perché devono far sì che il cervello riceva tutti gli zuccheri che l'insulina si porta in giro. 

In caso di stress nutrizionale, infatti, il cervello modula l'uptake muscolare di glucosio inducendo insulino resistenza a comando mediante l'asse ipotalamo-ipofisario. 

 

Fonte: 

Kuzawa CW. Beyond feast-famine: brain evolution, human life history, and the metabolic syndrome, Cambridge. In Human evolutionary biology. Muehlenbein MP ed, Cambridge University Press, 518-27, 2010

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AlessioC
19 ore fa, Kobol ha scritto:

Non ti fidi di una persona che studia e che ti fa un colloquio a seguito anche di varie analisi? LOL

No. Chi lo sa che c'è dentro a quegli studi? Bisognerebbe fare uno studio sugli studi.

E finché non si sarà studiato su quel che è stato studiato, mi accontento di provare la paleodieta solo perché credo - credicchio - all'argomentazione che è quello il cibo con cui ci siamo evoluti e che i miei genitori colla loro dieta mediterranea... diciamo che non prosperano.

Comunque è dalla mezzanotte che il mio intestino è un vascello in burrasca, chi sostiene la paleo darà la colpa al fatto che mi sono abbuffato e che sono ancora in fase di transizione, chi non la sostiene dirà che è colpa della dietaccia; comunque è colpa mia, ho chiesto alla pancia di farsi addominale e poi ho avuto la faccia tosta di mangiarmi un dolce con latticini, zucchero e glutine invece di andare a scopare.

Morale della favola: chi pensa da Pinocchio, soffre da Pinocchio.

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AlessioC

Comunque, oggi in biblioteca ho afferrato un libro - l'Intestino Felice di Giulia Enders - e proprio ora l'ho passato a mia mamma. Si è già data per vinta sulla mia paleodieta e per tenermi in pugno mi tira dietro carne, fegato e pesce fresco - e ringrazio di cuore Aivia Demon per questo risultato - e sono io che mi son messo a bacchettarla sul fatto che è golosa di mozzarella e di prosciutto, spiegandole che non sono cibi proprio ideali dal punto di vista nutrizionale.

L'autrice nel libro racconta di essersi liberata dagli ezzemi dopo aver mollato glutine e latticini; spero che leggendola possa avvicinarsi anche lei alla paleodieta, così smette di drogarmi il cane.

Forse posso convertire anche mia sorella mostrandole risultati concreti miei - si era già mostrata interessata. E in verità soffre tantissimo perché si sente grassa e odia il proprio corpo e s'ingozza. Mamma, abbi pietà di lei e smetti di ordinare pizze surgelate dalla bofroste, ché soffre lei e soffro pure io a dover accogliere il tipo delle consegne.

Mio padre ha promesso di rinunciare ad alcol, caffeina e carne "come prova di volontà" sennò lo cacciano dal circolo di Yoga, e - spiega mia madre - di conseguenza si fa di coca zero/light e si riempie di dolciumi la notte. Almeno ho visto che quando va in giro ha l'accortezza di scherzare sulla sua dieta e sul fatto che lo ammazza. Però... se mi alzo prima di lui posso versargli semi e frutta + yogurt nella tazza, apprezza molto il gesto.

Qualcuno di voi è riuscito con successo a convertire i parenti alla propria dieta, o si tratta di un'utopia?

Modificato da AlessioC
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