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Ecco perchè odio mia madre


Salvatore93

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Salvatore93

So che non c'entra con la seduzione, ne con la crescita personale, ne con le donne (non quelle che vogliamo portarci a letto almeno). So che è una lamentela, ma io lo definirei lo sfogo di un esaurito. Perchè la madre è prima di tutto una donna. E le donne si sa, ti uccidono in mille modi. La mia ha iniziato sin da subito. Sono nato molto prematuro e miracolato, nel senso che non ho avuto danni fisici o  mentali che si hanno solitamente quando si nasce che si è quasi dei feti. Mi ha avuto dopo aver abortito altri 2 o 3 feti, mi ha tenuto solo perchè sperava di tenersi il mio padre biologico, il quale è fuggito via dal momento che ha scoperto quale pazza psicopatica era la donna che avrebbe dovuto sposare in caso avesse ceduto, ma lui non lo ha fatto. Da una parte lo disprezzo perchè non mi ha aiutato a gestire mia madre, dall'altra lo ammiro perchè si è distaccato subito evitandosi tante sofferenze. Per fortuna mia nonna è stata un angelo, mi ha salvato accudendomi con amore e preoccupandosi per me sempre, fino al giorno in cui è venuta a mancare. Intanto mia madre passava da un uomo all'altro vestendo come una "donna emancipata" andando a festini sadomaso di tanto in tanto, io ero piccolo, non capivo bene, la vedevo solo molto strana. Era poi violenta e rabbiosa, scattava dal nulla senza preavviso, sia io che gli altri membri della mia famiglia ne eravamo terrorizzati. Non mi ha mai insegnato a essere un uomo, a ruggire e a farmi rispettare. Tutto quello che mi diceva era "comportati bene, non parlare con nessuno a scuola e non darmi problemi". Non mi ha mai mandato ad una gita scolastica. Mi ha sempre riempito di responsabilità perchè io ero grande solo quando le faceva comodo. Potete immaginare come sono stati terribili i primi 15-20 anni della mia vita. A scuola non parlavo con nessuno, tutti mi hanno sempre preso in giro, dall'asilo alle superiori. Non ero stupido, no. Il gatto non mi aveva mangiato la lingua. All'inizio facevo così per obbedire a mia madre, poi inconsciamente ho sviluppato una tale avversione verso l'autorità (che sia una madre, o un insegnante) che quest'avversione mi paralizzava letteralmente. Risultato: per questo anche a scuola non riuscivo ad essere me stesso. Ho tenuto duro parecchi anni nell'utopia che a 18 anni si è adulti per la legge e quindi si possa dare un calcio in cu.lo a chi ti tarpa le ali e vivere finalmente la propria vita. Ma non è così. Ed è qui che non vengo mai capito dalla massa. E' facile per tutti dire "bhè hai un lavoro, niente può impedirti di fare le valigie e di andartene". Che dirvi? Sono contento per voi se la pensate così e sapete perchè? Perchè questo significa che non mi  capite. Sono contento che non possiate capire questa situazione perche VOI non la vivete. E' facile dire ribellati, quando avete dei genitori che se solo glielo chiedete vi comprano casa lontano da loro e vi danno anche una parte del loro stipendio senza chiedervi nulla in cambio. O magari non faranno così, ma almeno appena gli dite "me ne vado" non vi fanno storie. E questo è già un grande regalo che vi fanno. Vorrei tanto essere un animale, gli animali sanno essere molto più naturali di noi.  Le mamme partoriscono e insegnano ai loro cuccioli a procurarsi il cibo e ad essere autonomi. Dopodichè i cuccioli se ne vanno dal branco di origine e si fanno una famiglia per conto loro. Tuttavia siamo in una società in cui veniamo giudicati per ogni cosa, addirittura io mi sento dare del "mammone" perchè mi vedono spesso con mia madre. Eppure nessuno si rende conto dello stupro psicologico che c'è dietro. E' come quando un uomo viene violentato da una donna, viene spesso e volentieri deriso. Oltre al danno, pure la beffa. Ma l'educazione di mia madre non era competenza mia, i suoi genitori non sono mai riuscita a farle fare un TSO, lei lo ha sempre impedito con tutti i mezzi, perchè sapeva che così facendo non poteva più fare la matta senza che la ricoverassero in una clinica psichiatrica per una settimanella. Come avrete forse intuito non è una persona con la quale si può parlare normalmente e da persone civili, ma va gestita pian piano come i matti di una volta. Ad un matto non puoi dire che è matto, perchè devi evitare conseguenze peggiori per te stesso. Vivere con una persona così è pura sopravvivenza, e nel corso degli anni impari a sopravvivere cercando di farti il meno male possibile. Capisci che le cose non è che non le devi fare, altrimenti non vivresti affatto, ma le devi fare di nascosto, che non puoi privarti di molte esperienze della vita perchè hai un cane da guardia sempre alle calcagne. Devi distrarlo quando possibile e sfruttare i momenti in cui è distratto per fare cose che altrimenti non potresti fare. Quantomeno è un modo per gestire la situazione, per prenderne almeno in minima parte il controllo.

Lei ha un compagno da circa 15 anni, con il quale vado d'accordo da una parte, in quanto sento che assorbiamo da lei lo stesso dolore. Dall'altra lo trovo senza palle. Non lo biasimo, lui è una gran brava persona che è capitato con la persona sbagliata. Mia madre lo ha sempre sfruttato, lui all'inizio si è lasciato sfruttare volentieri dal momento che facevano sesso e si sentiva attratto. Poi dopo un pò di anni sapete come sono le donne... Si stufano di fare sesso e decidono di indossare la cintura di castità. Così ha fatto lei, che nel frattempo si è presa tutto il braccio. Senza dargliela più. E lui ci è rimasto comunque. Non capisco fino a che punto sia masochista, o se semplicemente è costretto come me a sopportarla. Mi sento davvero molto dispiaciuto per lui, quasi più per lui che per me. Qualche volta vorrei dargli una parola di conforto ma non mi esce nulla e rimango in silenzio. Vorrei tanto aiutarlo ma non so come fare. Per me è anche difficile parlare di lei, le poche volte che esco faccio in modo di dimenticarla totalmente, almeno per un pò.

Con questo non sto chiedendo aiuto, è solo uno sfogo, un condividere la mia esperienza con voi, e magari è un modo per sentirmi meno solo.

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gelsomino
8 minuti fa, Salvatore93 ha scritto:

Qualche volta vorrei dargli una parola di conforto

vorresti un complice che ti aiutasse a cambiare le cose, non succederà,

ed ormai è tardi, avete perso tutti e tre, anzi tutti e quattro con tuo padre, mi spiace,

se decidi di restare, devi far buon viso a cattivo gioco...

ed intanto il tempo passa e se ne va...

ed u giorno moriremo tutti...

morirà tutto quello che è stato ed anche tutto quello che non è stato e mai sarà...

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  • 1 mese dopo...
Amon
Il 8/1/2019 alle 00:13 , Salvatore93 ha scritto:

Qualche volta vorrei dargli una parola di conforto ma non mi esce nulla e rimango in silenzio. Vorrei tanto aiutarlo ma non so come fare. Per me è anche difficile parlare di lei, le poche volte che esco faccio in modo di dimenticarla totalmente, almeno per un pò.

Dovresti darla a lei, una parola di conforto. Il via libera per la TUA guarigione sta proprio nel perdonare lei. Te lo dice uno che non ha avuto un rapporto dei più sani con la propria madre, ma che determinare cose le ha ormai capite molto bene.

E perdonarla non include per forza continuare a starle accanto. Puoi anche trasferirti dall'altra parte del mondo e non vederla mai più. Il punto è che dentro di te dovrà farsi spazio per una nuova consapevolezza: tua madre è così perché ha a sua volta sofferto o perché, in qualche modo, è un'anima 'dannata'.

E tu, per stare meglio, dovrai per forza provare empatia nei suoi confronti.

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Amon
Il 28/2/2019 alle 22:25 , leavingmyheart ha scritto:

Il perdono è una grazia che si fa quando il beneficio che ne viene supera i suoi costi. Nella mia esperienza è una vera rarità, un retaggio cattolico piuttosto ipocrita e quasi sempre sconveniente.

Guarda, ci sono casi in cui non si riesce a perdonare, e ci mancherebbe, certi comportamenti genitoriali prendono pieghe incredibilmente devianti. Noi dal momento che non siamo dei santi non dobbiamo niente a nessuno. Ci sono cose che non si possono perdonare. Ma si tratta comunque di casi estremi.

 

Il 28/2/2019 alle 22:25 , leavingmyheart ha scritto:

Nel tempo sono diventato spietato verso chiunque mi odori di minaccia, li faccio fuori immediatamente. Per contrasto, quando vedo una persona dall'animo buono, soprattutto se combatte per un sogno, mi sciolgo come un Lindor al sole 😀

... perché poi il rischio è proprio questo; cioè restare sul chi va là per tutta la vita. E operare dicotomie troppo nette.

Non perdonare significa non risolvere un nostro dilemma interno, portandocelo appresso poi come una zavorra.

C'è tutto uno spettro di comportamenti umani, anche nella sfera del conflitto. I problemi nascono quando vediamo solo un bianco o un nero negli altri. Buoni o cattivi. Dualismo che nella vita reale non esiste.

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leavingmyheart
1 ora fa, Amon ha scritto:

... perché poi il rischio è proprio questo; cioè restare sul chi va là per tutta la vita. E operare dicotomie troppo nette.

Non perdonare significa non risolvere un nostro dilemma interno, portandocelo appresso poi come una zavorra.

C'è tutto uno spettro di comportamenti umani, anche nella sfera del conflitto. I problemi nascono quando vediamo solo un bianco o un nero negli altri. Buoni o cattivi. Dualismo che nella vita reale non esiste.

 

 

il buoni/cattivi dipende da chi rappresenta una minaccia per il proprio benessere, non deve essere un dualismo oggettivo, e' esclusivamente soggettivo. Ma soggettivo non significa falso, il soggetto sei tu quindi fondi le tue scelte sulle tue percezioni, e giustamente. Se una persona ha delle nevrosi che sublima in veleno (che puo' essere sotto forma di malizia sospetta, cattiverie dette o fatte...) o la tolleri a fatica o ti ci allontani. Per quel che mi riguarda e' una fatica che non voglio fare, non ne vale la pena.

Poi, se per perdono non intendi la riconciliazione fisica ma il semplice smettere di provare rancore, le persone per cui l'ho provato in passato sono state "sbiadite" dal decorso della storia quando nuove esperienze/persone hanno preso il posto di quelle precedenti, il rancore e' sfumato cosi'. 

A memoria una volta sola mi vendicai perche' non sopportavo che la facesse franca dopo quello che aveva fatto. Brutto a dirsi, ma ha funzionato alla grande.

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Salvatore93

Personalmente mi risulta molto difficile perdonarla, non solo per tutto il male che mi ha inflitto e che continua ad infliggermi, ma anche per il male che ha fatto alla sua famiglia. Alzava le mani anche sui genitori, aveva manie di grandezza, voleva diventare importante, ricca e famosa. Pensando che la gente fosse stupida. Quante volte ha tentato in tutti i modi di farsi strada, quante volte ne è uscita a mani vuote. Si sa che nel mondo dello spettacolo è pieno di marpioni morti di figa. Si sa che è pieno di donne disposte a scendere a compromessi. E chi è che ci guadagna? Chi ha il potere. E facile per chi ha potere promettere fama, soldi e successo. Ma intanto si fanno la loro scopata, poi chi si è visto si è visto. Chi vuole fregare è il primo ad essere fregato. Infatti lei ha dato molto ad alcuni di questi marpioni, non è mai diventata ricca né famosa però. Chiusa la parentesi, per dire che è sempre stata una persona che ha pensato ai suoi interessi anche a discapito degli altri. Ha sempre cercato un capro espiatorio, trovandolo nelle persone della sua famiglia (purtroppo). Ed io riverso purtroppo il mio astio fuori da casa, ovvero se una persona alza la cresta con me e cerca di intimidirmi io mi incazzo come una belva, non accetto chi cerca di mettermi regole e paletti. Ho un modo quasi infallibile per vedere se una persona è buona (buona davvero intendo, che anche mia madre sembra un Angelo caduto dal cielo se non la conosci), ovvero vedere come si comporta con una persona più debole ed insicura dalla quale non può guadagnarci niente. 

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Salvatore93

E poi un'altra cosa che ho notato a malincuore è che in questa società ipocrita non tutte le voci vengono ascoltare. I bambini non vengono ascoltati. Sono ancora troppo piccoli per poter parlare. Gli adolescenti vengono considerati degli esaltati ribelli in preda a crisi ormonali continue. Gli anziani? Dei rincoglioniti ripetitivi che non sanno più quello che dicono e che pensano. Quando parlo a chiunque della mia situazione familiare, gira che ti rigira danno sempre a me la colpa. O mi dicono 'non disprezzare tua madre, è grazie a lei se hai avuto un istruzione ecc, piuttosto trovati un lavoro e vai via da casa' oppure mi dicono 'evidentemente non sei abbastanza maturo, devi dimostrarle che lo sei, i figli vanno tenuti a bada'. Come se i genitori fossero a prescindere dei santi. Come se i figli fossero a prescindere gli sbagliati. 

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gelsomino
17 minuti fa, Salvatore93 ha scritto:

Quando parlo a chiunque della mia situazione familiare, gira che ti rigira danno sempre a me la colpa.

Devi farti furbo,amico mio.

Ma queste cose le capirai col tempo...

Stai attuando lo stesso pattern che hai descritto nel tuo primopost, quello al quale ho risposto,

cerchi "complici", cerchi comprensione,

ma non li avrai, anzi aggiungerai, aggiungeranno merda all amerda,

perchè il mondo va cosi', perchè la gente fa cosi'......

DEVI SEPARARE i tuoi desideri, dalla giustificazione che gli dai.......

questo devi fare......

i tuoi desideri sono legittimi, ma le giustificazioni che cerchi a te stesso ed agli altri....

in questa società sono "sbagliati" e ti rendono un "indesiderabile",

una puttana da scopare a 9 centesimi finche respira.

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leavingmyheart
11 ore fa, Salvatore93 ha scritto:

E poi un'altra cosa che ho notato a malincuore è che in questa società ipocrita non tutte le voci vengono ascoltare. I bambini non vengono ascoltati. Sono ancora troppo piccoli per poter parlare. Gli adolescenti vengono considerati degli esaltati ribelli in preda a crisi ormonali continue. Gli anziani? Dei rincoglioniti ripetitivi che non sanno più quello che dicono e che pensano. Quando parlo a chiunque della mia situazione familiare, gira che ti rigira danno sempre a me la colpa. O mi dicono 'non disprezzare tua madre, è grazie a lei se hai avuto un istruzione ecc, piuttosto trovati un lavoro e vai via da casa' oppure mi dicono 'evidentemente non sei abbastanza maturo, devi dimostrarle che lo sei, i figli vanno tenuti a bada'. Come se i genitori fossero a prescindere dei santi. Come se i figli fossero a prescindere gli sbagliati. 

 

sì, succede sempre così. 

 

Quello che dei capire è che l'essere "giusti" è un lusso che ci si deve poter permettere. Devi stare bene per poter esserlo. La cattiveria deriva sempre dalla sofferenza.

Recentemente avevo visto sul sito delle Iene un servizio di Golia dove c'era questo ragazzo che spacciava droga e faceva disperare il padre. Ebbene, questi cercavano di rimetterlo sulla retta via con prediche e retoriche melense su quanto i suoi genitori "gli volessero bene". Roba da vomitare sulla tastiera.

Non è venuto in mente a questi ritardati che se questo spaccia è perché vuole tanti dindi da spendersi, e che bisognerebbe allora dirottarlo su altre opzioni (legali) che potrebbero fargli guadagnare altrettanto o di più, che data l'età ha sicuramente bisogno una figa "che lo calmi". Macché, zero.

Mia madre a differenza della tua non saltava da un uomo all'altro perché aveva il culo pieno di lardo e non se la bombava nessuno al contrario di sua sorella che invece è sempre stata figa e una madre stupenda coi suoi figli (severa, ma giusta). Ma è sicuramente "un caso" 😀

Lo so che era cattiva perché soffriva, ma questa non è una giustificazione. Da lei (e non solo) ho imparato che le persone non cambiano, se la loro matrice è marcia non c'è un cazzo da fare, resta marcia. E un'altra cosa è che tutto quaglia quando si è grati con chi ci fa del bene e severi con chi fa del male; severi il giusto, ma severi, non fessi. Per uno sfigato che sopporti stai rinunciando a conversare con qualcun altro che può illuminarti su qualcosa. 

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