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Espatrio - Andare a vivere in un altro Paese - 4 italians who want to live better


Back Door Man

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vol-à-voile
2 ore fa, Maldoner ha scritto:

Tu, da straniero, percepivi di essere in Inghilterra (o regno Unito)?

Aldilà della lingua, intendo.

Si, avoglia. 
Io fra l'altro vivevo a Luton, riconosciuta come il peggior posto per vivere nonché la città più pericolosa di Inghilterra.
Diverse volte mi sono ritrovato con il centro commerciale chiuso all'improvviso mentre facevi la spesa e la polizia che ti minacciava dicendoti che dovevi uscire perché (poi lo scoprivo una volta tornato a casa tramite news o Twitter) avevano accoltellato qualcuno.


Però è innegabile che l'Inghilterra è l'Inghilterra con tutti i suoi pro e contro, è un mondo a parte completamente in tutto, dai vari sistemi di misura sino al modo di concepire le cose.
E ti dirò di più: è un discorso che si allarga non solo al fatto di essere Inghilterra, ma più al fatto di essere isola.
Lo dissi tempo fa allargando un discorso che faceva @^'V'^ in un topic molto interessante riguardo essere isolani.
Penetri in una comunità già forte e consolidata, che per quanto accogliente possa essere, ti vedrà sempre e solo come straniero.
Italia, Spagna, Francia, Germania bene o male si rassomigliano molto fra di loro.
L'Inghilterra invece segue il suo percorso culturale: fidanzamento da giovani, procreare prima dei 25, mutuo OBBLIGATORIO anche se sei single, macchina (c'è da dire che lì le macchine non ti costano un cazzo) e tante altre puttanate che devono seguire alla lettera in quanto incatenati da imposizioni sociali tipiche delle comunità isolane.
Tutte cose che, quando me ne parlavano, io rimanevo di stucco.

Potrei seguire ancora ma penso che @Carlins più o meno abbia già detto tutto.
Tornerei in UK (e non in Inghilterra) solo e soltanto per una paga maggiore e se fosse Scozia.

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vanhalen
8 ore fa, vol-à-voile ha scritto:
 

 

guarda non per dire volendo ... ho detto volendo se puoi valutare di metterti in proprio per tornare giù non sarebbe male come idea .

Insomma che diamine , se il tuo sogno è tornare giù. perché non farlo ? puoi benissimo fare un sacco di cose sia sul mondo del online -immobili ecc ecc

se aspetti che siano gli altri a darti quello che vuoi tu stiamo inguaiat come direbbero a Napoli.

Lo so sembra una cosa ovvia ... ma credimi delle volte mi sono sfuggite le ovvietà che davvero contano

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vol-à-voile
2 ore fa, vanhalen ha scritto:

Insomma che diamine , se il tuo sogno è tornare giù. perché non farlo ? puoi benissimo fare un sacco di cose sia sul mondo del online -immobili ecc ecc

Io credo che questa visione sia un po' distruttiva: sacrifichi una carriera, un qualcosa per cui hai investito per un capriccio.
Come ho già detto in precedenza: se mi dessero la possibilità di tornare in Italia con lo stesso lavoro, significherebbe avere un contratto da pascià. 
A questa condizione si che ci tornerei, altrimenti non ha proprio senso fare alcun sacrificio.

Stesso discorso varrebbe al contrario: trasferirsi all'estero per fare il camerieri? Avessi 18 anni magari ci penserei, ma ora? Na.

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decatron

Inizio a seguire anche io questo post in quanto aspirante emigratore, sopratutto dopo l'ennesima beffa all'italiana subita nel mondo del lavoro.

Per ora sono stato in UK che come già detto in precedenza ha le donne che sono cesse e regna alcol e degrado, oltre che ad una scarsa igiene aggiungerei. Però lì senti la meritocrazia che scorre e se come me sei amante della meritocrazia non ne resti indifferente.

Sono stato in Spagna, bella per carità, ma troppo simile all'Italia.

Ho qualche opportunità per la Germania che prevedono corsi di lingua sul posto retribuiti, non sono mai stato in Germania, davvero non so se accettare francamente perchè il meteo e la lingua non mi ispira.

Però poi vedi le cifre che riescono ad alzare gli alemanni e due domande te le inizi a fare.

E vivere in un paese in cui le entrate sono di gran lunga superiori alle uscite la fa la differenza, eccome se la fa nella qualità di vita.

Parafrasando una frase classica, meglio piangere in un'auto di lusso sotto un cielo uggiòso che sorridere davanti al mare del Sud Italia domandandoti che diamine ti mangerai domani che non hai soldi.

Per alcuni è facile prendere e avviare business redditizi dal web e andarsene nei paradisi fiscali, per altri purtroppo non è così facile.

Per chi ha l'abilità di generare profitti dal web consiglio ad occhi chiusi Sud America, con i soldi e lo status italiano stai da Dio, sperando che qualche tossico in astinenza non ti spara.

Per chi come me è dannatamente incapace di far uscire quei dannati soldi dal pc penso la via migliore sia andare dove c'è un buon appunto un buon rapporto tra entrate e uscite, in ottica di dipendente/libero professionista. Ma questo è soggettivo, c'è anche chi vive bene con 500 euro al mese a due passi dalla madre in Campania.

Che poi se ci fate caso chiunque , non solo Italiani, all'estero sente sempre la mancanza di casa. Una sensazione costante.

Poi molti tornano e si domandano che cavolo sono tornati a fare che qui non c'è nulla e vivi solo quotidianamente con quello sgradevole disagio dell'acqua che ti arriva alle ginocchia con la barca che lentamente affonda.

E' una fottuta situazione del cazzo, perchè qui senti quel disagio di un futuro tutt'altro che roseo, poi all'estero senti sempre quel disagio di essere come un ospite, non ti senti mai realmente a casa tua.

 

Modificato da decatron
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Carlins

Esattamente @decatron

Credo che questa dicotomia scappa dall'Italia finché sei in tempo/straniero ovunque e per sempre se la portano avanti un po' tutti quelli che hanno messo il muso fuori da casa per un periodo abbastanza lungo.

Se riesci a riconciliare "casa" e situazione economica stabile, direi che ci sono ottime basi per fermarsi, almeno fino a quando l'equilibrio persiste. 

@vol-à-voile

Verissimo, il fatto di essere "isolani" ti porta ad avere tutta un'altra prospettiva, infatti un altro posto che mi è sembrato davvero fuori dal mondo sono state le Azzorre.

Ancora più "estreme" dell'UK, dato che stanno anche in mezzo al nulla.

Modificato da Carlins
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Back Door Man

 

Il 18/5/2020 alle 11:11 , Naught ha scritto:

Seguo!  

Radicato di nuovo da più di 10 anni, dopo un periodo tra Amman e Gerusalemme, con qualche punta a Beirut. Se ci penso oggi, mi sembra il film di altra persona!

Buongiorno.

Potresti raccontarci qualcosa di come si vive da quelle parti, se ti va.

Raccontaci quel film. ❤️

Potresti essere utile a chi ci sta facendo un pensierino.

I have a Dream...

Spoiler

Io non so nulla di quei posti.

E così al volo mi hai ricordato un libro.

S'intitola "La simmetria dei desideri" e l'ha scritto Eshkol Nevo, nativo di Gerusalemme (1971). 

E' un libro fantastico, è stato pubblicato nel 2012 ed è ambientato lì dove hai vissuto tu. 

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Back Door Man
Inviato (modificato)

@decatron

Grazie per il tuo intervento. Hai toccato molti punti importanti e interessanti, per quanto mi riguarda.

Appena ho tempo e ho l'ispirazione scrivo qualcosa di più su di me e sulle mie intenzioni di espatrio.

Al momento posso dire che ho ricevuto due feedback estremi sulla mia intenzione di espatriare.

Qualcuno mi ha detto "Trasferirsi all'estero a 50 anni è roba che ho visto solo nei film". Un po' scoraggiante.
Detto da una persona non onestissima che, purtroppo, ho incontrato in questa vita.
Mi ha intimidito, non lo nego.

Ma di mezzo c'è questa esigenza. Che sento profondamente. Non mi va di non provare a fare quello che voglio. Tante volte mi sono trattenuto, in questo senso, in passato, e più passa il tempo e meno ho voglia di farlo. YOLO -  You only live once.

Qualcun altro mi ha detto "Più difficile di ieri, più facile di domani".

Questo me l'ha detto una bella ragazza italoamericana.

Direi realistico e un po' più incoraggiante.

_____________

Vado a citare alcuni punti del tuo intervento. Considerazioni e domande che mi sono posto anch'io.

2 ore fa, decatron ha scritto:

l'ennesima beffa all'italiana subita nel mondo del lavoro.

No comment, comunque anch'io...

Spoiler

Potete aggiungermi all'elenco delle vittime dello Stato Italiano... 🔪 😢

 

2 ore fa, decatron ha scritto:

non sono mai stato in Germania, davvero non so se accettare francamente perchè il meteo e la lingua non mi ispira.

Per me più il meteo che la lingua. Voglio dire: non so parlare tedesco, se per ipotesi (che considero solo teoria) dovessi parlarla partirei da Zero, ma in tanti mi hanno detto che superato lo scoglio iniziale, ci si sono appassionati; il clima invece è un casino. Ho qualche feedback di italiani che sono andati a vivere là e stanno bene economicamente, ma in quanto a social circle sono rimasti a gruppetti di italiani che si incontrano nei fine settimana e non si sono integrati del tutto con la cultura locale.

Qualcuno ha parenti emigrati in Germania ma, mi hanno detto, quando arrivi in aeroporto d'inverno e devi prendere la Navetta per scendere dall'aereo vedi il cielo grigio, piove, senti un po' la temperatura esterna e ti passano tutte le fantasie...

2 ore fa, decatron ha scritto:

Però poi vedi le cifre che riescono ad alzare gli alemanni e due domande te le inizi a fare.

E vivere in un paese in cui le entrate sono di gran lunga superiori alle uscite la fa la differenza, eccome se la fa nella qualità di vita.

Parafrasando una frase classica, meglio piangere in un'auto di lusso sotto un cielo uggiòso che sorridere davanti al mare del Sud Italia domandandoti che diamine ti mangerai domani che non hai soldi.

Grande interrogativo Amletico...

2 ore fa, decatron ha scritto:

Che poi se ci fate caso chiunque , non solo Italiani, all'estero sente sempre la mancanza di casa. Una sensazione costante.

Poi molti tornano e si domandano che cavolo sono tornati a fare che qui non c'è nulla e vivi solo quotidianamente con quello sgradevole disagio dell'acqua che ti arriva alle ginocchia con la barca che lentamente affonda.

E' una fottuta situazione del cazzo, perchè qui senti quel disagio di un futuro tutt'altro che roseo, poi all'estero senti sempre quel disagio di essere come un ospite, non ti senti mai realmente a casa tua.

Di questo problema, nella sua interezza, ne ho sentito parlare tanto. Per me vale a metà: ho presente le ristrettezze economiche ma del sentirsi stranieri in terra altrui non ho idea.

L'unico paese estero dove ho vissuto è la Spagna e da quel punto di vista sono stato benissimo. Nessuno mi ha mai fatto sentire escluso / straniero / ospite sgradito.

Poi, insomma: non ho figli, non ho una grande famiglia qui in Italia. Per cui non credo proprio che ne sentirei la nostalgia (se vado via questa volta non torno indietro).

Grazie. Alla prox.

Modificato da BackDoorMan68
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ciccioman333

Se volete andare in sud america consiglio il Costarica: prezzi bassissimi, gente tranquilla, 0 criminalita', belle donne (a chi piace il genere latino) servizi, strutture e commercio ottimi perche' la' ci sono parecchi americani

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Back Door Man
Inviato (modificato)
1 ora fa, ciccioman333 ha scritto:

Se volete andare in sud america consiglio il Costarica: prezzi bassissimi, gente tranquilla, 0 criminalita', belle donne (a chi piace il genere latino) servizi, strutture e commercio ottimi perche' la' ci sono parecchi americani

Guarda, hai toccato un punto nevralgico.

Ti chiederei se hai visitato il Paese personalmente o hai delle recensioni in proposito.

Ne parlano tutti bene, e l'anno scorso ci sono stato per turismo, proprio perché ne parlano bene "ovunque (*)" e purtroppo ho trovato una situazione completamente opposta.

C'è da dire che avevo poco tempo e ho visitato due posti soli. La capitale (San José) e un paese nelle vicinanze. Il Paese è grande. Se avessi saputo dove andare forse ti darei una recensione opposta. E in tal senso voglio cercare di saperne di più.

ovunque (*) = Wikipedia, statistiche sulla qualità della vita, sulla possibilità di investire denaro eccetera. Comprese persone che si sono trasferite lì (un italiano che ci viveva da 30 anni: ne parlammo una mattina nell'albergo dove lavorava e io ci soggiornavo. In precedenza quell'albergo era stato di sua proprietà, poi l'aveva ceduto a terzi e ci lavorava come supporter).

Mia esperienza: prezzi bassi in media (certe cose costano poco, ma non tutto); di contro paghe basse se vai a lavorare come dipendente, se hai soldi da investire il discorso cambia.

Tutte e due i posti che ho visitato (e San José per eccellenza, che è la capitale) sono infestati dalla cocaina e dal crack. Un sacco di gente ne fa uso e c'è molta criminalità legata alla tossicodipendenza (microcriminalità dei "tossici", non so niente riguardo la grande criminalità del narcotraffico). Poi prostitute ovunque, il cibo non è un granché (cibi grassi, non junk food americano, mi riferisco alla gastronomia locale). Anche le donne non sono belle per quel motivo: tendono al sovrappeso.

Serve informazione: se sai dove andare, cosa cucinare, come cucinare... se ci vai in esplorazione e disinformato rischi guai.

Per lo meno serve tempo, come mi spiegava quell'italiano. Almeno tre mesi di tempo per fare un giro, avendo cura di evitare i posti più pericolosi.

Non ci tornerei a cuor leggero. Preferirei esplorare altri posti.

E' strano anche il clima. Un po' umido, venti caldi, per loro marzo è estate e stanno attenti a non sporsi troppo al sole perché gamberizza (è più abbronzante e scottante del sole Mediterraneo).

E troppi divieti (non si può fumare all'aperto nei tavolini dei bar)...

Spoiler

Sul fumo e relativi divieti, ragionandoci ho trovato una spiegazione logica. La cocaina è diffusissima e la gente trucca le sigarette, per cui se sei seduto a un tavolo di bar, quantunque tu ti trovi all'aperto, se hai vicino qualcuno che fuma crack o sigarette con coca, ti fa sballare senza che tu lo voglia. Le sigarette truccate con la bamba non sono come gli spinelli di hashish e Maria... c'è una bella differenza... Rischi di sentirti male se ti fumano vicino.

I Caraibi sono un'altra cosa, invece. Da scriverci un capitolo a parte. Lì il cibo è buono, le donne sono belle, però c'è sempre il fatto che da Europeo Nullasapiente dell'America non ti senti al sicuro (parlo per me).

Le cose vanno studiate bene prima.

Modificato da BackDoorMan68
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