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Farai il vaccino anti Covid?


leavingmyheart

Farai il vaccino anti Covid?   

103 utenti hanno votato

  1. 1. Farai il vaccino anti Covid?

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    • NO
      35
    • SÌ, MA DOPO DI VOI
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Il 18/12/2020 at 12:07, Percival ha scritto:

La questione è parecchio complicata, cercherò di essere breve più breve possibile, ma molto probabilmente non lo sarò (P.S: Confermo, non lo sono stato).

Complimenti per la pazienza che hai avuto nello spiegare i meccanismi molecolari di funzionamento dell'immunoprofilassi e per le premesse di psicologia di base, come tu stesso hai detto universali, che spiegano infine le tue conclusioni.

Che poi di conclusioni non si tratta in quanto hai espresso, e condivido anche questo, un interrogativo, una domanda finale.

Quando ho deciso di rispondere in effetti avevo il tuo stesso scetticismo, esprimere un'opinione, soprattutto in questo momento, da parte di un medico può avere un eco diverso e creare ulteriori confusioni o presupposti per atteggiamenti superficiali a riguardo, o complottistici, o catastrofistici o peggio ancora religiosi.

Avrei risposto così:

Non lo so.

Ma considerata la fascia epidemiologica in cui mi inscrivo non avrei avuto elementi che mi avrebbero portato a decidere di vaccinarmi, in particolare per il rischio relativo a morbilità e mortalità che è risibile.

L'obiezione più immediata è quella che, nel caso dovessi essere sieropositivo, potrei trasmettere il virus a persone a rischio, ma se queste sono vaccinate e quindi, come sponsorizzano le case farmaceutiche, potenzialmente immuni ad un eventuale contagio, e contando che gran parte della popolazione in Italia è over 60 (quindi elevata diffusione sul territorio del vaccino), viene meno il significato preventivo, in termini di reali efficacia rispetto agli eventuali rischi che potrei avere personalmente e che potrei portare all'altra persona.

In medicina si parla di numeri e con i numeri d'altronde, e con tale letteratura si lavora per standardizzare gli iter diagnostico-terapeutici.

In questo caso assumerebbe il significato di fare prevenzione per l'influenza comune per fascia di popolazione non a rischio, perché comunque i Coronaviridae sono virus di natura influenzale e parainfluenzale.

E come sappiamo ciò nella realtà clinica non avviene.

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Al 9 dicembre 2020 sono 695, dei 59.394 (1,2%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 178 di questi avevano meno di 40 anni (111 uomini e 67 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 31 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 127 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 20 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Perché siamo in piena farmacovigilanza e, se vero che il profilo di sicurezza sarà sicuramente accettabile perché ha già superato le fasi cliniche di sperimentazione riguardo a tolleranza e sicurezza, non ci sono elementi allo stato attuale che dimostrino, su larga scala e su tempo più o meno prolungato, che eventuali eventi avversi siano completamente assenti e di che eventi stiamo parlando, in quanto gravità (lievi, moderati, severi etc.) e frequenza (comuni, non comuni, rari etc.)

Questo relativamente al fatto che si tratta comunque di materiale genetico che viene impiantato ed anche rispetto al profilo clinico del paziente, non è noto in sostanza se e quali siano le categorie di persone e le patologie che possano predisporre a ipersensibilità o diatesi immunitarie.

Ma nel caso in cui si decidesse di procedere ad una vaccinazione obbligatoria, come il modello del vaccino esavalente in età pediatrica, per motivazioni di salute collettiva e di prevenzione non avrei da ridire e procederei, anche perché in quel caso non ci sarebbe altra alternativa, soprattutto per il ruolo che svolgo.

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10 minuti fa, mrjako ha scritto:

@Percival e altri, se potete darci qualche lume in parole da uomo della strada in cosa consiste questa gain of function?

Sono esperimenti biologici che consistono nel modificare i virus in laboratorio per fargli acquisire capacità che in natura non hanno.

Infatti letteralmente in italiano puoi tradurlo in "acquisizione di abilità".

Lo scopo di questi esperimenti è quello di far assumere delle nuove caratteristiche a questi virus, come ad esempio, la trasmissione per via aerea, per studiarne il comportamento in laboratorio ed essere preparati nel caso in cui queste mutazioni si verifichino spontaneamente in natura.

https://laboratoriaperti.netsons.org/cosa-sappiamo-di-covid-19/il-virus-di-covid-19-non-e-stato-manipolato-ma-si-fanno-esperimenti-pericolosi-1/1701/

Ti rimando a questo interessante articolo che spiega con semplicità e metodo scientifico l'argomento.

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mrjako

Lo studio di Nature è perentorio nell'affermare che non ci sono evidenze di manipolazione:

"Although the evidence shows that SARS-CoV-2 is not a purposefully manipulated virus, it is currently impossible to prove or disprove the other theories of its origin described here. However, since we observed all notable SARS-CoV-2 features, including the optimized RBD and polybasic cleavage site, in related coronaviruses in nature, we do not believe that any type of laboratory-based scenario is plausible."

Non voglio fare come l'ennesimo "non ce lo dikono!", però la storia degli esperimenti di questo tipo che sono stati condotti nei laboratori negli ultimi anni non è che mi lascia tranquillo, anche in ottica futura...

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Roose Bolton

ogni volta che devo organizzare una partita di calcetto è un casino per mettere d'accordo una decina di persone, poi invece decine di milioni di medici, politici e militari si mettono d'accordo in segreto e dicono tutti la stessa versione senza fare nemmeno un errore. Figo...

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Gino Paoli
13 ore fa, The architect ha scritto:

Ti chiarisco meglio.

Se tu ad un mio messaggio sulla validità o meno di postare un titolo, già esaustivo ("saltare la fila" già contiene la sequenza logica di priorità per altri) mi rispondi con congetture su presunti complotti che avrei paventato che ti devo dire?!

1) Questo non ha senso, il tuo messaggio era quello citato. Conteneva una tua frase provocatoria ("Lui si, dopo di noi però 😂") e l'articolo. E basta. L'articolo riporta un fatto, sei tu che ci hai ricamato sopra delle implicazioni senza specificarlo. Che poi il tuo pensiero era già chiarissimo solo da questo, ma detta così, con risatina e frase sarcastica, non può non essere interpretata come uno sfottò a chi invece è tranquillo riguardo il vaccino. Poi il fatto che dall'articolo non si possa dedurre nulla te l'ho già spiegato ma non mi hai minimamente cagato quindi amen.

 

2) Spiegami dov'è che ti ho dato nel complottista. Questo il mio primo messaggio:

17 ore fa, Gino Paoli ha scritto:

Ci sono dosi limitate di vaccino e la priorità la si vuole dare ai più deboli al virus. Ergo chi ha creato il vaccino non vuole scavalcare la fila, essendo probabilmente relativamente giovane ed in salute.


Ah no scusate, chiaramente non si fida dei vaccini. Perché viviamo in un film di fantascienza, gli scienziati creano in solitaria (nel proprio laboratorio sotterraneo) le pozioni magiche e se le auto-iniettano, sfoggiando una risata malefica mentre una timida luce lunare illumina il loro volto in penombra. Se non l'ha fatto evidentemente è in malafede e non crede nella sua invenzione.

Potevo risparmiarmi la provocazione, ma non ti ho dato del complottista. A meno che il sarcasmo non sia un insulto (del resto anche il tuo primo messaggio era sarcastico e dato che mi piace scherzare mi sono permesso di rispondere allo stesso modo). Sei tu che poi mi hai chiesto "perché questa sarebbe una domanda da complittisti?"

Quindi rispondo anche a questo:

13 ore fa, The architect ha scritto:

Proprio perché mi hai affibbiato tu per primo l'appellativo di complottista, quando ho solo condiviso un articolo in cui viene riportata la dichiarazione del Ceo.

Poi sono iniziati i deliri e le congetture.

Come visto nel mio messaggio auto-citato, non sono io che ho iniziato a darti del complottista e peraltro non lo sto facendo nemmeno ora dato che ho detto più volte che lo scetticismo è sempre lecito. O mi hai confuso con qualcun altro oppure non so.

Modificato da Gino Paoli
Ho perso un pezzo
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sfulcrum
19 ore fa, Drew Batman ha scritto:

Usa, mamma di 20 anni muore in 24 ore. I medici: «È solo influenza» (ilmessaggero.it)

Articolo del 2017. 
Morta per polmonite (causata da influenza)
Come i presunti morti di covid.

La gente è sempre morta anche per influenza.

Quello che si sta facendo ora è un terrorismo mediatico per raggiungere uno scopo X... 

Credo che comunque molti di quei 30 enni che mostrano intubati  col pallone testa  che  si fanno il seflie  facendo la morale dicendo "io non ci credevo  poi ho preso il covid. è un'incubo,  sto malissimo ecc... siano  servizi montati ad arte.




Uno che sta davvero male come dicono, con 40 di febbre, che non riesce a respirare, ecc...
Non  se ne frega di nessuno, tutto il resto scompare in quello stato.

Mentre questi si fanno i selfie e hanno la forza di scrivere di parlare...

PS.

"Non trovi motivi per non consigliarlo". 

Io ne trovo "alcuni", belli grossi...

Ci sono sempre stati casi di polmonite interstiziali da influenza (ma dai?) che spesso andavano male soprattutto nei giovani 

probabilmente più per la reazione dell organismo che del virus in se..

col covid si è visto un po’ di tutto e seppur ninoratorio c’è anche un subset di gente giovane che va male (vedi sopra) statisticamente maggiore

quello che faccia a capire e come molti non si fanno problemi a prendere il viagra, ma molto meno un vaccino

per questione delle condizioni dei colpiti tieni conto che spesso c’è un ipossia silente

gente con p/f imbarazzanti a volte hanno ben pochi sintomi

https://www.sciencedaily.com/releases/2020/11/201119153946.htm

reso meglio da una collega:

http://fentanest.blogspot.com/2020/11/ce-una-stranissima-polemica-sul-web.html?m=1

Sul terrorismo mediatico perfettamente d accordo, però come una ferita brutta seppur e bassa in numero assoluto la possibilità di infezione tetigena

ha senso fare l antitetanica per i rischi potenziali.qua è un discorso similare.

che poi politica e media abbiano capito poco sfondi una porta aperta 

 

Modificato da sfulcrum
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Back Door Man
43 minutes ago, sfulcrum said:

Ci sono sempre stati casi di polmonite interstiziali da influenza (ma dai?) che spesso andavano male soprattutto nei giovani 

probabilmente più per la reazione dell organismo che del virus in se..

col covid si è visto un po’ di tutto e seppur ninoratorio c’è anche un subset di gente giovane che va male (vedi sopra) statisticamente maggiore

quello che faccia a capire e come molti non si fanno problemi a prendere il viagra, ma molto meno un vaccino

per questione delle condizioni dei colpiti tieni conto che spesso c’è un ipossia silente

gente con p/f imbarazzanti a volte hanno ben pochi sintomi

https://www.sciencedaily.com/releases/2020/11/201119153946.htm

reso meglio da una collega:

http://fentanest.blogspot.com/2020/11/ce-una-stranissima-polemica-sul-web.html?m=1

Sul terrorismo mediatico perfettamente d accordo, però come una ferita brutta seppur e bassa in numero assoluto la possibilità di infezione tetigena

ha senso fare l antitetanica per i rischi potenziali.qua è un discorso similare.

che poi politica e media abbiano capito poco sfondi una porta aperta 

 

Il secondo link ha testo in italiano ed è facilmente comprensibile.

Mi permetto di copincollare il testo.

"fentanest.blogspot.com

Intubare o non intubare? questo è il dilemma

"C'è una stranissima polemica sul web sull'intubazione nei pazienti covid, in cui gente che neanche sa dove sta la trachea discute di fisiopatologia respiratoria. è un po, come se io domani faccio un post sul Mes, così , senza senso, come se avessi giocato a keyforge con Draghi fino a ieri.

Al di là di queste cose strane il problema è ampiamente discusso tra gli addetti ai lavori e lo è perchè una delle caratteristiche più strane del covid è quella di abbassare spaventosamente l'ossigeno nel sangue in un modo tale che il paziente non lo percepisce. QUando dico spaventosamente intendo dire che se il valore normale di riferimeno per la ventilazione  (detto PaO2/FiO2) è superiore a 400, i pazienti covid arrivano tranquillamente a 65. Diciamo che questo è un limite, ma in media quelli che arrivano da noi hanno valori inferiori a 150. 

Ti trovi a letto di uno , perfettamente vigile e cosciente, che spippola sul telefonino,  con le labbra blu e ti chiede "allora come sto andando dottoressa?" e tu hai in mano il foglietto dell'emogasanalisi (analisi dei gas respiratori nel sangue arterioso) con dei numeri che fino a marzo avresti creduto incompatibili con la vita e sorridendo rispondi "eh, insomma, non male, eh...faccia dei bei respiri..." mentre nella tua testa ti chiedi: devo intubarlo?

eh sì, perchè questa condizione anomala non va avanti all'infinito, ad un certo punto l'equilibrio si spezza e a quel punto il polmone ha finito le sue riserve e anche se lo intubi difficilmente ne uscirà. 

Però noi siamo abituati a intubare gente che non respira, che sta in gasping, che è sudata e marezzata... è contrario ad ogni reazione umana prendere un cristiano che "sta bene" , addormentarlo, sedarlo curarizzarlo e passargli un tubo in gola.

E come al solito, mentre il resto del mondo dice stupidaggini noi dobbiamo decidere, sulla base di quello che sappiamo e di quello che ci diciamo gli uni con gli altri, perchè di certezze , ad oggi non ce ne sono."

___

E avrei bisogno di una precisazione.

Non conosco il metro di valutazione dell'ossigeno nel sangue a cui fa riferimento il Dottore (valore 400).

Io mi sono comprato un Saturimetro, su suggerimento del mio medico di base.

Ne ho parlato in questo vecchio post:

 

Mi ha detto che se dovessi sentirmi male mi chiederebbe il valore di ossigenazione via telefono.

In quella scaletta il valore max è 100. Se il valore è inferiore a 85 è ipossia certa.

Però non c'è concordanza su questi valori. Qualcuno dice che con valore 90 si deve già preoccuparsi. (Domanda n. 1)

I miei valori, misurati in occasioni diverse, oscillano fra 100 e 93.

Però io fumo, e il saturimetro non riconosce l'emoglobina legata diversamente (non so spiegarlo meglio, ma sono sicuro che i medici hanno capito).

Qualcuno mi sa dire approssimativamente quant'è "la tara" da fare considerando il fumo? In altre parole un valore di 95 (esempio) di un fumatore non ha lo stesso significato dello stesso valore di 95 di un non fumatore.

Il valore di 95 del fumatore "vale un po' meno". 

Ma di quanto? (Domanda n. 2).

Riassumendo e semplificando in Domanda Unica: Come mi devo regolare coi valori nel malaugurato caso di ammalarmi?

Chiedo consiglio.

Ringrazio chi risponderà.

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sfulcrum
27 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Il secondo link ha testo in italiano ed è facilmente comprensibile.

Mi permetto di copincollare il testo.

"fentanest.blogspot.com

Intubare o non intubare? questo è il dilemma

"C'è una stranissima polemica sul web sull'intubazione nei pazienti covid, in cui gente che neanche sa dove sta la trachea discute di fisiopatologia respiratoria. è un po, come se io domani faccio un post sul Mes, così , senza senso, come se avessi giocato a keyforge con Draghi fino a ieri.

Al di là di queste cose strane il problema è ampiamente discusso tra gli addetti ai lavori e lo è perchè una delle caratteristiche più strane del covid è quella di abbassare spaventosamente l'ossigeno nel sangue in un modo tale che il paziente non lo percepisce. QUando dico spaventosamente intendo dire che se il valore normale di riferimeno per la ventilazione  (detto PaO2/FiO2) è superiore a 400, i pazienti covid arrivano tranquillamente a 65. Diciamo che questo è un limite, ma in media quelli che arrivano da noi hanno valori inferiori a 150. 

Ti trovi a letto di uno , perfettamente vigile e cosciente, che spippola sul telefonino,  con le labbra blu e ti chiede "allora come sto andando dottoressa?" e tu hai in mano il foglietto dell'emogasanalisi (analisi dei gas respiratori nel sangue arterioso) con dei numeri che fino a marzo avresti creduto incompatibili con la vita e sorridendo rispondi "eh, insomma, non male, eh...faccia dei bei respiri..." mentre nella tua testa ti chiedi: devo intubarlo?

eh sì, perchè questa condizione anomala non va avanti all'infinito, ad un certo punto l'equilibrio si spezza e a quel punto il polmone ha finito le sue riserve e anche se lo intubi difficilmente ne uscirà. 

Però noi siamo abituati a intubare gente che non respira, che sta in gasping, che è sudata e marezzata... è contrario ad ogni reazione umana prendere un cristiano che "sta bene" , addormentarlo, sedarlo curarizzarlo e passargli un tubo in gola.

E come al solito, mentre il resto del mondo dice stupidaggini noi dobbiamo decidere, sulla base di quello che sappiamo e di quello che ci diciamo gli uni con gli altri, perchè di certezze , ad oggi non ce ne sono."

___

E avrei bisogno di una precisazione.

Non conosco il metro di valutazione dell'ossigeno nel sangue a cui fa riferimento il Dottore (valore 400).

Io mi sono comprato un Saturimetro, su suggerimento del mio medico di base.

Ne ho parlato in questo vecchio post:

 

Mi ha detto che se dovessi sentirmi male mi chiederebbe il valore di ossigenazione via telefono.

In quella scaletta il valore max è 100. Se il valore è inferiore a 85 è ipossia certa.

Però non c'è concordanza su questi valori. Qualcuno dice che con valore 90 si deve già preoccuparsi. (Domanda n. 1)

I miei valori, misurati in occasioni diverse, oscillano fra 100 e 93.

Però io fumo, e il saturimetro non riconosce l'emoglobina legata diversamente (non so spiegarlo meglio, ma sono sicuro che i medici hanno capito).

Qualcuno mi sa dire approssimativamente quant'è "la tara" da fare considerando il fumo? In altre parole un valore di 95 (esempio) di un fumatore non ha lo stesso significato dello stesso valore di 95 di un non fumatore.

Il valore di 95 del fumatore "vale un po' meno". 

Ma di quanto? (Domanda n. 2).

Riassumendo e semplificando in Domanda Unica: Come mi devo regolare coi valori nel malaugurato caso di ammalarmi?

Chiedo consiglio.

Ringrazio chi risponderà.

Sopra il 90 generalmente va bene perché l emoglobina è in un punto in cui si satura con molta efficienza 

Tutto questo poi dipende da molte cose: patologie pregresse, stato fisiologico, ecc

La saturimetria è però una misura molto grossolana: in strada anche una trabant arriva forse ai 100 al ora come un m3

L m3 però ci arriva in 3 e senza sforzo la trabant per mantenere il 100 magari fonde: così due valori decenti di saturazione possono avere quadri dietro molto diversi

Questo è mille altre cose si capiscono con L ega; il saturimetro ha il suo senso per misurazioni grossolane 

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Kaihō-sha

Bene...sono contento della piega costruttiva che ha preso questo thread, grazie davvero a tutti i partecipanti!!

 

 

 

Sfrutto l'assist di @Percival e provo a dare un contributo ulteriore..parlando delle modalità con le quali decideremo se vaccinarci o meno e fornire uno scorcio sui meccanismi con cui prendiamo decisioni quotidiane più o meno ordinarie e importanti...questo, allo scopo di riflettere assieme e arrivare a decisioni consapevoli e il meno possibile etero-indotte...nel nome di un'autodeterminazione responsabile in cui credo fermamente.

 

 

 

Doverosa premessa di onestà intellettuale: lo scrivente ha maturato una posizione precisa in materia SU DI SE' e NON intende influenzare in modo diretto o indiretto le scelte altrui (per quello ritengo siano altre le sedi eventuali), per quanto qui e là si coglieranno probabilmente certe sfumature. Per questo rendo chiara l'intenzione PERSONALE di fare la vaccinazione per motivi lavorativi e di profilassi, e di star approfondendo possibili modalità di riduzione di eventi avversi..nel caso posterò qua come tutti i miei dubbi più tecnici, dopo aver riletto e accertatomi di ben aver compreso i contributi già dati.

 

 

 

Ora...entriamo nel vivo!!

 

 

 

In che modo prendiamo decisioni nel corso della nostra vita? E sulla base di che cosa?

 

 

 

Spesso siamo soliti pensarci come esseri assolutamente razionali e calcolatori, e l'idea di agire dominati dal "buon senso" ci accompagna in modo molto stretto.

 

 

 

Se questo è in parte vero in alcuni ambiti - ad esempio quando ci capita di pianificare in anticipo un acquisto di una certa entità come una casa o un'autovettura - per buona parte della nostra esistenza "rischiamo" invece di essere pilotati da una serie di meccanismi mentali semi-automatici, i quali si comportano come una sorta di "scorciatoie": trattasi infatti di forme di pensiero di rapida azione e di minore accuratezza rispetto al ragionamento logico matematico tradizionale, che noi possediamo nel nostro corredo esperienziale e che sono volte a permetterci di agire col minor dispendio di energia cognitiva possibile e con il massimo della spinta verso una direzione particolare:

 

 

 

https://www.stateofmind.it/tag/psicologia-sociale/

 

https://www.stateofmind.it/2012/04/stereotipi-pregiudizi-euristiche/

 

https://www.stateofmind.it/2020/01/pensiero-bias-terapeuta/

 

 

Ora...per stare nel concreto...ciò cosa significa?

 

 

 

In molti casi, significa che le informazioni cliniche che riceviamo non sono MAI neutrali...anche e nonostante la loro accuratezza e asetticità tipica di un report scientifico...ma si scontrano e vengono a vario titolo impacchettate e semplificate da questi meccanismi, i quali ad esempio ci possono orientare verso quei dati (veri) che confermano le idee preconcette che ci siamo fatti in materia:

 

 

 

es. se "Penso che il vaccino sia una buona cura" probabilmente cercherò via web tutte le info che confermeranno la mia idea di partenza (bias di conferma), o viceversa, se penso a monte che "Il vaccino è un veleno" farò la stessa cosa, insistendo su altri dati (intendendo sempre quelli veritieri e accertati).

 

 

 

Insomma...partendo dal mio pregiudizio cercherò istintivamente prove a sua conferma, solidificando così la mia convinzione, in un verso o nell'altro.

 

 

 

La cosa di cui essere consapevoli è che TUTTI NOI abbiamo pregiudizi - intendendo ciò come un giudizio a priori sulle cose, letteralmente - e questo per il semplice motivo che non abbiamo la possibilità di sperimentare tutto nella nostra esistenza.. e di conseguenza ci saranno inevitabilmente zone buie che dovremo concettualizzare sulla base di pochi elementi significativi al posto di rigorose analisi scientifiche

Spoiler

Tra l'altro, considerando il sostanziale disaccordo sulla questione Covid e sua gestione da parte di molti professionisti, presumo che nemmeno gli addetti al settore siano del tutto immuni da queste forme di distorsione di pensiero

 

Un pregiudizio si forma dunque anzitutto per NECESSITA' di dare un senso alle cose attorno a noi - soprattutto quelle distanti dalla nostra esperienza diretta - ed eventualmente agire in modo tempestivo senza consumare eccessivamente risorse mentali preziose...a scapito dell'accuratezza dell'idea alla base

 

Spoiler

Quando parlo di accuratezza mi riferisco non tanto al fatto che questa sia giusta o sbagliata in sè...quanto su quale tipo di ragionamento...euristico piuttosto che più ponderato...si basa

 

Un pregiudizio, positivo o negativo, si forma a partire da elementi semplici e facili da memorizzare e ricordare (euristica della rappresentatività):

 

 

Es:  le parole "contagio" e "malattia infettiva" spesso ci evocano immagini di persone decrepite e fisicamente sfiancate, oppure, nel caso del Covid 19, ricordarci immagini di intubazioni o di persone ricoverate nelle terapie intensive e sdraiate su lettini d'ospedale; 

viceversa, la parola "influenza stagionale" ci può ricordare giornate a letto a casa nostra con alta temperatura, zero voglia di muoversi, tachipirine e altro...sicuramente uno scenario meno drammatico del precedente.

 

 

 

Di conseguenza, è probabile il giudizio legato alla pericolosità del Covid cambi non tanto per i report medici quanto per quelle "semplici" immagini presenti in noi.

 

 

 

 

Una volta formato il pregiudizio, nell'uno o nell'altro senso, esso tende ad essere mantenuto e confermato dal precedente bias di conferma, e un'esposizione prolungata a immagini di questo tipo (euristica della disponibilità) aumenta la probabilità che tale immagine venga più facilmente rievocata nella nostra mente, mantenendo attivo il ciclo.

 

 

 

Un'altro fattore da considerare è quello dell'esperienza personale o vicaria (https://www.stateofmind.it/tag/autoefficacia/): in altre parole, se ho vissuto - su me o su altri vicino a me - un determinato fenomeno, tenderò a stimarlo più probabile rispetto a casi di mancata esposizione: l'esempio tipico è "lo zio Gino che è arrivato a 99 anni fumando Marlboro Rosse"...ignorando le migliaia di morti ogni anno per fumo che hanno una diversa salienza per la nostra mente. Il contrario può essere aver disgraziatamente vissuto un ricovero o aver visto un parente o un amico morire di cancro ai polmoni, il che potrebbe portare a stimare a rialzo la probabilità che fumando mi ammalo.

 

 

Continuerò l'elenco aggiungendo ulteriore bibliografia e considerazioni il più possibile neutrali, questi sono i principali meccanismi che mi sembra di vedere tanto ai tavolini del bar quanto sui social e mi sembrava doveroso cominciare con questi..

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