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Mi fai tenerezza


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DMax

Ho dimenticato di scriverti che il concetto è:

Nessun commento può scalfiti quindi ribalti la situazione prendendo in giro la persona che da "carnefice" diventa "vittima" ma tutto nello scherzo e col sorriso sulle labbra così la persona non potrà mai arrabbiarsi e dirti niente perché in fondo tu...stai solo scherzando 😉

 

...però intanto l'hai messa/o posto.

Questo è il concetto.

Peace

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GhostRider77
Inviato (modificato)
5 ore fa, DMax ha scritto:

Più che altro per me non dobbiamo fornirti una risposta ma farti capire il meccanismo che devo usare in questi casi. Per 3 motivi:

1) Insegna all'uomo a pescare non dargli il pesce (via alle battute 😆)

2) Ognuno di noi ha una personalità quindi tu devi rispondere in base alla tua

3) La frase che possiamo consigliarti varrebbe solo per questo contesto mentre tu devi capire come destreggiarti anche in altri simili

Detto questo:

La frase che ti ha detto è una sorta di insulto velato. Una confidenza che questa persona si è presa e tu devi farle capire che non può prendersi questi spazi.

Ma devi farlo senza cadere in alcune trappole tra cui quella di risultare volgare, scurrile, ECC...insomnia non devi metterti dalla parte del torto, cioè non devi meterla in condizione di dirti niente (tipo sei un cafone, sei un volgare, ecc) ma deve mortificarsi per quello che ha detto o quantomeno capire che con te non può fare così.

 

La sua frase deve pur essere uscita da qualche parte: devi aver detto o fatto qualcosa prima che glielo ha fatto pensare.

Se è così devi capire su quale atteggiamento lavorare (bada bene se vuoi eh perché abbiamo il diritto di essere come vogliamo e nessuno può permettersi di insultarci).

Se invece non è così e ti ha "insultato" dal nulla allora prendila ancora più di petto.

 

Io di solito uso molto anche la comicità e lo sfottò (ma io sono così quindi tu devi trovare il tuo modo).

Ti consiglio quando hai tempo di metterti a pensare alla risposta migliore che avresti potuto dare e usare lo stesso schema in futuro.

Per esempio io avrei detto:

"Ecco qua un'altra che vuole baciarmi!" (Col sorriso a mo'di prenderla in giro)

...e qualsiasi cosa lei avesse detto avrei continuato a sostenere la tesi (sempre scherzando)

Tipo qualunque cosa lei avesse detto avrei controbattuto dicendo "hey Hey stammi lontano non saltarmi addosso per favore"

Devi pensare a come annullare questo comportamenti senza passare dal lato del torto

Quindi niente "Si ma ho il cazzo duro" o cose del genere... ovviamente a mio modesto parere.

Peace!

In realtà dopo che mi disse questa frase io le risposi chiedendole: "scusa in che senso?" 

Lei mi rispose con una specie di supercazzola (una cosa del tipo, sei sempre allegro ecc) e di lì la conversazione tornò normale.

Sul perché me l'abbia detto sinceramente non so anche perché ero a pranzo con due miei amici, lei si sedette con noi e sparò questa cosa a freddo. Poi sicuramente devo lavorare sull'atteggiamento anche se sono passati parecchi mesi dall'evento in questione 😅

Avevo creato questo post perché la mia risposta mi era sembrata un po moscia, per quanto il messaggio credo sia arrivato.

Modificato da GhostRider77
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Sensei10
4 minuti fa, GhostRider77 ha scritto:

Avevo creato questo post perché la mia risposta mi era sembrata un po moscia, per quanto il messaggio credo sia arrivato.

Io la vedo diversamente. 

Non ti conosco né conosco le frasi esatte che ti vengono dette.

Ma non è che per caso intendono: "Sei tenero?". È molto diverso dal fare tenerezza che noi identifichiamo con "fai un po' pena" e fa inalberare.

A me è capitato più volte di sentirmelo dire. Non posso negare che, sulle prime, la mia virilità ha avuto un moto di disappunto. Alle mie orecchie arrivava qualcosa tipo "Sei un eunuco innocuo", ma non era affatto così.

Mi sono accorto che era una formula per dare all' interazione una luce rassicurante, di fiducia, di dolcezza. Non è un dogma, ma il vocabolario di una ragazza è diverso, sia in ricchezza sia in accezioni, da quello di un ragazzo.

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GhostRider77
13 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Io la vedo diversamente. 

Non ti conosco né conosco le frasi esatte che ti vengono dette.

Ma non è che per caso intendono: "Sei tenero?". È molto diverso dal fare tenerezza che noi identifichiamo con "fai un po' pena" e fa inalberare.

A me è capitato più volte di sentirmelo dire. Non posso negare che, sulle prime, la mia virilità ha avuto un moto di disappunto. Alle mie orecchie arrivava qualcosa tipo "Sei un eunuco innocuo", ma non era affatto così.

Mi sono accorto che era una formula per dare all' interazione una luce rassicurante, di fiducia, di dolcezza. Non è un dogma, ma il vocabolario di una ragazza è diverso, sia in ricchezza sia in accezioni, da quello di un ragazzo.

Questo non saprei, anche se mi sfugge in che senso "sei tenero" possa essere una cosa positiva, anche appurando che non significhi "fai schifo", essere rassicurante non mi sembra una caratteristica ricercata tra i 20-25 anni.

Mi piacerebbe che approfondissi la tua risposta quando hai tempo.

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DMax

Sei io ti dico mi fai tenerezza intendo mi fai tenerezza poi possiamo girarci la frittata per come piace a noi ma è un altro discorso.

Il discorso è diverso solo se la ragazza non è italiana e non parla bene la nostra lingua 

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Yuber

anche io non capisco perchè "mi fai tenerezza" dovrebbe essere un insulto, il contesto qui è tutto , sono d'accordo che sia strano che una ragazza in presenza di altre persone dica una cosa del genere , sembra più una cosa che si dice in contesti un pò più intimi . Dobbiamo mettere anche in conto però come diceva qualcun ' altro qui in questo thread , gli uomini e le donne hanno un vocabolario diverso e anche le accezioni a cui fanno riferimento sono diverse, forse per le donne questa è una cosa normale che si dice ad uomo oppure la donna in questione non è molto esperta con gli uomini . Qui ci vorrebbe un parere di una donna sulla questione.

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Sensei10
5 ore fa, GhostRider77 ha scritto:

mi sfugge in che senso "sei tenero" possa essere una cosa positiva

Per chi, come me (purtroppo, viste le rughe), ha vissuto gli anni 80, il dilagare della pubblicità nelle tv commerciali ha rappresentato un turning point nel linguaggio comune e, in buona parte, nell'approccio psicologico ad alcuni temi.

Senza dubbio, la mascolinità è uno dei più interessanti. Ottimamente rappresentata dallo slogan del profumo - chiamarlo così oggi è un insulto, ma tant'è - Denim: "Per l'uomo che non deve chiedere mai". In realtà funzionò nell'immaginario collettivo, ma al contrario. 

Quella formula, ripetuta con voce stentorea, veniva usata sarcasticamente per denigrare proprio un atteggiamento ormai considerato ridicolo. 

Sarebbe troppo ampio descriverne le ragioni, ma in quegli anni l'ideale maschile iniziava a mostrare qualcosa fino ad allora considerato femminile: l'attenzione per l'alimentazione e per la salute, la cura del corpo non più appannaggio dei soli culturisti, la ricezione positiva di alcuni concetti ereditati da un femminismo che definirei "ancora sano", perché lontano dall'attuale logica di guerra imperialista. 

Quindi questo maschio chiedeva eccome, senza però perdere i propri tratti virili, ma addolcendoli e rendendoli più educati, morbidi, seducenti. Giorgio Faletti, prima di diventare un discreto scrittore, faceva il comico in un programma famosissimo ("Drive In") ed era memorabile la sua interpretazione di tale Vito Catozzo, una guardia giurata del meridione terrorizzata dall'avere un figlio ricchione e sprizzante testosterone da ogni poro ("Una donna che mi lava la biancheria, prima di farlo deve prendere la pillola"). Questo per dire che si rideva di certi atteggiamenti, poiché non c'era alcuna suggestione minacciosa che facesse vacillare gli uomini. Anche nei film porno, che da sempre sono uno specchio del privato reale, gli uomini non avevano bisogno di far vomitare le donne  durante un pompino per degradarle o di pisciare loro in bocca dopo aver sborrato negli occhi distrutti dal mascara colato.

Negli anni quel modello di uomo gentile fuori ma indipendente, sicuro di sé e teneramente maschile, il che equivale a dire molto attento, sereno, leggero in pubblico quanto spietato, passionale ed esigente a letto, è quasi sparito. Io sono cresciuto con l'idea della comprensione e della complicità uomo - donna, non con la paura di perdere una battaglia di potere. 

Sarebbe fuori luogo e presuntuoso da parte mia trasformare questo post in un trattatello sociologico da due soldi, tuttavia mi limito a dire che l'estremizzazione di opinioni, l'affermazione esasperata del sé come antidoto alla spersonalizzazione e la voglia di controllo attraverso il grimaldello dei cosiddetti diritti (in parte giustissimi, in parte francamente inventati) ha portato la nostra società un pochino indietro. Ma in modo confusionale. Se hai mai letto Bret Easton Ellis, che ha profetizzato nei propri romanzi alcuni tratti della società odierna, sai a cosa mi riferisco. Va da sé che la tenerezza, un sentimento bellissimo perché autenticamente umano, viene vista come una macchia indelebile. Non tanto per ciò che esprime, quanto perché non si addice ad un uomo che deve dimostrare di essere all'altezza del proprio fattore biologico spasmodicamente. Pena: essere declassato ad animale da compagnia per femmine da psyop.

E sì, è una guerra psicologica, prima ancora che fisica e reale. 

Ora però, tu non sei il tuo cazzo. Sei il tuo cazzo, che è lo strumento per cui a letto una donna ti riconosce come uomo. Ma sei anche le tue mani, il tuo sguardo, il tono di voce, il tuo odore, ecc. E tutto questo può essere benissimo "tenero". Perché non sei a letto, dove il tuo cazzo ha una funzione legittima che inesorabilmente procede dalla notte dei tempi e se non è di marmo poco ci manca. E questo una donna (sì, attenzione: una donna, non una che si crede un unicorno che cavalca arcobaleni) lo sa. E ti dice che sei un tipo tenero o che le ispiri tenerezza, il che non significa debole o perdente o omosessuale o antisesso, ma che può avere fiducia in te perché siete seduti ad un tavolo o su una panchina e non c'è bisogno che guardi le donne in cagnesco perché "non devi chiedere mai". A letto però, se è una donna e non l'unicorno di cui sopra, lo sa perfettamente che usi il cazzo. 

5 ore fa, GhostRider77 ha scritto:

essere rassicurante non mi sembra una caratteristica ricercata tra i 20-25 anni.

Non lo so, ma dovresti spiegarmi perché. 

Altrimenti mi viene da pensare che tra i 20 - 25 si vive in modo drammatico, in preda alla schizofrenia e al rischio. Insomma, è disfunzionale.

A meno che tu non stia parlando del dare certezze ad una tipa. Ma questo è molto diverso dal fornire impressioni positive. Per certi versi sovrapponibile. O pensi anche tu che per conquistare una devi tenerla sulle spine? Davvero? Questo funziona nei casi seguenti:

- Se vuoi manipolarla

- Se fingi di essere 007 mentre sei Mr. Bean

- Se vuoi incuriosirla

Ti ho letto spesso e non mi sembri il tipo di ragazzo da prime due scelte. La terza è plausibile, sia per scopare sia per costruire qualcosa di duraturo, ma funziona nei primissimi contatti, poi finisce necessariamente. Perché ci sono pure quelle che si stancano di starti dietro - in linea di massima una donna valida si stanca, ha alternative e soprattutto non si fa prendere per il culo - e non si fidano. La curiosità ha una scadenza, se non c'è uno di quei colpi di fulmine che paralizzano.

Non ti dico che sia sbagliato evitare di scoprirsi troppo, ma è possibile farlo dosando. Una partner potenziale deve sentirsi al sicuro, anche quando non ci sei. E sai perché non ci sei? Non perché sei uno stratega da strapazzo, ma perché hai da fare le tue cose e non la pressi come un cane affamato.

Deve poter dire: "Non mi chiama da due giorni, ma so che è uno di cui mi posso fidare. È un bravo ragazzo".

Nota bene che "bravo ragazzo" nel mio gergo non indica il "nice guy" né quello che attualmente viene denominato "simp". Ma indica proprio quello che sa esattamente come e quando esserci.

Altrimenti sei il solito stronzo e ti rimpiazza in qualche giorno, se non in poche ore. 

A meno che tu non voglia sentirti adorato e cercato, ma qui siamo nel campo dei vuoti da colmare e dell'inesplicabile miscellanea tra fascino e casualità.

Credo di aver approfondito.

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DMax
10 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Per chi, come me (purtroppo, viste le rughe), ha vissuto gli anni 80, il dilagare della pubblicità nelle tv commerciali ha rappresentato un turning point nel linguaggio comune e, in buona parte, nell'approccio psicologico ad alcuni temi.

Senza dubbio, la mascolinità è uno dei più interessanti. Ottimamente rappresentata dallo slogan del profumo - chiamarlo così oggi è un insulto, ma tant'è - Denim: "Per l'uomo che non deve chiedere mai". In realtà funzionò nell'immaginario collettivo, ma al contrario. 

Quella formula, ripetuta con voce stentorea, veniva usata sarcasticamente per denigrare proprio un atteggiamento ormai considerato ridicolo. 

Sarebbe troppo ampio descriverne le ragioni, ma in quegli anni l'ideale maschile iniziava a mostrare qualcosa fino ad allora considerato femminile: l'attenzione per l'alimentazione e per la salute, la cura del corpo non più appannaggio dei soli culturisti, la ricezione positiva di alcuni concetti ereditati da un femminismo che definirei "ancora sano", perché lontano dall'attuale logica di guerra imperialista. 

Quindi questo maschio chiedeva eccome, senza però perdere i propri tratti virili, ma addolcendoli e rendendoli più educati, morbidi, seducenti. Giorgio Faletti, prima di diventare un discreto scrittore, faceva il comico in un programma famosissimo ("Drive In") ed era memorabile la sua interpretazione di tale Vito Catozzo, una guardia giurata del meridione terrorizzata dall'avere un figlio ricchione e sprizzante testosterone da ogni poro ("Una donna che mi lava la biancheria, prima di farlo deve prendere la pillola"). Questo per dire che si rideva di certi atteggiamenti, poiché non c'era alcuna suggestione minacciosa che facesse vacillare gli uomini. Anche nei film porno, che da sempre sono uno specchio del privato reale, gli uomini non avevano bisogno di far vomitare le donne  durante un pompino per degradarle o di pisciare loro in bocca dopo aver sborrato negli occhi distrutti dal mascara colato.

Negli anni quel modello di uomo gentile fuori ma indipendente, sicuro di sé e teneramente maschile, il che equivale a dire molto attento, sereno, leggero in pubblico quanto spietato, passionale ed esigente a letto, è quasi sparito. Io sono cresciuto con l'idea della comprensione e della complicità uomo - donna, non con la paura di perdere una battaglia di potere. 

Sarebbe fuori luogo e presuntuoso da parte mia trasformare questo post in un trattatello sociologico da due soldi, tuttavia mi limito a dire che l'estremizzazione di opinioni, l'affermazione esasperata del sé come antidoto alla spersonalizzazione e la voglia di controllo attraverso il grimaldello dei cosiddetti diritti (in parte giustissimi, in parte francamente inventati) ha portato la nostra società un pochino indietro. Ma in modo confusionale. Se hai mai letto Bret Easton Ellis, che ha profetizzato nei propri romanzi alcuni tratti della società odierna, sai a cosa mi riferisco. Va da sé che la tenerezza, un sentimento bellissimo perché autenticamente umano, viene vista come una macchia indelebile. Non tanto per ciò che esprime, quanto perché non si addice ad un uomo che deve dimostrare di essere all'altezza del proprio fattore biologico spasmodicamente. Pena: essere declassato ad animale da compagnia per femmine da psyop.

E sì, è una guerra psicologica, prima ancora che fisica e reale. 

Ora però, tu non sei il tuo cazzo. Sei il tuo cazzo, che è lo strumento per cui a letto una donna ti riconosce come uomo. Ma sei anche le tue mani, il tuo sguardo, il tono di voce, il tuo odore, ecc. E tutto questo può essere benissimo "tenero". Perché non sei a letto, dove il tuo cazzo ha una funzione legittima che inesorabilmente procede dalla notte dei tempi e se non è di marmo poco ci manca. E questo una donna (sì, attenzione: una donna, non una che si crede un unicorno che cavalca arcobaleni) lo sa. E ti dice che sei un tipo tenero o che le ispiri tenerezza, il che non significa debole o perdente o omosessuale o antisesso, ma che può avere fiducia in te perché siete seduti ad un tavolo o su una panchina e non c'è bisogno che guardi le donne in cagnesco perché "non devi chiedere mai". A letto però, se è una donna e non l'unicorno di cui sopra, lo sa perfettamente che usi il cazzo. 

Non lo so, ma dovresti spiegarmi perché. 

Altrimenti mi viene da pensare che tra i 20 - 25 si vive in modo drammatico, in preda alla schizofrenia e al rischio. Insomma, è disfunzionale.

A meno che tu non stia parlando del dare certezze ad una tipa. Ma questo è molto diverso dal fornire impressioni positive. Per certi versi sovrapponibile. O pensi anche tu che per conquistare una devi tenerla sulle spine? Davvero? Questo funziona nei casi seguenti:

- Se vuoi manipolarla

- Se fingi di essere 007 mentre sei Mr. Bean

- Se vuoi incuriosirla

Ti ho letto spesso e non mi sembri il tipo di ragazzo da prime due scelte. La terza è plausibile, sia per scopare sia per costruire qualcosa di duraturo, ma funziona nei primissimi contatti, poi finisce necessariamente. Perché ci sono pure quelle che si stancano di starti dietro - in linea di massima una donna valida si stanca, ha alternative e soprattutto non si fa prendere per il culo - e non si fidano. La curiosità ha una scadenza, se non c'è uno di quei colpi di fulmine che paralizzano.

Non ti dico che sia sbagliato evitare di scoprirsi troppo, ma è possibile farlo dosando. Una partner potenziale deve sentirsi al sicuro, anche quando non ci sei. E sai perché non ci sei? Non perché sei uno stratega da strapazzo, ma perché hai da fare le tue cose e non la pressi come un cane affamato.

Deve poter dire: "Non mi chiama da due giorni, ma so che è uno di cui mi posso fidare. È un bravo ragazzo".

Nota bene che "bravo ragazzo" nel mio gergo non indica il "nice guy" né quello che attualmente viene denominato "simp". Ma indica proprio quello che sa esattamente come e quando esserci.

Altrimenti sei il solito stronzo e ti rimpiazza in qualche giorno, se non in poche ore. 

A meno che tu non voglia sentirti adorato e cercato, ma qui siamo nel campo dei vuoti da colmare e dell'inesplicabile miscellanea tra fascino e casualità.

Credo di aver approfondito.

Condivido quello che dici solo che nel caso specifico (di cui bisognerebbe capire meglio tanti dettagli) nel momento in cui lui ha detto: "Scusa in che senso?" E lei avesse risposto qualcosa tipo: "sembri una persona dolce" o qualcosa del genere sarebbe stato ok.

Ora bisognerebbe capire che cosa ha risposto effettivamente la ragazza perché, se come dice lui, ha fatto una mezza supercazzola non rispondendo quasi niente se non: "Sei sempre allegro" che non c'entra niente con fare tenerezza (e ripeto bisognerebbe approfondire ma ormai non si può più chiedere alla ragazza) allora la cosa è diversa: se ti dico qualcosa,  tu mi chiedi spiegazioni e io farfuglio vuol dire che c'è qualcosa di "marcio" in quello che intendevo.

 

Però ripeto ormai possiamo fare solo supposizioni a vuoto perché abbiamo troppi pochi dati per capire.

Io penso che il focus sia che Ghostrider77 voglia sapere che strategia usare quando qualcuno gli dice qualcosa che a lui suona offensivo 

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17 minuti fa, DMax ha scritto:

strategia usare quando qualcuno gli dice qualcosa che a lui suona offensivo 

Si ride di lei / si ignora / sorrisetto sarcastico / e affini

Hai presente quando vai in montagna, che ci sono le vacche che pascolano? Ecco. Magari ti avvicini, si fanno accarezzare, ti guardano con il caratteristico sguardo bovino, al massimo ci fai un selfie così puoi fare il simpaticone sui social tipo "ho trovato la mia ex / tua mamma / tua sorella in montagna", ma non è che se ti dicono "MUUUH" allora ti offendi o ti metti a fare calcoli su come e cosa rispondere per non fare sembrare che una vacca ti ha sbraitato "MUUUH" in faccia.

So'bbestie.

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Sensei10
24 minuti fa, DMax ha scritto:

Però ripeto ormai possiamo fare solo supposizioni a vuoto perché abbiamo troppi pochi dati per capire.

Io penso che il focus sia che Ghostrider77 voglia sapere che strategia usare quando qualcuno gli dice qualcosa che a lui suona offensivo 

Sì, naturalmente bisogna vedere il contesto e la sensibilità delle parti in causa.

Può anche essere che abbia trovato delle stronzette, per carità. Anche se mi sembra eccessivo che una, per quanto maleducata e diretta, ti sbatta in faccia frasi simili con intento denigratorio. Voglio dire, una volta, forse due, ma se capita diverse volte (lui dice così) può non esserci malafede ma un malinteso complimento.

Bisogna avere un buon bagaglio di autoironia/ironia e prontezza, in certi casi. Non è facile, da zero. Esempi pratici per mettere in mutande chi si lancia in affermazioni spiacevoli ce ne sono a bizzeffe. Oppure si ignorano e basta uno sguardo tagliente, come dice @RAWolf neanche a perderci tempo.

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