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L'ho lasciata, ma ora...


Desmos

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Desmos

Desmos è ufficialmente tornato tra i PUA.

Sarà vero?

AVVISO: Post lungo. Ora spiegherò la nostra relazione, ma se volete saltare alla separazione, cercate la scritta in rosso.

Dopo quasi un anno di relazione, ho lasciato la mia ragazza. Entrambi 18enni, la nostra prima storia importante, io sono addirittura il suo primo ragazzo, il suo primo bacio. Ah, andiamo in classe insieme.

Perché l'ho fatto?

Perché siamo due persone terribilmente diverse. Io espansivo, aperto, solare, non sono disposto a credere nel peggio delle persone a meno che non me lo sbattono in faccia; faccio kino a palla su tutti, insomma è un piacere stare con me quando sono al massimo.

Lei, però, è chiusa, superba, crede che la sua castità la renda superiore a tutte, ha un alto senso della propria bellezza, disprezza la maggior parte dei miei amici - compagni di classe, li considera tamarri e zoccole, e di conseguenza non ha mancato di farsi detestare da loro.

All'inizio lei molto innamorata, io ancora molto PUA, anche se per conquistarla ci misi un mese buono più qualche anno di aneddoti.

Ma poi, le cose cambiano.

Lei inizia coi suoi giochi da donna. Push & pull. Più che altro, mi instilla sensi di colpa. Sì perché dovete sapere che è sensibilissima: se viene a sapere che ho dato solo uno spintone a una ragazza, si offende, scazza abbestia ed è capace di non parlarmi per giorni. Una volta siamo stati due settimane senza parlare solo perché lei non apre i contatti per prima. E ho dovuto cedere io.

La sua gelosia, per altro, era del tutto ingiustificata: non mi è mai passato in testa pensiero di tradirla, ed ero un fidanzato modello. Ma per lei non era mai abbastanza.

Non potevo avere neanche un effimero contatto fisico con una ragazza, e ciò mi costa molte energie ed attenzione, e anche se mi sfuggiva un Mi Piace a una ragazza, erano dolori.

Insomma a causa delle sue paranoie estreme e della sua mancanza di amici (ovvio, non ti va a genio nessuno) uscivo sempre con lei, mai un'uscita di gruppo, trascuravo i miei amici, e con una ho dovuto chiudere i rapporti perché lei era gelosa.

Ma io inizio a stare male.

Non ne posso più di tutte le sue regole, le sue restrizioni, le sue paranoie e la sua stupidità a non capire che non sono necessarie.

Io ho sempre vissuto libero e leggero come un fringuello, e non capivo perché lei si facesse tutti quei problemi, impedendo a sé stessa e a me di vivere una splendida storia.

Litighiamo quasi ogni due giorni. Sempre in disaccordo, su tutto. L'attrazione fisica non basta a smorzare tutte le divergenze.

(E lei è dannatamente brava. Quando litighiamo, mi mangia vivo. Abilissima con le parole, a truccare le carte in gioco a suo vantaggio, le uniche volte che ho "vinto" io è stato perché mi ero scritto il discorso a casa.)

Mentre i miei amici si divertono e scopano, io sto da solo con lei, mentre le serate si fanno pericolosamente tutte uguali e i litigi non finiscono mai, mai, mai. Iniziano ad esserci più litigi che altro. La vipera di sua madre continua a controllare la sua vita e a darle cattivi consigli. E neanche scopo! Tanto che anche sul lato sessuale, le cose si raffreddano, dato che lei ancora non si concede (ma non è questo che ha influenzato la mia decisione).

Tutto questo, mi fa stare male, sento un peso sul cuore, non posso continuare, le voglio bene, forse ancora la amo, ma mi sento un uccello in gabbia, NON SONO PIU' ME STESSO, sono uno zerbino assurdo, e a sentir parlare di università con lei mi viene solo l'angoscia...

Così, all'ennesimo litigio, arrivo all'amara conclusione: la lascio.

Non è la prima volta, ma stavolta sono deciso. Le dico che siamo troppo diversi, ma lei inizia a piangere, in un misto di incredulità, rabbia, disperazione, mi urla contro e fa appello agli 8 mesi precedenti, ma io sono irremovibile. Parla solo lei per...20 minuti, io volevo solo sprofondare, correre via, non starla a sentire mentre piange disperata e mi fa sentire in colpa. Io odio il senso di colpa, è una cosa che mi uccide, non ho difese contro di esso e ne sono divorato, perché ora lei sta male per colpa mia.

Alla fine capisce che sono serio, seppur non fossi aggressivo o impassibile al suo pianto, e ce ne andiamo.

Io torno a casa, abbraccio mio padre, ho bisogno di aiuto, di qualcuno che mi dia forza, non so cosa diavolo ho fatto, ho paura di pentirmene.
So che ho fatto la cosa giusta, ma mi sento in colpa: 1) perché lei che sta male e 2) perché mi dovrò rifare una vita, davanti a lei, ma senza di lei.

Ora, sono confuso. Io le voglio bene, non voglio che soffra. Ma in quella relazione non ci respiravo più. E le due cose sono in conflitto.

Ma più di tutto, mi spaventa quello che succederà ora, che è il vero motivo di questo post.

Lei oggi mi saluta calorosamente a mare, da lontano. Non so se è orgoglio o se trama qualcosa...e infatti vengo a sapere che lo zio ha chiamato mio padre, dicendo che ho fatto bene a lasciarla, ma che lei ora vuole cambiare.

Ecco. Io la conosco. Non mi lascerà andare facilmente. Lei vuole cambiare. O meglio, farmi capire che cambierà. E di solito è molto brava a farmi cambiare idea. Come? Facendomi sentire uno stronzo e affossandomi di sensi di colpa.

TEMO che possa riprovarci. Io NON voglio tornare con lei, perché SO che lei non cambierà, NON inizierà a provare simpatia verso la gente, NON smetterà di essere gelosa cronica, NON smetterà di offendersi per cazzate, NON mi permetterà di essere alpha. Non cambierà.

Ma io ancora non lo so. Lo so, ma non posso dimostrarlo.

E sapete una cosa? Sotto sotto sono anche uno stronzo. Sì, non voglio stare con lei perché ho anche voglia di andare in discoteca, di partire e farmi qualche figa straniera, di sentirmi uomo, di sentirmi indipendente, e perché so che NON è la donna della mia vita, e lasciarla ora sarebbe più facile che farlo all'università. Dopo mesi di zerbinaggio, è il minimo. Sarò anche uno stronzo viscido, ma ammetterlo mi fa sentire bene.

Io sono in bilico: fregarmene e andare avanti, BOCCIANDO ogni sua nuova proposta, o vedere se cambia? Tutti si aspettano che lei cambierà e che torneremo insieme, ma ho il presentimento bruciante che non è così, ma questi mesi non si cancellano subito!
Devo far chiarezza nei miei pensieri, assolutamente.
Scusate lo sproloquio.

Modificato da Desmos
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Tieni duro, hai 18anni e non devi castrarti per una rompicazzo.

TIENI DURO!

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Naught

Se la molla con cui ti tiene sono i sensi di colpa...lascia stare.

Non sei uno stronzo viscido, ma una persona che ha deciso cosa è giusto (vivere la propria vita e fare le proprie esperienze) e cosa è sbagliato (stare in un rapporto in cui non ti ci trovi).

Domanda: dopo che vi siete lasciati ti sei sentito più leggero???

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sipontobic

Ho vissuto una situazione simile, ed è durata anche di più, (perchè almeno me la smollava spesso) e ti assicuro un paio di cosette:

lei non cambierà mai.

ora potrai riprenderti la tua vita, i tuoi amici, le tue uscite, il poter toccare donne come è normale e giusto che sia,

il poter stare su facebook senza riflettere su ogni tasto da toccare o non toccare.

Libertà.

Ti accorgi di averne bisogno solo quando ti viene tolta.

Sei giovane, hai il diritto di trovarti una che non ti sganasci i coglioni oltre la normalità.

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Desmos
Inviato (modificato)

Ecco i problemi che iniziano a sorgere.

Appena saputa la notizia, mio padre disse che avevo fatto bene, che dovevo subito farmi vedere con un'altra ecc...ma poi inizia a fare l'antipatico, battute sarcastiche anche pubbliche, e apparentemente è offeso con me, perché è un incoerente assurdo:

Lui pensa che senza di lei la mia vita è vuota, che sono senza amici, che non sono capace di conquistare una ragazza del livello della mia ex...

Gli dispiace per lei, aveva idealizzato la nostra storia, è certo che sto buttando mesi e mesi nel cesso e che me ne pentirò non appena lei si stancherà di andarmi dietro e si troverà un altro.

Anche mia madre è dell'opinione che lei cambierà e che torneremo insieme.

Insomma, non mi prende nessuno sul serio, e neanche io mi sento ancora "single". Non sento ancora di cercarmi un'altra donna. Sarà un lascito dei mesi di non-sarge, sarà che continuo a vederla a mare ogni giorno...

O forse è quella che Franco chiama "L'illusione dell'unica donna possibile".

Ma io lo so, so che se torniamo insieme, lei farà una settimana quello che dico e poi mi fotte di nuovo e mi incatena. E non voglio.

Come scrissi in un topic precedente: "Cioè ragazzi mi guardo allo specchio e mi vedo, senza una comitiva di amici stabile, con un profilo Facebook morto da mesi, non mi sento più alpha e tutti mi dicono "è una bellissima ragazza non lasciarla per nessun motivo".

La mia storia in breve nei vari topic, per chi si annoia:

Per Naught: più leggero? Non so. Ero solo consapevole che io avevo fatto la cosa giusta. Ma mi sentivo in colpa per lei che stava male. E il senso di colpa non ti fa sentire leggero, purtroppo.

Modificato da Desmos
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trb

Puzza di psyco...e le psyco non cambiano.

Visto che hai scritto un bel topic(non sembri avere 18 anni),ti dico una cosa.

Non è realmente vero che le persone non cambiano,possono cambiare,ma ci vogliono anni...chi cambia in un mese,in un altro mese ritorna come prima.

Per dirla alla franco,ha messo le tue palle nella borsetta e ci fa quello che vuole.

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Desmos

Trb, stavo rispondendo a un altro topic ma il tuo commento mi lusinga: tra tutti qui sul forum, sei tra quelli che ammiro di più. Così rispondo a te.

Se sto fermo a pensare, vuol dire che rimango a casa. A casa, i miei mi condizionano direttamente-indirettamente a ripensare alla mia scelta, a tornare con lei, a far sembrare questa nient'altro che una parentesi. Mio padre è ancora turbato, ha più paura lui del cambiamento di me. So che le persone non amano il cambiamento, che sono nostalgiche, ma lui esagera.

Insomma non posso stare a casa, ma di uscire ho ancora qualche remora. I miei amici li ho allontanati, per la maggior parte, (anche per colpa loro) e ho qualcosa che mi blocca dall'andare avanti, dal mettermela alle spalle del tutto e rifarmi una vita, cercare altre donne ecc...

Come faccio ad eliminare questo qualcosa?

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Naught

Il "qualcosa" lo cominci ad eliminare affrontando il discorso sensi di colpa.

Quelli sono il sistema migliore per controllare le persone (a certa livello anche una società, vedi le religioni).

Se tu sai che qualsiasi cosa accadrà nella tua vita sei TU che ne pagherà il prezzo e sei TU che ne riscuoterai i successi, e che quello che dicono gli altri possono essere buoni consigli, e che come tali servono a farti riflettere...non obbligarti a fare quello che non vuoi o che reputi sbagliato.

Se sei convinto di queste cose, se le "senti" dentro...allora potrai decidere di stare o meno con una persona perchè lo decidi tu, non perchè, povera cucciolotta le si sono scheggiate le unghie, e tu DEVI provare dispiacere per ciò!

Hai detto che sapevi di star facendo la cosa giusta? Bene. Provi dispiacere per lei? Bene (mica sei una bestia)...detto questo, pensi che se tu non avessi fatto quello che hai fatto lei soffrirebbe di meno? TU soffriresti di meno? Il suo o tuo dispiacere è solo il male minore davanti a qualcosa di molto peggiore. Ovviamente se sei convinto che la soluzione è lasciarvi.

La vita è la tua, sei tu che ridi, piangi, scopi, ti incazzi...non te la far rovinare da "condizionamenti"!

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Desmos

È una metafora che faccio spesso...gli altri possono dare consigli, ma il joystick in mano ce l'ho io, comando sempre io, per quello che compete me e la mia vita e le mie scelte.

Grazie Naught, sai essere molto lucido, "straight forward" direbbe un inglese.

Io naturalmente evito ogni contatto con lei, vero? E se:

1) Mi scrive?

2) Viene a parlarmi di persona?

Ribadirò la mia decisione. E se dice che cambierà e mi "implorerà" con le lacrime? Io...okay, mi sono risposto da solo. Ribadirò la mia decisione.

Sarebbe lecito da parte sua chiedere ulteriori spiegazioni?

E sarebbe svantaggioso per me dargliele?

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Naught

Se hai deciso e sei convinto, lei potrebbe venirti davanti e ballare nuda con un tanga infilato come cappello...che (tranne la reazione "fisica" :emot-angel: ) non dovrebbe cambiare nulla per te.

Si, sarebbe lecito per lei farlo. Ognuno si gioca le carte che ha per vincere la partita, Lei giocherà le sue. E' lecito. A parti invertite tu faresti lo stesso, no?

Dare o non dare spiegazioni spetta solo a te. Se serve a non massacrati troppo di pensieri, o sai gestire la cosa, o pensi sia giusto, lo fai. Se la cosa ti risulta troppo pesante, pensi che non serva a nulla stare lì a parlare o non ti va/non te la senti, non lo fai.

Non esiste la "cosa giusta". Esiste la cosa giusta per TE, e sei tu a doverla decidere. :D

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