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Psiconeuroendocrinoimmunologia


senza nome

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Back Door Man
31 minuti fa, senza nome ha scritto:

"La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è la scienza che studia le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto sul comportamento umano e animale."

Definizione minimalista.

Dalle fonti di Aivia si può ricavare moltissimi nessi, definizione e descrizioni più precisi ed esaurienti sulla questione.

(C'è da sbizzarrirsi per settimane, incredibile).

Thanks.

Mi mancava.

Non mi sorprende che ci sia parecchio su cui sbizzarrirsi perché i sistemi in relazione sono 3 + il comportamento che è qualcosa di vago anche nella definizione, non è un sistema ma un risultato (approssimando), per cui questa PNEI è per forza di cose qualcosa di complesso.

OK. E' la prima volta che ne sento parlare. Confesso.

Approfondirò.

Modificato da BackDoorMan68
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3 ore fa, senza nome ha scritto:

Cosa ne pensate di questa "nuova" branca denominata con l'acronimo pnei?

Tutti i contributi, di qualsiasi tipo, sono ben accetti.

Se alcuni medici come @MF22 @sfulcrum   @OdetoJoy

 @Percival  rispondessero, sarei felice.

Mi sembrava che sia te @^'V'^ che te @Mr.Cacciatore avete parlato di fenomeni simili, sebbene con altri termini, però non riesco a ritrovare con le keyword questi argomenti, se vi andasse di contribuire, anche solo con link, sarei contento.

Ti dico la verità, trovo il tema molto interessante, come del resto trovo interessante e grounded ogni tentativo di unire e integrare discipline barbaramente, e ingiustamente, separate. Tuttavia non l'ho ancora approfondito abbastanza per poterne parlare "on point" o citarti specifici studi/libri degni di nota.

 

Iniziai a leggere alcuni libri (mai finiti) e degli articoli in merito un paio di anni fa; cercai in particolare i collegamenti di queste sfere con la nutrizione, mio ambito professionale - preciso, sono Biologo e non Medico - e trovai questioni interessanti di cui molti dei miei colleghi, probabilmente, ignorano l'esistenza.

Mi riferisco ai collegamenti che stanno emergendo - anche se poco graditi dal mainstream/pensiero unico - tra psicologia, nutrizione ed ormoni. In realtà, il tutto si intreccia anche con l'immunologia. Basti pensare, per fare un esempio banale, a tutto ciò che sta venendo fuori circa il microbiota intestinale, il quale non solo si modifica sensibilmente in base anche a cosa mangiamo, ma va a sua volta ad attivare specifiche risposte immuni e addirittura a produrre specifici peptidi segnale captati dal sistema nervoso - influenzando dunque la nostra psiche (?) -.

Tutto questo agisce e retroagisce su sistemi a loro volta a feedback, creando un quadro integrato e complesso che rende ridicole le over-semplificazioni di tanti venditori di pentole. Questo, al netto dei venditori di pentole che mi pare di aver capito appestino anche questa branca.

Troppo spesso la Biologia e la Psicologia, giusto per citarne due, sono trattate come discipline relativamente lontane, dimenticando che siamo un tutt'uno, che l'una spiega parte dell'altra, che la mia psiche è influenzata, influenza ed è il frutto della mia biologia, che la mia biologia si modifica in relazione agli eventi psichici, ai fatti, che questi agiscono sugli ormoni, e via, e via.

Quel che voglio dire, è che per iniziare a capirci qualcosa in più su Homo sapiens è necessaria la sintesi. Integrare discipline, fondere saperi che negli anni si sono allontanati fin troppo, inquinandosi di ideologie prostituite al potere. Pertanto, ben vengano "discipline" come questa.

 

Il mio sospetto (fondato) è che a forza di studiare, integrare e sintetizzare, si scoprirà che per "star bene" - nei limiti di questa strana locuzione - bastava semplicemente tornare alle origini, alle cose semplici, a Homo sapiens per avere non ti dico il risultato top, ma una buona base su cui lavorare.

Modificato da Percival
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senza nome
10 ore fa, Percival ha scritto:

Ti dico la verità, trovo il tema molto interessante, come del resto trovo interessante e grounded ogni tentativo di unire e integrare discipline barbaramente, e ingiustamente, separate. Tuttavia non l'ho ancora approfondito abbastanza per poterne parlare "on point" o citarti specifici studi/libri degni di nota.

 

Iniziai a leggere alcuni libri (mai finiti) e degli articoli in merito un paio di anni fa; cercai in particolare i collegamenti di queste sfere con la nutrizione, mio ambito professionale - preciso, sono Biologo e non Medico - e trovai questioni interessanti di cui molti dei miei colleghi, probabilmente, ignorano l'esistenza.

Mi riferisco ai collegamenti che stanno emergendo - anche se poco graditi dal mainstream/pensiero unico - tra psicologia, nutrizione ed ormoni. In realtà, il tutto si intreccia anche con l'immunologia. Basti pensare, per fare un esempio banale, a tutto ciò che sta venendo fuori circa il microbiota intestinale, il quale non solo si modifica sensibilmente in base anche a cosa mangiamo, ma va a sua volta ad attivare specifiche risposte immuni e addirittura a produrre specifici peptidi segnale captati dal sistema nervoso - influenzando dunque la nostra psiche (?) -.

Tutto questo agisce e retroagisce su sistemi a loro volta a feedback, creando un quadro integrato e complesso che rende ridicole le over-semplificazioni di tanti venditori di pentole. Questo, al netto dei venditori di pentole che mi pare di aver capito appestino anche questa branca.

Troppo spesso la Biologia e la Psicologia, giusto per citarne due, sono trattate come discipline relativamente lontane, dimenticando che siamo un tutt'uno, che l'una spiega parte dell'altra, che la mia psiche è influenzata, influenza ed è il frutto della mia biologia, che la mia biologia si modifica in relazione agli eventi psichici, ai fatti, che questi agiscono sugli ormoni, e via, e via.

Quel che voglio dire, è che per iniziare a capirci qualcosa in più su Homo sapiens è necessaria la sintesi. Integrare discipline, fondere saperi che negli anni si sono allontanati fin troppo, inquinandosi di ideologie prostituite al potere. Pertanto, ben vengano "discipline" come questa.

 

Il mio sospetto (fondato) è che a forza di studiare, integrare e sintetizzare, si scoprirà che per "star bene" - nei limiti di questa strana locuzione - bastava semplicemente tornare alle origini, alle cose semplici, a Homo sapiens per avere non ti dico il risultato top, ma una buona base su cui lavorare.

Grazie.

Pardon per l'errore.

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Tony Montana
On 2/27/2020 at 10:45 PM, ^'V'^ said:

Ma la cosa più importante da sapere per un maschio è che tre cinesi insieme senza guanto hanno più effetto integrato PNEI di tutte le nozioni lette sui libri o apprese in un master universitario. 

Sai se l'effetto in un maschio (umano o non) di figa fresca, specialmente in gruppo, sia mai stato indagato?

Per un periodo avevo cercato un po' a tempo perso, curioso di vedere se un argomento così importante fosse stato sviscerato.

Mai trovato niente.

Probabilmente uso le parole chiave sbagliate e non ho insistito molto. Però a parte un paio di esperimenti fatti su drosophile, articoli da cosmopolitan e altra robetta, non sono mai riuscito a trovare qualcosa di calzante e rilevante.

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^'V'^
1 ora fa, Tony Montana ha scritto:

Sai se l'effetto in un maschio (umano o non) di figa fresca, specialmente in gruppo, sia mai stato indagato?

Per un periodo avevo cercato un po' a tempo perso, curioso di vedere se un argomento così importante fosse stato sviscerato.

Mai trovato niente.

Probabilmente uso le parole chiave sbagliate e non ho insistito molto. Però a parte un paio di esperimenti fatti su drosophile, articoli da cosmopolitan e altra robetta, non sono mai riuscito a trovare qualcosa di calzante e rilevante.

Ci vorrebbe che nello stesso momento un rettore universitario scoprisse di avere un tumore incurabile e di avere sei mesi di vita e, al contempo, avesse un brutto male incurabile il professore che si intesta lo studio col suo benestare e i fondi destinati. 

Se a quel punto volessero stressare ipotesi lapalissiane nell'esperienza comune ma innominabili politicamente sia a Dx che a Sx... 

Allora avremmo uno spiraglio di scienza asservita alla verità. 

Poi uscirebbero tre studi con premesse falsatissime e salti acrobatici teorici che dimostrano il contrario. 

E tutti felici e contenti. 

Come quando hanno dimostrato che gli sposati godono di miglior salute. 

Dimenticando di specificare che l'età del campione era molto avanzata, e che ai loro tempi ti sposavi o eri troppo marcio o povero, o marcio e povero, per trovare moglie. 

Insomma hanno solo dimostrato che i più sani geneticamente e con più mezzi godono di miglior salute rispetto a chi era troppo povero o marcio e malaticcio per sposarsi negli anni '50. 

Non sono delle persone. Non sono interlocutori. 

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^'V'^
9 minuti fa, purple pill ha scritto:

 

 

Un’altro è questo.

https://www.medicalnewstoday.com/articles/315886

New evidence that vitamin D prevents respiratory infections

che sono sicuro alcune persone in questo forum sapranno apprezzare

Su questo studio mi piacerebbe fare una delle mie domande da bambino ai ricercatori. 

Essendo che è uno studio su vasta scala. 

Esiste la possibilità che abbiano preso campioni di persone che stanno dove c'è il sole e persone che stanno dove è inverno, allo stesso tempo. 

Allora il 40% degli adulti ha carenza di vitamina D invernale. 

E d'inverno, per motivi non solo addebitabili alla vitamina D, le persone prendono raffreddori, polmoniti e famiglia. 

Non avranno correlato - stile pirati ed inquinamento - scarsa vitamina D e raffreddore mescolando persone che vivono al sole con persone che stanno attraversando l'inverno? 

Davvero di quegli 11 mila e rotti hanno isolato solo le variabili  "sex, age, and study duration"? 

 

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MF22
17 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Su questo studio mi piacerebbe fare una delle mie domande da bambino ai ricercatori. 

Essendo che è uno studio su vasta scala. 

Esiste la possibilità che abbiano preso campioni di persone che stanno dove c'è il sole e persone che stanno dove è inverno, allo stesso tempo. 

Allora il 40% degli adulti ha carenza di vitamina D invernale. 

E d'inverno, per motivi non solo addebitabili alla vitamina D, le persone prendono raffreddori, polmoniti e famiglia. 

Non avranno correlato - stile pirati ed inquinamento - scarsa vitamina D e raffreddore mescolando persone che vivono al sole con persone che stanno attraversando l'inverno? 

Davvero di quegli 11 mila e rotti hanno isolato solo le variabili  "sex, age, and study duration"? 

 

L'articolo riporta solo l'abstract o una sintesi dello stesso, bisognerebbe risalire al codice di pubblicazione e cercare come sono stati definiti i criteri di randomizzazione. Sicuramente per avere delle informazioni complete inerenti lo studio in questione l'autore chiede un pagamento, ma se l'ha rilasciato anche ad un database del circuito NCBI dall'Università o dall'ospedale posso avere l'accesso gratuito. Però, ripeto, serve il codice di pubblicazione che qui non vedo. 

Comunque, io propendo per la risposta affermativa alla domanda. Mi sembra uno studio più pubblicitario/promozionale che altro (il titolo di suo è molto fumoso), per cui è già indirizzato verso la conclusione che vogliono dare (non sarebbe di certo il primo, anzi). 

Modificato da MF22
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sfulcrum
59 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Su questo studio mi piacerebbe fare una delle mie domande da bambino ai ricercatori. 

Essendo che è uno studio su vasta scala. 

Esiste la possibilità che abbiano preso campioni di persone che stanno dove c'è il sole e persone che stanno dove è inverno, allo stesso tempo. 

Allora il 40% degli adulti ha carenza di vitamina D invernale. 

E d'inverno, per motivi non solo addebitabili alla vitamina D, le persone prendono raffreddori, polmoniti e famiglia. 

Non avranno correlato - stile pirati ed inquinamento - scarsa vitamina D e raffreddore mescolando persone che vivono al sole con persone che stanno attraversando l'inverno? 

Davvero di quegli 11 mila e rotti hanno isolato solo le variabili  "sex, age, and study duration"? 

 

Uno studio ben impostato riduce al minimo la possibilità di bias attraverso parecchi marchingegni statistici: dal p-value, alla correzione di bonferroni; le meta-analisi sono utili perché permettono di aggregare disegni di studio compatibili aumentandone la potenza. Poi bisogna vedere cosa si vuole dimostrare e la scelta del campione, dipende dove si vuole pubblicare...

Ho dato un occhio su pubmed, ma non l'ho trovato, domani cercherò meglio. Ovviamente, come in tutte le cose, bisogna anche saper vedere; in generale pubblicare i limiti del proprio lavoro è sempre un fattore positivo. 

Modificato da sfulcrum
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Back Door Man

C'è una scenetta in un film di Woody Allen (?) che andrebbe bene come premessa.

La ricordo vagamente e non saprei dove trovare il clip. Nemmeno ricordo quale film è.

Comunque la descrizione approssimata riesco a farla.

C'è un gruppo di gente che ha fame. Probabilmente è notte e non sanno dove reperire cibo. Gente reduce da una festa, donne in tiro (=dieta) e cominciano a fantasticare sul cibo.

Mi sembra che iniziano le donne, perché abituate alle diete a intermittenza, sono conseguentemente abituate a immaginare cibi sostanziosi (calorici)

Comincia una: - Io ucciderei per.. (dolce X).

Poi passano al salato.

Infine si parla di carne.

- Fa venire il cancro.

- Dipende. Se l'hai mangiata la scorsa settimana sì. Questa settimana ringiovanisce le cellule.

La prossima non si sa.

Come se quello che scrivono sui giornali fosse Vangelo.

Per me solo studi veri e fonti accreditate, altrimenti non li leggo neanche. Se invece si parla di empirismi e sperimentazione torno ad essere interessato. Le vie di mezzo (che poi non lo sono, dico così per semplificare) sono le più diffuse.

_____________

Il latte lo bevo intero, per dirne una.

E comunque l'effetto serra è dovuto in gran parte alle scurregge delle mucche. Vero o falso? E allora se mangi carne sei un assassino delinquente che contribuisce alla rovina del Pianeta.

Se passo il messaggio e faccio bere latte scremato a chi mi crede mi magno la carne e ci ho il burro gratis.

Mi basta dirlo in TV e farlo scrivere nei giornali. Ma le inserzioni costano.

E allora ci ho le TV e i giornali. Spendo qualcosina in giudici e pago l'elefantino pseudogiornalista per fargli dire che le TV non spostano i voti.

Se possibile non lo pago ma gli prometto qualcosa.

Le puttane non le pago, gli do lavoro in TV e in parlamento.

I voti non li pago, prometto e basta. E poi me lo danno gratis il voto perché tutti mi ammirano e vogliono essere come me.

This the way.

Pardon, sono uscito dal tema.

Rientriamo.

Attendo info sulla PNEI.

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